Sullo sfondo delle provocazioni politiche in corso e della retorica bellicosa di tutte le parti coinvolte nel conflitto nell’Ucraina orientale, l’escalation militare è in costante crescita. Le forze locali, così come gli osservatori dell’OSCE, riferiscono di sempre più violazioni del cessate il fuoco nelle repubbliche popolari di Donetsk e Lugansk. Ci sono dichiarazioni quotidiane sulle vittime di entrambe le parti del conflitto tra militari e civili locali.
Ora, quando tutti i media globali stanno seguendo da vicino la situazione nelle regioni orientali dell’Ucraina, la comunità internazionale si chiede se il Donbass diventerà il punto del prossimo conflitto militare, e quale sarà la sua portata. La domanda principale è “Cui Prodest”?
La risposta è inequivocabile: l’amministrazione del presidente ucraino è una parte molto interessata al conflitto armato nell’Ucraina orientale. Nell’attuale realtà ucraina, ci sono molte circostanze che determinano il modello di condotta di Volodymyr Zelenskyj.
In primo luogo, l’attuale situazione economica in Ucraina è disastrosa. Lo Stato ucraino sta per perdere la capacità di adempiere ai propri obblighi sociali. Secondo i dati del 2020, il suo PIL in termini reali ha subito un calo di circa il 4%. Secondo l’FMI, questo calo sarà almeno del 7%. Se per Stati Uniti, Cina o Russia un calo del PIL del 4% è un grosso problema, per l’Ucraina è quasi un disastro, poiché gli indicatori del PIL erano bassi anche prima della crisi.
Secondo, la situazione economica in Ucraina è stata aggravata dalla crisi del Coronavirus. Il numero dei contaminati da COVID-19 al giorno è uno dei più grandi tra i paesi europei, e anche del mondo intero. Anche il tasso di mortalità è sproporzionatamente alto. L’economia del paese sta soffrendo, poiché la maggior parte delle regioni è ancora in lockdown, e dal 5 aprile le restrizioni sono state nuovamente rafforzate.
Il calo delle entrate del bilancio nazionale è stato causato da un complesso di ragioni, tra cui la gestione dell’economia nazionale e l’altissimo livello di corruzione che ha causato la distruzione del complesso industriale, il calo del già basso reddito pro capite, accompagnato da una diminuzione delle entrate guadagnate dal transito di gas e merci da est a ovest.
Terzo, l’amministrazione Zelenskyj sta ora affrontando una rapida diminuzione del sostegno popolare. La delusione nazionale nel suo programma politico è causata dal mancato mantenimento della promessa elettorale di fermare la guerra nel Donbass.
Quarto, è sempre più difficile per gli alleati della NATO alimentare l’isteria anti-russa di Kiev in assenza di cambiamenti effettivi della questione. Il conflitto militare nell’Ucraina orientale ha già 7 anni, e le sole dichiarazioni allarmanti non contribuiscono più all’aumento del sostegno finanziario degli Stati Uniti e dei loro alleati.
Ultima ma non meno importante è una richiesta politica di una parte dell’élite americana, interessata a varie forme di pressione sulla Russia. Vogliono il blocco del progetto Nord Stream 2 con qualsiasi mezzo; la distruzione delle relazioni bilaterali tra la Russia e i principali paesi europei, fino allo scoppio della guerra lungo i suoi confini.
D’altra parte, una tale politica degli Stati Uniti non coincide pienamente con gli interessi nazionali dei principali paesi europei. Tuttavia, una nuova guerra nell’Ucraina orientale definirebbe per anni lo status della Russia come nemico, mentre gli Stati Uniti rafforzeranno il loro peso nella sicurezza europea.
La posizione dell’amministrazione Zelenskyj e gli interessi degli Stati Uniti rappresentano una serie sufficiente di ragioni per far scoppiare la guerra nell’Ucraina orientale.
In effetti, la Kiev ufficiale non ha bisogno di preoccuparsi del risultato effettivo del conflitto, ma della sua stessa esistenza.
Ci sono solo 3 scenari per il conflitto militare nell’Ucraina orientale.
- L’esercito ucraino occupa in tutto o in parte il territorio della DLPR.
- Le forze di entrambe le parti rimangono nelle loro posizioni attuali.
- Le forze della DLPR, con il sostegno russo, avanzano sul territorio ucraino per diverse decine di chilometri.
