Saluti alla comunità Saker e ai suoi lettori.
Partecipo con molto piacere a questa sessione di domande e risposte con voi. Dalla comunità sono arrivate domande molto interessanti e, per facilitare la lettura, le ho raggruppate per argomenti. Inoltre, alcuni dei lettori sono stati così gentili da rispondere essi stessi ad alcune delle domande. In questi casi ho solo corretto qualcosa e aggiunto i commenti, se necessario.
Prima di incominciare, ho notato che i lettori sono parecchio interessati al (carro) Armata. Devo ammettere che la cosa interessa molto anche me, anche se, fino ad ora, solo i (tecnici) russi che lavorano nelle aree di collaudo dell’esercito conoscono i particolari delle prestazioni dell’Armata. E naturalmente non ce li vengono a raccontare.
Curious George: mi piacerebbe conoscere l’efficacia dei proiettili all’uranio impoverito usati dai carri armati moderni e, inoltre, quali misure difensive sono disponibili per limitare l’effetto di queste munizioni.
mmiriww: quanto è meglio l’uranio impoverito rispetto al titanio? Ci sono veramente vantaggi significativi per usare l’uranio impoverito in corazzature e proiettili al posto del titanio? Le nuove protezioni che si basano su fibre di carbonio e similari, potrebbero sostituire questi metalli nelle applicazioni belliche?
Le risposte di Lucius Sulla, Darpan e Mikie sono abbastanza corrette. Per farla breve, i proiettili per carro armato si dividono in due categorie:
– Quelli ad energia chimica: comprendono gli anticarro ad alto esplosivo (HEAT) e quelli ad alto esplosivo (HE). Come fa capire il nome, gli HEAT sono usati contro i carri e gli HE contro i bersagli “soft” come fanteria o APC. Ogni fanteria dispone di armi anticarro di tipo HEAT. Il più classico esempio di proiettile HEAT è l’RPG-7. La corazzatura di tipo reattivo-esplosivo (ERA) è stata sviluppata in risposta alla minaccia dell’HEAT. Il video sotto spiega (senza tutto il teatrino naturalmente) come funziona.
In questo periodo c’è una continua corsa fra HEAT ed ERA, con i produttori dei proiettili a razzo che cambiano in continuazione la geometria e la struttura delle testate esplosive, mentre i fabbricanti di ERA fanno esattamente la stessa cosa, cercando di riportarsi in testa alla gara. E, inutile dirlo, la composizione di un ERA è un segreto gelosamente custodito.
– Quelli ad energia cinetica: questi sono più comunemente conosciuti come Proiettili Perforanti Stabilizzati con Alette, ad Abbandono di Involucro (APFSDS). In pratica, l’idea che sta alla base dei proiettili ad energia cinetica è la stessa dell’arco e della freccia: scagliare qualcosa di abbastanza duro che penetri la corazza del nemico e danneggi tutta la roba tenera che sta dietro. Proprio come una volta, quando i guerrieri intingevano le punte delle loro frecce nel veleno, la stessa cosa si fa oggi con il materiale utilizzato per il nucleo dei proiettili APFSDS, in termini di densità ed infiammabilità. Ci vuole qualcosa di abbastanza duro (per durezza si intende qui densità + energia cinetica) che riesca a penetrare, e poi abbastanza infiammabile per incendiare la miriade di oggetti altamente infiammabili che si trovano all’interno di un carro armato.
I proiettili APFSDS vengono usati esclusivamente contro bersagli “duri”, o come reazione rapida, dal momento che si tratta di munizioni supersoniche.
Questo video spiega abbastanza bene l’argomento proiettili e corazze, anche se non tratta dei sistemi di protezione attiva.
Liza chiede praticamente se uno specifico modello di carro armato possa essere definito “a prova di proiettile anticarro”.
