Il 29 luglio, la Russia ha celebrato la Giornata della Marina. Dopo molti anni di abbandono, le forze navali stanno attraversando il periodo di rinascita per diventare una forza militare oceanica seconda a nessuno, equipaggiata con armi all’avanguardia.
Oggi è molto più operativa [videoclip] di quanto lo sia stata da diversi anni. In alcune aree la Marina dimostra un vantaggio tecnologico notevole. Praticamente in qualsiasi parte del mondo, si può vedere la “bandiera di Sant’Andrea”, il vessillo della Federazione Russa, un cambiamento radicale rispetto a come era messa solo dieci anni fa.
Nel 2017, le navi russe hanno effettuato [in inglese] 46 scali ed attraccato in 28 porti di 27 paesi in tutto il mondo. L’elenco comprende cinque stati occidentali o alleati ad essi: Grecia, Portogallo, Cipro, Giappone e Corea del Sud, che rappresentano il 19% dei paesi visitati dalle navi russe. Nove degli stati nell’elenco (il 33% del totale) appartengono alla regione dell’estremo oriente e area del Pacifico, gli altri 13 stati sono situati in Africa, Medio Oriente e Asia meridionale (il 48%). Il rapporto dell’81% vs. 19% illustra il riequilibrio dall’Occidente verso altri paesi e poli di potenza. La Marina Militare russa ha condotto anche sei esercitazioni internazionali, dimostrando la sua presenza globale e la capacità di proiezione di potenza. E’ diventata abbastanza forte da costringere [in inglese] gli Stati Uniti a ri-dispiegare la Seconda Flotta nell’Atlantico.
Una task force composta da tre cacciatorpedinieri e tre navi ausiliarie della Flotta del Baltico sono in viaggio in tutto il mondo. Il percorso si estende attraverso l’Atlantico, l’Artico, il Mediterraneo orientale, l’Oceano Indiano e Pacifico. Il 16 maggio, il Presidente Vladimir Putin ha fatto una dichiarazione [in inglese], comunicando che la presenza navale russa nel Mar Mediterraneo sarà permanente. La forza permanente includerà navi da guerra con missili da crociera per l’attacco terrestre a lungo raggio.
Con l’arrivo di nuove navi e armi, la Marina è in grado di difendere gli approdi e le coste della Russia, di eseguire missioni di precisione a lungo raggio con armi convenzionali e nucleari, di proiettare potenza e di difendere il suo deterrente nucleare basato sul mare. Recentemente ha acquisito la capacità di condurre attacchi a lungo raggio con armi convenzionali contro obiettivi di infrastrutture fisse.
I costruttori navali russi offrono navi di superficie a dimensione di fregata, come la classe [in inglese] Ammiraglio Grigorovich e la nuova classe [in inglese] Ammiraglio Gorshkov, con un arsenale davvero potente per renderle formidabili guerriere. Missili anti-nave Oniks [in inglese], missili da crociera a lungo raggio Kalibr [in inglese] in grado di colpire bersagli terrestri a grandi distanze, armi da difesa di punto Pantsir-M [in inglese], sistemi di difesa aerea Poliment Redut [in inglese] e sistemi anti-siluro Paket-NK [in inglese], sono contenuti in sistemi di lancio verticale (VLS) . Normalmente l’armamento include un cannone da settantasei o cento millimetri, e sistemi di difesa di punto (CIWS) per migliorare la versatilità della nave. Le fregate multi-missione sono diventate la spina dorsale [in inglese] della marina russa. Il Vasily Bykov [in inglese], primo progetto della corvette 22160, ha iniziato le prove in mare ad aprile per entrare in servizio quest’anno. Secondo il The Drive (War Zone) “il concetto è abbastanza innovativo da dover essere studiato dalle marine occidentali come fonte di ispirazione per i loro futuri vascelli da combattimento multiruolo”. La fonte ritiene [in inglese] che la nave abbia “un design davvero geniale”, con dimensioni relativamente piccole fornisce una grande potenza di fuoco.
