Nel precedente articolo “Parte 1: fregate della marina russa”, abbiamo visto come il ridimensionamento delle navi da combattimento negli ultimi 30 anni sia il risultato di un enorme balzo in avanti tecnologico e progettuale. Sostanzialmente, la moderna capacità navale russa è quella di avere una capacità effettiva di lancio di missili di circa 600-1000 Km dal luogo in cui si trova la nave, appoggiata da una serie sovrapposta di sistemi d’allerta costieri e sistemi difensivi integrati aria-terra e marittimi.

Lo sfondo

La marina russa ha iniziato a schierare solo un numero limitato di navi durante le sue visite di cortesia nei Caraibi, nell’Oceano Indiano e nel Mediterraneo nel 2008 e 2009. Queste sono state seguite dalla partecipazione alla task force internazionale anti-pirateria a guida USA nel Corno d’Africa, a protezione delle linee di comunicazione marittime (SLOC). L’ultima tendenza è quella di inviare una o due navi di medie dimensioni di epoca sovietica in dispiegamenti a grande distanza, mentre la moderna flotta di fregate e corvette gioca sempre più un ruolo centrale nel combattimento: molte di esse hanno un ruolo nella campagna siriana o costituiscono la spina dorsale del perimetro difensivo navale contro le minacce della NATO.

Con la sua lunga linea costiera, numerose baie poco profonde, mari ed estuari, per lo più accessibili attraverso degli stretti, la Russia non è certo una potenza marittima oceanica, ma beneficia della possibilità di utilizzare una vasta gamma di navi, vicino alla costa come così come sui corsi d’acqua interni. Basti dire che solo 7 milioni di chilometri quadrati di mari territoriali richiedono una protezione adeguata con mezzi adeguati. Il “Programma Statale sugli Armamenti” russo prevedeva nel 2012 il seguente numero di corvette e fregate in servizio con la marina russa entro il 2020: (Sakaguchi, 2014) [Y. Sakaguchi, NIDS Journal of Defence and Security, 15 dicembre 2014]

15 Fregate Progetto 22350 (6), 11356M (6) e 11661K, incluse anche le fregate in fase di sviluppo;

35 Corvette Progetto 20380 (12) e 20385 (16), incluse anche le corvette in fase di sviluppo;

Quello che vediamo dal Programma Statale sugli Armamenti è che i programmi di costruzione delle corvette sono il doppio di quelli delle fregate. Parte della dottrina sulla Strategia Marittima (delineata per la prima volta nel 2001, aggiornata nel 2010 e nel 2014 [in inglese]), ha evidenziato la necessità vitale di rafforzare le capacità navali e la presenza operativa, rivitalizzando le flotte navali post-sovietiche che erano praticamente moribonde.

In sostanza, gli elementi principali della potenza navale russo si basano su:

  1. Potenza d’attacco e capacità di combattimento anti-nave (difesa territoriale contro gli attacchi dal mare).
  2. Impiego efficace di forze nucleari strategiche marittime.
  3. Salvaguardia delle rotte marittime mercantili e protezione delle risorse marine.
  4. Protezione degli interessi nazionali russi – a livello regionale e globale, (in tempo di pace).

La componente navale dello spirito della dottrina militare russa si basa sul fatto di avere un elemento misto di navi per lo più di superficie destinate alle operazioni in zone costiere (alcune delle quali capaci di operazioni fluviali), con poche navi con capacità oceaniche.

Protezione delle risorse marine: la Russia ha recentemente sviluppato significative infrastrutture offshore per il petrolio e il gas, che si trovano sia nelle acque territoriali che nella Zona Economica Esclusiva (EEZ). Non sorprende quindi che questa sia una caratteristica importante della Dottrina Marittima. Pertanto, sono necessarie risorse navali adeguate per proteggere questi beni.

Sebbene la costruzione navale fosse lentamente progredita fino al 2012, il Presidente Putin annunciò la costruzione di 51 navi entro un decennio (Carnegie, febbraio 2012 [in  inglese]). Ciò avvenne in un periodo in cui la più grande flottiglia della Marina russa negli ultimi decenni era stata appena dispiegata al largo della Siria.