La risposta è no, non è possibile. Anche se un carro può essere protetto contro uno specifico tipo di minaccia, non esiste protezione al 100% per ogni cosa e non si può in nessun modo tener conto di tutte le possibili variabili che ci sono su un campo di battaglia, p.e. la distanza da cui viene sparato il colpo, il tipo di esplosivo della testata razzo, l’angolo di attacco, il tipo di testata esplosiva (HEAT singolo o in tandem) ecc.
Questo video mostra l’effetto di un SPG-9 contro un T-72.
Come potete vedere, non ci sono praticamente danni. Ed ora guardate questa immagine di un T-72 in Cecenia. Stesso tipo di carro, stesso tipo di arma anticarro, ma differente genere di operatore, condizioni meteorologiche, forse anche l’età del carro, il tipo di corazzatura, ecc. Notate in questo caso l’estensione del danno.
Cantal: quali sono le possibilità che sull’Armata venga montato un cannone da 150 mm.? Che modifiche occorrerebbero?
Augusto: quale sarebbe oggi il range di tiro ideale per un carro, diciamo fino a 15 km.
In generale, quando si decide il calibro dell’arma principale, ci sono alcune cose da considerare, al di là della sua reale necessità. Per esempio, se si hanno carri con un pezzo, diciamo da 125 mm. e si vuole passare al 150 mm, allora c’è bisogno di tutta una serie di modifiche logistiche per poter utilizzare questo nuovo calibro. Bisogna allargare il carro per caricare la stessa quantità di munizioni dei predecessori, altrimenti se ne potranno portare di meno. Inoltre si deve pensare a produrre una nuova gamma di munizioni che soddisfino le esigenze del nuovo calibro, in più nuove ottiche (di puntamento), per poter ingaggiare i bersagli alla maggior distanza permessa dal calibro.
Per quanto riguarda il munizionamento, i proiettili dei carri armati hanno una portata massima e una portata effettiva. Bisogna notare che il ruolo primario di un carro armato, vista anche la sua progettazione, è quello di fornire “fuoco di copertura diretto”, nel range di 2-5 km., in base al tipo di munizionamento, di minaccia ecc. Una portata di 15 km., anche se tecnicamente possibile con le necessarie (e numerose) modifiche, non è pratica e il carro non è in grado di effettuare il puntamento, da solo, a quella distanza, ed è per questo che esiste l’artiglieria e c’è bisogno di osservatori sul campo per avere un fuoco efficace.
Lucius Sulla: mi chiedevo se sapete qualcosa riguardo alle altre nazioni e se per caso stiano sviluppando nuovi tipi di carro armato.
L’unico che io sappia, attualmente in fase di sviluppo, è l’Altai turco.
Mark: mi chiedo quanto siano efficaci i sistemi di difesa attiva sui carri moderni.
SanctuaryOne: C’è un qualche sistema pratico con cui poter rilevare il movimento o la segnatura IR del propellente di un missile TOW, in modo che si possa distruggerlo in volo o deviarlo troncando il filo guida? Rilevare il laser di puntamento? Accecare l’operatore con un laser difensivo? Ovviamente in questo caso il tempo (di risposta) è di fondamentale importanza. Se è solo possibile la rilevazione (del laser di puntamento), una cortina fumogena, più movimento, è una difesa plausibile? Indipendentemente dalla corazzatura reattiva ecc., sicuramente i cingoli e gli ingranaggi della trasmissione sono sempre un punto debole per un carro armato, vero?
The Saker: L’aviazione russa ha lavorato sodo per mettere a punto un sistema di comunicazione che permetta ad un aereo di acquisire un bersaglio e ad un altro di lanciare un missile. Stessa cosa anche per la difesa antiaerea. Questa, in effetti è la versione russa di un sistema di combattimento network-centrico: tutte le piattaforme operative possono scambiarsi dati in completa sicurezza. La mia domanda: anche il modo di combattere delle truppe corazzate seguirà questa strada? Potrebbero, in teoria i carri armati del futuro scambiarsi i dati dei bersagli e condividerli con altri sistemi? Se si, quale nazione è arrivata più vicina a questo obbiettivo e pensi che una cosa del genere cambierà profondamente il modo di combattere dei mezzi corazzati, in riferimento alle azioni combinate con le varie Armi dell’esercito, o si rivelerà un fallimento (come sembra essere stato per gli Stati Uniti, almeno finora)?
