La portaelicotteri Priboj (‘spuma marina’) dovrebbe entrare a far parte della nuova concezione della Marina russa. Il modello della nuova nave è stato presentato nello stand della flotta russa durante il forum internazionale nella regione di Mosca nel 2015. A quel tempo, gli analisti militari hanno detto che la Priboj sarebbe stata un’alternativa alle Mistral francesi [in inglese], che non sono mai arrivate nelle acque russe.

I costruttori navali russi hanno tenuto conto dell’esperienza dei loro colleghi francesi e hanno offerto il proprio progetto di nave per sbarchi a grande distanza. La nave deve avere uno scafo semi-rifilato che assicuri un’elevata resistenza alle turbolenze in mare e offra minore resistenza ai movimenti durante la navigazione.

Si prevede che la prima delle due navi da sbarco entrerà in servizio presso la Marina russa nel 2025, anche se non è stata rilasciata alcuna dichiarazione ufficiale in merito. La costruzione della nave portaelicotteri, che diventerà una nave da sbarco universale, è prevista per il 2020. I preparativi sono già stati avviati a San Pietroburgo presso il cantiere Severnaja Verf.

Il modellino dell’Ufficio Progettazioni Nevskij presentato al forum differiva dal design della portaelicotteri Mistral francese. Le specifiche dichiarate della nave non corrispondono a quelle delle grandi navi anfibie del periodo sovietico e della maggior parte delle navi analoghe straniere.

La nave russa Priboj avrà un dislocamento di 14.000 tonnellate, una velocità di crociera di 19-20 nodi e un pescaggio di cinque metri. Il raggio di navigazione sarà di 6.000 miglia nautiche, con un’autonomia di 60 giorni. La lunghezza della nave dovrebbe essere di 165 metri, e la larghezza di 25 metri.

La portaelicotteri Mistral francese ha caratteristiche diverse: dislocamento di 22.000 tonnellate, velocità di 19 nodi e pescaggio di 6,42 metri. L’equipaggio della nave da sbarco francese è di 177 uomini.

La Mistral può trasportare 16 elicotteri d’attacco (Eurocopter Tiger), un battaglione di carri armati (40 Leclerc francesi) e 450 paracadutisti. La nave può anche essere utilizzata allo stesso tempo come ospedale. Inoltre, le portaelicotteri Mistral possono assumere anche il ruolo di quartier generale galleggiante. Sono dotate di un sistema francese di gestione delle informazioni sul combattimento, che riunisce diverse navi in ​​un unico insieme. Non è noto se la nuova nave russa avrà un sistema simile.

La Priboj sarà in grado di trasportare otto elicotteri Ka-52/Ka-52K basati sul ponte, un numero significativamente inferiore rispetto alla nave francese. Gli elicotteri riceveranno un radar di bordo modificato con un raggio fino a 80 km.

Non è escluso che la Priboj trasporterà anche elicotteri Ka-27, che sono elicotteri antisommergibile. Tuttavia, il Ka-27 esiste in due versioni – una anti-sottomarini e una per la ricerca e il soccorso. Sembra che la nuova nave sarà in grado di svolgere compiti complessi anziché operare all’interno di un rigido quadro di stretta specializzazione.

È possibile che la nuova nave russa sarà in grado di trasportare il primo velivolo senza pilota russo, noto come Chirok, con un’apertura alare di 10 metri.

La Priboj sarà in grado di trasportare fino a 900 soldati, una decina di carri armati e cinquanta veicoli per la fanteria. A bordo ci saranno anche due o quattro mezzi da sbarco.

La nave dovrebbe essere equipaggiata con tre sistemi missilistici antiaerei Pantsir-M/Palitsa (SA-22 Greyhound).

Molti esperti sono rimasti confusi confusi dal desiderio della Russia di creare una nave come la Priboj. Dopo tutto, una portaelicotteri Mistral può viaggiare per 20.000 miglia nautiche. Tuttavia, la nave è chiaramente destinata a scopi di difesa, per proteggere l’estesa linea costiera lungo l’Oceano Artico, per operare nel Mar Nero, e lungo la catena delle Isole Curili. La nave non è progettata per viaggiare attraverso gli oceani, ed è per questo che ha un raggio di 6.000 miglia.

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Articolo di Aleksandr Artamonov pubblicato su Pravda Report l’1 febbraio 2018.

Traduzione in italiano a cura di Raffaele Ucci per SakerItalia.

[le note in questo formato sono del traduttore]

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