Una sfida significativa è la modernizzazione in corso delle capacità difensive della Russia, mentre allo stesso tempo si va avanti con gli ordini della Difesa in arretrato. Vi sono seri ostacoli da superare, con costi di produzione ed equipaggiamenti inefficienti, nonché problemi con gravose culture di gestione di era sovietica e costi eccessivi in alcuni monopoli di Stato. Un altro ostacolo è la necessità di modernizzare la base produttiva e renderla più efficiente, contemporaneamente alla produzione continuata di un tipo di equipaggiamento o nave. (The Motorship, dicembre 2013 [in inglese])

Inoltre, la mancanza di attività di ricerca e sviluppo sostenibili nel settore della difesa navale ha contribuito ad ostacolare per lungo tempo significativi progressi nella costruzione navale. Di nuovo, un’eredità della sospensione di epoca sovietica di molte costruzioni e progetti navali.

Una questione che non può essere trascurata è il fatto che le sanzioni occidentali che hanno colpito la Russia nel 2014, in particolare negli equipaggiamenti relativi alla Difesa, hanno avuto un impatto negativo, poiché la fornitura di componenti e attrezzature è stata interrotta, in particolare per quanto riguarda i motori navali tedeschi e ucraini in costruzione per la Marina russa.

Un certo numero di fregate e corvette, già nei cantieri qualche tempo fa, sono molto in ritardo rispetto ai piani stabiliti. Questo non vuol dire che non ci siano buone notizie, in quanto gli appalti della Difesa russi smetteranno del tutto di fare affidamento sui fornitori europei. Le sanzioni hanno provocato un forte impulso a dare uno stimolo vitale alla ricerca e sviluppo per sostituire le importazioni, e in ultima analisi dare il via alla produzione nazionale di equipaggiamenti e accessori vari (TASS, aprile 2017 [in inglese]). Il Vicepremier Dmitrij Rogozin ha dichiarato: “Non l’abbiamo mai fatto prima. Loro [gli ucraini] pensavano di averci messo all’angolo e che non saremmo riusciti a finire la costruzione delle fregate. Ma l’abbiamo fatto”.

Nonostante il possesso di una notevole esperienza ingegneristica nei campi delle centrali nucleari e delle turbine a vapore, le turbine navali diesel e a gas prodotte in Russia avevano una bassa priorità. Quindi, una misura tappabuchi è stata l’importazione di motori navali cinesi, per continuare con la consegna di alcune nuove navi da guerra.

Questa è una situazione stupefacente, che dimostra che la realtà sul campo non è affatto simile alla Russia “in ripresa”, “revanscista” o “aggressiva”, che l’élite occidentale ama descrivere nei media, perché mostra come una parte significativa del settore della Difesa russo sia stato ostacolato praticamente da una singola azione, e non fosse stata messa in atto alcuna pianificazione preventiva o addirittura una ricerca consistente.

Dal cantiere navale all’azione

L’uso di piccole corvette, adatte alle acque poco profonde, per attacchi missilistici è stato un evento storico e ha anche fatto rabbrividire gli alti papaveri di Stati Uniti e NATO. (The National Interest, 7 aprile 2017). Ovviamente, gli Stati Uniti hanno una lunga storia di utilizzo di cacciatorpediniere e sottomarini molto più grandi per i lanci di Tomahawk: la classe Arleigh Burke, il pilastro della flotta statunitense (con circa 59 attualmente in servizio), ha un dislocamento di 6900 tonnellate – naturalmente ha un numero molto più grande di missili a bordo.

Tabella 1: lanci di missili navali Kalibr durante la campagna siriana

Nave autrice del lancio Data del lancio Numero di missili lanciati
3 classe Buyan-M, 1 classe Gepard (Flottiglia del Mar Caspio) 07.10.15 26
3 classe Buyan-M, 1 classe Gepard (Flottiglia del Mar Caspio) 20.11.15 18
Sottomarino Rostov-na-Donu (Flotta del Mar Nero) 08.12.15 4
2 classe Buyan-M (Flotta del Mar Nero) 19.08.16 3
Admiral Grigorovich (Flotta del Mar Nero) 15.11.16 4
Sottomarino Krasnodar, Admiral Essen (Flotta del Mar Nero) 30.05.17 4 in totale
Admiral Essen, Admiral Grigorovich (Flotta del Mar Nero) 23.06.17 6
Sottomarino Krasnodar 23.06.17 6 in totale
Admiral Essen 05.09.17 6
Sottomarini Kolpino e Velikiy Novgorod 14.09.17 7
Velikiy Novgorod 22.09.17 3
Sottomarini Kolpino e Velikiy Novgorod 05.10.17 10
Velikiy Novgorod 31.10.17 3
Kolpino 03.11.17 6