Seconda domanda: la Russia sta lavorando a diversi tipi di protezione per i carri armati, compresi veicoli blindati specificamente progettati per la difesa dei carri. Pensi che in futuro ci saranno carri che si proteggeranno in modo autonomo con sistemi attivi e passivi o mezzi che verranno protetti da altri carri appositamente costruiti per questa funzione?
I sistemi di difesa dei carri armati funzionano in modo simile a quelli degli aerei, anche se in scala molto più piccola e con molto meno complessità. Di solito rilevano il tipo di minaccia da sensori, che vanno dai rilevatori laser a quelli per le onde millimetriche dei radar. Tenete a mente che per guidare un missile anticarro, il bersaglio deve essere visibile, e per questo i proiettili razzo (anticarro) hanno un piccolo bengala all’estremità posteriore, in modo che l’operatore possa controllarne la traiettoria verso l’obbiettivo.Per contrastare questo tipo di minaccia si possono usare granate fumogene multispettro (il cui effetto oscurante va oltre lo spettro visivo), disturbatori di frequenza, per creare bagliori fantasma nell’ottica di puntamento dell’operatore, in modo che non possa più capire qual’è quello del proprio missile, fino a proiettili veri e propri per distruggere il razzo in arrivo.
Per quanto riguarda l’efficacia, questa è tutta da verificare, dal momento che fino ad ora non si sono avuti scontri fra eserciti con sistemi d’arma similari. Naturalmente i fabbricanti diranno che c’è il 70% di probabilità di scampare ad un attacco con un TOW e il 5% ad un attacco con un Maverick. Naturalmente le brochures non contano nulla sul campo di battaglia. Maggiore è il grado di automazione, meglio è, dal momento che i computers reagiscono più in fretta degli esseri umani, anche se, per una difesa efficace è sempre necessario un rigoroso addestramento.
Per quanto riguarda la messa in rete dei carri armati, la maggior differenza fra il tipo di combattimento navale ed aereo con quello dei mezzi corazzati è che i carri armati i bersagli devono acquisirli visivamente, mentre navi ed aerei devono ingaggiarli il più lontano possibile ed evitare il combattimento ravvicinato. Tipicamente, quando un combattimento aereo arriva ad essere uno scontro diretto, i piloti si fanno aiutare dai relativi gregari e gli AWACS servono solo a verificare che non entrino in campo nuovi contendenti. Inoltre, le unità navali ed aeree operano in un ambiente più o meno libero da ostacoli (esclusa la zona costiera per le navi), assai diverso dai terreni dove vengono dispiegati i mezzi corazzati (montagne, colline, foreste, ecc.) e pertanto le comunicazioni sono più facili. Infine, un aereo o una nave hanno molta più potenza in fatto di sistemi elettronici e di solito sono dotati di antenne per la comunicazione satellitare. Tenete a mente che il fattore cruciale di un network è la comunicazione bidirezionale.
Comunque, dal momento che il campo di battaglia moderno non è certo il posto per un unico tipo di sistema, la maggior parte degli eserciti ha messo in linea speciali veicoli destinati al collegamento fra artiglieria ed aviazione. Sono integrati a livello di battaglione e di solito si basano sul telaio di un APC. Nella loro forma più semplice, questi veicoli possono rilevare le coordinate di un bersaglio e trasferirle a chi di dovere, artiglieria o aviazione. Le versioni più avanzate sono in grado di eseguire ricognizioni in ambiente NBC e sono equipaggiate con batterie di sensori, come il Fuschs tedesco e, se la memoria non mi inganna, il BTR-80. A livello di battaglione, gli osservatori dell’artiglieria e gli ufficiali di collegamento dell’aviazione, di solito operano in questi veicoli.
