Avendo già utilizzato e abusato di molti metodi patetici per sabotare i negoziati per attuare gli Accordi di Minsk, l’Ucraina ha ora apertamente fatto ricorso a ricatti e richieste folli per finire di seppellire il processo di pace e il Gruppo di Contatto Trilaterale.

Come promemoria, l’anno scorso l’Ucraina ha aggiunto alla sua delegazione ufficiale nel Gruppo di Contatto Trilaterale un certo numero di persone della società civile [in inglese], presumibilmente in rappresentanza del Donbass, al fine di trasformare il processo di negoziazione di Minsk in un monologo.

Comprendendo che Kiev cercava una reazione negativa da DPR e LPR (le repubbliche popolari di Donetsk e Lugansk) per accusarle di essere responsabili del fallimento dei negoziati, le due repubbliche avevano lasciato che ciò accadesse, pur continuando a negoziare come se queste persone non fossero lì, nonostante l’atteggiamento distruttivo e le dichiarazioni pubbliche di alcuni di loro.

Ma poiché l’Ucraina stava coinvolgendo nel processo negoziale persone che non erano funzionari ucraini, le repubbliche hanno deciso di fare lo stesso, e di invitare rappresentanti della società civile alle riunioni del Gruppo di Contatto Trilaterale. Dopotutto, se questo è accettabile da Kiev, è accettabile anche da DPR e LPR.

Ma dopo diversi incontri in questo formato, l’Ucraina ha deciso di usarlo come una nuova scusa per sabotare il processo di Minsk. Ad esempio, il 16 marzo 2021, alla riunione del Gruppo di Contatto Trilaterale su questioni politiche, uno dei rappresentanti ucraini, il Signor Kostin, si è rifiutato di partecipare ai negoziati ed è uscito a gran voce dalla riunione perché uno dei rappresentanti della società civile della DPR, Maja Pirogova, è accusata dalla SBU di aver creato un’organizzazione terroristica che, secondo Kostin, “scredita il processo negoziale”.

Questa è la nuova tattica dell’Ucraina per sabotare i negoziati: dichiarare criminali i rappresentanti dell’altra parte del conflitto, e bloccare così l’intero processo di Minsk.

Solo che, come ha sottolineato la DPR, una posizione del genere è assurda sotto diversi punti di vista. Prima di tutto, questa non è la prima riunione del Gruppo di Contatto Trilaterale a cui hanno partecipato questi rappresentanti della società civile, e fino ad ora i rappresentanti ucraini non hanno fatto dichiarazioni.

In secondo luogo, la SBU accusa chiunque sia coinvolto nella creazione della DPR e della LPR di essere un partecipante, creatore o leader di un’organizzazione terroristica, il che è una sciocchezza, dato che le due repubbliche popolari non sono organizzazioni terroristiche.

Inoltre, conosco Maja da diversi anni, poiché è una giornalista del Ministero dell’Informazione della DPR e ci incontriamo regolarmente alle conferenze stampa o agli eventi pubblici. E se c’è una persona che non avrei mai pensato di chiamare “terrorista” è lei. Se l’Ucraina è “terrorizzata” dall’adorabile e affabile donna che è Maja, penso che sia ora che i leader ucraini vadano a consultare uno psichiatra.

La falsità dell’argomento di questo rappresentante ucraino diventa tanto più evidente se si considera il caso particolare di Denis Pushilin, l’attuale capo della RPD, che è stato per diversi anni capo della delegazione della repubblica nel Gruppo di Contatto Trilaterale. Avendo partecipato attivamente alla creazione della DPR, anche Denis Pushilin è considerato il creatore di un’“organizzazione terroristica”. Eppure questo “status” insensato non è mai stato invocato per rifiutarsi di negoziare con lui durante tutti gli anni in cui è stato a capo della delegazione della DPR. Ma sembra che l’Ucraina abbia esaurito tutte le altre folli tecniche e scuse per rallentare i negoziati, quindi Kiev sta ricorrendo ai metodi più assurdi per continuare a sabotare il processo di Minsk.

Ma l’uso di tali metodi non è stato apprezzato dal coordinatore dell’OSCE, che ha affrontato anch’egli un ultimatum dall’Ucraina, che si è rifiutata di partecipare alla riunione fintanto che Maja fosse stata presente (pur non essendo in grado di spiegare quale organizzazione terroristica avesse creato).

Il Signor Morel ha quindi deciso di rendere noto pubblicamente nella riunione del giorno successivo che l’Ucraina aveva interrotto il lavoro del gruppo sulle questioni politiche, e aveva informato tutte le parti con lettera il 16 marzo.

