Di anno ne è passato solo uno, ma assai drammatico, da quando la popolazione del Donbass ha deciso, con un referendum, di creare la Repubblica Popolare di Donetsk (DNR). Speravano ingenuamente che questo referendum avrebbe costretto la giunta di Kiev ad iniziare finalmente dei negoziati seri. Invece si sono ritrovati con una guerra totale, comprensiva di assalti di mezzi blindati, bombardamenti aerei, missili balistici ed armi chimiche. E nonostante queste condizioni assolutamente terrificanti, la popolazione della DNR ha conseguito dei risultati assolutamente stupefacenti, non solo hanno trasformato una milizia fatta di volontari in una vera forza militare, respingendo allo stesso tempo due grosse offensive dell’esercito ucraino, sono anche riusciti ad eliminare quell’ondata di criminalità, espropri, rapimenti, stupri, rapine, ecc. che di solito si accompagna alla guerra. Non hanno permesso che le tensioni fra i vari gruppi, clan, leaders e fazioni sfociassero in una guerra civile interna e sono riusciti, anche se con grandi difficoltà, ad unificare la struttura di comando. Hanno iniziato il lungo percorso che li porterà a rimettere in funzione i normali servizi sociali e governativi e, anche se la situazione socio-economica è ancora critica, la popolazione della DNR capisce che cosa sta succedendo e la stragrande maggioranza è d’accordo.
Zakharchenko ha dimostrato di essere un formidabile leader, molto più sofisticato di come molti avevano pensato all’inizio. Ci sono ancora tensioni all’interno del gruppo dirigente della DNR, ma almeno questi malumori non sfociano in conflitti armati. Gli attentati nei confronti dei comandanti della DNR, dovuti a contrasti interni o a commandos Ukronazi, sembrano essere cessati.
Dall’inizio del conflitto, oltre 2 milioni di ucraini si sono rifugiati in Russia, compresi 50.000 renitenti alla leva, ma ne stanno ritornando indietro sempre di più e la Novorussia ha iniziato un lento processo di ricostruzione.
E’ ancora presto per dire che “ce l’hanno fatta”. Lungi da tutto ciò. Un terzo assalto Ucronazi sembra inevitabile e, probabilmente, imminente, e l’intera economia del Donbass deve esere ricostruita. I risultati raggiunti finora dai novorussi sono già assolutamente rimarchevoli.
Guardare la parata della vittoria di Donetsk è stato molto interessante, specialmente dopo aver visto il mega-evento di Mosca, lo spettacolo perfetto. Il contrasto non avrebbe potuto essere più grande.
I russi mostravano ordine ed addestramento perfetti, i novorussi sembravano non avere avuto il tempo di prepararsi.
I russi esibivano il loro armamento nuovo e ultratecnologico, i novorussi sfilavano orgogliosi con il materiale sovietico degli anni ’70.
Le truppe russe e il loro equipaggiamento erano lindi e lustri da far schifo, i novorussi avevano appena avuto il tempo di dare una lavata alle uniformi e al materiale.
I russi hanno avuto anche un bel sole, i novorussi, poveracci, si sono fatti la loro parata sotto la pioggia.
E comunque la parata dei novorussi è stata assolutamente meravigliosa. Innanzitutto si è tenuta nel bel mezzo di una guerra e in circostanze in cui un attacco non era solo possibile, ma anche probabile. Poi c’è il fatto che ogni singolo soldato, comandante o pezzo di materiale che si trovava in città, a Donetsk, non era del tutto disponibile in caso di attacco nemico. Alcuni dei partecipanti alla parata di Donetsk erano chiaramente feriti, compreso lo stesso Zakharchenko. Per ultimo, se il Kremlino sguazza in miliardi di rubli, i novorussi hanno probabilmente dovuto svuotarsi tutte le tasche per pagare la loro, in confronto, modesta parata.
