Mentre più di 2400 soldati ucraini all’Azovstal si sono arresi, questa resa in massa ha un effetto domino su altre truppe ucraine ancora nel Donbass, spingendo anche loro a deporre le armi.

Dal 16 maggio 2022 è proseguita la graduale resa dei soldati ucraini che erano stati circondati nella fabbrica Azovstal a Mariupol.

Guardate il video della resa dei soldati ucraini all’Azovstal il 17 e 18 maggio 2022:

Un totale di 2439 soldati ucraini si sono arresi, incluso il comandante della 36ª Brigata Fanteria di Marina delle forze armate ucraine, Sergei Volynski, soprannominato Volyn, che si è arreso oggi, seguito dal secondo in comando del reggimento neonazista Azov, Svjatoslav Palamar, soprannominato Kalyna, e infine il comandante del reggimento, Denis Prokopenko. La resa dei tre comandanti ha segnato la liberazione del territorio dell’Azovstal, che ora è completamente sotto il controllo dell’esercito russo e della Milizia Popolare della DPR.

I tre comandanti hanno consegnato le armi alle forze armate russe e alla Milizia Popolare della DPR, i loro averi sono stati perquisiti e hanno seguito la procedura standard come tutti gli altri soldati ucraini all’Azovstal, prima di salire sugli autobus che li hanno portati al centro penitenziario di Elenovka.

Questo centro è stato visitato dalla Croce Rossa, che ha potuto verificare che i detenuti fossero trattati secondo la Convenzione di Ginevra. I soldati ucraini hanno confermato ai rappresentanti della Croce Rossa e ad un rappresentante ucraino che vengono trattati bene, che vengono nutriti tre volte al giorno, che il cibo è buono e che stanno ricevendo cure adeguate per la loro condizione. Questo è molto diverso dal trattamento riservato ai soldati russi catturati dall’esercito ucraino.

Va anche notato che il profilo e le condizioni dei soldati ucraini che hanno lasciato l’Azovstal per arrendersi erano molto diversi di giorno in giorno. Mentre il primo giorno della resa i soldati ucraini che lasciavano la fabbrica erano emaciati e sembravano essere in pessime condizioni, il giorno successivo si sono arresi soldati relativamente puliti e ben nutriti. La differenza stava nell’unità a cui appartenevano questi soldati. Se il primo giorno si sono arresi principalmente soldati delle AFU, il giorno successivo a farlo sono stati principalmente combattenti del reggimento Azov.

Durante l’ispezione dei loro bagagli, i soldati russi e della DPR hanno trovato una grande quantità di cibo in scatola, cosa che suggerisce che i combattenti dell’Azov si erano appropriati delle scorte di cibo, lasciando gli altri soldati ucraini a morire di fame.

“La situazione alimentare era molto diversa nei diversi bunker dell’Azovstal”, afferma Igor Kimakovskij, consigliere del leader del DPR che ha partecipato ai negoziati. “In alcuni luoghi c’erano scorte di cibo in scatola, acqua fresca e medicine. E in altri luoghi, ai soldati ucraini venivano dati solo 150 grammi di porridge e un pezzetto di pancetta al giorno. L’acqua veniva prelevata dai tubi del riscaldamento centrale”.

E se questa resa di massa dei soldati ucraini dall’Azovstal è ancora (in modo delirante) chiamata “evacuazione” da Zelenskyj e da molti media occidentali, è perché le autorità ucraine e i governi occidentali che sostengono attivamente l’Ucraina capiscono che avrà e sta già avendo un effetto sul morale del resto delle truppe ucraine nel Donbass.

Ad esempio, il 18 maggio 2022 è stato pubblicato un video dei soldati della 115a Brigata di Difesa Territoriale delle AFU di stanza a Severodonetsk – attualmente quasi completamente circondata e già occupata dall’esercito russo e dalla Milizia Popolare della LPR (Repubblica Popolare di Lugansk), nel quale i soldati hanno annunciato che si sarebbero rifiutati di combattere per mancanza di rinforzi, comandanti ed equipaggiamento militare appropriati. Chiaramente, i soldati ucraini rifiutano di essere usati come carne da cannone e mandati a morte certa.

In questo video, questi soldati del 3° Battaglione della 115a Brigata fanno riferimento a un altro video di un altro battaglione della stessa brigata che si è rifiutato anch’esso di combattere. Ci sono tra gli 8.000 e 15.000 soldati ucraini nella regione di Severodonetsk. Ciò significa un gran numero di potenziali rese di altri soldati ucraini.

Le rese in massa dei soldati ucraini sono già iniziate nella LPR.

Tanto più che l’abbandono degli uomini al fronte da parte dei loro comandanti sembra essere diventata la regola. Così, le mogli dei soldati della 103a Brigata di Difesa Territoriale (la Volkssturm ucraina) hanno scoperto che mentre i loro mariti muoiono sul fronte, il loro comandante è al sicuro a Leopoli!

Se la resa dei soldati ucraini all’Azovstal ha un tale effetto sul resto delle truppe ucraine è perché i combattenti del reggimento Neonazista Azov (che costituivano un buon terzo dei soldati presenti nei sotterranei della fabbrica) sono tra i più fanatici. Se perfino loro si arrendono, perché i coscritti e gli altri soldati ucraini, che sono molto meno fanatici, dovrebbero andare incontro a morte certa, senza mezzi adeguati per difendersi, mentre i loro comandanti sono al sicuro lontano dal fronte? Resta da vedere quanto sarà grande questo effetto domino e se basterà a scuotere seriamente la difesa ucraina nel Donbass.

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Articolo di Christelle Néant pubblicato su Donbass Insider il 21 maggio 2022
Traduzione in italiano a cura di Raffaele Ucci per Saker Italia.

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