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Su cosa si fonda la potenza USA? Qual’è l’origine del loro potere ammaliante, del “fascino” geopolitico, tali da sottomettere le nazioni? Ciò che negli anni passati avremmo chiamato “il guadagno facile”…

Il fatto è che la rapina ed il ladrocinio rendono molto di più del lavoro onesto. Se non fosse così, la gente non si impegnerebbe in “imprese a rischio” di banditismo e criminalità. Perché rischiare, se si può ottenere lo stesso risultato anche senza?

Questo è il fatto: non è possibile. Per questo il livello di vita di una persona che si impegna in attività criminali, fino al momento del suo fallimento e dell’eventuale giudizio, sarà più alto di quello dell’onesto lavoratore. Tale è la legge dell’economia, senza di cui non esisterebbero in natura né frodi né rapine…

La forza degli USA risiede nella possibilità di pagare per i loro servizi, sia chi combatte sulle barricate, sia i mercenari nelle trincee, sia gli scrittori, del genere di Aleksjeevich, sia la comunità dei giornalisti, sia… bene, in breve, tutti quelli che si devono pagare. Allo stesso momento nel potersi permettere di essere più generosi di qualunque altro datore.
Come cantava tanto tempo fa il bardo Asmosov sui soldi del ladrocinio: “Dai, non ti abbattere, non valgono così tanto… E poi tu non li hai bagnati col sangue e col sudore…” Si intende, con il proprio sangue. Ma con quello di qualcun altro i dollari americani sono tanto intrisi, quanto una cultura idroponica nel cocomeraio…

La possibilità di pagare per i servizi è collegata alle entrate stratosferiche dell’elite americana. A sua volta, le entrate stratosferiche sono collegate ai “guadagni facili” della loro economia nazionale. Utilizzando il 40% del PIL globale, gli USA ne producono meno del 20%. La differenza si deve pur andarla a trovare da qualche parte…

E la trovano, dando fuoco al pianeta e facendo soldi sugli incendi…

Così il cerchio si chiude: la potenza ed il fascino degli USA appaiono, agli occhi dei popoli del mondo, invisibilmente, ma indissolubilmente, collegati a danni più o meno celati apportati alle loro stesse nazioni (ammaliate dalle ricchezze americane). “Negli USA si vive bene, nell’abbondanza.” Il popolo afferma. Solo i suoi rappresentanti più acuti aggiungono: “… a spese nostre!”

Gli USA si possono permettere di pagare i propri servizi segreti ramificati perché rapinano il pianeta. Quindi possono continuare a rapinare il pianeta, perché pagano i propri servizi segreti. Da questo girotondo di rapine e tangenti ormai, evidentemente, non si possono più tirare fuori.

Sebbene – lo capite da soli – “Quanto si può tirare la corda…” La pazienza e, principalmente, le risorse dell’umanità non sono infinite, al contrario!

Noi viviamo nell’epoca in cui, nel vero senso della parola, la capra ha sbattuto le corna contro il muro. La nostra capra le ha sbattute in Siria, da dove con un rimbalzo è volata in Ucraina, quindi con oscillazione contraria se ne è ritornata indietro in Siria.

Come è successo? – mi chiederete. Ecco come…

Impegnandosi nella rapina e nella criminalità su scala globale, lo stato borseggiatore, gli USA, deve nascondere del tutto il genere della sua attività. Ci sono determinate norme e modelli di rispettabilità, al di là dei quali questo “Mekki-nog” (personaggio della “Opera da tre soldi” n.d.t.) non può spingersi: per lui è necessario mantenere un immagine rispettabile e qualcosa che assomigli ad una reputazione da galantuomo.

Se tutti, fino all’ultimo cammelliere, si rendessero conto del meccanismo degli USA per l’accumulo di ricchezza, allora esso, nel suo complesso, smetterebbe di funzionare. Per questo motivo, tale meccanismo, che è del tutto evidente per gli economisti, continuano a chiamarlo “congetture di paranoici”, o “teorie cospiratorie”, quindi ripetutamente si mettono a borbottare a proposito di “democrazia e diritti dell’uomo”…

La Siria si era apprestata a diventare, quando era arrivato il suo turno, la prossima vittima dell’incessante rapina geopolitica americana. Il fatto è, che indipendentemente dalle ricchezze e risorse del paese reale (per esempio, il petrolio venduto dai guerriglieri quasi per regalo, che influisce sensibilmente sui prezzi dei prodotti petroliferi a livello globale) l’instabilità militare si fa sentire in modo pesante sugli indici di borsa, sul corso della valuta, il flusso delle merci, le decisioni finanziarie e così via. Se si sa in anticipo chi bombarderanno domani, allora si può giocare al ribasso, o al rialzo, delle azioni e degli altri titoli.

Effettivamente, Wall Street si occupa proprio di questo. Tutto lo stato di allerta militare, che viene provocato ed evocato proprio da loro stessi, per mezzo della buffonesca classe politica americana corrotta fino al midollo, si trasforma per i grandi affaristi in enormi guadagni. Il motivo è che conoscendo il futuro in anticipo si possono con sicurezza distribuire gli investimenti.

