Quelli che conosco della mia generazione sono rimasti perplessi per la scomparsa della Sinistra americana. Si ricordano di quando c’era molta meno guerra, molto meno ladrocinio del monopolio capitalistico, un’élite meno ricca e potente, meno violenza della polizia contro i civili, meno militarizzazione, meno privatizzazione e deregolamentazione, un minor numero di attacchi contro la rete della sicurezza sociale e meno propaganda da parte dei media, eppure, nonostante lo stato di cose più mite, la sinistra faceva il diavolo a quattro su tutto.
Per quindici anni e più, se torniamo indietro fino alla distruzione della Jugoslavia da parte del regime di Clinton, gli Stati Uniti si sono impegnati in guerre contro le popolazioni di sette paesi, otto contando la Jugoslavia/Serbia, provocando milioni di morti, invalidi e sfollati. È stato creato uno stato di polizia, la Costituzione degli Stati Uniti è stata spogliata delle sue caratteristiche protettive, e sono stati commessi crimini di massa da tre amministrazioni, secondo sia il diritto degli Stati Uniti che quello internazionale. Questi crimini hanno incluso la tortura, chiari eventi false flag [attacchi sotto falsa bandiera], aggressioni senza dichiarazione di guerra (un crimine di guerra), spionaggio senza autorizzazione, e l’omicidio di cittadini statunitensi. Tuttavia, la voce della Sinistra è a malapena udibile.
Chiaramente, ai miei conoscenti sta cominciando a mancare la sfida che la sinistra forniva un tempo alle spiegazioni e alle direttive del paese. So come si sentono: eravamo abituati ad essere messi da parte dai pregiudizi e dal pensiero stereotipato, e la Sinistra era lì a darci manforte, mentre ora siamo spinti avanti dalla propaganda e non c’è alcun contrappeso, tranne qualche voce su Internet.
Ricordo di aver detto al pubblico, nella sessione Domande e Risposte dopo la mia conferenza su Frank M. Engle nel 1992, che non ho mai realizzato quanto ci sarebbero mancati i giudici della corte suprema Brennan e Marshall.
Oggi abbiamo bisogno di una Sinistra molto più disperatamente di quando ne avevamo una, visto che oggi i governi considerati democratici hanno i poteri di una dittatura. Negli Stati Uniti, ad esempio, l’habeas corpus è stato cancellato sia dal diritto che dalla Costituzione, e, cosa ancora peggiore, i funzionari della Casa Bianca possono creare elenchi di cittadini da assassinare senza un giusto processo legale. Questi sono i poteri di un dittatore, eppure questi attributi da dittatura sono ormai istituzionalizzati e passano inosservati.
Si potrebbe pensare che i lavoratori americani privati dei diritti, i cui posti di lavoro e la cui sicurezza finanziaria sono stati spostati all’estero e dati agli stranieri, protestino per le strade, come fanno i Francesi, ma nessuno emette un pigolio. Quando il candidato alla presidenza Ross Perot avvertì i lavoratori americani di quello che stava per accadergli, essi non ebbero abbastanza fiducia da votare per lui. I lavoratori americani, privati dei diritti, hanno guadagnato abbastanza buonsenso – o il problema è una mancanza di leadership – da votare per Trump, che riconosce che la perdita di posti di lavoro sta erodendo le prospettive del 99 per cento? Se Trump non ha intenzione di, o non è in grado di tener fede alle sue promesse, è ancora meglio, perché non mantenere le promesse aumenta la consapevolezza delle persone.
Dal punto di vista della Sinistra, c’è un ambiente ideale per essa nell’America odierna. E allora dov’è la Sinistra?
Ecco la mia risposta: la Sinistra ha subìto un colpo tremendo quando l’Unione Sovietica è crollata. Il collasso Sovietico ha privato la Sinistra della sua convinzione che ci fosse un’alternativa al “capitalismo democratico” americano, e ha sfiduciato la Sinistra anche perché il crollo ha rimosso tutti i vincoli all’unilateralismo di Washington. Con la Cina che si è scrollata di dosso Mao e si è spostata nel campo del capitalismo, non c’era più nessuno ad illuminare il cammino.
Le persone non riescono a capire perché la Sinistra vada di pari passo con le spiegazioni date dal governo su quelli che sembrano essere eventi terroristici false flag orchestrati. Se persone prive di credo politico, come architetti e ingegneri, fisici, nano-chimici, vigili del fuoco e soccorritori, piloti civili e militari, sfidano sulla base delle prove la versione ufficiale sull’11 Settembre, perché la Sinistra difende il resoconto di un governo del quale, in altre circostanze, diffiderebbe al 120%? La Sinistra sa che Golfo del Tonchino fu una messinscena per giustificare la guerra, che Saddam Hussein non aveva “armi di distruzione di massa”, e che l’Iran non aveva armi nucleari. La Sinistra sa che il governo mente sapendo di mentire, e allora perché la Sinistra crede all’improbabile teoria cospirativa del governo sull’11 Settembre?