I sottomarini convenzionali del progetto 636.3 “Varshavyanka” [in inglese] sono economici, silenziosi e letali, con i loro missili Kalibr. Il nuovo sottomarino di attacco multiruolo a propulsione nucleare di classe Yasen [in inglese] può essere armato con missili da crociera ad attacco terrestre, missili anti-nave, missili anti-sottomarini [tutti in inglese], tra cui diverse varianti di Kalibr-PL progettati per un’ampia gamma di obbiettivi. Una singola classe Yasen può trasportare trentadue missili Kalibr con “capacità nucleare” per colpire in profondità il territorio nemico.
L’industria russa è in grado di produrre alcune delle piattaforme più sofisticate al mondo. Ci sono 11 sottomarini a propulsione nucleare operativi. I costruttori navali possono costruire un sottomarino convenzionale in soli 18 mesi.
La prima nave d’assalto anfibia della storia moderna, progettata e costruita in Russia, classe Ivan Gren (Progetto 11711E) [in inglese], il 20 giugno è stata assegnata alla Flotta del Nord [in inglese].
Il 25 giugno, la Marina russa ha assegnato la Ivan Khurs, la seconda nave per raccolta di informazioni del Progetto 18280 [in inglese]. Le navi di questa classe ricevono il nome dai capi del controspionaggio navale. La nave può condurre azioni di guerra elettronica ed operazioni di intelligence radio ed elettroniche.
Questo mese è stato riferito che il Bulava (RSM-56) [in inglese], missile balistico intercontinentale lanciato da sottomarino (SLBM), è entrato [in inglese] in servizio nella Marina Militare russa per diventare la spina dorsale del componente marino della triade nucleare fino al 2040. Una scarica simultanea di missili lanciati in rapida successione, nell’arco temporale di 20 secondi, a fine maggio ha confermato la prontezza operativa degli SLBM.
Modernizzato secondo lo standard M3M, il bombardiere a lungo raggio Tu-22 delle forze aeree, progettato principalmente per le missioni navali, prenderà il volo il prossimo mese.
La Marina sta testando il Poseidon (Status-6) [in inglese], un nuovo veicolo subacqueo senza equipaggio (un’arma da giorno del giudizio) che può trasportare testate convenzionali o nucleari, e consente di impegnare vari bersagli, compresi squadre navali basate su portaerei, fortificazioni costiere e infrastrutture.
Secondo il comandante in capo, ammiraglio Vladimir Korolev, le armi di precisione guidate e le navi oceaniche sono la priorità per il futuro. La Marina è leader anche in armi superveloci. Il Kalibr [in inglese] che viaggia oltre la velocità di Mach 3 è un buon esempio. Una alta velocità rende l’intercettazione quasi impossibile, e la distruzione viene massimizzata impartendo più energia cinetica all’impatto. Montato su una vasta gamma di classi di navi e sottomarini, l’arma fornisce un salto qualitativo per migliorare drasticamente la potenza di fuoco delle forze navali russe. Il Kalibr consente [in inglese] alle navi con base nel Mar Caspio e nel Mar Nero di coprire l’intera area del Caucaso e ampie parti dell’Asia centrale e del Medio Oriente, le aree in cui è più probabile che emergano minacce alla sicurezza nazionale della Russia.
Il missile anti-nave 3M22 Zircon [in inglese], che sta giungendo ai test finali, ha un raggio di azione di 500 km. Arriverà sul bersaglio ad una velocità di Mach 6. Per ora, la Marina statunitense non ha un’arma paragonabile.
Secondo il Programma di Armamento Statale per il 2018-2027 [pdf in inglese] adottato alla fine del 2017, la componente navale della triade nucleare sarà composta da sei sottomarini strategici con missili balistici (SSBN) Project 667 BRDM (classe Delta IV) e otto del Progetto 955B (classe [in inglese] Borei), per essere equamente divisi tra le flotte del Nord e del Pacifico. In ogni momento saranno in servizio 12 sottomarini, e due in fase di revisione e modernizzazione. Il programma prevede la costruzione di una fregata di classe Super Gorshkov da 8000 tonnellate, e di sei sottomarini nucleare di attacco Yasen-M.