Ma per gli USA non è solo il meccanismo che ha grande importanza (il quale è in se stesso assai semplice, come possiamo notare), ma anche l’opinione pubblica mondiale che lo copre. Ci sono determinati freni inibitori relativi alla buona reputazione, che gli USA non possono sciogliere.

Per esempio, essi non possono permettersi il lusso di venire annoverati nel numero di coloro che in modo evidente ed unilateralmente abbiano iniziato una guerra. Per loro ci vuole “la complessità della situazione”, “che richiede l’intervento”…

Su questa duplicità degli USA, che vogliono rubare, ma non vogliono che il mondo sappia che rubano, ha sottilmente ed abilmente giocato il maestro di scacchi V. Putin nella “grande scacchiera mondiale” della geopolitica.

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Con la sua combinazione siriana, che ha provocato uno stato di shock nelle elites  americane, Putin ha posto gli USA di fronte alla frase: “Uccidere giammai perdonare!”, senza mettere la virgola, richiedendo che loro stessi l’aggiungessero. Ma gli USA, per via dei loro freni inibitori relativi alla buona reputazione, non hanno potuto rispondere brutalmente con: “Uccidere, giammai perdonare!”, come non hanno d’altra parte potuto, a causa del modo in cui è organizzata la loro economia, mettersi l’animo in pace con: “Uccidere giammai, perdonare!”

Nella combinazione siriana il mondo (addirittura la Germania e la Francia) si è messo dalla parte della Russia e della sua proposta: “La pace in Siria in cambio della rimessa delle armi chimiche”. Gli USA sono stati infine deprivati della carta vincente (peraltro già sbiadita per l’uso prolungato fattone in Iraq) che avevano in mano. Gli USA sono rimasti isolati…
E loro non possono! Capite? Il khan della Crimea rispose al sultano della Turchia che gli richiedeva di non organizzare scorribande in Russia: “Allora con cosa mi sazierò e cosa mi metterò addosso?” (Riportato in modo dettagliato da N. Karamzin). L’orda americana si trova di fronte anch’essa alla medesima questione: se in tutto il mondo ci saranno pace e benessere, con cosa ci sazieremo e cosa ci metteremo addosso?!

Gli USA hanno cominciato a vendicarsi con la Russia. Per accordi presi in precedenza nell’ambito del “reload”, gli uccellini del nido di Obama concessero l’Ucraina al Cremlino. Riconobbero la vittoria di Yanukovich nelle elezioni e non permisero alla loro iena Timoshenko di organizzare “maidan”, il che lei si apprestava a fare già nel 2010. Spero che tra i nostri lettori non ci siano bambinelli ingenui, che potrebbero credere che gli USA avessero accettato la sconfitta elettorale del loro candidato Yushenko?! Nonostante ciò nel 2010 essi consentirono a Yanukovich di ascendere al potere. Poi ritirarono la “Maidan” della Timoshenko che andava urlando ai quattro venti alla “manipolazione dei voti”, circostanza che in un altro momento avrebbero senz’altro sfruttato.

Così, nell’ambito del “reload” delle relazioni con la Russia, gli USA lasciarono al Cremlino la sua “ucraina” (cioè le terre ai margini della Russia). Questo fu un enorme gesto di buona volontà in nome della riappacificazione.

Quando la Federazione Russa ha distrutto la combinazione degli USA in Siria, è cominciata la Gogoliana “terribile vendetta”: hanno spazzato via Yanukovich, hanno messo al potere una giunta nazista ispirata a Bandera…
La Russia ha risposto con la Crimea ed il Donbass. E’ divenuto chiaro che l’Ucraina “si maturerà” sotto un governo di idioti (Obama stesso ha pubblicamente dato degli idioti ai suoi agenti di Kiev) e di conseguenza ritornerà alla Russia.

La furia degli USA, la cui forza ha cominciato a rivoltarglisi contro (la vittoria delle forze filoamericane in Kiev si è trasformata per esse stesse in un’antireclame assai efficace), si è espressa nella forma di un ritorno degli USA alla questione siriana…

Il capitale principale degli USA, la loro reputazione di leader dei democratici di tutto il pianeta, ai nostri giorni si è proprio ridotto in polvere. Come per l’SSSR la condanna a morte venne con la delusione dei popoli della Terra circa il socialismo, così per gli USA (e per la loro internazionale arancione) tale condanna verrà proclamata dalla delusione dell’umanità circa la democrazia.

Quando le grandi masse di tutto il mondo riconosceranno che invece di elezioni abbiamo solo una manipolazione ipocrita e sporca, che non c’è nessuna elezione “onesta”, ma ci sono soltanto gli agenti americani, gli USA faranno la fine dell’URSS.

Ogni potenza che abbia fondato la propria forza sull’ideologia è molto sensibile a tutto ciò che riguarda la reputazione. Questo vale sia per l’URSS che per gli USA. Ma l’ideologia della democrazia ai nostri giorni si sta riempiendo di crepe ed anche gli scemi già cominciano ad avere dubbi a riguardo…
In situazioni di stallo e disperazione gli USA agiscono in modo ancora più brutale e cinico, fregandosene della propria immagine di “portabandiera dei diritti dell’uomo”; e con questo si scavano la fossa. Non possono neanche più permettersi di recitare la parte del “bravo bambino”, poiché le rendite derivanti dal saccheggio del pianeta crolleranno, anzi, stanno già crollando.