La risposta, penso, è che con la fine del Marxismo, l’unica speranza della Sinistra è che i popoli oppressi dall’Occidente insorgano. La Sinistra trova una grande soddisfazione emotiva nell’11 Settembre come ritorno di fiamma degli oppressi contro gli oppressori: questo è il motivo per cui la Sinistra si aggrappa alla versione ufficiale dell’11 Settembre, e alle storie ufficiali di altri “eventi terroristici”, come Orlando e Nizza, nonostante la mancanza di qualsiasi prova reale a favore di queste storie.
Mi ricordo dei tempi nei quali la Sinistra americana avrebbe urlato all’inganno, se le fosse stato detto che un grosso camion che viaggiava a 90 chilometri all’ora aveva falciato 185 persone e, in seguito, le fosse stato mostrato nel periodo immediatamente successivo il camion privo di una macchia di sangue, di frammenti di abiti, di brandelli di carne umana, o anche di una piccola ammaccatura.
Chiedete a qualcuno che ha colpito un cane a 90 Km/h del sangue sulla vettura e dei danni; chiedete a qualcuno che ha investito un cervo e si è ritrovato con l’auto distrutta; chiedete agli esperti se il corpo di una persona rimarrebbe intatto se venisse travolto da un grosso camion a 90 Km/h e potrebbe giacere disteso in strada senza alcun danno apparente, o macchia di sangue.
Non è necessario chiedere, vero? Lo capite da soli: la forza di un grande camion che si muove a 90 Km/h e che investe un essere umano spargerà i resti di quell’essere umano per tutta la strada; eppure, le foto di Nizza non mostrano ciò.
Mi ricordo dei tempi nei quali la Sinistra americana avrebbe chiesto il sangue dei colpevoli, senza chiamare “fanatici delle cospirazioni” chi chiede spiegazioni, se fosse stata informata da un funzionario della polizia di Nizza che il Ministro degli Interni francese aveva ordinato alle autorità nizzarde di non pubblicare, e di distruggere immediatamente, tutte le riprese del presunto evento terroristico provenienti dalle telecamere di sicurezza posizionate lungo tutta la strada dove apparentemente 185 persone erano state investite da un camion; e di falsificare il rapporto della polizia sull’evento.
Oggi la Sinistra americana vuole chiudere la bocca a quelli che sollevano dubbi circa tali eventi molto strani, in cui alcuni Sauditi che non sanno pilotare un aereo hanno prevalso sulla Sicurezza Nazionale, e in cui 185 persone sono state presumibilmente investite da un camion di grandi dimensioni, nonostante le foto non mostrino risultati del genere, e i funzionari di Parigi ordinino la distruzione delle prove registrate, e la falsificazione del rapporto.
La storia ufficiale dell’11 Settembre è una giustificazione per le guerre, ed è difficile opporsi alle guerre quando si accetta la motivazione per esse. Accettando la teoria cospirativa del governo sull’11 Settembre, la Sinistra ha ucciso il movimento contro la guerra.
Perché la Sinistra si fida del governo proprio su quelle questioni che che il governo usa per giustificare le guerre e uno stato di polizia? La risposta è che quelli che sfidano la storia ufficiale privano la sinistra della soddisfazione emotiva che deriva dal credere che i popoli oppressi siano capaci di eseguire rappresaglie ed eseguano rappresaglie. Alexander Cockburn una volta mi spiegò questo: disse che quando io riporto le sfide degli esperti alla storia ufficiale dell’11 Settembre, tolgo la dignità ai popoli oppressi, presumendo che essi non si rivalgono contro i loro oppressori. Alex non poteva accettare la verità, perché implicava che gli oppressi acconsentivano alla loro oppressione.
Capisco come la vedeva Alex, e capisco l’importanza di qualsiasi movimento per la speranza, e mi dispiace che la Sinistra si sia posizionata in modo tale che i fatti minano la speranza, facendo in modo che la Sinistra vada contro i fatti.
Io offro alla Sinistra, o al simulacro che ne rimane, una speranza differente: fidarsi del potere della verità. Non difendete l’oppressore, attaccatelo, e quando lo attaccherete la vostra forza crescerà. Le persone non rimarranno stolte per sempre, verrà un tempo in cui la loro situazione personale contraddirà la storia che gli viene fornita, ma se non c’è alcuna leadership la consapevolezza non diventerà mai rivolta.
L’Occidente ha bisogno di un forte movimento di Sinistra con la capacità di sfidare le bugie che stanno conducendo il mondo verso una guerra che porrà fine alla vita sulla terra. Preferirei una Sinistra riformista ad una Sinistra rivoluzionaria, ma questo non vuol dire che una Sinistra rivoluzionaria non sia preferibile a quello che esiste oggi, ovvero un neo-conservatorismo rivoluzionario senza l’opposizione di una forza che gli faccia da contrappeso.
*****
Articolo di Paul Craig Roberts pubblicato il 19 agosto 2016 su Unz Review e Paul Craig Roberts.org
Traduzione in Italiano di Raffaele Ucci per SakerItalia.
Trovo gli articoli di Craig sempre illuminanti…e mi sorprende sempre che negli Usa ci siano ancora persone della sua intelligenza (nel senso di capire le cose).
Effettivamente, una volta crollata l’URSS, la sinistra (non solo quella americana) ha perso un punto di riferimento che, per quanto fosse generalmente considerato abbastanza brutto e criticabile, comunque rappresentava per essa una specie di stella polare grazie alla quale orientarsi….insomma la sinistra ha perso la bussola.