C’è una probabilità pari quasi a zero che l’Ucraina subisca una sconfitta schiacciante e che le forze della DLPR occupino il territorio fino al fiume Dnepr. La Russia ora non ha né la forza né la capacità di ottenere il controllo su un territorio così vasto, e l’Occidente collettivo, a sua volta, non permetterebbe che ciò accada.
Se uno qualsiasi degli scenari di cui sopra verrà realizzato, Zelenskyj e i suoi sostenitori tra le élite statunitensi ne trarranno beneficio.
Per molti anni, i media statunitensi ed europei hanno dipinto la Russia come l’aggressore, il nemico dei valori democratici e il regime tirannico autoritario che deve essere contenuto. L’idea di una minaccia militare esterna, che viene costruita in sequenza dall’Occidente, funge da pretesto per i suoi crescenti finanziamenti militari sia nell’industria della Difesa che nell’esercito stesso, in mezzo all’inevitabile unificazione sotto la guida degli Stati Uniti.
A sua volta, l’Ucraina, posizionandosi come lo scudo dell’Europa orientale contro i “barbari asiatici”, riceve un sostegno significativo e in costante crescita dai paesi della NATO, guadagnando slancio verso lo sviluppo e un’ulteriore ideologia Nazista originariamente radicata nell’Ucraina occidentale.
Scatenando la guerra, Zelenskyj ha la possibilità di rivendicare il suo status di leader nazionale. In caso di conquista delle repubbliche autoproclamate, o di conservazione delle posizioni attuali delle truppe, diventerà un eroe che ha salvato l’Ucraina dai “malvagi russi”.
Anche dopo aver perso la guerra, affermerà che l’intero paese si è salvato con poco sangue e solo un piccolo pezzo di terra temporaneamente perduto, assumendo il ruolo di buon stratega che ha difeso la sovranità nei furiosi combattimenti spalla a spalla con i suoi alleati della NATO.
La politica di Zelenskyj può fallire solo se la Russia conquisterà metà dell’Ucraina, il che di fatto non è possibile.
Quindi, quasi qualunque cosa possa accadere durante il conflitto, l’Ucraina può essere sicura che riceverà flussi finanziari stabili dai suoi alleati occidentali per gli anni a venire. Essendo diventata un “vero” scudo orientale dell’Europa, l’Ucraina potrà finalmente ottenere l’ambita adesione alla NATO.
Ultimo, ma ancora importante: il conflitto militare caldo distoglierà senza dubbio l’attenzione dell’opinione pubblica dai problemi economici del paese.
Scatenare una guerra nel Donbass consentirà a Zelenskyj di risolvere i suoi problemi principali, anche se a costo della vita di migliaia di ucraini.
Oggi, molti analisti assicurano che non ci sarà una guerra su vasta scala, poiché l’Ucraina è debole, e Zelenskyj deve valutare la forza militare del paese di fronte a quella russa. Speriamo che sia così, ricordando chi è il beneficiario del conflitto.
A loro volta, gli Stati Uniti, a costo della vita dei soldati ucraini, possono risolvere buona parte dei loro problemi nella regione europea, mentre la Russia sembra perdere strategicamente in ognuno di questi scenari di guerra.
Sicuramente, la guerra in Ucraina porterà alla chiusura del progetto Nord Stream 2, che è già nella fase finale di costruzione. I contatti chiave tra Russia e paesi NATO saranno congelati, non sarà possibile una cooperazione bilaterale più significativa in campo economico.
Una nuova guerra vicino ai confini russi, che coinvolga le forze armate nazionali, avrà un impatto importante sulla situazione interna del paese. Non è chiaro fino a che punto la società russa, che ha subito la rottura dei rapporti economici con i paesi occidentali e numerose sanzioni, sia pronta a sostenere la lotta per il Donbass.
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Pubblicato da Southfront il 10 aprile 2021
Traduzione in italiano a cura di Raffaele Ucci per Saker Italia.
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Essendo tutti e tre gli scenari favorevoli alle elites ucraine ed occidentali, si presuppone che vi siano opzioni strategiche ulteriori. Poi una domanda? Perchè la Russia non sarebbe in grado di distruggere il potenziale offensivo dell’Ucraina, occupare vaste aree dell’Ucraina o favorire un cambio di regime a Kiev? La NATO (quindi Berlino, PArigi, Roma, Madrid ecc…) sono disposti alla guerra con la Russia per le turbe di Biden e Zelensky? Non mi pare.