A causa dei propri enormi freni inibitori relativi alla reputazione gli USA non possono appoggiare ISIL e gli altri islamisti tagliateste di stampo medievale. Ma a causa della necessità dei loro circoli affaristici di mantenere l’instabilità a livello mondiale, gli USA hanno bisogno di ISIL e degli altri tagliateste di stampo medievale (gli islamisti, i fascisti dell’Europa, i pagani ecc.).

Cioè, di ISIL c’è bisogno, ma non si può assolutamente farsi vedere insieme a lui in pubblico. Anche rifiutare il suo servizio non è possibile, né si può riconoscerlo come alleato…
Come fare? Gli USA si sono inventati di dichiarare guerra ad ISIL e di bombardare il deserto. Questo sta bene anche alle corporazioni militari, che si spolpano fino all’osso l’esercito corrotto degli USA, vendendogli munizioni per buttarle via nel deserto. I circoli affaristici degli USA si arricchiscono sia con la guerra, sia con l’esercito stesso, sia col caos seminato da coloro che in teoria avrebbero dovuto essere i nemici dell’esercito…

Ed ecco che qui il Cremlino sferra un colpo mostruoso a tutta la struttura putrescente ed ipocrita della pseudo-democrazia: lui stesso comincia a far guerra vera ad ISIL ed agli altri islamisti-sadisti!

Gli USA d’acchito protestano. Ma il Cremlino, in modo del tutto fondato, risponde che gli USA, la guerra ad ISIL, l’hanno già dichiarata un anno prima della Russia… Come ci si può lamentare di una guerra contro al tuo nemico?

Gli USA allora pregano la Russia di unirsi ai bombardamenti del deserto, che non arrecano danno ad ISIL.. Ma la persona in carica al Cremlino ha interessi un poco più ampi di quelli dei proprietari dell’industria bellica, che bramano i guadagni provenienti dal consumo delle munizioni…

La Russia non può bombardare il deserto. La Russia non vuole giocare con ISIL e gli islamisti a farsi mangiare le pedine. La Russia colpisce dritto al cuore del nemico dell’umanità…

L’America ha posto in una posizione disperata delle galline che scoccodano! Inoltre protesta, non si capisce per quale ragione, al tempo stesso appoggia, non si capisce chi, né perché, poi sbraita, “collabora”, poi si mette d’accordo, e ulula…

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La presa di judo del Cremlino

Gli USA non possono combattere dalla parte degli islamisti di ISIL, poiché allora distruggono del tutto la loro reputazione e anche la loro stessa gente si ribellerà: si sa che il terrore per Al-Qaeda lo hanno instillato nel corso di dieci anni, proprio per questa ragione hanno fatto saltare in aria i grattacieli! Finire adesso alleati di questi satanassi? No, la gente degli USA questo non lo capirà, come a maggior ragione non lo capiranno le popolazioni europee!

Ma contro agli islamisti, vuol dire, si va insieme alla Russia! Poi contro alla Russia si andrà insieme agli islamisti! Putin ha pressato gli USA a fare una scelta insopportabile, inimmaginabile: o con me, o con i tagliateste medievali, non vi è concessa nessuna alternativa!

Per gli USA questa è una ferita mortale. Ma non affrettatevi a rallegrarvi, o patrioti; è proprio l’animale ferito che si batte con la forza della disperazione. E’ proprio l’impero americano che perdendo sangue tra brevissimo tempo si metterà a colpire ripetutamente e freneticamente, mettendo da parte ogni pretesa di onestà o di buone maniere. E di forza questo animale ferito ne ha ancora tanta…

Specialmente in relazione al cacciatore, pallido e debole dopo un decennio di dissenteria liberale, durante il quale ha perso il sangue per la diarrea, così che ora anche il vento basta a farlo vacillare…

Una buona notizia: il nostro nemico attuale non è affatto così forte come lo era Hitler, poiché già da vivo si va putrefacendo e disgregando.

Una cattiva notizia: anche noi non siamo affatto così sportivi ed in tiro come ai tempi dell’URSS di Stalin…

Siamo saliti sul ring con l’impero sifilitico in una condizione tale che il dottore non ce lo avrebbe permesso, se gli fosse stata data la possibilità di intromettersi…

In breve: la conclusione del dramma mondiale è vicina. Sarà essa la fine del mondo (il trionfo dell’impero-parassita americano mette via tutti nella tomba, compresi gli stessi americani) o l’inizio di un mondo nuovo? La storia ce lo mostrerà.

Tuttavia, di sicuro non ci saranno guerre fredde o congelate…

Link all’articolo originale: http://novorus.info/news/policy/41580-8203ukro-siriyskaya-kombinaciya.html

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Traduzione a cura di Pueno e Maria Italiani previa gentile autorizzazione per sakeritalia.it da Agenzia Centrale di Informazione della Novorossija – novorus.info

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