Informazioni derivate da: Navy Korabel [in russo]

Lanci di Kalibr – Ripartizione per tipo di nave:

8 da parte della classe Buyan, 2 da parte della classe Gepard, 5 da parte della classe Admiral Grigorovich, 10 da parte dei sottomarini classe Kilo

I numeri dei Kalibr lanciati mostrano una “letalità proporzionale” consistente, quanto basta per fare il lavoro in modo misurato, quando ne sorge la necessità. Tutto ciò è stato effettuato all’interno del perimetro difensivo russo. Al contrario degli oltre 70 Tomahawk lanciati su un’unica posizione, da navi statunitensi schierate in posizione avanzata, per atteggiarsi davanti ai media e ai politici mondiali.

Come si può vedere nella tabella, la maggior parte dei lanci di Kalibr è stata effettuata da sottomarini classe Kilo-migliorati. [Ancora più migliorati nel 2017, grazie alla loro capacità di rimanere invisibili per la maggior parte del tempo, cosa che negli ultimi tempi ha fatto mettere mano al portafoglio alla NATO  per migliorare le sue capacità antisommergibile].

In effetti, il Mar Mediterraneo è diventato un terreno di prova per la nuova generazione di sommergibilisti russi. Il debutto in operazioni di combattimento del sottomarino russo di epoca moderna ha avuto luogo il 9 dicembre 2015, con i missili Kalibr lanciati dal sottomarino “Rostov-na-Donu” della classe Kilo-migliorata. La variante sottomarina ha probabilmente giocato più di un ruolo e ha avuto (scusate il gioco di parole), un impatto maggiore sul campo di battaglia. Semplicemente perché i sottomarini non solo giocano al “gatto col topo” con le navi di superficie, ma hanno anche un enorme elemento sorpresa, e nel processo distraggono considerevoli quantità di risorse antisommergibile (Business Insider, ottobre 2017 [in inglese]). Ciò potrebbe essere potenzialmente visto nella correlazione tra i lanci di Kalibr nel Mediterraneo orientale e la risposta visibile della US Navy, che ha inviato dei P-8 Poseidon a sorvolare l’area. (Defense News, marzo 2017 [in inglese]).

La potenza di fuoco ampiamente distribuita su una vasta gamma di navi e sottomarini, che garantisce la dispersione dei rischi e la riduzione al minimo di potenziali grosse perdite in combattimento, è detta “letalità distribuita”. A differenza di un obiettivo di alto profilo, come una portaerei, (*1), che necessita di molta protezione, enormi costi e attrae anche molta attenzione da parte dell’avversario, (The Saker, 9 novembre 2017), il dispiegamento di una corvetta o di una piccola fregata è molto meno oneroso. Circa la metà delle navi da guerra della Marina russa saranno probabilmente armate di missili da crociera Kalibr entro la fine del 2020 [in inglese].

(*1) Basta guardare all’incredibile quantità di risorse/sforzi spesi dall’aeronautica argentina nel tentativo di affondare una delle portaerei della Royal Navy durante il conflitto nell’Atlantico meridionale nel 1982.

Una grande gittata letale può quindi essere raggiunta dalla Russia tramite una moltitudine di navi e sottomarini, e il rafforzamento della zona navale di interdizione all’accesso ad un’area (A2/AD) su una distanza significativa, su ogni confine costiero. Solo questo fatto forse riduce alcuni pianificatori della NATO in lacrime.