Questo spiega tutto: le sue stupide scelte terzomondiste e il suo dare credito alle peggiori manovre del potere: l’11 settembre, le primavere arabe, i falsi attentati islamici a parigi e, ultimamente, la repulsione senza se e senza ma verso Erdogan e, quindi, verso Putin che gli ha stretto la mano e che non ha lanciato missili contro le truppe turche che entravano in Siria…a questo ci aggiungono l’appoggio incondizionato ai curdi perché lottano per l’indipendenza dal truce Erdogan e (sebbene non lo dicano) dal truce Assad.
La cosiddetta “sinistra” non si rende conto di fare il gioco proprio di chi, a parole, dicono di voler combattere.
Ma se su tutto questo Craig ha cento volte ragione, sbaglia invece quando si rivolge ancora alla “sinistra” sperando in un suo sussulto di intelligenza.
La “sinistra” è un cadavere che cammina, inutile farsi illusioni su di essa…anzi è diventata un vero e proprio nemico da combattere senza incertezze perché è nient’altro che uno degli strumenti principali di cui si servono i soros e company per i loro piani sovversivi.
Purtroppo, almeno a giudicare da quello che si vede in superfice, non esiste più nessuna forza di opposizione degna di questo nome ma solo burattini … basta guardare in italia al m5s e in america a quel Sanders che alla fine si presta ad abbracciare la Clinton e si ritira nella sua bella nuova casa in riva al lago (o al mare?) per godersi la vecchiaia.
Ci sono solo pochi singoli individui come Craig ma la loro è come una voce nel deserto.
A volte penso che solo un cataclisma (naturale o indotto da qualche guerra nucleare) potrà far emergere qualcosa di nuovo e migliore…ma sarà una forza che dovrà lottare semplicemente per la sopravvivenza umana più che contro il potere.
La prima parte del discorso di Craig è assolutamente condivisibile, ma la parte che riguarda l’attentato di Nizza manda a puttane tutto il resto. Mi si dica, di grazia, cosa sarebbe veramente successo…In più il concetto espresso da Cockburn, più che un ragionamento sembra il frutto di una macchinosa contorsione mentale. Non sarà forse che “l’altro” problema della sinistra sia la mancanza di una credibile categoria di intellettuali che la rappresenti?
Cockbum dice – e Craig è d’accordo – che negando la versione ufficiale dell’attentato dell’11 settembre attribuito a terroristi islamici, si toglie alla sinistra l’illusione che gli “oppressi islamici” siano stati e siano capaci di ribellarsi all’impero. Non ho capito cosa ci sarebbe di tanto contorto in questo ragionamento!
La sinistra vede nell’islam il sostituto della defunta classe operaia rivoluzionaria…e la cosa gli fa comodo perché, mentre si godono la vita, hanno trovato qualcuno (l’Islam) che soddisfa le ambizioni rivoluzionarie che coltivano in qualche nascondiglio delle proprie anime.
Quanto all’attentato di nizza mi sembra del tutto evidente che si sia trattato di una false flag tanto per mantenere viva la tensione contro gli islamici e avere il pretesto di prolungare all’infinito lo stato di emergenza.
C’è poco da fare, l’islam “radicale” (terroristico) fa comodo a un sacco di gente…hollande incluso.
Sarò più chiaro: Trovo enrambe le tesi assolutamente ridicole, poichè non dimostrate in alcun modo. Ipotesi campate in aria, enunciate in modo tale da non poter essere prese in consderazione neanche lontanamente. Non scartabili in senso assoluto, ma assolutamente nel metodo.
La mia ammirazione per Craig Roberts è immensa. – Se però la sua analisi della pecoraggine della moribonda “sinistra” mondiale si condensa così : “La risposta, penso, è che con la fine del Marxismo, l’unica speranza della Sinistra è che i popoli oppressi dall’Occidente insorgano”, allora ritorniamo, in altra variante, alla mistificazione ideologica che per 70 anni ha tenuto surrettiziamente in piedi il “socialismo reale” (il quale per fortuna e per necessità è morto). Infatti non si vede quale logica insurrezionale degli oppressi si rivelerebbe nel massacrare degli innocenti nel mucchio, a caso, presuntivamente considerati “nemici” solo perché occidentali e di razza bianca (anche se non tutte le vittime risulteranno poi per forza di razza bianca). Non è la stessa logica, aggiornata, già applicata dai sovietici ai kulaki, ai trotzkisti, agli ungheresi, ai cechi ecc.? E da Mao agli “intellettuali”? – Ma queste cose il rivoluzionario Che Guevara non le faceva in America Latina. Non torceva un capello al popolo. Cercava di insegnargli, vanamente e disperatamente, la ribellione ai loro governi compradores.
– Non è tempo che le cosiddette “sinistre”, per smetterla di agonizzare, la faccian finita coi loro miti e clichés?