La Nexter (precedentemente conosciuta come GIAT e produttrice del Leclerc) ha sviluppato in Francia il Finders C2, un sistema di gestione del campo di battaglia che probabilmente è quanto di più simile esiste a ciò che usano le forze navali e aeree. Comunque funziona solo a livello di battaglione. Per la brochure guardate qui. Attualmente usato da Francia ed Emirati Arabi Uniti. La Elbit israeliana ha progettato anch’essa un sistema di gestione per il campo di battaglia (WINBMS), che sembra sia stato installato sui Merkava IV. La brochure qui.
In Russia la JSC Sosvedzie (AO «Концерн «Созвездие») è il principale sviluppatore di questi sistemi (credo che questo sia un link importante, per favore correggetemi se non è così, dal momento che non leggo il russo).
Attualmente, quelli che in Russia vengono sviluppati maggiormente sono i sistemi di protezione attiva. Sono convinto che, col tempo, sempre più nazioni passeranno ai sistemi combinati dati/sensori, in modo simile a quello che oggi avviene già in aviazione. Rimane comunque ora tutto da verificare il livello di sofisticazione raggiungibile, dal momento che per la manutenzione degli aerei occorrono tecnici e basi specializzate, mentre per i carri armati occorre fare tutto sul campo.
Per finire ci sono diverse domande sul perchè “alcuni tipi di carro non abbiano fornito buone prestazioni contro una determinata nazione” e “che cosa capita nelle guerre vere”.
Per farla semplice, il carro migliore è quello con l’equipaggio migliore. L’addestramento è della massima importanza, proprio come lo è una corretta manutenzione, dal momento che un carro armato è un sistema d’arma. Un esempio di questo tipo di addestramento è la “ricognizione sul terreno”. Gli equipaggi dei carri devono esplorare a piedi, con regolarità, i luoghi dove si suppone opereranno in seguito, queste perlustrazioni devono essere fatte di giorno e di notte, con il caldo e con il freddo, con la neve, il fango e la pioggia. Lo scopo è quello di farsi un’idea di come si presenti il territorio nelle varie situazioni, quali vie di accesso siano impraticabili in caso di forti piogge, i possibili luoghi per imboscate e così via.La Germania, prima della Seconda Guerra Mondiale, aveva istituito un certo numero di “associazioni per amanti della natura”, formate da giovanotti che regolarmente visitavano le varie nazioni europee per effettuare “camminate naturalistiche”, che altro non erano se non delle perlustrazioni del territorio.
Inoltre, l’equipaggio di un carro armato deve essere anche in grado di pensare con i piedi. Permettetemi di fare un esempio derivato dall’esperienza personale. Una volta c’era un carro che avanzava su un terreno collinoso, fangoso in seguito a forti piogge. A causa di un malfunzionamento, durante un cambio di marcia, dalla 2° alla 3°, uno dei cingoli aveva cambiato velocità con un secondo di ritardo. Il risultato era stato uno sbandamento, accentuato dal terreno fangoso, e il carro era finito molto vicino all’orlo di un dirupo. In condizioni normali, questo avvallamento sarebbe stato molto facile da attraversare, ma ora, a causa del suolo ammorbidito dalla pioggia, il carro cominciava a slittare lateralmente, rischiando il cappottamento. A salvare il mezzo e tutto l’equipaggio era stata la pronta reazione del cannoniere che aveva ruotato la torretta in direzione opposta al pendio, usando il peso del cannone come contro-bilanciamento.