Le corvette classe Buyan-M

Sembra che gli Stati Uniti e la NATO abbiano ignorato le capacità delle piccole navi da guerra della Marina russa fino al 7 ottobre 2015, quando diverse navi della Flottiglia del Mar Caspio hanno lanciato una raffica di Kalibr verso la Siria (Sputnik, ottobre 2015 [in inglese]). La combinazione letale di missili a lungo raggio ad alta precisione, unita a navi di piccolo tonnellaggio, avrebbe potuto mettere a disagio alcuni esperti navali occidentali. Il diavolo sta nei dettagli, la NATO fu profondamente scontenta quando due corvette classe Buyan-M progetto 21631, (la “Zelenyj Dol” e la “Serpukhov”), si spostarono dal Mar Nero al Baltico l’anno scorso. (Reuters, 26 ottobre 2016 [in inglese]). È interessante notare che anche loro hanno partecipato alla campagna siriana poco prima del loro dispiegamento nel Baltico. Ciò ha dato un enorme impulso alla flotta del Mar Baltico, poiché in precedenza non disponeva di una singola nave di superficie armata di Kalibr. Ciò ha certamente spostato il centro dell’attenzione della NATO per un breve momento, seguita per un po’ anche dai media tradizionali.

Ci sono 5 navi da guerra Buyan-M in servizio con le flotte del Mar Baltico, del Mar Nero (per un breve periodo) e con la Flottiglia del Mar Caspio. Un altra, la “Vyshniy Volochek” entrerà in servizio con la Flotta del Mar Nero o la Flotta del Mar Baltico entro l’anno. (Sputnik, 20 ottobre 2017 [in inglese]).

Specifiche della Buyan-M:

Lunghezza: 75 m     Dislocamento a pieno carico: 949 tonnellate   Kalibr: lanciatore verticale da 8 celle  Costo: circa 140 milioni di dollari

Fondamentalmente, 7 navi di classe Buyan possono quasi eguagliare un classe Arleigh Burke, con un totale di 56 Kalibr, un buon esempio di “letalità distribuita”. [Nota: il costo degli ultimi classe Arleigh Burke è di 1,843 miliardi di dollari USA per nave. In più c’è una stima per le riparazioni dello USS Fitzgerald di 500 milioni di dollari].

Il cantiere navale di Zelenodolsk continua a costruire le navi della classe Buyan-M. Diverse sono in costruzione, e 3 sono in ordine. Ancora una volta, un primo esempio di un potente moltiplicatore di forza, basato su una nave relativamente piccola ed economica.

Una caratteristica unica è che dal momento che questa classe viene costruita sul fiume Volga, ha un pescaggio poco profondo, il che significa che può anche potenzialmente muoversi sui numerosi corsi d’acqua interni. Immaginate, una nave al di sotto delle 1000 tonnellate capace di eseguire attacchi missilistici vicino a un cacciatorpediniere americano classe Arleigh Burke, da poco meno di 7000 tonnellate, in movimento su un fiume da qualche parte nella Russia occidentale.

Corvette classe Steregushchy 

Specifiche tecniche:

Lunghezza: 104,5 m, Dislocamento totale: 2.200 tonnellate

Costo: 120-150 milioni di dollari (stima per la Tigr da esportazione ordinata dalla Marina algerina)

Video sulle specifiche tecniche della classe Stereguščij.

Nel linguaggio della NATO, questa classe verrebbe classificata come una fregata, tuttavia la Marina russa classifica il Progetto 20380 come corvetta. 5 sono in servizio, 4 con la flotta del Mar Baltico e 1 attualmente con la Flotta del Pacifico. La maggior parte di quelle che verranno costruite in futuro sono destinate alla Flotta del Pacifico. Sebbene sia considerata una nave per operazioni costiere, ha dimostrato di essere capace di operare fuori area. Due navi di questa classe hanno lasciato di recente il Baltico, attraversato il Mediterraneo (Sputnik, ottobre 2017 [in inglese]) e questa settimana sono potenzialmente in rotta per il Mar Rosso, verso l’Oceano Indiano. Precedentemente hanno fatto incursioni anche nell’Atlantico settentrionale, sotto l’occhio vigile della NATO, ovviamente.

