Nel novembre 2019, quando gli esperti hanno avvertito che un nuovo coronavirus avrebbe potuto svilupparsi nel prossimo futuro, la NATO si vantava [entrambi i link in inglese] che i suoi alleati europei, incluso il Regno Unito e il Canada, stavano aumentando i budget militari in media del 4,6 per cento, ovvero ulteriori 130 miliardi di dollari dal 2016. L’implicazione è che questo aumento della spesa militare è stato fatto a spese dell’assistenza sanitaria, che viene privatizzata in tutto il mondo.
Almeno il 2% delle spese militari nazionali tra i membri della NATO è destinato al finanziamento dell’Organizzazione. Nel frattempo, gli esperti hanno avvertito [in inglese] che l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) “continua a subire un enorme stress finanziario. La precaria situazione finanziaria dell’OMS ha suscitato un ampio dialogo e dibattito”. L’élite politica statunitense ha scelto invece di arricchire i padroni della guerra. Il budget record del Pentagono sotto Trump include un contratto da 139 milioni di dollari con la BAE Systems per costruire prototipi di missili THAAD, a partire dall’anno fiscale 2021. Nello stesso momento l’amministrazione ha annunciato lo stop [entrambi i link in inglese] ai finanziamenti dell’OMS.
Nel frattempo, l’OMS stima [in inglese] che 80 milioni di bambini siano a rischio di difterite, morbillo e poliomielite, poiché i regolari programmi di vaccinazione sono compromessi dalle restrizioni operative imposte dal COVID. A causa della mancanza di fondi per le misure di attuazione della sicurezza, il Sabin Vaccine Institute ha interrotto o ridotto le operazioni in 68 paesi. Tra marzo e aprile, oltre la metà dei 129 paesi intervistati ha riportato interruzioni da moderate a gravi nei programmi di vaccinazione.
L’AFGHANISTAN
La NATO si distingue per il fatto che continua ad essere una delle potenze occupanti in Afghanistan, una delle nazioni più povere e disperate della Terra. La NATO descrive la protezione del proprio personale come “fondamentale”. Non ci sono dichiarazioni sulla popolazione afghana, che vive sotto l’occupazione della NATO e quindi, se il diritto internazionale è importante, essa è sotto la responsabilità della NATO. Ma la NATO non è considerata una potenza occupante formale, ergo non ha responsabilità in Afghanistan.
A differenza dei governi di Gran Bretagna e Stati Uniti, la NATO sta seguendo le linee guida dell’OMS [in inglese] sulla gestione del COVID-19. Il suo personale ha i necessari dispositivi di protezione individuale, a differenza degli impiegati civili e militari chiave negli Stati Uniti e in Gran Bretagna. Mentre gli operatori sanitari britannici e americani, i dipendenti della gig economy, il personale dei trasporti e altri non sono attrezzati, l’Agenzia di Supporto e Approvvigionamento della NATO ha consegnato al suo personale un laboratorio per la rilevazione del COVID GeneXpert 16, nonché il kit combinato TaqPath della Thermo Fisher Scientifics e le macchine della Bio Fire . La missione, Resolute Support, è iniziata il 23 aprile in Afghanistan. Mentre Trump tagliava i finanziamenti all’OMS e si agitava per ridurre i finanziamenti alla NATO, nel mondo reale i contribuenti statunitensi, australiani e norvegesi donavano alla Resolute Support della NATO.