– Quanto ai misteriosi fatti di Nizza, sono superperplesso. Di sicuro puzza molto il sequestro delle indagini da parte del governo. Ma veramente non conosco teorie alternative. Se qualcuno mi può chiarire, risponda. Grazie.
probabilmente è colpa mia se non ho capito il nesso tra i sovietici che ammazzavano (così dice la vulgata corrente) i kulaki, trotziski, ungheresi, cechi ecc., Mao che faceva la “rivoluzione culturale” e, quindi – giustamente, credo – prendeva di mira anche gli intellettuali e il discorso si Craig sui motivi che spingono (o almeno spingevano fino a poco fa) le cosiddette sinistre a schierarsi con l’islam ribelle.
A me sembra che non si perda occasione, per la gioia dei soros e company, di continuare a demonizzare l’URSS anche dopo che è morta e Mao anche dopo che è morto.
Stiamo tutti meglio oggi con l’imperialismo ammericano che tracima in ogni angolo della terra e sparge sangue dappertutto? Stiamo meglio oggi con la disoccupazione e l’impoverimento generale economico e intellettuale?
Ma non si era detto che il capitalismo ci avrebbe regalato il sol dell’avvenire molto di più e meglio dell’odiato comunismo di stalin che ammazzava i kulaki e di mao che umiliava gli intellettuali?
A proposito, sarà maoista anche erdogan che ha arrestato milgliaia di “intellettuali” (giornalisti o professori o giudici?
Forse per questo tutti o quasi in occidente, specie sulla stampa manovrata, gli danno addosso, salvo poi ripensarci quando erdogan fa qualcosa contro i russi attuali.
Sig. Giannetto, i kulaki che stalin perseguitava erano quei contadini più o meno ricchi che imboscavano i viveri quando la russia era in guerra con non so quanti eserciti occidentali e zaristi che l’aggredivano da ogni parte.
Gli ungheresi, i cechi, i polacchi che l’Urss opprimeva erano quelli che poi hanno preso il potere in quei paesi e che oggi sono in prima linea nell’aggressione (anche con connotati nazistoidi) alla russia attuale.
Per carità di Dio non parliamo poi dei “trotziski,”! un’infame ciurma di venduti al peggiore capitalismo finanziario ammericano tant’è che – così si dice e credo non sia errato – molti dei facinorosi neocons che tanto peso hanno nell’amministrazione ammericana, guarda caso, provengono proprio dalle fila dei seguaci di quel pazzo venduto di trotsky.
Per tornare a Craig, credo che la sua opinione sia avvalorata anche dalla mia esperienza personale, nel senso che io stesso, di sinistra, stupidamente gioii quando seppi dell’attacco alle torri gemelle. Finalmente qualcun altro (islamici) colpiva l’impero e sembrava promettere la rivoluzione dimenticata.
Perciò, anche se a malincuore, devo ammetterlo: Craig ha pienamente ragione quando sostiene quello che ha detto riguardo alla Sinistra e alle sue folli inclinazioni ad appoggiare l’islam.
Forse oggi questa moda è un po’ passata all’interno della residua “presunta sinistra” … però – in amorevole accordo col papa e la chiesa cattolica, l’hanno sostituita con un’altra non meno nociva: l’appoggio ai “poveri migranti”, quelli ai quali paghiamo le schede telefoniche, l’assistenza sanitaria immediata, gli alberghi e, al netto delle spese, almeno 35 euro al giorno….che magari ce l’avessero tanti milioni di disoccupati nostrani!
Lungi da ma fare l’avvocato d’ufficio di Trotski, ma se il suo dovesse essere un tentativo di riabilitare la figura di Stalin dovrei considerare che lei molto probabilmente ha urgente bisogno di aggiornarsi su cosa abbiano rappresentato entrambi storicamente. Ad occhio le sue conoscenze storiche sembrano assai carenti.
Forse Lei è più erudito di me ma noto che, a parte la sparata sulle mie scarse conoscenze storiche, non si degna di illuminarmi con argomenti “storici” contrari alla mia opinione.
Io so che Trotsky prima era un “menscevico” (una specie di socialdemocratico) poi divenne “bolscevico”, poi arrivò ai ferri corti con Stalin perché contrario all’idea di “costruire il socialismo in un paese solo” come propendeva Stalin (per forza di cose che al “rivoluzionario” Trotsky sfuggivano) e finì con lo scappare (guarda la coincidenza!) in Usa, mica nel Ghana o in Cina!
Non so se sono fondate o meno le accuse secondo cui fu lautamente finanziato da finanzieri ammericani, certo è che mi sembra alquanto sospetta la simpatia di cui ancora oggi gode nei circoli neocons americani.
Tanto mi basta per dire che Stalin forse non aveva poi tutti i torti nel volerlo morto.
Siccome va di moda essere antistalinista (a partire da quel buffone di Krusciov che fu tra i probabili cospiratori e uccisori di Stalin), io mi definirei stalinista se non altro per andare contro le mode e le correnti.
Però, spiacente di deluderla, non sono (o, almeno, non mi considero) né stalinista né tanto meno trotskista. Però penso che tra i due il più realista e, forse, più rivoluzionario fosse proprio Stalin piuttosto che Trotsky… quantomeno perché riuscì a vincere una difficile guerra contro il nazismo e, correttamente, capì che la “guerra di classe” doveva continuare per un lungo periodo anche dopo aver abbattuto il capitalismo e aver instaurato il sistema socialista.