La classe Steregushchy è quella che viene considerata un corvetta stealth multiruolo, anche se sembra essere programmata principalmente per operazioni di scorta e antisommergibili (ASW), ma può anche compiere operazioni di appoggio costiero e di difesa aerea. I principali punti deboli di questa classe sono l’autonomia limitata a 15 giorni e nessun lanciatore per i Kalibr a bordo per le navi Progetto 20380, ma ha 12 lanciatori per missili Redut, il missile anti-nave subsonico Kh-35, con una gittata di 260 Km.

Come citato in precedenza nell’articolo, 16 di esse dovevano essere nei cantieri navali, ma solo un’altra è in via di completamento. I crescenti problemi del settore della difesa navale sono certamente seri riguardo a questa classe di navi da guerra, in particolare per il fatto che è un concetto di design completamente nuovo (con oltre 21 invenzioni brevettate), ma ci sono anche stati un bel po’ di guai ingegneristici lungo la strada.

È interessante notare che sia questa corvetta che la Buyan-M compaiono nella lista delle 10 migliori corvette stealth del mondo secondo Naval technology.com [in inglese].

 

Corvette progetto 2038.5 e 2038.6

Specifiche tecniche:

2038.5 – dislocamento: 2,500 t                      lunghezza: 103m

2038.6 – dislocamento: 3,400 t                      lunghezza: 109 m

Derivate ​​dalla classe Steregushchiy, sono navi da guerra stealth più grandi. La differenza degna di nota è che avranno un lanciatore per 8 missili Kalibr. Il progetto 2038.5 “Gremyashchiy” (New Inform, 26 ottobre 2017 [in russo]) è completo al 65%.

Inoltre, il Progetto 2038.6 “Derzky” è stato lanciato nel 2016 (Port News, ottobre 2016 [in inglese]). La “Derzky” è simile per dimensioni alla classe LCS della US Navy. Allo stesso modo, è intesa per avere un compartimento modulare a poppa, con equipaggiamenti intercambiabili a seconda del ruolo della missione. Ciò include la capacità di lanciare 8 missili Kalibr, probabilmente come moduli containerizzati ISO, noti come Transport-Launch Containers (TLC).

Entrambe queste corvette sono destinate a svolgere varie operazioni navali con un raggio e un’autonomia più lunga (vicino a casa e fuori area), con il compito di proteggere la Zona Economica Esclusiva.

 

Corvette lanciamissili classe Karakurt

Specifiche

Dislocamento: 800t                          Lunghezza: 67m

Prossimamente sarà in servizio la prima corvetta Progetto 22800 Karakurt, la “Uragan”, attualmente in costruzione nel cantiere navale Pella. Altre sono in costruzione nei cantieri Morye e Zelenodolsk. Altre 5 sono attualmente in costruzione, con un totale di 18 che entreranno in servizio entro il 2022 (TASS, maggio 2016 [in inglese]).

Questa è un’altra nave militare litoranea (per operazioni in aree costiere), progettata per la guerra anti-aerea e contro obiettivi di superficie e destinata alle flotte del Mar Nero e del Mare del Nord. Tuttavia, ancora una volta, la flotta disporrà di navi da guerra di piccole dimensioni e versatili con un lanciatore per 8 missili Kalibr come parte dell’armamento di bordo.

Sarà interessante vedere come questa classe si confronterà con le fregate LCS della US Navy in termini di capacità operativa, ma ancora una volta il contrasto nel dislocamento è sorprendente. Un’altra nave da guerra russa in grado di assestare pugni ben più potenti rispetto alle sue dimensioni.

Infine, nonostante i dubbi espressi in precedenza circa lo stato delle cose nella costruzione navale russa, il programma Karakurt mostra che il ritmo di costruzione sta migliorando costantemente.

Pattugliatori Progetto 22160, serie di navi “Bykov”

Specifiche

Dislocamento standard: 1,550t                     Lunghezza: 94m (?)         Autonomia: 60 giorni

La nave principale di questa classe, la “Vasilij Bykov”, è stata varata e sarà presto allestita a Kerch. La costruzione delle altre navi Progetto 22160, la “Pavel Derhavin” e la “Sergej Kotov”, è in corso nel cantiere navale Zalyv a Kerch’, in Crimea. La costruzione della prima è iniziata nel 2014 e altre 2 sono in costruzione al momento per il servizio con la Flotta del Mar Nero. L’ultima dovrebbe essere consegnata nel 2020.