Nel frattempo, l’UNICEF scrive [in inglese] del “silenzio assordante” nell’Afghanistan occupato dagli Stati Uniti. Citando gli “ultra-vulnerabili”, un comunicato stampa fa notare che una tenda a misura di bambino per gli sfollati interni ad Hazrat Bilal, nel nord dell’Afghanistan, “era un luogo vivace dove i bambini potevano riunirsi in sicurezza per chattare, giocare e imparare”. Ma recentemente, “Quei suoni felici sono stati sostituiti da un silenzio assordante, dato che lo spazio è stato chiuso per ridurre il rischio di diffusione del coronavirus”. In assenza di reti di comunicazione ad alta tecnologia, gli informatori vanno di porta in porta, avvertendo e informando sul COVID-19. L’UNICEF distribuisce sapone ad Herat, nell’Afghanistan occidentale, dove, come nel resto del Paese, pochi hanno acqua pulita. L’UNICEF avverte che le chiusure delle scuole costringono le ragazze maltrattate nelle abitazioni dei maltrattatori e impediscono agli insegnanti di osservare i segni di abusi. L’aumento della povertà causata dal COVID sta anche aumentando il rischio di matrimoni infantili.
Il Segretario Generale della NATO, Jens Stoltenberg, non ha menzionato [in inglese] nulla di tutto ciò nel suo discorso del 17 maggio, in cui ha affidato tutto il mandato ai Talebani perché tengano fede alle loro responsabilità di attenersi agli accordi di cessate il fuoco.
LITUANIA E POLONIA
Il gruppo tattico della Lituania nella NATO è posizionato al confine con l’enclave russa di Kaliningrad. La Lituania confina anche con l’ultimo alleato europeo della Russia, la Bielorussia, che potrebbe presto finire [entrambi i link in inglese] nella NATO. Il gruppo tattico è composto da 1.200 persone provenienti da otto paesi europei, ed è descritto dalla NATO come parte del “più grande rafforzamento della difesa collettiva dell’Alleanza in una generazione”. A partire dall’11 maggio, il gruppo tattico Forward Presence della NATO si è addestrato con piloti britannici e spagnoli, operando dalla base aerea di Šiauliai, nell’ambito della missione di polizia aerea baltica dell’Organizzazione. La formazione ha coinvolto joint terminal attack controller tedeschi e norvegesi. La NATO li descrive come soldati specializzati nella direzione degli attacchi aerei. Sono stati coinvolti gli Eurofighter Typhoons britannici e gli F-18 spagnoli.
Forse invece di mettere la sua popolazione a rischio di annientamento nucleare da parte di una Russia provocata, il governo lituano – come il resto dell’Occidente – dovrebbe spendere i suoi soldi della NATO per l’assistenza sanitaria pubblica? A causa della mancanza di adeguate strutture sanitarie pubbliche, la Lituania ha imposto un duro lockdown per impedire la diffusione del COVID. Lo scorso anno i media baltici hanno riferito [entrambi i link in inglese] della “rete costosa e inefficiente” degli ospedali del paese. I leader politici “procrastinano da anni” (sic).
Come la Lituania, la Polonia condivide un confine con Kaliningrad. La scelta delle nomine della NATO ha fatto ben poco per annullare le teorie secondo cui il COVID-19 è un’arma biologica. Il tenente colonnello polacco Piotr Wachna comanda la Task Force Congiunta per la Difesa Chimica, Biologica, Radiologica e Nucleare della NATO. La NATO descrive [in inglese] Wachna, vicecomandante del 4° Reggimento Chimico dell’esercito polacco, come l’esperto “al centro della lotta contro il COVID-19”.
Mettere un esperto di armi biologiche “al centro” degli sforzi contro il COVID su uno dei confini della Russia non è una buona idea. Il fatto che Wachna sia alla guida della risposta militare della Polonia al COVID, così come della pulizia degli ospedali a Wołomin e Płońsk, nonché della direzione dell’unità CBRN della NATO, segnala un confine tra civile e militare opaco.
Mentre la Polonia e gli Stati Uniti spenderanno 1,5 miliardi di dollari fino al dicembre 2022 per missili Patriot costruiti dalla Raytheon e puntati contro la Russia, il sistema sanitario polacco lascia la popolazione in difficoltà. La Commissione Europea sottolinea [entrambi i link in inglese] i “lunghi tempi di attesa per i servizi medici, le cattive condizioni di lavoro e la bassa retribuzione della Polonia per i professionisti medici”. Nel 2015, secondo il rapporto, “c’erano solo 2,3 medici praticanti (che è il rapporto più basso nell’UE) e 5,2 infermieri praticanti ogni mille abitanti”.