Probabilmente usò questa sua corretta intuizione (poi ripresa dallo stesso Mao Tse Tung) per scopi di potere interno e per liberarsi, quindi, dei suoi nemici interni (oltre che per mandare in galera o nei campi di concentramento chi giudicava controrivoluzionario) .. ma non è quello che in un modo o nell’altro, palesemente o nascostamente fanno tutti quelli che hanno il potere? Oggi chi gestisce il potere in un qualche paese “democratico” non ha bisogno di uccidere o mandare i nemici nei campi di concentramento, preferisce sputtanarli con qualcosa di compromettente o presunto tale grazie alla stampa compiacente (tipo com’è successo a quel francese del FMI poi tardivamente riabilitato dalle accuse di violenza carnale verso una cameriera)…è una morte meno violenta ma pur sempre una morte politica…anzi, in qualche modo è un sistema anche peggiore, nel metodo, da quello utilizzato (così almeno si dice) da Stalin che li mandava nei gulag. Quelli che sono stati nei gulag, poi sono diventati degli eroi (tipo Solgenizi), mentre quegli altri (quelli che le “democrazie” hanno ammazzato mediaticamente o con la perdita del lavoro) sono finiti nel dimenticatoio.
Quanto alla bufala dei 30 milioni di morti per mano di stalin o, comunque, dei bolscevichi, lascio questa “storica” notizia ai bambinoni che succhiano le loro informazioni storiche dai giornaletti della propaganda anticomunista viscerale sia di stampo occidentale che di stampo trotskista o di qualche “storico” russo nostalgico zarista (alla solgenizi….mi scuserà se non scrivo correttamente il nome) o “antistalinista” alla Krusciov.
Non si tratta di demonizzare l’URSS a capriccio. Si tratta di capire come mai il “socialismo reale” schiattò dopo soli 70 anni, la maggior MICRODURATA da me conosciuta di un sistema politico-sociale, nonostante i metodi diciam così drastici per imporlo, tutti ohibò giustificati: dal massacro dei kulaki, che però non evitò la fame, alle purghe, ai gulag… e altre robette che avvennero ben oltre l’epoca di fondazione dei primi anni venti, in cui l’URSS doveva “difendere la rivoluzione” con metodi drastici, siccome aggredita militarmente da forze reazionarie. Invece…in fin dei conti… 30 milioni di morti o giù di lì per un paradiso sociale durato un fuoco di paglia. Che successo! Quanto sospiro anch’io il ritorno della Nomenklatura!
– Quanto alle Sue presunzioni che io dica così perché fautore del Capitalismo, dei banksters, del NWO ecc.. dimostrano solo il suo manicheismo, che per rimozione Lei cerca di caricare sulle mie spalle, più esattamente sul mio cervello.
– Quanto alla sua confessione d’esser Lei stato felice sapendo del crollo delle Torri, bisogna chiarire: se si trattò di una felicità istintiva, “di pancia”, passi! se invece si trasformò e approfondì in felicità riflessa, intellettuale, allora ha visto giusto Craig Roberts, che vede la cosiddetta “Sinistra” consolarsi perché prende lucciole per lanterne. Ma in questo modo non si va da nessuna parte, e pure Lei lo capisce, che così si piscia solo fuori del vaso. Sono clichés obsoleti che non hanno il minimo appiglio nella ragione, siccome non l’hanno nella realtà.
.
L’unica cosa che condivido di questo articolo è la data di morte della sinistra:
9 novembre 1989
Strano che un concetto cosi banale esca dalla bocca di un americano, qui è ancora una realtà difficile da far passare…
Lei domanda perché l’Urss schiattò dopo solo 70 anni … naturalmente la Sua è una domanda retorica perché Lei ha già la risposta: i kulaki perseguitati e massacrati, le purghe e, come potevano mancare, i gulag.
I kulaki, i gulag e le altre cosette consimili sono mancate , ad es., in Cina, in Vietnam e nella stessa Cuba…ciò nonostante anche questi sistemi politico -sociali, in un modo o nell’altro, più o meno velocemente rispetto alla Urss, sono ugualmente “schiattati” (credo che nessuno si sogni di dire che in Cina, in Vietnam o a Cuba ci sia il socialismo o il comunismo…sebbene bisogna riconoscere che Cuba è stato un caso particolare dove forse l’esperimento socialista ha raggiunto i risultati migliori ).
Dunque il suo argomento è infondato e, lo dico sperando che non si offenda perché non ne ho intenzione, riflette solo quello che la propaganda occidentale ha sempre seminato a piene mani contro la russia e gli altri paesi che avevano provato a percorrere una strada diversa dal capitalismo per meglio sottrarsi al dominio di altri capitalismi (Usa in primis).
Perciò, le ragioni della relativamente breve vita dell’Urss e degli altri tentativi simili che si sono avuti nella storia del secolo scorso probabilmente sono da ricercare altrove piuttosto che andando a frugare (non mi rivolgo a Lei) nella pattumiera della propaganda dei neocons e simili.
Intanto chiariamo una cosa: in Urss, soprattutto con Eltsin, c’è stato un vero e proprio colpo di stato fomentato e attizzato proprio (guarda caso) dagli Usa e compari (compreso il beatificato fu papa polacco) che ha rovesciato il regime (chiamiamolo pure così se si preferisce).
