U.S. Navy Supercarrier USS Gerald Ford with DF-21D and Kh-47M2 Hypersonic Anti Ship Ballistic Missiles

Super-portaerei classe Gerald Ford della US Navy e missili balistici antinave ipersonici DF-21D e Kh-47M2.

La US Navy sta valutando i suoi piani di investimento in una flotta di super-portaerei, e con fondi sempre più piccoli e piani per una massiccia espansione della flotta da combattimento di superficie nel prossimo decennio che difficilmente andranno d’accordo, vengono presi in seria considerazione tagli al numero di super-portaerei in servizio. La marina aveva precedentemente pianificato di acquistare dieci super-portaerei classe Gerald Ford da 100.000 tonnellate, che avrebbero sostituito le dieci navi classe Nimitz attualmente in servizio di prima linea. Le due navi sono quasi identiche per dimensioni e ruolo, con la nuova classe Ford che beneficia di sistemi di propulsione nucleare più potenti, catapulte elettromagnetiche più avanzate rispetto a quelle a vapore, sensori migliori e livelli di automazione più elevati che riducono i requisiti dell’equipaggio. Ciò comporta tuttavia un costo considerevole, poiché mentre l’ultima nave classe Nimitz è costata circa 5,5 miliardi di dollari adeguati all’inflazione, le navi della classe Gerald Ford costano circa 15 miliardi di dollari per scafo, ovvero il 273% in più.

Super-portaerei classe Nimitz della US Navy.

La Marina americana prevede di iniziare lo studio della Task Force Future Carrier 2030 per valutare se le super-portaerei saranno il mezzo più conveniente per proiettare potenza nei prossimi decenni, e valuterà la fattibilità e la sopravvivenza di una flotta di super-portaerei di fronte alle minacce emergenti attese sia nel prossimo decennio che oltre il 2030. Un’opzione possibile è la conclusione prematura del programma di portaerei classe Ford, il che significa che la marina non effettuerà ulteriori ordini per le navi e dispiegherà solo le quattro che ha già ordinato [in inglese]. Si sta prendendo in considerazione anche il passaggio dall’uso delle portaerei per le operazioni in prima linea alla loro conservazione per il controllo degli oceani e la protezione delle linee di rifornimento – dove saranno più lontane dalle minacce nemiche.

MiG-31 Foxhound russo con missile balistico ipersonico Kh-47M2 Kindzhal.

La redditività delle super-portaerei è stata sempre più messa in discussione negli ultimi anni poiché le armi “ammazza-portaerei” hanno continuato a proliferare, con nuovi sistemi di missili balistici ipersonici come i DF-21D e DF-26 cinesi e il Kh-47M2 russo [tutti e tre i link in inglese], tutti con gittata di ingaggio di diverse migliaia di chilometri, in grado di colpire ad alte velocità ipersoniche e di distruggere anche le più grandi super-portaerei con un singolo colpo diretto. A parte la disattivazione dei satelliti per l’acquisizione dei bersagli, la Marina degli Stati Uniti attualmente non ha alcuna difesa contro tali armi. La proliferazione delle armi “ammazza-portaerei” è cresciuta solo dallo spiegamento russo del missile da crociera antinave ipersonico Zirkon [in inglese] dal dicembre 2019 allo sviluppo di armi ammazza-portaerei proprie da parte della Corea del Nord.

La Marina degli Stati Uniti ha preso in considerazione una serie di alternative alle super-portaerei, in particolare navi più leggere simili alle “porta-Lightning” che ha iniziato a mettere in campo [in inglese] – le navi da assalto da 40.000 tonnellate classe Wasp e America che possono schierare fino a 20 caccia F-35B ad atterraggio verticale. Anche se l’F-35B è molto meno capace della sua controparte basata su super-portaerei F-35C, e queste navi hanno una resistenza ed efficienza molto inferiori e non hanno la capacità di dispiegare velivoli di supporto come l’E-2 Hawkeye, sono molto meno costose e si pensa che abbiano più possibilità di sopravvivenza in una zona di combattimento. Un’alternativa sarebbe una nave più pesante che minimizza anche i costi e i requisiti dell’equipaggio, basata vagamente sul progetto della classe Queen Elizabeth inglese [in inglese], che dispiega anch’essa l’F-35B ma può schierarne oltre il doppio del numero della classe Wasp. Queste navi non hanno la propulsione nucleare, sistemi di lancio con catapulte o equipaggiamento di arresto come le navi di classe Nimitz e Ford, ma sono notevolmente più economiche e richiedono molto meno equipaggio. Le navi sono essenzialmente grandi portaelicotteri [in inglese] e, a parte i jet ad atterraggio verticale, non sono in grado di dispiegare velivoli ad ala fissa.

Nave da sbarco classe Wasp della US Navy con caccia stealth F-35B.

Resta da vedere come procederà la Marina degli Stati Uniti, e anche se le super-portaerei sono costose, sono molto più efficienti e probabilmente hanno un miglior rapporto qualità-prezzo rispetto alle loro controparti più leggere. Con la Cina e la Russia [in inglese] che progettano entrambe le proprie super-portaerei con catapulta elettromagnetica, e la prima ne ha già iniziato la costruzione, gli Stati Uniti potrebbero cercare di mantenere una flotta più ampia per garantire un vantaggio numerico continuo – visti in particolare i vantaggi in combattimento che le potenziali super-portaerei avversarie avrebbero sulle portaerei leggere. Sono stati anche esplorati i mezzi per aumentare la sopravvivenza delle super-portaerei, in particolare lo spiegamento di droni stealth imbarcati in grado di servire da aerocisterne per fornire capacità di rifornimento in volo. Questo, e lo spiegamento di aerei da combattimento di sesta generazione più pesanti e con maggiore autonomia [entrambi i link in inglese], consentirebbero alle navi da guerra di schierare squadroni da combattimento contro i loro obiettivi da distanze molto più lunghe, mantenendo così le navi più lontane dai pericoli.

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Articolo di Military Watch Magazine pubblicato il 9 marzo 2020
Traduzione in italiano a cura di Raffaele Ucci per Saker Italia.

[le note in questo formato sono del traduttore]

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