ATTENTO ALLE TUE STESSE MINE
La Russia è strategicamente vulnerabile nel Mar Baltico attraverso il Golfo di Finlandia. Henning Knudsen-Hauge, comandante dello Standing Mine Countermeasures Group 1 (SNMCMG1), afferma [in inglese] che “il Mar Baltico è di grande importanza strategica per la NATO e le sue nazioni partner, e quindi anche un’area di intervento prioritaria”. La NATO ha recentemente completato la sua esercitazione anti-mine, l’Operazione Spirit, senza informare la Russia in quest’area strategicamente vitale. L’esercitazione annuale è ospitata, a rotazione, da Estonia, Lettonia e Lituania. Hanno partecipato anche navi provenienti da Germania, Paesi Bassi e Norvegia, che condivide un confine nord-orientale con la Russia.
La Lettonia confina con la Russia continentale, pertanto, è un importante partner strategico della NATO e una considerevole minaccia per la Russia. “Lo Standing Mine Countermeasures Group 1 si trovava nelle acque lettoni durante l’esercitazione, e ha partecipato ad essa per un giorno”, afferma la NATO. “Era stato recentemente in Finlandia a condurre un addestramento congiunto con la marina finlandese, l’aeronautica finlandese e la polizia aerea baltica della NATO”. Anche la Finlandia ha un lungo confine con la Russia.
L’anno scorso, il Primo Ministro lettone Artur Krišjānis Kariņš e il ministro delle Finanze Jānis Reirs hanno risposto [in inglese] alle proteste degli operatori sanitari al di fuori del Saeima (Parlamento) che tiravano in ballo due decenni di tagli affermando: “Sono pessimista sul trovare fondi aggiuntivi per gli operatori sanitari. Non ci saranno fondi aggiuntivi nel budget del 2020”. L’anno scorso, il primo ministro finlandese Juha Sipilä ha rassegnato le dimissioni per le proteste scatenate dai fallimenti nella sicurezza sociale e nella sanità. Politico scrive [in inglese] che il decentramento “ha portato ad una variazione geografica diffusa in termini di qualità e accesso ai servizi sanitari”.
CONCLUSIONE
Mentre scrivo, 100.000 americani, molti dei quali anziani e/o vulnerabili, sono morti per gli effetti del COVID. Uno delle poche cose positive del virus è che ha impedito il dispiegamento di truppe statunitensi. The Hill riferisce [in inglese]: “I funzionari della Difesa hanno esteso il congelamento dei movimenti di truppe, hanno tenuto le navi in porto e gettato le basi per quella che ai militari sembrerà una lunga pausa, a causa della pandemia di COVID-19”.
Gli Stati Uniti e i suoi alleati aggravano la minaccia dell’apocalisse nucleare continuando a punzecchiare la Russia con esercitazioni senza sosta, come quelli sopra elencati. In mezzo a questi pericoli, i confini tra pace e guerra si confondono. Il 5 maggio, l’Ufficio delle Nazioni Unite per il Coordinamento degli Affari Umanitari (UN OCHA) ha richiesto [in inglese] un ponte aereo di emergenza per “articoli/pazienti umanitari e/o medici” al Centro di Coordinamento della Risposta alle Catastrofi Euro-atlantiche della NATO. I luoghi interessati includono Etiopia, Ghana e Sudafrica. Si prevedono due voli alla settimana. Le agenzie delle Nazioni Unite avrebbero potuto gestirlo da sole, se i loro bilanci non fossero stati ridotti.
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Articolo di T.J. Coles pubblicato su Counterpunch il 29 maggio 2020
Traduzione in italiano a cura di Raffaele Ucci per Saker Italia.
[le note in questo formato sono del traduttore]
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