Si prevede che effettueranno missioni di pattugliamento, monitoraggio e protezione nella Zona Economica Esclusiva (EEZ) (operazioni costiere e potenzialmente fluviali). Avranno capacità antisommergibili, di difesa aerea, di appoggio a terra, capacità antinave e un ponte di volo. (Sputnik, aprile 2016 [in inglese]). Le navi stealth avranno una vasta gamma di equipaggiamenti e missili per il loro utilizzo multiruolo, per lo più stivati sottocoperta. Inoltre, avranno “un sistema di ponti integrati modulari che permetterà di riorganizzare le navi per compiti diversi in breve tempo”, secondo un funzionario.

Come risultato degli attacchi missilistici delle Buyan-M durante la campagna siriana, si afferma che le navi del Progetto 22160 disporranno del sistema di difesa aerea Shtil-1 e della capacità di trasportare a bordo 8 missili Kalibr (entrambe le varianti di Kalibr anti-nave e per i bersagli terrestri?) in lanciatori TLC. Eppure le foto del varo fluviale della “Vasilij Bykov” non danno alcuna indicazione che questo sarà effettivamente il caso.

Dato il profilo aggiornato e la suite di armi descritte, le considero corvette con capacità oceaniche piuttosto che dei pattugliatori. A prima vista, la versione originale è piuttosto una grande motovedetta, con profili di missioni che si sovrappongono considerevolmente a quelli della Guardia di Frontiera dell’FSB. Ma, considerando l’attuale ruolo anti-pirateria della Marina russa al largo del Corno d’Africa, si intravede il probabile ruolo di queste navi, sia in patria che lontano dalle basi. Fino ad ora, la Marina russa non aveva una nave adatta a svolgere questi compiti, ma utilizzava navi molto più grandi, largamente inadatte a questo ruolo specialistico, come il “Pyotr Velikiy”, schierato nel Corno d’Africa nel 2009 e nella missione siriana per conto dell’Organizzazione per la Proibizione delle Armi Chimiche del 2014 (TASS, febbraio 2014 [in inglese]).

Queste navi possono anche fornire appoggio marittimo in modo simile a quello che è avvenuto durante le Olimpiadi Invernali di Sochi, dove la marina ha fatto uso di navi come l’incrociatore “Moskva” e le fregate classe Krivak come parte delle misure di sicurezza.

È anche interessante vedere come viene effettivamente attuato il Programma Statale sugli Armamenti, introducendo dal nulla, per così dire, il cantiere “Zalyv” a Kerch, forse per alleggerire il carico di lavoro complessivo e probabilmente valutare l’attuale efficacia operativa del programma di approvvigionamento navale.

Fregate leggere classe Gepard (Progetto 1166.1)

Lunghezza: 102.2m         Dislocamento a pieno carico: 1930t       Autonomia: 15 giorni

Originariamente progettato per il mercato dell’esportazione, questo è un altro tipo di nave da guerra tuttofare, designata come nave d’attacco veloce, ma che può anche svolgere compiti di scorta e di pattuglia. La prima, la “Tatarstan”, è entrata in servizio nel 2002, la nave gemella “Dagestan” è entrata in servizio nel 2011 con la Flottiglia del Mar Caspio, entrambe dopo lunghi periodi nel cantiere navale. Queste sono la più vecchia classe della serie di navi da guerra russe “moderne”. La “Daghestan” ha 8 lanciatori per missili Kalibr (multiruolo) a bordo, ed è stata una delle prime a spararli nel 2015. Non è noto se ne verranno costruite altre per la Marina russa, nonostante ne siano state costruite diverse e ordinate altre per la Marina vietnamita.

Quando queste nuove navi da “pattuglia”, fregate leggere e corvette entreranno pienamente in servizio, significherà che la Marina russa sarà in grado di ridistribuire gli ordini di missione in modo ampio e uniforme alla nave più adatta, piuttosto che usare navi del tutto inadatte, così come offrire potenzialmente una finestra di opportunità per ammodernare le navi più vecchie, senza compromettere la prontezza e l’efficacia della flotta da combattimento.