Ma lo hanno fatto. Proprio sotto il naso degli Ukronazi e dei loro alleati occidentali. Proprio come lo fece Stalin sotto il naso dei nazisti il 7 Novembre 1941, quando le armate dei tedeschi e dei loro alleati erano alle porte di Mosca.
Si dimentica troppo spesso che allora, proprio come oggi, tutta l’Europa combatteva con i nazisti contro la Russia. Ho trovato questa bella immagine esplicativa su Hitler e i suoi alleati, oggi, sul sito del Colonel Cassad:
Nel 1941, proprio come nella precedente guerra di Crimea, la solita “Coalizione Ecumenica Europea dei Volenterosi” era unita contro la Russia.
E proprio come nel 1941, un sacco di uomini e donne che abbiamo visto alla parata (di Donetsk), dopo la fine dei festeggiamenti, probabilmente sono stati rimandati subito al fronte.
Vorrei dire che il Donbass è diventato un modello, un esempio che la Russia dovrebbe imitare, e non vice-versa. In un certo senso, quello che una volta era un Donbass tiepido ed indifferente, è diventato più russo della Russia e, in un anno dalla sua creazione, il Donbass ha avuto un enorme e totalmente positivo impatto sulla Russia. Questo è un risultato immenso per la gente della Novorussia.
La guerra è lungi dall’essere finita. Come ho scritto molte volte, non esiste una soluzione “novorussa” per questa guerra, così come non ce n’è una “ucraina”. Perchè la Novorussia sia libera, bisogna che l’Ucraina sia de-nazificata e per de-nazificare l’Ucraina occorre battere, o abbattere, l’Impero Anglosionista. Come minimo, lo Zio Sam deve allentare la morsa d’acciaio in cui tiene l’Ucraina e la Comunità Europea.
Zakharchenko ha dichiarato di recente che questa guerra finirà probabilmente entro l’anno. E’ possibile? In teoria, si. Ecco come potrebbe accadere: la terza offensiva ucraina fallisce, i Novorussi riconquistano Kramatorsk, Slaviansk o Mariupol (in ogni possibile combinazione), a questo punto sia la Russia che l’UE chiedono un cessate il fuoco seguito da negoziati (proprio come Minsk 1 e 2) e la giunta di Kiev viene estromessa (come risultato diretto di questa terza sconfitta). Questo non è impossibile, ma il problema da chiarire è chi rimpiazzerebbe la giunta attuale. Potrebbe essere una giunta nuova, ancora più nazista, fatta da quei fenomeni da baraccone del Settore Destro? Non credo che ci sia qualcuno che adesso possa prevederlo. Spero che Zakharchenko abbia ragione, ma io personalmente mi aspetto una lotta molto più lunga.
Ma oggi è un buon giorno per guardare al passato, al passato remoto e al passato recente, non al futuro. Avendo nel fine settimana celebrato la sconfitta della Germania nazista, possiamo ora festeggiare il compleanno della DNR e augurarle многая лето! (tanti anni!)
Buon compleanno Donbass!
The Saker
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Pubblicato su thesaker.is il 11/05/2015
Tradotto da Mario per sakeritalia.it il 12/05/2015
Zakharchenko si è dimostrato un eccellente leader ed un abile comunicatore, lo si era capito sin dalle sue prime apparizioni pubbliche, il fatto che sia stato personalmente ferito in battaglia e allo stesso tempo non si sia mai ritirato dalle sue responsabilità (compresa la sua presenza alla parata nonostante trasparisse sul suo volto una chiara espressione di sofferenza) è la testimonianza più grande del suo valore umano e politico.
Si .. l’anno è stato davvero molto duro ma la Resistenza è stata in grado di cavarsela più che bene, il periodo peggiore è probabilmente alle spalle, ma come tutti sappiamo la guerra non è ancora finita e nessuno sa cosa potrà succedere nei prossimi mesi date tutte le variabili esterno in gioco
Infine ci sarà la sfida della ricostruzione …