La dottrina navale russa del 2017 ha fissato [in inglese] l’obiettivo di costruire una forza forte abbastanza da consentire al paese di conquistare e mantenere le posizioni di leadership nel mondo fino al 2030. La Marina è sulla buona strada per portare a termine questa missione con forze equilibrate in grado di sostenere le operazioni dei sottomarini con missili balistici strategici, e di mantenere una forte componente convenzionale, eseguendo una serie di missioni, compresa la proiezione di forza, con le sue navi all’avanguardia, l’aviazione navale, le forze di difesa costiera e persino i veicoli a effetto suolo [tutti in inglese]. La Russia è tornata ad essere una potenza marittima.
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Articolo di Andrei Akulov apparso su Strategic Culture il 30 luglio 2018
Traduzione in italiano di Diego per SakerItalia
[le note in questo formato sono del traduttore]
Ne capisco le ragioni ma non condivido l’entusiasmo dell’articolo. Almeno non se riferito alla situazione presente o immediatamente prossima. Premesso che bisognerebbe conoscere l’attuale dottrina militare russa, che non conosco, per sapere quali sono gli scopi ora assegnati alle forze navali, noto che gran parte delle unità della rassegna navale della Festa della Marina sono quelle della vecchia e ben più potente, capace ed “oceanica” VMF (Voenno Morskoy Flot) sovietica che però per quanto validissime e aggiornate almeno in certe componenti hanno i loro annetti. Al cospetto della vecchia VMF l’attuale Marina Russa, al netto della componente di deterrente nucleare, è assimilabile a quelle di potenze medio piccole come per esempio l’Italia o al massimo a Francia e Inghilterra. Inoltre certe “nuove” unità di punta come gli SSBN Borei e gli SSGN/SSN Yasen non sono altro che gli ultimi progetti sovietici. Senza contare che per mettere in mare il primo Yasen ci hanno messo più di vent’anni quando per costruzioni di quel genere la media è circa quattro e la cantieristica sovietica ci riusciva per unità prodotte in serie anche in due. Ma a parte questi aspetti il dato più preoccupante come già accennato in altre occasioni è la perdita, con la dissoluzione dell’Unione Sovietica, di una infinità di uffici progettazione, stabilimenti, centri ricerche, cantieri, scuole, basi, comandi e delle esperienze ad essi legate accumulate in decenni. Senza contare che parte dell’industria della difesa è stata privatizzata cioè regalata a soggetti privati spuntati all’improvviso durante il regno di Eltsin con tutto quel che ne consegue. Per questo motivo, avendo perso quel possente retroterra industriale/scientifico paradossalmente l’attuale Marina Russa non è sarebbe in grado di costruire le maggiori unità ex sovietiche che ha in linea a partire dalla portaerei Kutznetsov. Lo si è visto con il tentativo di acquisizione delle Mistral, con i problemi nella conversione della ex classe Kiev sovietica Baku ora Vikramaditya indiana a suo tempo costruita nei cantieri del Mar Nero ora persi oppure con la faticosa gestazione dei sottomarini classe Lada che avrebbero dovuto succedere ai Kilo sovietici ma che così non è stato. Va comunque probabilmente riconosciuto che i russi con quanto (poco…) rimasto a disposizione dopo lo sfaldamento dell’URSS e il saccheggio dell’era Gorbachev/Eltsin hanno saputo in parte arrestare il declino. Per il resto bisognerebbe sapere quali sono i compiti assegnati alla loro Marina nel quadro della loro attuale dottrina.
PS: il numero di “scali” di un anno in porti esteri della Marina Russa ritengo corrisponda a quelli della US Navy di un giorno o forse meno.
Si si tutto bene madama la marchesa. I programmi di trasformazione delle grandi navi sono molto lenti e i sommergibili vengono costruiti ti molto lentamente così come non si riesce a capire se siano disponibili e con quali piattaforme lo zircon in particolare al tempo stesso il kinzhal pare operativo ma non è così certo è non riesco a capire se i 65/70 tu 22m3 disponibili comprendono quelli della aviazione di marina o a questi si devono sommare.