Nel lungo periodo, è probabile che sia anche più economico per equipaggi e attrezzature, grazie all’automatizzazione e all’armonizzazione dei sistemi di bordo. Gli equipaggi professionisti formeranno la spina dorsale di queste navi. È stato riferito che circa il 10% dei marinai a bordo sono coscritti (TV Zvezda, novembre 2017 [in russo]). Infatti, l’Ammiraglio Korolev, capo della marina, ha recentemente affermato che l’introduzione progressiva di coscritti sulle navi è una necessità oggettiva causata dalla natura high-tech della marina moderna.

Non si può enfatizzare abbastanza che questi tipi di corvette sono ciò che la US Navy probabilmente desiderava quando commissionò i programmi Littoral Combat Ship (LCS) e “Freedom” (come discusso nella Parte 1), che risultò essere invece un costoso fallimento.

Paradossalmente, il programma LCS è nato in un periodo degli anni ‘90 dove gli Stati Uniti erano abbastanza fiduciosi di aver bisogno di un diverso tipo di nave da guerra nella sua flotta, includendo navi che potessero eccellere nelle operazioni in aree litoranee, così da “dominare” le acque e le zone costiere, sia in patria che all’estero. Ora le carte in tavola sono cambiate, perché la maggior parte dei paesi dispone di missili e navi progettate per tenere lontani gli invasori dalle loro coste (quella che io chiamo zona cuscinetto).

La Buyan-M ha dimostrato chiaramente la differenza di capacità e di atteggiamento tra l’americana LCS, con un dislocamento di 4.000 t, 4 volte più grande di una Buyan-M, ma con una potenza di fuoco molto più debole. (Checkpoint Asia, novembre 2017 [in inglese]).

Tabella 2: Panoramica delle corvette, delle fregate e delle piccole navi lanciamissili in servizio + quelle attualmente in costruzione (x).

Periodo di sviluppo Obiettivo del 2020 Status al 2017
Fregate 12 4
Classe Gorshkov (Progetto 22350) 2006 -2015 6 (3)
Classe Grigorovich (Progetto 11356R) 2010-2015 6 2 (2)
Corvette 35
Classi Gremiashchiy e Gremiashchiy migliorata (Progetto 2038.5 e .6) dal 2011 a oggi 16 1 +(1)(1)
Classe Stereguščij (Progetto 20380) 2001- 2007 12 5 (1)
Pattugliatori e piccole navi lanciamissili
• Classe Buyan (Progetto 21630) 2004- 2006 0 3
• Classe Buyan-M (Progetto 21631) 2008-2012 8-10 5 (5)
• Classe Gepard (Progetto 1166.1/K) 1991-2002 1 1
Classe Karakurt Progetto 22800 Dal 2012? a oggi (7)
Classe “Bykov” Progetto 22160 Dal 2012? a oggi (6)

Progetti futuri di corvette

È in fase di sviluppo un progetto per una nuova generazione di trimarani costieri, basata sul successo del profilo dello scafo delle Buyan-M, opera dell’Ufficio Progettazione Zelenodol’sk (ZPKB) e attualmente i modelli sono in fase di test. Se il progetto verrà accettato, ciò significherebbe una piattaforma navale con il doppio della capacità missilistiche di una Buyan-M (Navy Recognition, luglio 2015 [in inglese]). Sebbene sia uno scafo per acque poco profonde, è probabile che sia abbastanza robusto e stabile per le operazioni in alto mare.

Le agili e moderne corvette, protette da una copertura di radar di sorveglianza costiera e unità di difesa aerea collegate e vicine alle basi, forniranno alla Marina russa una capacità formidabile e potente. Queste navi da guerra russe, soprattutto quelle con un armamento modulare a bordo, hanno il vantaggio di trovarsi alla fine di un parametro difensivo ampio e sfaccettato.