Prima degli eventi che poi portarono al crollo, in Urss (nel 1991 cioè nel periodo di Gorbaciov) ci fu un referendum in cui la stragrande maggioranza del popolo si pronunciò per il mantenimento dell’Urss…ebbene di quel referendum i democratici occidentali e alla Eltsin se ne fregarono altamente attuando poi tutto quello che ne è venuto in seguito.
Dunque, il sistema politico-sociale dell’Urss non è affatto crollato spontaneamente ma sotto la spinta di forze sovversive sia interne che esterne alla stessa Urss …forze interne rappresentate non solo dagli “oligarchi” ma probabilmente, volendo accettare la tesi del defunto filosofo Preve, anche da strati significativi di “ceto medio alto” che proprio il “socialismo” sovietico aveva sviluppato in seno.
Detto questo naturalmente rimane la domanda: come mai quel popolo che pure aveva espresso il desiderio di mantenere in vita l’Urss e che almeno sulla carta (costituzionale) era il detentore di tutto il potere non fu in grado di opporsi anche con le armi al tentativo reazionario messo in atto da oligarchie interne e da poteri esterni?
La risposta la conosciamo bene anche noi che viviamo in un sistema cosiddetto “democratico” in cui il potere, formalmente (anche qui costituzionalmente) apparterrebbe al popolo: in realtà il “popolo” anche in Urss era stato estromesso sostanzialmente dal potere né più né meno di come lo è stato nei nostri magnifici paesi capitalistici cosiddetti “democratici”… però con la scusante, per l’Urss, che esposta ad aggressioni di ogni tipo (non ultima l’aggressione hitleriana) dovette per forza di cose concentrare il potere nelle mani del partito e, quindi, di una ristretta cerchia di dirigenti dello stesso.
Alcuni rispettabili ex marxisti di oggi ritengono che la vera ragione del crollo dell’Urss sia da individuare in alcuni vizi di fondo della teoria marxista, considerata troppo economicistica perché troppo concentrata sullo studio delle “forze produttive”. Alla luce di queste ipotesi bisognerebbe allora individuare la causa del crollo dell’Urss nell’intrinseca debolezza dei principi marxisti (e leninisti) su cui si reggeva l’Urss.
Può darsi che abbiano ragione questi ultimi ma certo è che neppure essi hanno mai dato molta importanza né alle persecuzioni dei kulaki, alle purghe, ai gulag e quant’altro ossessivamente propagandato dai giornali e dagli studiosi pagati o affascinati dal mercato capitalistico.
Lei sarcastico, dice anche :”Quanto sospiro anch’io il ritorno della Nomenklatura!”
Lei non sospira di certo, ma provi a chiederlo a milioni di russi che hanno toccato con mano le meraviglie del sistema capitalistico se non preferirebbero tornare a quel periodo. Ho letto da qualche parte che solo ora, con Putin, il livello di vita dei russi si è almeno avvicinato – ripeto avvicinato, non superato e nemmeno ancora raggiunto – al livello di vita di cui i russi godevano sotto la spregevole nomenklatura…forse non avevano la libertà ma almeno avevano la pancia piena e un livello di istruzione e di walfare da far invidia al mondo, … sarà una cosa rozza ma che vuol farci, i popoli sono rozzi!
Tornando a Craig e agli islamici, poiché non frequento nessun circolo della “sinistra” radicale io non so se ancora oggi essa sia affascinata dalle (finte) rivoluzioni islamiche però credo di poter confermare la sua (intendo di Craig) opinione che, almeno fino al recente passato, la sinistra – essendo rimasta orfana di quello che nel bene e nel male era un punto di riferimento (l’Urss) ed essendo rimasta orfana dello stesso marxismo (teoria che ha sostanzialmente esaurito la sua spinta progressista a causa dei profondi cambiamenti subiti dallo stesso capitalismo in quanto se ai tempi di Marx c’era un capitalismo di stampo “borghese” ora la stessa borghesia è scomparsa sostituita da gruppi di manager (alla merchionne, per intenderci), da apparati politici, finanziari e militari sovranazionali nonché da ceti professionali detentori esclusivi del sapere), la sinistra – dicevo – a dir poco guardava di buon occhio a tutto ciò che era islamico nella falsa convinzione che essi (i bin laden e company) incarnassero il soggetto rivoluzionario moderno…e proprio a causa di questo tragico abbaglio, di fatto i soros e tutti gli altri come lui, hanno potuto contare e sfruttare la stessa “sinistra” nei loro piani di sovversione interna a decine di paesi islamici.
Quanti “sinistri” si sono uniti ai Soros gridando contro i “dittatori” alla Saddam Ussein e alla Gheddafi? E anche quelli che invece si schierarono a favore, lo fecero per autentico antimperialismo o piuttosto perché vedevano in quei personaggi eroici condottieri di masse islamiche rivoluzionarie?
Quanti ancora oggi gridano contro il “regime di Assad” o dello stesso Erdogan preferendo appoggiare forze “islamiche” (tipo gli stessi curdi) che anche un cieco può vedere quanto siano strumentalizzate dagli Usa e company?
Mi fermo qui perché mi sono dilungato già fin troppo e, quindi, tralascio forse qualche altra Sua domanda o qualche sua piccola provocazione.
Abbandono il ring.
Come diceva Hegel della filosofia di Schelling: “Nella notte nera tutte le vacche sono nere”.
Solo una rettifica marginale: guardi che a sfasciare l’URSS non fu Eltsin, che s’affacciò a Mosca dopo che l’URSS s’era già sfasciata. Avrei voluto scrivere in maiuscolo il “dopo”, non per gusto di “urlare”, ma per sottolineare la cronologia.
Certo fu un portentoso mistero quel della Nomenklatura Comunista che di botto partorì tanti oligarchi filo-capitalisti!!
Non continuo perché le regole dei commenti del Saker sono molto rigide, e mi tolgono una “verve” che del resto intende essere super-auto-controllata e non offendere nessuno. Sicché preferisco dirLe addio per sempre.
Egr. sig. giannetto considero quanto meno scorretto, troncare la discussione col pretesto delle rigide regole del blog che, a quanto mi risulta, non hanno mai impedito a chicchessia di esprimere, purché senza offese personali, le proprie opinioni .
Ma forse Lei ha preferito chiudere proprio perché tentato di violare quelle regole di correttezza, il che mi sembra dimostri l’incapacità di confrontarsi con gli argomenti.
Prima di chiudere anch’io una conversazione impossibile con chi è incline alla “verve”, aggiungo solo una breve replica al suo “dopo” che addirittura giustificherebbe quanto fatto da Eltsin.
Che la russia fosse in crisi non c’è dubbio ma che fosse sul punto di collassare su sé stessa questo è quanto pretende la storiografia ufficiale…compresa quella del trapassato papa polacco che definiva la russia un albero corroso dall’interno (si, ma corroso da chi? non certo dal popolo).
Non si capisce perché se la Ue o gli Usa sono in crisi (e lo sono) saranno sicuramente in grado di superarla (almeno così propagandano) mentre se la russia era in crisi, sicuramente stava collassando e quindi i Gorbaciov e gli Eltsin si sono comportati solo da curatori fallimentari.
Non è affatto così! Gorbaciov e soprattutto Eltsin sono stati strumenti in mano occidentale per la distruzione dell’Urss.
Altrettanto falso è che la nomenklatura russa “di botto partorì tanti oligarchi filo-capitalisti”.
Avrebbe dovuto fare almeno qualche nome di oligarca partorito dalla nomenklatura. A me risulta che uscirono fuori dalla mafia russa e dall’apparato dei grossi dirigenti statali insofferenti al potere centralizzato, cioè insofferenti proprio della nomenklatura. E le loro aspirazioni di “potere” furono favorite proprio dai Gorbaciov e, soprattutto, da quel signore (Eltsin) del quale ancora oggi, se Lei ne pronunciasse il nome in pubblico (naturalmente intendo il pubblico popolare russo) c’è rischio che la lincerebbero.
In genere mi trovo abbastanza in disaccordo con Stefano, ma stavolta non posso che dargli ragione 🙂
Tra l’altro basterebbe leggere un qualsiasi sondaggio d’opinione (anche di marca occidentale) per notare come gran parte delle popolazioni d’oltre cortina, sopratutto da parte di quella fetta di popolazione che l’ha vissuto in prima persona, ancora oggi rimpianga il tanto vituperato (da noi) modello del “socialismo reale” …
Se lo rimpiangono, ebbene, lo rivotino! Finalmente possono! Invece stanno al 90% con Putin. Ma questa sarà una balla! Brogli elettorali anche pro-Vladimiro, chi ne dubita? Quel che ricordo è che l’inevitabile crollo della Germania Est, nei mesi precedenti l’altro crollo (quel del Muro) contemplò evasioni di massa verso le frontiere austriache e ungheresi. Quelli, allora, non rimpiangevano troppe cose del loro paradiso. Evidentemente non eran stati “rieducati” abbastanza. Cosa che poi abbiam visto, in altro modo, in Albania: la massa degli “uomini nuovi” . ri-educata dal Regime di Hoxa, di botto, caduto il regime, si riciclò in gangsters, scafisti e scassinatori. Che uomini nuovi!
-Visto che Lei mi dà l’appiglio di continuare qualche frustolo di una conversazione che ho voluto interrompere con altra persona, Le dirò che più ancora di Craig Roberts trovo pertinente un’altra spiegazione del perché mai ci sia ancora tanto amor di viscere per atrocità non solo storicamente improduttive, ma condannate già a partire dalla fine degli Anni Cinquanta (una settantina d’anni fa) dagli stessi massimi esponenti del medesimo Regime (Il Socialismo Reale). E’ una spiegazione psicologica, che trovo in un bellissimo libro di Eric Zemmour, e dice, riassumendo: tanta foga apologetica si deve non al fatto che vorrebbero tornare ad essere “socialisti reali” (cosa difficilmente credibile a meno di non esser masochisti) ma al fatto che continuano ad essere “totalitari”. Quel che rimpiangono non è in realtà il comunismo, ma il totalitarismo. Più che una forma mentis, è una forma della loro psiche. Psicologie tiranniche. Platone ce le ha descritte magistralmente.
