È noto che quando una nave affonda, l’equipaggio non si imbarca sulle scialuppe di salvataggio prima dei passeggeri. È ancora più nobile quando il capitano e l’equipaggio affondano con la nave. Quindi con quale livello di ignobilità dovremmo valutare la cosiddetta “Difesa Civile siriana” più comunemente nota come Caschi Bianchi?

Ci viene detto che le forze siriane sostenute dall’aviazione russa stanno brutalizzando i resti dei “ribelli” nella Siria meridionale, vicino al confine giordano e le Alture del Golan occupate da Israele. Sicuramente ora più che mai il popolo del sud della Siria ha bisogno dei “più coraggiosi dei coraggiosi” – come il Ministro degli Esteri britannico Jeremy Hunt li ha descritti sui social media.

Eppure, invece di correre dove i cannoni rimbombano di più, i Caschi Bianchi sfrecciano oltre i confini della Siria, con l’aiuto delle Forze di Difesa israeliane, in Giordania, dove l’ONU sta lavorando per trasferirli – presumibilmente in Europa e Nord America.

È un atto finale che mette termine una volta per tutte ad una menzogna monumentale – ovvero che i Caschi Bianchi erano qualcosa di più che un’estensione della guerra per procura finanziata dall’estero volta a rovesciare Damasco.

E ora che rovesciare Damasco non è più una possibilità, i Caschi Bianchi vengono evacuati per continuare a mentire.

Una compagnia teatrale

I Caschi Bianchi non sono mai stati dei “soccorritori”, ma un’ala di pubbliche relazioni di Al-Qaida e dei suoi vari affiliati. Gli Stati Uniti non hanno armato e finanziato terroristi per anni per devastare la Siria solo per finanziare “anche” gruppi che salvano vite umane. Al contrario, l’unico vero mandato dei Caschi Bianchi era quello di intensificare la guerra per procura, sfruttando temi umanitari simili a quelli con i quali gli Stati Uniti e la NATO hanno giustificato ed eseguito la distruzione della Libia.

I video di persone chiaramente illese – inondate di polvere e vernice rossa – che correvano verso ambulanze in attesa, spesso mostrano nell’inquadratura più cameramen che presunti soccorritori. Assente dalla stragrande maggioranza dei video dei Caschi Bianchi è la vera truculenza, l’orrore e la miseria della vera guerra: ferite aperte, arti penzolanti o mancanti, carne e capelli bruciati – tutti i veri orrori che i siriani affrontano quotidianamente dal 2011, quando è iniziata la guerra per procura sostenuta dagli Stati Uniti [in inglese].

Durante le proteste del 2016 “Salvate Aleppo” tenute dall’opposizione siriana in tutta Europa [in inglese], degli attori sono stati vestiti, impolverati e dipinti con sangue artificiale, poi messi in posa in scene indistinguibili dai video delle loro controparti siriane. Quello che doveva essere un altro espediente emotivo finalizzato a manipolare l’opinione pubblica occidentale per sostenere un più ampio intervento militare occidentale, servì invece come atto d’accusa del ruolo che i Caschi Bianchi, finanziati dai governi statunitense e britannico, dovevano avere nella guerra in corso in Siria.

Il Guardian, in una confutazione scritta frettolosamente [in inglese] per arginare le valanghe di prove che mostravano che i Caschi Bianchi non solo stavano producendo propaganda di guerra, ma lo facevano per conto di Al-Qaida e dei suoi affiliati, avrebbe reclamato:

I Caschi Bianchi, ufficialmente conosciuti come la Difesa Civile siriana, è un’organizzazione umanitaria composta da 3.400 volontari – ex insegnanti, ingegneri, sarti e vigili del fuoco – che corrono a strappare gente dalle macerie quando le bombe piovono sui civili siriani.

Gli è stato dato il merito di aver salvato migliaia di civili durante la continua guerra civile del paese. Hanno anche esposto, attraverso filmati di prima mano, crimini di guerra, tra cui un attacco chimico ad aprile. Il loro lavoro è stato oggetto di un documentario Netflix vincitore di un Oscar e di due nomination al premio Nobel per la pace.

In effetti, i Caschi Bianchi hanno fornito prove di attacchi con armi chimiche – come rilevato da più rapporti dell’OPCW (Organizzazione per la Proibizione delle Armi Chimiche) – ma sono prove che l’OPCW non è mai stata in grado di verificare.

Propagandisti di Al-Qaida

Il motivo per cui l’OPCW non è mai stata in grado di verificare le prove è stato perché i Caschi Bianchi, che presumibilmente le hanno raccolte e consegnate agli investigatori dell’OPCW, operano esclusivamente in territorio tenuto da fronti di terroristi – in particolare i vari affiliati di Al-Qaida.