Inoltre il Tu-22M3 se non sbaglio non è più in produzione. In ogni caso ci sarebbe da capire come è inquadrato attualmente in ambito navale visto che apparentemente sembrano utilizzare piuttosto i Su-24 e 27 mentre nella precedente dottrina sovietica prettamente difensiva i Tu-22M servivano di concerto con gli SSGN (e secondariamente incrociatori e sottomarini) per tenere alla massima distanza possibile dal territorio nazionale le Task Force di portaerei americane/occidentali per impedire attacchi aerei dal mare. Credo che una complessità del genere sia oltre alle possibilità quantitative/qualitative odierne della Marina Russa. A meno che destinino a questo compito sistemi missilistici costieri cioè un campo dove sembrano aver conservato e sviluppato una discreta capacità.
Aggiungo una cosa che induce alla cautela: negli scorsi anni si sono susseguiti da parte russa con cadenza regolare annunci di fantasmagorici e a dir poco ottimistici programmi che contemplavano decine di unità navali. Programmi corredati di superlativi modelli in scala ma sempre immancabilmente disattesi.
Poi personalmente mi da un certo fastidio che l’attuale gestione russa proclami come conquiste straordinarie e proprie cose che i vecchi sovietici riuscivano a mettere in campo, con la massima discrezione, trenta o quarant’anni fa e su scala ben maggiore. Ciò a prescindere da qualsiasi considerazione politica.
condivido i commenti precedenti , la cantieristica russa è ancora molto al di sotto dei continui proclami , e la marina russa è ancora un arma da impieghi sotto costa sebbene l’ estensione dei missili kalibr ne abbia notevolmente aumentato la potenza di fuoco e il raggio di azione.
Ma tutto questo è una logica conseguenza della allocazione di budget ristretti focalizzati necessariamente ad una postura difensiva della russia .
Sono d’accordo anch’io però bisogna anche dire che gli u.s.a. e la nato non sono messi tanto meglio, faccio l’esempio del tanto decantato F35 (spazzatura in visibile), i raptor non si producono più (troppo costosi), di certo gli u.s.a. non hanno gli S300, S400, S500 che tutti sono in fila per averli (Turchia,Saudi arabia,Staterelli del golfo,India, Cina etc.) d’altro canto i Nordamericani per vendere i loro “patrioti” devono minacciare di brutto i loro alleati, se no…Le portaerei sono vecchiotte e le nuove navi stealth si rompono un giorno si e uno no. Se ai russi venisse in mente di vendere i nuovi missili “Kinzhal” (che credo, invece, sia operativo e in ogni caso non lo vengono a sbandierare ai 4 venti) o i “Calibr” cercherebbero di comprarli anche gli ammericani… A dirla tutta non sono così pessimista mentre voi lo siete un pò troppo, vedremo.
Non sottovaluterei il nuovo F-35 (tra l’altro incorporante tecnologie derivate dallo Yak-141 sovietico gentilmente regalate dai russi ai loro partner americani). I problemi iniziali di questa macchina ricordano moltissimo quelli che alla metà degli anni ’70 ci furono con l’entrata in servizio di F-14, F-15 e F-16; cioè aerei di una generazione completamente nuova. Problemi in larghissima parte dovuti al fatto che erano velivoli più avanzati delle unità operative e logistiche che li dovevano usare e manutenere e che non si erano ancora aggiornate per supportare le nuove tecnologie. Mi chiedo poi che validità conserveranno (o hanno) i sistemi missilistici citati una volta acquisiti dagli avversari dei russi, ammesso che non lo siano già ora.
Come dicevo non so quali siano le linee guida della odierna Marina Russa ma c’è anche da considerare che si trova a fronteggiare non solo la US Navy ma anche tutte le Marine Alleate con un divario qualitativo e quantitativo enorme dato che è solo un malridotto fantasma della vecchia VMF sovietica che aveva forze e capacità incomparabilmente maggiori.