– Mio padre nascque nello stesso anno della Rivoluzione Sovietica, ma morì ben dopo l’estinzione del socialismo reale. Insomma la vita di tanti uomini durò ben di più di tanto mirabile organizzazione politico-sociale!.
– E già che ci sono chiudo il rosario con Mao e la sua “rivoluzione culturale”. Ma per favore, che rivoluzione? Rivoluzione solo perché contò decine di milioni di morti? Pure quella! Non ci avrete mica un’affezione ai cadaveri? Storicamente i fatti si misurano dalle loro conseguenze effettive. E anche qui, come conseguenza di fatto, ci vuole una bella creatività di neolingua orwelliana per parlare ancora di “comunismo” dopo tanta “rivoluzione”, e ancor più dopo Tien-an-Men! La Repubblica Popolare (della neolingua) è in realtà (fuor di neolingua) un regime capitai-fascista che avrebbe fatto invidia ad Hitler, senonché presumo che Hitler fosse più generoso con i suoi operai. Invece dal punto di vista intellettuale (e poi etico) ma chi c… dava il diritto a certa gente di “educare” cert’altra, e per di più con la violenza, e la violenza dei cimiteri? Come se educazione e violenza, educazione e massacri, educazione e cimiteri non fossero termini antitetici in essenza! E’ forse per questo che era giusto decimare i cosiddetti “intellettuali”? Ah ah … mi sbellico dalle risa… Chissà che mattana gli aveva mai preso al maestro Marx di formulare il celebre interrogativo, che nessuno dei suoi presunti epigoni ha mai preso sul serio (e tanto meno Mao, che era un ciclopico ignorante): “Chi educherà l’educatore?”
– E detto questo Lei – come Stefano – continui pure a credere in quel che crede. No problem.
C’è qui sopra chi recita il solito rosario anticomunista in modo automatico, come un androide.
Ma per il momento lasciamo stare il passato e parliamo dell’oggi.
L’85% dei russi amano Putin e, guarda caso, Putin non ha mai detto che l’Urss faceva schifo ed è stata responsabile della morte di 30 milioni di russi come più di qualcuno sostiene anche qui sopra.
Il partito comunista russo attuale gode di un grande consenso (mi sembra si aggiri almeno sul 20%) e se i russi, pur rimpiangendo i tempi dell’Urss, non lo votano in massa è perché, a parte il lavaggio mentale fatto specie sulle giovani generazioni dagli Eltsin e schifezza simile, sanno che non servirebbe a niente visto che già in passato, quel referendum a cui ho già fatto cenno ma che certi tipi fingono di ignorare, non è servito a fermare gli Eltsin (naturalmente quando parlo di quell’ubriacone tanto caro alla Cia, ai soros e ai suoi italici seguaci – variamente dipinti – mi riferisco soprattutto ai ceti non certo “popolari”, agli oligarchi, alla mafia russa e a quelli a libro paga della Cia che lo sostennero).
Per non dire, poi, che è davvero ingenuo, per non dire di peggio, pensare di restaurare l’ex Urss col voto. Solo un affezionato dell’attuale capitalismo falsamente democratico, un troll o chi al calduccio e con la pancia piena pretende di cambiare le cose del mondo con la preghiera o con una X su una scheda, può immaginare una cosa del genere! Gli “ignorantoni” alla Mao almeno questo lo sapevano benissimo!
Ripeto per i sordi: sicuramente l’Urss non era il sol dell’avvenire ma in confronto a quello che i russi hanno avuto dopo la sua dissoluzione e in confronto a quello che abbiamo noi era un paradiso …e, per carità di Dio, chi è incline alla propaganda di regime o agli storici fasulli, cerchi di risparmiarci “radio Londra” o “the voice of America” col solito mantra sui massacratori bolscevichi, il sanguinario Stalin e i gulag …dica piuttosto che il comunismo gli fa schifo punto e basta.
C’è rimasto un paese, dopo gli scricchiolamenti di Cuba, in cui puoi ancor sperare nel “sol dell’avvenire”: la Corea del Nord. Trasferirsi lì! E’ da lì che aspetto notizie fresche sul paradiso in terra… E basta, per pietà! Vado a fare una passeggiata, meditando su quell’intuizione di Zemmour e soprattutto, dietro di lui, sul nono libro della Repubblica di Platone. Ne consiglio la lettura.
Quella sua battutina sulla corea del nord la trovo anche troppo poco originale per riderci su…si sforzi un po’ e forse riuscirà a fare di meglio.
Comunque mi sembra che lei si senta troppo importante se pensa che nei miei commenti io mi rivolga sempre a lei….casomai a tutti gli eruditi che (forse) conoscono Platone e qualche altro autore alla moda ma raccontano un sacco di fregnacce.
Io non sto qui per fare l’apologia del comunismo o dell’Urss e non trovo scandaloso che ci sia chi ripudia l’uno e l’altra ma una cosa è essere contro qualcosa altra cosa è diffondere a pappagallo notizie calunniose sui fatti storici prendendole a prestito dai soros e dalla Cia.
E adesso basta davvero anche perché la cosa sta diventando noiosa per me e per gli altri.
@Stefano
Tranquillo, non vale la pena intavolare una discussione, già dai primi post si era capito che siamo di fronte all’ennesimo troll ..