L’OPCW riferirebbe riguardo al presunto attacco con armi chimiche dell’aprile del 2017 a Khan Shaykhun (grassetto e corsivo aggiunti):

…è stato stabilito che il rischio di una visita nell’area dell’incidente sarebbe proibitivo per la squadra. Pertanto, il team non è stato in grado di visitare il sito poco dopo la denuncia per osservare, valutare o registrare la posizione del presunto incidente, non ha potuto interrogare direttamente altri testimoni e non ha potuto raccogliere campioni ambientali e/o residui delle presunte munizioni.

Ciò significa che tutte le prove e le testimonianze considerate dall’OPCW erano di seconda mano. L’OPCW ammette (grassetto e corsivo aggiunti):

Attraverso il collegamento con i rappresentanti di diverse ONG, tra cui Same Justice/Centro di Documentazione sulle Violazioni Chimiche Siria (CVDCS), la Difesa Civile siriana (nota anche come Caschi Bianchi e da qui in poi “SCD”), la Sirian American Medical Society (SAMS) e l’Istituto per la Giustizia siriano (SIJ), la FFM ha identificato un numero di testimoni da intervistare. Ci si aspettava che questi testimoni fornissero testimonianze e prove potenzialmente rilevanti.

Il rapporto ammette che furono i Caschi Bianchi ad arrivare presumibilmente per primi sulla scena dell’attacco, e li cita ripetutamente in tutto il rapporto come la fonte principale delle accuse riguardanti l’attacco. Il rapporto fa notare (corsivo e grassetto aggiunti):

Al momento della consegna, il team è stato informato che tutti i campioni forniti il 12 e il 13 aprile 2017 sono stati prelevati dall’unità di campionamento chimico della SCD [i Caschi Bianchi]. Un membro dell’unità di campionamento chimico che ha prelevato i campioni era presente al passaggio di consegne e ha fornito informazioni su ogni campione.

Per quanto riguarda i rischi che impedivano al team OPCW di raccogliere da solo le prove, un articolo del Deutsche Welle intitolato “Aumenta il bilancio delle vittime dell’“attacco chimico” in Siria[in inglese], fornirebbe un indizio:

La provincia di Idlib, dove si trova Khan Shaykhun, è per lo più controllata dall’alleanza Tahrir al-Sham, che è dominata dal Fronte Fateh al-Sham, precedentemente noto come Fronte al-Nusra, affiliato ad Al-Qaida.

Pertanto, l’OPCW non è stato in grado di visitare il sito perché si trovava nel territorio occupato dalla filiale siriana di Al-Qaida, al-Nusra. Questo è anche il motivo per cui non vediamo le personalità dei media occidentali sul terreno inserite fra i loro presunti “ribelli moderati”, perché non esistono [in inglese].

I Caschi Bianchi – tuttavia – sono ovunque ci sia Al-Qaida – e sono stati i “cameraman-infermieri” di Al-Qaida che sono presumibilmente intervenuti dopo l’attacco con armi chimiche di Khan Shaykhun, hanno presumibilmente raccolto i campioni, e li hanno passati all’OPCW.

Dato che non ci sono state indagini in loco, e che i campioni che i Caschi Bianchi avevano consegnato all’OPCW avrebbero potuto avere origine ovunque, non si è potuta raggiungere nessuna conclusione riguardo a che tipo di attacco ha avuto luogo, ammesso che sia avvenuto, né tantomeno si è potuto definire di chi fosse la colpa dell’attacco. Tuttavia l’incidente di Khan Shaykhun ha spinto gli Stati Uniti a compiere un attacco contro obiettivi siriani con 59 missili da crociera.

È stato un chiaro caso di provocatori finanziati dagli Stati Uniti [in inglese] che hanno inscenato un incidente, con gli Stati Uniti che ottengono una giustificazione per attaccare la Siria aggirando le prove o la mancanza di esse, e poi l’Occidente ha aggravato collettivamente le ricadute quando è stato pubblicato il rapporto dell’OPCW del giugno 2017, rivelando l’assoluta mancanza di prove che collegano il governo siriano all’attacco.

È uno schema che si è svolto ripetutamente – ogni volta che l’OPCW non è in grado di accedere ai siti di presunti attacchi con armi chimiche perché risiedono in territori occupati da pericolosi terroristi, le “unità di campionamento chimico” dei Caschi Bianchi consegnano prove impossibili da verificare, e gli Stati Uniti iniziano attacchi militari in Siria prima che le indagini possano essere condotte e le relazioni siano pubblicate e analizzate.

Così i Caschi Bianchi fungono in modo verificabile da strumento di propaganda di guerra – consentendo agli Stati Uniti di esercitare pressioni sulla Siria e attuare attacchi militari ogni volta che il governo siriano compie progressi significativi verso posizioni dichiaratamente occupate da Al-Qaida. Per quanto riguarda le rivendicazioni dei Caschi Bianchi di “salvare migliaia di civili”, questo rimane impossibile da verificare proprio perché come l’OPCW non ha accesso al territorio occupato dai Caschi Bianchi e dai loro associati di Al-Qaida, neanche le organizzazioni indipendenti che hanno il compito di verificare tutte le altre rivendicazioni dei Caschi Bianchi ce l’hanno.

Per quelli come il Guardian che sostengono che i Caschi Bianchi sono semplicemente la vittima di una “macchina di propaganda online” che ammette che i Caschi Bianchi sono la principale fonte di accuse usate come pretesti seriali per gli attacchi militari occidentali in Siria – quale altra conclusione si può trarre oltre che i Caschi Bianchi sono principalmente propagandisti di guerra?

La loro ultima performance?

I soccorritori non abbandonano le persone che hanno giurato di proteggere. I Caschi Bianchi chiaramente non hanno mai giurato onestamente di proteggere nessuno. In qualità di propagandisti di Al-Qaida, sono stati evacuati insieme a militanti e altri membri del personale di supporto messi all’angolo dalle avanzate del governo siriano.

Il Guardian avrebbe riferito nel suo articolo, “Il Regno Unito accetta di accogliere alcuni Caschi Bianchi evacuati dalla Siria da Israele[in inglese], che:

Il Regno Unito è disposto a offrire asilo ad alcuni dei 500 membri o parenti delle forze di difesa civile volontarie siriane, note come Caschi Bianchi, che sono stati salvati dalla Siria ed evacuati in Giordania, ha appreso il Guardian.

I Caschi Bianchi e le loro famiglie sono stati evacuati dalle forze di difesa israeliane nella notte di sabato, passando dal nord di Israele alla Giordania in tre punti. Gli israeliani avevano inizialmente deciso di evacuarne 800, ma in seguito la cifra è stata rivista al ribasso da James Le Mesurier, un ex ufficiale dell’MI5 che è considerato il fondatore del gruppo in Turchia nel 2013.

Quindi, presumibilmente, centinaia di Caschi Bianchi – che hanno lavorato con e per Al-Qaida – saranno ora dispersi in Europa e Nord America. Tuttavia, questo di per sé non è l’ultimo spettacolo dei Caschi Bianchi.

La provincia settentrionale di Idlib rimane ancora occupata da militanti sostenuti dall’estero. I terroristi che non sono fuggiti oltre i confini, e in Israele e in Giordania stanno consolidando le loro posizioni nel nord della Siria. Alcuni dicono che non è una questione di se, ma di quando le forze siriane rivolgeranno la loro attenzione al nord e inizieranno a catturare Idlib.

Quando lo faranno, i Caschi Bianchi saranno lì, fianco a fianco ai numerosi affiliati di Al-Qaida, ancora una volta ad assumere il ruolo di propagandisti di guerra, fabbricando prove e inscenando provocazioni per giustificare qualunque ruolo desiderato dai loro sponsor stranieri nel conflitto in corso.

E anche quando l’ultimo Casco Bianco fuggirà dalla Siria o si confonderà di nuovo tra la popolazione siriana, lasciando i veri eroi a ristabilire l’ordine, salvare i più vulnerabili e ricostruire la nazione – il cinico espediente rappresentato dai Caschi Bianchi verrà ripetuto in altri conflitti per procura, in altre nazioni prese di mira dalla guerra ibrida occidentale.

Le nazioni dovrebbero considerarsi messe in guardia – citando la Siria come esempio – l’Occidente ha usato questa tattica e la userà di nuovo. Le lezioni apprese dalla Siria per quanto riguarda tutti gli aspetti della guerra ibrida occidentale devono essere condivise e apprese per prevenire la tragedia e la miseria dalla quale i Caschi Bianchi hanno affermato di salvare la gente, ma che in realtà hanno seminato tra il popolo siriano.

*****

Articolo di Tony Cartalucci pubblicato su Land Destroyer il 25 luglio 2018.
Traduzione in italiano a cura di Raffaele Ucci per SakerItalia.

[le note in questo formato sono del traduttore]

Condivisione: