In servizio dal 2014, il caccia pesante Su-35 russo era considerato il primo jet da combattimento al mondo di “generazione 4++” e vantava una serie di nuove caratteristiche che non erano state precedentemente viste nell’aeronautica militare russa. Queste includevano i primi motori a spinta vettoriale tridimensionale ad entrare in servizio, e la prima struttura che riduceva la sezione radar equivalente su un caccia pesante operativo di quarta generazione. I motori AL-41 del caccia erano i più potenti su qualsiasi caccia pesante di quarta generazione costruito per il combattimento aria-aria, e in gran parte colmavano il divario con le prestazioni dei motori di quinta generazione. Erano meno di 14kN più deboli dell’F119 che alimentava il caccia americano di quinta generazione F-22, nonostante il Su-35 avesse un design molto più leggero, fornendo così un rapporto spinta/peso molto più alto. Una caratteristica degna di nota del nuovo caccia è stato il suo radar Irbis-E, che ha rivoluzionato la sua consapevolezza della situazione rispetto alle generazioni precedenti di caccia pesanti russi, e lo ha avvicinato al livello più alto fissato dall’F-22 americano e dall’intercettore russo MiG-31BSM, che all’epoca disponeva delle suite di sensori più potenti.

Radar Irbis-E nel cono nasale di un Su-35.
L’Irbis-E è stato sviluppato dall’Istituto di Ricerca per la Produzioni di Strumenti V. V. Tichomirov come un radar multiruolo a banda X, con un set di antenne a fasi passive (PAA) montato su un’unità di azionamento idraulico a due fasi. L’unità di azionamento elettro-idraulico a due fasi ruota meccanicamente l’antenna a 60° in azimut e 120° in rollio, mentre l’antenna esegue la scansione utilizzando un fascio controllato elettronicamente in azimut e angolo di elevazione in settori superiori a 60°. Utilizzando il controllo elettronico e la rotazione meccanica aggiuntiva dell’antenna, l’angolo di deflessione massimo del raggio raggiunge i 120°, una capacità che pochi caccia possono vantare. Rispetto al suo predecessore, il radar BARS utilizzato dal Su-27 e dal Su-30, l’Irbis-E ha quattro canali anziché tre, e sostituisce il singolo tubo a onda di viaggio Chelnok con potenza di picco di 7 KW con una coppia di tubi da 10 KW che forniscono una potenza nominale di picco totale di 20 KW. Il nuovo radar utilizza l’hardware del processore di segnale digitale Solo-35.01 e il processore di dati Solo-35.02, ma conserva l’hardware del ricevitore, l’oscillatore principale e l’eccitatore del vecchio design BARS.

Caccia Su-35.
L’Irbis-E per anni ha avuto il raggio di rilevamento più ampio per un aereo russo sviluppato per il combattimento aria-aria (ad eccezione dello Zaslon-M del MiG-31BSM), e potrebbe rilevare un bersaglio con una sezione trasversale radar di tre metri quadrati a 350-400 Km di distanza. Contro bersagli stealth con una sezione trasversale di 0,01 metri quadrati, la portata è di 90 Km. Rimane incerto se questi intervalli citati si applicano solo quando il radar è focalizzato su una particolare area o quando sta eseguendo una scansione più ampia fino a 120 gradi. Con il Su-35 progettato per operare in grandi squadriglie e condividere i dati del bersaglio tramite collegamenti dati, la consapevolezza della situazione per un’unità completa sarà di gran lunga maggiore di quella per un singolo aereo. In modalità di tracciamento durante la scansione, l’Irbis-E può gestire 30 bersagli contemporaneamente e fornire una guida per il lancio simultaneo di due missili a guida posteriore semi-attiva come l’R-27. Questi vecchi missili richiedono una guida durante la rotta di volo, e mancano delle capacità di “spara e dimentica”, ma vengono progressivamente ritirati dal servizio a favore di nuovi progetti. Se si schierano missili con guida radar attiva come l’R-77 o l’R-37M [in inglese], cosa che si pensa facciano la maggior parte delle unità di Su-35, l’Irbis-E può guidare fino a otto missili contemporaneamente.

Su-35 spara un missile a guida radar attiva R-37M.
Mentre l’Irbis-E è in grado di rilevare aeromobili di grandi dimensioni fino a 400 Km di distanza; contro bersagli terrestri o navali la distanza è leggermente inferiore. Un bersaglio delle dimensioni di una portaerei può essere rilevato a 150-200 Km di distanza, un bersaglio delle dimensioni di un ponte ferroviario a 100-120 Km, e un bersaglio delle dimensioni di un motoscafo a 60-70 km. A differenza del radar BARS originale, l’Irbis-E ha più modalità di mappatura del suolo, inclusa una modalità di apertura sintetica, e sul Su-35 il radar è completato da un sistema di puntamento optoelettronico OLS-35 che fornisce funzionalità di ricerca e monitoraggio laser, video e a infrarossi. Quando viene schierato contro bersagli di superficie, il radar può guidare i missili per attaccare fino a quattro bersagli contemporaneamente con armi a guida di precisione, e può farlo mentre scansiona contemporaneamente l’orizzonte alla ricerca di nuovi bersagli aerei. Ciò significa che la consapevolezza della situazione contro le minacce aeree non è seriamente compromessa quando si opera in modalità aria-terra. Inoltre, è in grado di tracciare bersagli aerei e terrestri precedentemente identificati, e contemporaneamente scansionare nuovi bersagli.

Radar Irbis-E nel cono nasale di un Su-35.
L’Irbis-E è il radar passivo a scansione elettronica più potente al mondo utilizzato su un aereo delle dimensioni di un caccia, ed è messo alla prova solo dai radar AESA come quelli sui jet americani come l’F-22 o l’F-15EX o sui caccia cinesi come il J-16 o J-15B. Il radar è oggi considerato il terzo più potente nell’inventario russo, fra quelli integrati su aerei costruiti per il combattimento aria-aria, con il radar AESA del caccia Su-57 e il radar a scansione di fase Zaslon-M molto più grande del MiG-31 Foxhound, considerato più potente. Si pensa che l’Irbis-E sia stato progettato pensando al combattimento contro velivoli stealth, proprio come il Su-35 è stato progettato specificamente per contrastare il caccia stealth americano F-22. La capacità di tracciare tali aeromobili a distanze di 90 Km è una risorsa preziosa, in particolare se più aeromobili condividono dati di targeting che potrebbero estendere notevolmente questo raggio. Oltre al Su-35, l’Irbis-E è stato integrato anche sui caccia pesanti Su-27SM2 e Su-27SM3 dell’aviazione russa [in inglese], che condividono molte caratteristiche con i nuovi velivoli. Si ritiene inoltre che il radar sia inteso per l’integrazione su varianti avanzate del Su-30 in futuro, ed è stato offerto per l’esportazione come parte di un pacchetto di aggiornamento per i caccia Su-30 [in inglese], cosa che, in particolare per le varianti più vecchie, potrebbe rivoluzionare la loro consapevolezza della situazione. Per lo stesso Su-35, una serie di rapporti indicano che l’Irbis-E potrebbe alla fine essere sostituito da un radar AESA basato sul progetto attualmente utilizzato dal Su-57 – che è in servizio da dicembre 2020 [in inglese].
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Pubblicato su Military Watch Magazine l’1 marzo 2021
Traduzione in italiano a cura di Raffaele Ucci per Saker Italia.
[le note in questo formato sono del traduttore]
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