In un’altra occasione eravamo fuori per un’esercitazione notturna. Era una notte senza luna, con abbastanza nuvole da nascondere la luce delle stelle.Io ero nel carro di testa e non si vedeva nulla, dal momento che il visore notturno sovietico non era un granchè. Sapevo anche che di fronte c’era una grossa trincea che dovevamo evitare. Improvvisamente davanti a noi era apparso un cane randagio che aveva incominciato a correre terrorizzato nella direzione in cui saremmo dovuti andare. Subito ho detto all’autista di mantenersi ad una certa distanza dal cane, andare alla sua velocità e seguirlo.Praticamente, quella notte il cane è stato la nostra guida: ad un certo punto è scomparso dalla visuale, lì c’era il fossato.
Naturalmente, quando ci si rilassa succedono i disastri. L’immagine sottostante si riferisce ad un attentato incendiario contro un accampamento dell’esercito tedesco in Sassonia nel luglio del 2013.
In tempo di guerra sono anche importanti le innovazioni sul campo, le tattiche ed il recupero dei materiali. Non posso parlare di tattiche, ma darò qualche esempio degli altri due.
Gli Israeliani hanno utilizzato i T-54 e i T-55 catturati durante le guerre con le nazioni arabe per costruire gli APC Achzarit.
La Grecia sta sperimentando i cannoni ZU-23 sui BMP-1. Questa è una semplice modifica che può essere effettuata dai servizi di manutenzione dell’esercito e ha il vantaggio di alleggerire il compito della logistica, dal momento che non occorrono più le munizioni per il cannone principale o i pezzi di ricambio per la torretta. Inoltre, i veicoli leggeri necessari per il traino delle batterie ZU-23 possono ora essere utilizzati per altri scopi.
Anche sistemi vecchi o addirittura obsoleti possono avere una seconda vita in guerra. Un carro di tipo sorpassato può essere utilizzato per insegnare alle nuove reclute i fondamenti della guida di un cingolato. La prima volta che ho sparato da un carro armato è stato in un M-47 e il proiettile era stato costruito nel 1956. Un carro immobilizzato, senza speranza di riparazione, può essere interrato fino alla torretta, per creare una postazione fissa di artiglieria o essere utilizzato come falso bersaglio.
Immaginate per un momento di essere un comandante dei ribelli Houthi. Sapete che i Sauditi comprano armi dagli Stati Uniti attraverso il programma FMS (Vendite Militari All’Estero – Foreign Military Sales). Questo tipo di vendita deve essere approvata dal Dipartimento di Stato, il che significa che deve essere pubblicata. Quindi andate su Internet e controllate il sito web della Defence Security Cooperation Agency, e trovate questo link.
In questa lista vedete che i Sauditi hanno richiesto 1500 bombe per aereo tipo Penetrator. Se avete dei bunker rinforzati, potete essere certi che si sta progettando un attacco contro di loro.
Per quanto riguarda il futuro, anche se battaglie di carri come quella di Kursk sono ormai improbabili, il concetto di carro armato non è affatto obsoleto. Sul campo, ogni tipo di arma ha praticamente una contro-arma, da qui la necessità di effettuare operazioni combinate. Un blindato può essere neutralizzato da altri blindati, fanteria ed elicotteri. Gli elicotteri possono essere contrastati con i sistemi SAM mobili (la Antey ha costruito una versione del TOR che può far fuoco addirittura in movimento, qui in prima mondiale). La fanteria può essere controbilanciata da altra fanteria, elicotteri e carri armati. I droni sono gli ultimi ad essere entrati nella mischia, ma fino ad ora non c’è stato nessun combattimento fra nazioni che a) abbiano droni in abbondanza e b) siano in grado di effettuare una vera e propria guerra elettronica. Pertanto la loro efficacia in un campo di battaglia dove le forze in campo si equivalgano, è probabilmente limitata.
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Articolo di Kakaouskia pubblicato su Thesaker.is il 17 Gennaio 2016
Tradotto in Italiano da Mario per SakerItalia.it
La questione è molto interessante, purtroppo l’articolo è davvero troppo lungo e scoraggia la lettura