Altre navi da guerra

C’è ancora molto altro da scoprire, perché questo articolo ha coperto solo le navi da guerra “tradizionali”, le corvette e le fregate. La Russia ha dato importanza vitale non solo alla flessibilità delle dimensioni, ma anche alla versatilità nella scelta di una gamma di piattaforme. Tanto che una limitata “letalità distribuita” si è appena ampliata esponenzialmente e, cosa ancora più importante, si è ampliato il vitale perimetro difensivo nell’Artico. [Questo sarà trattato nella PARTE 3]

L’articolo del Saker (maggio 2016) delinea una parte della versatilità del Kalibr, in particolare l’uso di contenitori di tipo ISO (TLC) come lanciamissili modulari. Questo pacchetto di armi non è stato completamente sfruttato come unità autonoma dalla Marina russa, sebbene sia stato proposto come opzione per alcuni tipi di corvette.

In altre parole, qualsiasi nave che potrebbe teoricamente trasportare container di tipo ISO potrebbe avere la capacità di trasportarli. Prendiamo un possibile esempio: all’inizio di quest’anno è stata presentata una nave appoggio per gli armamenti Progetto 20360M, la “Gennady Dmitriev” (Sputnik, maggio 2017 [in inglese]). Sarà protetta contro il ghiaccio, avrà due stive, una piattaforma per carichi containerizzati, una gru (capacità di sollevamento di 20 tonnellate) e un ponte di volo. Scafo di classe Ice. È abbastanza fattibile che il carico containerizzato possa essere in realtà un modulo TLC per missili Kalibr.

La US Navy aveva piani simili, chiamati “Affordable Weapon System”, che utilizzavano lanciamissili da crociera containerizzati a basso costo (Wikipedia [in inglese]). Allo stesso modo, la US Navy aveva originariamente previsto che il suo programma di navi LCS fosse in grado di basarsi su questa idea, tuttavia non ha funzionato come previsto.

La marina russa sta riaffermando la sua impronta navale regionale principalmente attraverso il suo nucleo di corvette e fregate. È probabile che questo rappresenti un periodo transitorio, prima di una possibile fase di costruzione di tipi di navi più grandi. La marina sta diventando sofisticata nello sviluppo di una gamma più ampia di piattaforme e armamenti navali multiruolo, ma non nei numeri sperati (TASS, gennaio 2016 [in inglese]). La sua espansione è frenata da infrastrutture per le costruzioni navali post-sovietiche in rovina e difettose, e dai vincoli finanziari.

La dolorosa situazione del settore della costruzione navale deve essere gradualmente appianata, e tali miglioramenti diventeranno misurabili con la costruzione di navi più piccole, che sono la prima tappa necessaria. Potrebbe anche essere vista come una benedizione sotto mentite spoglie, perché se fino al 2012 c’è stato principalmente un congelamento delle costruzioni, in seguito la Russia è stata in grado di sviluppare una serie di armi ad alta precisione, il cui risultato è stato lo sviluppo di piattaforme navali relativamente economiche, adeguate ed efficaci.

A volte viene fatta una premessa dai commentatori navali occidentali: la portata globale della Marina russa è debole e non migliorerà, proprio perché stanno costruendo solo piccole corvette. Questa “logica occidentale” non riesce a capire che la Russia cerca di essere una potenza navale regionale in ascesa, con una capacità di combattimento credibile concentrata (Sumskij e Kanaev, 2015). [Sumskij, V. e Kanaev, E. (2015) Il posto della Russia in uno scenario navale policentrico, Maritime Affairs: Journal of National Maritime Foundation of India, capitolo 11, paragrafo 2, pagine da 9 a 15, afferma che “Lo sviluppo di una flotta d’alto mare, (esclusi i sottomarini nucleari strategici) non è una priorità nel decennio in corso”.]

Ancora più importante, come chiaramente definito nella sua dottrina militare del 2015, la Russia non ha bisogno o non desidera avere una componente navale sparsa in tutto il mondo pronta ad attaccare. Né la Russia vuole una pletora di navi in allerta permanente che possa limitare il controllo del mare in qualche posto lontano. Ma ha la capacità di schierare occasionalmente le unità necessarie per alcune operazioni oceaniche di durata limitata.

295esimo anniversario della Flottiglia del Mar Caspio.

*****

Articolo di Le Dahu pubblicato su The Saker.is il 15 novembre 2017.

Traduzione in italiano a cura di Raffaele Ucci per SakerItalia.

[le note in questo formato sono del traduttore]

 

Condivisione: