Il rappresentante plenipotenziario della Repubblica Popolare di Lugansk (LPR) ai colloqui di Minsk, il Ministro degli Esteri Vladislav Deinego, ha avuto la possibilità di parlare durante la riunione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite in formula Arria, che si è svolta in videoconferenza.

L’incontro è stato convocato per discutere la situazione in Ucraina, alla presenza anche dei rappresentanti della Repubblica Popolare di Donetsk (DPR).

Il rappresentante della DPR era il Ministro degli Esteri Natalija Nikonorova.

“L’incontro dell’UNSC in formula Arria sull’attuazione del pacchetto di misure di Minsk riguardante l’accordo in Ucraina si svolgerà il 2 dicembre. Parleranno il ministro degli esteri della DPR Natalija Nikonorova e il ministro degli esteri della LPR Vladislav Deinego, entrambi in rappresentanza dei loro paesi nel Gruppo di Contatto”.

Le “riunioni in formula Arria” sono riunioni molto informali e riservate che consentono ai membri del Consiglio di Sicurezza di avere uno scambio di opinioni franco e privato, all’interno di un quadro procedurale flessibile.

C’erano diversi oppositori all’evento in corso, in particolare l’Ucraina, che lo ha boicottato e non ha partecipato. Altri che non hanno partecipato sono stati USA, Regno Unito, Estonia, Francia, Germania e Belgio.

“Questo incontro è stato un chiaro tentativo di presentare una storia falsa e fuorviante riguardo al conflitto nell’Ucraina orientale”, hanno detto in una dichiarazione Stati Uniti, Gran Bretagna ed Estonia.

Nel frattempo, anche Germania e  Francia si sono opposte all’archiviazione della discussione sul sito web delle Nazioni Unite, e persino al suo svolgimento.

Germania e Francia si sono opposte alla trasmissione sul sito web delle Nazioni Unite di una riunione informale del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite (UNSC) sul conflitto in Ucraina su iniziativa di Mosca, ha detto il rappresentante permanente della Russia presso le Nazioni Unite Vasilij Nebenzija.

“Siamo particolarmente sconvolti dagli sforzi dei nostri colleghi tedeschi e francesi, i partecipanti al Formato Normandia, per boicottare questo incontro con il ridicolo pretesto che il formato della riunione non rientra nel Formato Normandia. Inoltre, sappiamo che hanno lavorato instancabilmente con le delegazioni per dissuaderle dal partecipare. Non solo questo è vergognoso, ma va anche contro la prassi consolidata del Consiglio di Sicurezza secondo cui le riunioni in formula Arria non vanno bloccate o sabotate qualunque sia l’argomento”, ha detto Vasilij Nebenzija.

“A chi giova? Cosa ottengono Parigi e Berlino cercando di “mettere a tacere” il popolo del Donbass, per impedire la diffusione sul sito delle Nazioni Unite di informazioni vere, che non sono né annacquate né pervertite per compiacere Kiev su ciò che sta accadendo nel processo di attuazione degli Accordi di Minsk? E come si concilia con la loro immagine di “legislatori” e difensori della libertà di espressione? Come non ricordare l’esistenza di questo doppio standard, è difficile trovare un esempio più lampante!” Ha scritto la Rappresentanza Permanente russa all’ONU sul suo canale Telegram.

Il rappresentante permanente della Russia presso le Nazioni Unite, Vasilij Nebenzija, ha introdotto l’evento denunciando i tentativi di Kiev di far credere alla gente che l’unica vera piattaforma di negoziazione è il Formato Normandia e non il Formato Minsk. Questo è l’ennesimo tentativo dell’Ucraina per evitare di dover negoziare direttamente con DPR e LPR, e per far credere alla sua gente la fantasia di guerra con la Russia, accettando di negoziare solo con Mosca, il che è una totale violazione degli Accordi di Minsk.

La rappresentanza russa all’ONU ha spiegato che l’atteggiamento di Francia e Germania su questo incontro ha dimostrato che non c’è nulla da aspettarsi da loro in quanto garanti degli Accordi di Minsk. E anche il futuro delle riunioni nel Formato Normandia è seriamente messo in discussione.

“Quanto a tedeschi e francesi, hanno mostrato il loro vero volto in questa situazione nel modo più eloquente possibile. Non si preoccupano del processo di Minsk, né del popolo del Donbass, né della popolazione russofona dell’Ucraina nel suo insieme. Tutto quello che devono fare è proteggere i loro “protetti” a Kiev dalla verità, sostenere a tutti i costi le loro affermazioni infondate sulla famigerata “aggressione russa” (a proposito, parleremo anche di questa). Non sono mediatori e non c’è niente da aspettarsi da loro, ora è diventato assolutamente evidente. Le maschere sono cadute, signori! La domanda è se il Formato Normandia sopravvivrà ad un simile colpo. Dopotutto, possono stare insieme e fantasticare sulla situazione in Ucraina senza di noi. E non hanno bisogno della verità o di un vero accordo!”, ha concluso la rappresentanza russa all’ONU.

Indipendentemente da quanto accaduto, ha parlato il Ministro degli Esteri della LPR Vladislav Deinego. Ha detto che il 14 aprile 2014, dopo l’inizio della cosiddetta Operazione Antiterrorismo, è iniziata la formazione di battaglioni “volontari” e punitivi e il loro trasferimento nel Donbass insieme alle unità dell’esercito ucraino.

“Il 15 aprile, all’entrata di Lugansk, i residenti locali hanno fermato praticamente a mani nude l’avanzata di un convoglio di mezzi blindati delle forze armate ucraine: da Dnepropetrovsk erano partiti sei mezzi corazzati e veicoli con obici trainati D-30 da 122 mm. Kiev ha trasferito queste armi per usarle contro la popolazione civile disarmata”, ha sottolineato il rappresentante della LPR, aggiungendo che “nell’aprile 2014, nelle città della regione di Lugansk, i cittadini sono stati arrestati ovunque semplicemente perché si opponevano al Maidan e al colpo di Stato armato”.

Il capo del Ministero degli Esteri della LPR ha osservato che “in queste circostanze, il 27 aprile 2014, in occasione di raduni popolari, è stata avviata la creazione della Repubblica Popolare di Lugansk”, “è stato deciso di tenere un referendum nazionale l’11 maggio 2014 nel territorio della regione di Lugansk sulla questione del sostegno all’indipendenza statale della Repubblica Popolare di Lugansk”. Inoltre, “il Presidium del Consiglio Regionale di Lugansk della sesta convocazione, a differenza dei suoi colleghi della regione di Donetsk, in quel momento non è fuggito, e il 5 maggio 2014 ha persino adottato una dichiarazione a sostegno di questo referendum”.

“Nei giorni successivi, i deputati del Consiglio Popolare della LPR, un organo rappresentativo, sono stati eletti con voto diretto in occasione di riunioni delle comunità territoriali nelle città e nelle regioni. Da allora è iniziato il processo di formazione di una milizia dalle sparse unità di autodifesa e di mantenimento dell’ordine pubblico, formatesi spontaneamente nei territori nel periodo precedente”, ha proseguito il Ministro degli Esteri.

Deinego ha osservato che dopo le elezioni del 25 maggio 2014, le elezioni anticipate, illegalmente programmate del presidente dell’Ucraina, Petro Poroshenko, al posto della pace promessa, quasi immediatamente le formazioni armate dell’Ucraina hanno scatenato le prime battaglie nel territorio della LPR.

“Contro la popolazione civile, organizzata in unità di autodifesa, l’Ucraina ha inviato battaglioni della Guardia Nazionale, formati dagli attivisti del “Maidan”, e battaglioni punitivi, costituiti principalmente da criminali condannati per reati gravi e rilasciati anticipatamente in virtù dell’obbligo di entrare in guerra contro il Donbass… Queste formazioni armate erano appoggiate da aviazione, carri armati, artiglieria e sistemi missilistici tattici delle forze armate ucraine”, ha sottolineato Deinego.

Il Ministro degli Affari Esteri ha osservato che uno dei primi attacchi aerei particolarmente brutali è stato il bombardamento del centro della città di Lugansk il 2 giugno 2014 da parte di un aereo Su-25 con razzi non guidati. Il raid aereo ha ucciso otto civili, comprese cinque donne. Altre tre persone in seguito sono morte per le ferite. 28 persone sono rimaste ferite, per la maggior parte sulla strada davanti all’edificio.

“L’uso di armi pesanti e dell’aviazione da parte delle forze armate ucraine nella guerra contro la popolazione del Donbass è diventato sistematico. Gli aerei delle forze armate ucraine hanno lanciato attacchi quasi ogni giorno. Eccone alcuni: 2 luglio 2014 – Stanitsa Luganskaya, 12 persone sono morte, compreso un bambino di 5 anni; 28 agosto – la città di Alchevsk – 2 persone sono state uccise”, ha concluso.

Ciò non ha provocato nessuna risposta, in particolare non vi è stata alcuna copertura da parte dei media tradizionali dell’evento o la significativa possibilità che ad LPR e DPR venisse data la parola nella piattaforma dell’UNSC.

Il discorso di Deinego è stato seguito da un discorso di Mikhayl Pogrebinsky, direttore e fondatore del Centro di Studi politici e Risoluzione dei conflitti a Kiev. Quest’ultimo si è detto a disagio di essere in qualche modo l’unico rappresentante dell’Ucraina in questo incontro a causa del boicottaggio di Kiev. Ha fornito una cronologia dei vari documenti che compongono il pacchetto di misure di Minsk, e ha cercato di spiegare perché la loro attuazione è stata bloccata al fine di aiutare a riavviare i negoziati.

La posizione ufficiale dell’Ucraina sulla questione è la seguente: ritiene di aver “contrastato il tentativo della Russia di legittimare i rappresentanti dei territori occupati del Donbass utilizzando la formula Arria delle riunioni del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite”.

“L’incontro [la riunione in formula Arria del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite] sarà boicottato non solo dall’Ucraina ma anche da Stati Uniti, Regno Unito, Francia, Germania, Estonia e Belgio. Cioè, sarà boicottato da tutti gli stati membri dell’OSCE che sono membri del Consiglio di Sicurezza, ad eccezione della Federazione Russa. Questo è un segnale importante perché l’OSCE prende parte al processo di negoziazione all’interno del gruppo di contatto trilaterale”, ha detto il Ministro degli Affari Esteri dell’Ucraina Dmytro Kuleba in un commento a Ukrinform.

Ha aggiunto che la mossa di pubbliche relazioni russa non sarà nemmeno stata trasmessa su risorse ufficiali delle Nazioni Unite a causa della posizione di principio dei partner dell’Ucraina nel Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite.

“Questa è una chiara risposta ai tentativi della Russia di manipolare piattaforme e formati internazionali per promuovere la sua propaganda”, ha detto.

Kuleba ha anche ringraziato i partner internazionali, tra cui Germania e Francia come membri del Formato Normandia, per la loro forte solidarietà a sostegno dell’Ucraina.

In breve, l’Ucraina ha già completamente sabotato gli Accordi di Minsk, che rifiuta di attuare in alcun modo. In seguito a questo fiasco del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, anche Germania e Francia hanno deciso di seguire l’agenda e sabotare il Formato Normandia, dimostrando di essere incredibilmente sbilanciate in una direzione. Il processo di pace attualmente appare come un’illusione, e il ripristino delle ostilità nell’Ucraina orientale è probabilmente solo una questione di tempo, con Kiev che probabilmente premerà il grilletto con un pretesto di qualche tipo.

Dopotutto, con il presunto sostegno di Stati Uniti e Regno Unito, e con Francia e Germania che dimostrano di non avere volontà politica, Kiev inizierà probabilmente ad agire impunemente nei confronti dell’Ucraina orientale.

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Pubblicato da Southfront il 3 dicembre 2020
Traduzione in italiano a cura di Raffaele Ucci per Saker Italia.

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