EHSANI2            @EHSANI22

07:31 – 20 gen 2018

 

Su #Afrin: è critico ricordare che alcuni ufficiali militari turchi sono volati a Mosca pochi giorni fa ed hanno incontrato le loro controparti russe. Quando è stato presentato il piano per invadere Afrin, tutto ciò che i russi hanno dovuto fare è stato di informare i turchi che i curdi sono adesso i ragazzi degli Stati Uniti e non della Russia.

 

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Facciamo chiarezza: se i curdi non fossero saltati fuori dalla nave russa, sarebbe difficile immaginare come sarebbe potuto avvenire l’attacco odierno su Afrin. La palla è ora nel giardino di Washington. Gli Stati Uniti hanno convinto i curdi a diventare loro partner, il test sul reale impegno statunitense inizia oggi.

 

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A giudicare dall’inizio delle operazioni, sembra che i turchi facciano sul serio. Più di 10 aerei hanno condotto la prima campagna di bombardamenti. È probabile che verranno dispiegati anche i carri armati. Tillerson ha già chiamato la sua controparte turca.

 

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È importante sottolineare che gli aerei turchi hanno usato lo spazio aereo siriano. I russi e i loro radar devono essere completamente a conoscenza della operazione. I curdi adesso sono gli alleati di @realDonaldTrump e di @brett_mcgurk e un membro della NATO li sta bombardando. Benvenuti nel Medio Oriente.

 

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La rabbia di Erdogan verso la decisione americana di armare e scegliere i curdi come partner nella lotta contro l’ISIS doveva raggiungere il punto di ebollizione. Durante l’ultimo colloquio con Tillerson, è stato fatto un tentativo per calmare Erdogan offrendogli parole gratuite di amicizia. Ankara non c’ha creduto.

 

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È da notare che Erdogan ha osservato da vicino gli sviluppi curdi in Iraq ed ha visto come l’esercito iracheno abbia stroncato quel tentativo di indipendenza con poca o punta reazione da parte degli Stati Uniti. Ora Erdogan ha sfidato Washington a dare ai suoi alleati curdi più che parole di sostegno.

 

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Gli osservatori della regione hanno dibattuto a lungo su quanto forte fosse il sostegno statunitense ai curdi siriani. Quelli che credevano in questo matrimonio recentemente consumato pensavano che l’America non avrebbe solo protetto i loro partner ma li avrebbe anche aiutati a realizzare la sovranità a lungo sognata.

 

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In una discussione precedente è stato notato come questo sogno curdo della sovranità fosse probabilmente destinato a incontrare sfide significative. Il ruolo e l’importanza nella NATO della Turchia era una di queste. L’America sarebbe stata pronta a compromettere il teatro meridionale della NATO con la Russia adesso così vicina e pronta a riempire quel vuoto?

 

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Il discorso di Tillerson sulla Siria è stato accolto con diverse reazioni. Ai falchi e agli interventisti è piaciuto ma hanno prestato poca attenzione alle incongruenze della linea politica proposta. Stamani Erdogan ha messo allo scoperto quelle incongruenze ed ha rimandato la palla indietro alla Casa Bianca/Mar-a-Lago.

 

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Mentre il governo statunitense è nel mezzo di una chiusura e appena 48 ore dopo l’insensatezza della cosiddetta linea politica sulla Siria, aerei F16 di un membro della NATO stanno bombardando i nostri partner nella guerra contro l’ISIS. La Russia ultimamente è stata alquanto zitta, il suo stesso silenzio è adesso la vera notizia.

 

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Tutto ciò dove lascia Damasco?  È troppo presto per dirlo. Come illustrato in precedenti serie di tweet, Assad ha aspettato pazientemente che i curdi comprendessero appieno lo scenario. La sua delusione è stata evidente quando si è riferito ad essi chiamandoli “traditori”.

 

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È probabile che qui Damasco proceda con molta cautela. Sia Assad che i russi sono stati molto delusi ed arrabbiati quando i curdi si sono buttati nelle braccia degli Stati Uniti. La Russia l’ha mostrato oggi restando seduta ad osservare i fuochi d’artificio. Per Damasco è più difficile e complicato.

 

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Da una parte, Damasco vede i curdi puniti per aver fatto la scommessa e le alleanze sbagliate. Ma dall’altra parte, ad Assad non fa piacere vedere il suo avversario numero uno essere responsabile di una campagna di bombardamenti molto all’interno del territorio siriano.

 

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Con stile tipico, la dirigenza siriana è probabile che eviti una reazione eccessiva e decida invece di procedere volutamente con cautela. Si potrebbe pure credere che Mosca possa agire come alleato offrendo ad Assad sufficienti assicurazioni che la corrente operazione di Ankara ha degli “obiettivi limitati”. C’è solo da aspettare.

 

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Possibili sviluppi da aspettarsi: l’apertura di un fronte nella Siria Orientale da parte dei curdi (là dove è presente l’esercito statunitense) per indurre i turchi ad attaccare da quella parte. Un’altra potenziale instabilità è presente naturalmente nella parte meridionale della stessa Turchia, quella a maggioranza curda. Sì, le cose potrebbero essere soltanto iniziate.

 

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IMPORTANTE: circa una settimana fa, è avvenuto una riunione fra funzionari russi e i dirigenti curdi. Mosca ha suggerito che lo stato della Siria diventasse l’unica entità incaricati vigilare sul confine settentrionale. I curdi hanno rifiutato. È stato immediatamente dopo di ciò che i generali turchi sono stati invitati a Mosca.

 

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Avere il controllo dello stato siriano sul confine nord non è stata la sola richiesta russa. L’altra è stata che i curdi restituissero il controllo dei campi petroliferi di Deir el-Zor. I curdi hanno rifiutato adducendo il fatto che gli Stati Uniti non lo avrebbero comunque permesso. La riunione non è stata esattamente un successo.

 

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L’attuale teatro siriano mi è stato al meglio descritto come una scacchiera sulla quale vi sia una partita di ping-pong. Potenze globali e regionali hanno cercato di parteciparvi. Damasco è convinto che finirà per vedere tutti i partecipanti giocare quello che risulterà un gioco a somma zero.

 

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Serie di tweet di EHSANI2 su Twitter pubblicata il  20 gennaio 2018
Traduzione in italiano di Fabio_San per SakerItalia

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