Attraverso la cooperazione giudiziaria con la Bielorussia, la LPR (Repubblica Popolare di Lugansk) ha ottenuto prove del coinvolgimento di Roman Protasevich nei crimini di guerra commessi dal battaglione neonazista Azov nel Donbass nel 2014-2015. Allo stesso tempo, la DPR (Repubblica Popolare di Donetsk) ha avviato la propria indagine per verificare se Protasevich fosse coinvolto in crimini contro i civili nella Repubblica mentre prestava servizio a Shirokino, vicino a Mariupol.

Come promemoria, all’inizio di giugno, il presidente bielorusso Aleksandr Lukashenko ha dichiarato che avrebbe permesso agli investigatori di DPR e LPR di venire a interrogare Roman Protasevich [in inglese] sui possibili crimini di guerra che aveva commesso nel Donbass mentre prestava servizio nel battaglione Neonazista Azov.

Questo riconoscimento de facto da parte della DPR e della LPR è stato seguito da un’azione, in quanto il Procuratore Generale della LPR, in collaborazione con le autorità giudiziarie bielorusse, ha ottenuto prove sufficienti [in inglese] per considerare di perseguire Roman Protasevich dinanzi alla CEDU (Corte Europea dei Diritti dell’Uomo) e alla CPI (Corte Penale Internazionale).

Pertanto, il procuratore generale della LPR Sergej Gorenko ha osservato che “a seguito del lavoro svolto, le forze dell’ordine della repubblica sono riuscite ad ottenere prove sufficienti e inconfutabili del coinvolgimento” di Roman Protasevich “nelle attività del gruppo nazionalista pro-ucraino Azov nella LPR, le brutali uccisioni di civili nel Donbass nel 2014-2015 e l’uso di metodi e mezzi di guerra proibiti”.

La confessione ottenuta da Roman Protasevich ha consentito progressi significativi nelle indagini sul procedimento penale aperto dalla nostra autorità di vigilanza nel maggio di quest’anno. Credo che le prove che abbiamo raccolto in collaborazione con i nostri colleghi bielorussi serviranno anche come base per la preparazione e l’invio di domande ad hoc alle istanze internazionali per i diritti umani, la CEDU e la Corte Penale Internazionale”, ha affermato Gorenko.

Il pubblico ministero della LPR ha anche ringraziato Aleksandr Lukashenko per aver consentito agli investigatori della Repubblica popolare di ottenere le prove necessarie per avviare un procedimento penale contro Roman Protasevich.

Nonostante continui a negare di aver combattuto nel Battaglione Azov (cosa ridicola vista l’impressionante quantità di foto e video che dimostrano che non era un fotografo ma un soldato in armi), come nell’ultima conferenza stampa a cui ha partecipato (durante la quale ha confermato di non essere stato torturato), le prove si accumulano sempre di più, spingendo la DPR ad avviare un’inchiesta contro Protasevich [primo link in inglese, secondo e terzo in russo].

In effetti, sono emerse foto e video del famoso ferimento di Protasevich a Shirokino (vicino a Mariupol).

Blessure de Protassevitch-Kim à Chirokino

“Nella regione di Donetsk, un combattente del distaccamento Pagonia è stato ferito. Mentre prestava servizio nella regione di Donetsk, un combattente del distaccamento Pagonia, soprannominato “Kim”, ha ricevuto una ferita da scheggia al petto”.

Appel aux dons pour offrir un nouvel uniforme à Roman Protassevitch

“Le cure al combattente ferito del distaccamento Pagonia. Il combattente ferito si sta riprendendo. Tutta l’assistenza medica è stata fornita e continuerà ad essere fornita. Dopo la guarigione, il combattente tornerà al fronte. Tuttavia, per il momento ci sono problemi con la sua divisa. Ricordiamo che un combattente del distaccamento Pagonia, soprannominato “Kim”, ha ricevuto una ferita da schegge al petto mentre era in servizio nella regione di Donetsk”.

Tutti questi post, pubblicati nell’aprile 2015, indicano chiaramente che si trattava di un combattente, soprannominato “Kim”, che è stato ferito a Shirokino. Tuttavia, “Kim” era il soprannome di Protasevich, come dimostrato dal confronto tra la foto trovata nel suo telefono e quella presente nelle interviste rilasciate da “Kim” ai media!

Un video girato da Hromadske (media al 100% pro-Maidan) il 23 marzo 2015 mostra Protasevich in cura:

Il fatto che non sia in uniforme non è una prova che non stesse combattendo (contrariamente a quanto potrebbero aver detto i media ucraini). Infatti, all’inizio della guerra, i combattenti sia della Milizia Popolare (di DPR ed LPR) che dei battaglioni Neonazisti (ucraini) erano spesso abbigliati in varia maniera, e l’uniforme era ancora lontana dall’essere la norma tra queste unità.

Lo dimostra la prima foto pubblicata su VK il 3 aprile 2015. La foto mostra il combattente ferito “Kim” che indossa ancora il suo giubbotto antiproiettile. Ma guardate cosa c’è sotto: lo stesso top della tuta visto addosso a Protasevich nel video di Hromadske.

Image prouvant que Protassevitch était un combattant, et donc a pu commettre des crimes de guerre

Inoltre, la ferita si trova esattamente nello stesso punto sul petto del combattente “Kim” e su Protasevich. Sarebbe miracoloso se due persone diverse venissero ferite a Shirokino nello stesso punto del corpo, nello stesso momento, ed entrambi con indosso la stessa maglia della tuta!

Tuttavia, se Protasevich è stato ferito in azione a Shirokino mentre prestava servizio nel battaglione Neonazista Azov, ciò implica che ha certamente partecipato ad alcuni dei molti crimini di guerra commessi da questa unità contro i civili della DPR. Questo è ciò che ha motivato il procuratore generale della DPR ad indagare su Roman Protasevich.

La nostra procura sta verificando alcune informazioni. Egli [Protasevich – ndr] ha prestato servizio nel Battaglione Azov nella regione di Shirokino, vicino a Mariupol. Quali sono stati i suoi crimini, e ci sono prove a riguardo? Dopodiché, verrà presa una decisione sull’apertura di un procedimento penale”, ha affermato oggi il capo della DPR Denis Pushilin.

Dato il numero crescente di casi penali contro Roman Protasevich nel Donbass, e ciò che deve affrontare in termini di punizione se estradato nella DPR e nella LPR per rispondere dei suoi possibili crimini di guerra, è facile capire perché insiste sul fatto che era solo un fotografo nonostante l’evidenza e il buon senso. Ma dubito che questo sarà sufficiente se dovesse affrontare i giudici di una delle repubbliche popolari…

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Articolo di Christelle Néant pubblicato su Donbass Insider il 18 giugno 2021
Traduzione in italiano a cura di Raffaele Ucci per Saker Italia.

[le note in questo formato sono del traduttore]

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