Il 18 marzo 2022 ci siamo recati nella parte occidentale di Mariupol, dove infuriano ancora i combattimenti tra l’esercito russo, la Milizia Popolare della DPR (Repubblica Popolare di Donetsk) e il reggimento Neonazista Azov. Abbiamo potuto vedere molti civili evacuare finalmente Mariupol, dopo diverse settimane terribili a nascondersi nelle cantine, e abbiamo chiesto loro come fosse andata la convivenza con i combattenti dell’Azov.

Quando siamo arrivati, la parte della città già sotto il controllo dell’esercito russo e della Milizia Popolare della DPR era in rovina dopo i feroci combattimenti. Gli edifici sono gravemente danneggiati e ci sono corpi che giacciono nelle strade, perché nessuno ha corso il rischio di seppellirli durante lo scontro a fuoco. L’area che abbiamo visitato è a pochi metri da dove sono ancora in corso i combattimenti, e si sentono regolarmente spari.

Grazie all’arrivo dei soldati russi e della DPR, i civili possono finalmente fuggire da Mariupol, e oltrepassiamo una lunga colonna di auto e persone in fuga dalla città a piedi, alcuni con bambini, altri con i loro animali domestici. La Russia ha messo a disposizione degli autobus per evacuare i civili sprovvisti di auto, che si riempiono rapidamente.

In un giorno sono stati evacuati da Mariupol ben 13.751 civili, portando il numero totale dei residenti evacuati a 56.743 dall’apertura dei corridoi umanitari.

Per salvare il maggior numero possibile di civili la Russia ha offerto ai Neonazisti del reggimento Azov di poter lasciare Mariupol attraverso corridoi sicuri, in modo che smettano di usare gli abitanti come scudi umani per ritardare il più possibile il momento in cui verranno liquidati. Ma l’Ucraina ha rifiutato questa proposta, dimostrando che Kiev non si preoccupa della vita dei civili.

Alcuni di questi “coraggiosi” Neonazisti dell’Azov, avendo capito che erano finiti, hanno scambiato le divise con abiti civili e sono fuggiti dalla città attraverso i corridoi umanitari allestiti dalla Russia, nonostante i controlli effettuati ai posti di blocco (i militari controllano, tra l’altro, la presenza di tatuaggi sui corpi degli uomini). Mosca stima che tra 150 e 200 di loro abbiano lasciato Mariupol in direzione di Zaporozhie, in gruppi di 10 o 15 persone. Ma l’esercito russo li ha individuati e ne ha eliminati 93 durante la notte.

Parlando con i civili ancora a Mariupol, e con quelli in fuga dalla città, abbiamo avuto conferma che i combattenti Neonazisti del reggimento Azov stanno usando i residenti come scudi umani, impedendo loro di lasciare la città, e installando il loro equipaggiamento militare e postazioni di fuoco vicino ai rifugi antiaerei e persino nelle case, provocandone così la distruzione quando l’esercito russo o la Milizia Popolare della DPR rispondono al fuoco. Un civile evacuato il giorno prima ha rivelato a diversi giornalisti che è stato il reggimento Azov a distruggere il teatro di Mariupol durante la sua ritirata, non l’esercito russo.

Molti residenti ci chiedono di trasmettere il loro appello per i loro parenti a Odessa, o in Russia, in modo che abbiano la possibilità di sapere che stanno bene. Molti non sapevano che gli autobus erano forniti dalla Russia, e hanno ottenuto le informazioni da noi. Altri, che si rifiutano di evacuare la città, hanno derubato il magazzino di un grande negozio, per procurarsi cibo e soprattutto acqua, perché gli abitanti sono nelle cantine da quasi tre settimane senza che i combattenti del reggimento Azov abbiano dato loro qualcosa per tenere duro.

I combattenti ucraini stanno ora bombardando le aree che sono sotto il controllo russo e della DPR, ferendo 15 civili ancora lì, compreso un bambino.

Guardate il rapporto filmato sul posto, così come l’intervista di un civile che ha evacuato Mariupol il giorno prima, il tutto sottotitolato in francese:

Mentre i combattimenti continuano (i soldati ceceni stanno eliminando i Neonazisti di Azov trincerati nella fabbrica Azovstal), la Milizia Popolare della DPR ha sfondato le difese dell’esercito ucraino a Maryinka e sta avanzando nella località. Le località di Taramchuk e Ugledar sono ora sotto il controllo della DPR.

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Articolo di Christelle Néant pubblicato su The Greanville Post il 29 marzo 2022
Traduzione in italiano a cura di Raffaele Ucci per Saker Italia.

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