Quello che manca alla flotta russa è una vera capacità di proiezione.le unità più efficienti ed efficaci sono quelle più piccole ma con tutti i loro limiti evidenti per autonomia e capacità di sopravvivenza al fuoco nemico, unità leggere stracariche di armi sono sempre molto pericolose .certo si prestano a buone strategie 5 unità da 150 milioni ben armate possono ottenere risultati eccellenti contro i ct usa da 1,500,000,000 risparmiando sui costi ma ripeto sempre in acque di “casa”.per cui direi che la marina russa può offrire un valido contributo alla difesa contro operazioni aeronavali contro il suo territorio metropolitano e può effettuare qualche attacco in profondità ma con scopi “politici” non credo che qualche decina di kalibr lanciati contro le basi usa n Italia ad esempio scalfirebbe le capacità usa nel teatro mediterraneo anche se ovviamente potrebbe avere pesanti conseguenze sui rapporti Italia/usa. Per l’f35 io insisto nella mia tesi : sarà pure un aereo tecnologicamente avveniristico con incredibili capacità ma di sicuro non è un cacciabombardiere tattico in grado di fornire alle truppe al suolo ratei di missioni capacità di fuoco e autonomia di fuoco sufficiente senza contare l’elevatissimo costo per ogni singolo ordigno lanciato e l’elevato rischio di perdite che questo tipo di operatività sempre comporta.scopro che secondo alcuni test spacciati su Wikipedia come attività operativa (in nessuna altra scheda relativa ad altri mezzi l’ho mai visto) l’f35 avrebbe dimostrato di essere il miglior caccia della storia con una superiorità di 20 a 1 sugli altri caccia della nato (anche efa e rafale?) Tanto per dire che una ventina di questi mezzi potrebbero garantire ampiamente la difesa aerea dell’italia, cioè un gap di gran lunga superiore a quello tra uno spitfire 5 e un gloster gladiator. L’f 35 a cessato di essere invisibile per diventare poco osservabile ma ha acquistato caratteristiche di “intelligenza”incredibili in un documentario su focus(vera propaganda) un pilota rispondeva alla domanda sullo scarso armamento dell’f35 assicurando che le bombe ,testuale, sarebbero state trasportate da droni che l’f35 avrebbe potuto guidare e gestire droni che ovviamente andranno sviluppati in un prossimo futuro .siamo ben lontani .è ne ho sentite anche molte altre.posso pensare che come a volte accade nell’industria un prodotto così scadente che fa c…… venga riproposto come un eccellente lassativo?
Per sapere se abbiano necessità di “proiezione” e unità maggiori bisognerebbe sapere quel’è il ruolo della Marina russa nell’ambito della loro dottrina militare. In ogni caso, come dicevo avendo perso, gran parte delle capacità tecnico-industriali è un dato di fatto che allo stato attuale non hanno più le strutture e competenze per produrre grandi unità di superficie ed oltre ad avere seri problemi a mantenere quelle ex sovietiche che hanno in servizio (e che loro sono un toccasana…). La Marina Russa dalla dissoluzione dell’URSS fino ad anni 2000 inoltrati in pratica è rimasta inattiva, in stato di quasi completo abbandono anche con un serio degrado delle condizioni di vita degli equipaggi e delle loro famiglie, rimanendo confinata nei porti addirittura con navi e sottomarini semi affondati e ha perso ad iniziare da lì in avanti le competenze professionali e operative a condurre operazioni navali maggiori che si erano accumulate in decenni sui mari di tutto il pianeta (avevano anche una marina mercantile di prim’ordine). Realisticamente non credo che nel breve termine possano andare oltre a qualche fregata per la verità più simili a corvette.
Quanto all’ F-35, che non conosco in maniera approfondita, l’ho inteso come una sorta di “super Harrier”. Teniamo comunque conto dei contesti ed avversari che si troverebbe a fronteggiare tutti, senza esclusione, più arretrati tecnologicamente. In ogni caso credo sia un errore sottovalutarlo. Sono comunque d’accordo sullo sfrenato marketing di cui beneficia che sembra superare addirittura quello delle auto di lusso.