In Ucraina prevale il sentimento anti russo, come in tutti paesi est europei, risultato di 30 anni di propaganda quindi anche se la Russia conquisterebbe tutto il paese farebbe i conti con una popolazione ostile. A mio avviso un governo amico a Kiev non è più possibile. Gli altri paesi europei, inclusa l’Italia, non vedono l’ora di spartirsi qualcosa, la Russia, l’Africa, qualsiasi cosa…E’ la natura predatoria che definisce i cosi detti “valori occidentali”, nulla è cambiato da quando Hitler lanciava l’operazione Barbarossa contro l’Unione Sovietica. E nulla cambierà finché ci saranno persone a voler più di quanto hanno bisogno…
Allora come evitare la guerra, intendo un’altra guerra mondiale? Non è possibile perché è la guerra di “Jeff Bezos” che vuole i 20 euro che hai in tasca.
Se muore la santa Russia muore il mondo intero. Noi europei per primi tra questi l’Italia. Così per gli Stati Uniti fomentatori di questa guerra.
Leggo, nella chiusa dell’articolo:
” Non è chiaro fino a che punto la società russa, che ha subito la rottura dei rapporti economici con i paesi occidentali e numerose sanzioni, sia pronta a sostenere la lotta per il Donbass.”
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La Russia, non era pronta alla guerra nei due o tre conflitti precedenti che l’hanno vista in conflitto con gli occidentali: i Francesi di Napoleone,i tedeschi nel primo e secondo scontro bellico mondiale , e tuttavia la nazione e i popoli euroasiatici dell’impero zarista e sovietico (popolo alto e basso) non si risparmiarono per difendere il loro territorio, la loro cultura e le loro esistenze minacciate da sterminio, in particolare con i tedeschi( non solo Hitler).
Sarà così anche questa volta, considerando che la guerra, che verrà, non sarà combattuta allo stesso modo: saràcertamente più crudele(umanitaria per l’occidente) perché chi attaccherà ,per primo, colpirà le popolazioni delle grandi città per creare scompiglio e disarticolare subito le linee logistiche che alimentano i mezzi bellici ,nelle file dell’avversario, poi si occuperà come contrastarlo sia sui confini sia oltre i confini.
Putin e la sua cerchia di collaboratori ed il popolo sanno benissimo che sono sotto attacco e non si faranno sorprendere come al tempo di Stalin.
Chi deve temere di più il conflitto sono le capitali europee che sostengono la Nato,poi i porti del naviglio bellico e le infrastrutture.( verranno distrutte tutte le testimonianza urbanistiche ed artistiche espressione di una civilizzazione che perse la sua umanità).
il problema non è se la russia vincerà o meno un confronto contro l’ucraina perchè non c’è proprio partita! Il problema casomai è se l’ucraina, nei piani degli imperialisti occidentali e del loro capofila Usa, non venga usata solo come campo di battaglia per tenere impegnata la russia su un fronte secondario mentre l’attacco principale verrà mosso da un’altra parte e probabilmente contro l’iran! Questo è l’ostacolo che i fascisti di israele intendono abbattere davvero ed è su questo che convoglieranno tutte le loro armi assieme agli usa!
Molto interessante, sarà certamente uno scenario che Mosca non deve sottovalutare.
Non trovo parole adguate per plaudire al breve e sintetico pensiero dell’utente Roberto!
Occidente ed Europa oggi si chiamano Russia!
Noi non viviamo in Occidente, ma solo nell’occidente geografico americano che è tradimento e negazione della classicità europea e occidentale.
Se poi penso che l’Italietta che con spirito di predone andò in Russia ad uccidere Russi complice dei Tedeschi… mette le sanzioni al Popolo russo…beh, mi sento venir meno.
Sanzioni significano voler ridurre il popolo alla fame. Sono uno strumento particolarmente vile. Manifestano non nobile motivazione forse, ma chiara determinazione allo sterminio di un popolo che non si piega!
io spero che dei geni militari ed ottimi strateghi come sono e sono sempre stati i russi, abbiano le idee molto più chiare di noi ed abbiano valutato le varie opzioni; se una di queste fosse raggiungere il dniepr, vorrà dire che sanno già cosa faranno subito dopo.
è sul fronte interno che forse troveranno più difficoltà; gli anglosionisti sui fronti di battaglia non eccellono, mentre nel finanziare e creare traditori nel campo nemico sono imbattibili.
Chi ha scritto questo articolo? Fino ad ora ho sempre letto che la Russia in massimo una settimana arriverebbe a Kiev, e di fatti ad avallare questo scenario ce ne sono a iosa.