Al fine di impedire al Coordinatore dell’OSCE di discutere del loro comportamento inaccettabile del giorno precedente, i rappresentanti ucraini si sono chiusi in un atteggiamento distruttivo, e si sono rifiutati di partecipare se le loro richieste non fossero state soddisfatte, ritardando così l’inizio della riunione di due ore!

Invece di poter discutere i punti all’ordine del giorno, i negoziatori hanno trascorso due ore cercando di trovare una soluzione all’inaccettabile ricatto della delegazione ucraina sulla presenza dei rappresentanti della società civile di DPR ed LPR nel Gruppo di Contatto Trilaterale.

La DPR ha quindi proposto di risolvere il problema rimuovendo i rappresentanti della società civile da entrambe le parti, cioè dalla parte ucraina così come dalla parte repubblicana, al fine di trattenere solo i funzionari. Ma l’Ucraina ha rifiutato di ritirare i suoi rappresentanti della società civile.

I rappresentanti della DPR e della LPR, inclusa Maja Pirogova, hanno quindi deciso di avviare l’incontro e discutere le questioni politiche che l’Ucraina lo volesse o meno.

Di fronte al fatto che non poteva imporre il suo diktat, il vice Primo Ministro ucraino Alexey Reznikov ha lasciato bruscamente la videoconferenza, mostrando quanto poco rispetto abbia per gli altri partecipanti, compreso Morel.

Il Signor Arestovich, il Signor Reznikov e gli altri possono dire bugie pubblicamente su come è andata la riunione (cercando di far sembrare che siano stati loro a fare proposte per tornare al formato originale dei negoziati, senza i rappresentanti della società civile, quando è la DPR che l’ha proposto), ma la realtà è molto meno brillante per Kiev delle favole che inventano per la stampa.

Tanto più che i rappresentanti ucraini non hanno solo sabotato il gruppo di contatto che si occupa di questioni politiche. Gli altri incontri sono stati altrettanto improduttivi.

Nel gruppo di contatto per la sicurezza, i rappresentanti ucraini hanno rifiutato di discutere del meccanismo di coordinamento previsto nelle misure aggiuntive di monitoraggio del cessate il fuoco, agendo come se le violazioni del cessate il fuoco non fossero in costante aumento.

Invece di discutere questo punto urgente e importante, i rappresentanti ucraini si sono unilateralmente allontanati dalla discussione chiedendo di parlare di sminamento, che è del tutto illogico, poiché è difficile vedere come potrebbero lavorare gli sminatori in mezzo ai bombardamenti quotidiani!

Questo palese sabotaggio non ha impedito al Signor Reznikov di affermare pubblicamente che l’Ucraina stava compiendo sforzi per mantenere il cessate il fuoco (sì, è stata una dichiarazione audace mentre l’esercito ucraino sta violando sempre più la tregua [in inglese] e i rappresentanti ucraini si rifiutano di discutere di questa escalation e del meccanismo che dovrebbe rafforzare il cessate il fuoco).

Il gruppo di contatto sulle questioni umanitarie ha assistito ad un silenzio imbarazzato da parte dei rappresentanti ucraini di fronte a una semplice domanda della DPR. L’Ucraina si rifiuta attualmente di consentire ai convogli di aiuti umanitari di organizzazioni internazionali come la Croce Rossa di attraversare il valico di Elenovka perché sarebbe pericoloso.

Ma allo stesso tempo, i civili continuano ad attraversare la linea del fronte attraverso questo valico più volte alla settimana. La DPR ha quindi posto a Reznikov una domanda logica e semplice: “Perché il governo ucraino considera la traversata pericolosa per le merci, ma non vede alcun pericolo per i civili?

Tuttavia, a questa domanda fondamentale, ripetuta più volte, non è stata data risposta dal rappresentante ucraino. L’unica conclusione che si può trarre dalla posizione di Kiev è che le vite dei cittadini del Donbass valgono meno delle merci… Affascinante.

In ogni caso, l’atteggiamento distruttivo dei rappresentanti ucraini nell’ultima riunione del Gruppo di Contatto Trilaterale, mostra che l’Ucraina non sta cercando di attuare gli accordi di Minsk, ma di sabotare il processo di pace trascinando indefinitamente i negoziati con pretesti che sono uno più inverosimile e delirante del precedente, e che ogni volta battono i record di assurdità. È tempo che Germania e Francia smettano con la loro rassicurante retorica sugli sforzi immaginari dell’Ucraina per attuare gli Accordi di Minsk e dicano pane al pane, se non vogliono che questi accordi siano definitivamente e ufficialmente sepolti.

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Articolo di Christelle Néant pubblicato su Donbass Insider il 19 marzo 2021
Traduzione in italiano a cura di Raffaele Ucci per Saker Italia.

[le note in questo formato sono del traduttore]

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