A coloro che fossero interessati alle implicazioni militari delle recenti rivelazioni di Vladimir Putin sui nuovi sistemi d’arma consiglierei l’eccellente articolo intitolato “Implicazioni dei nuovi sistemi d’arma russi” di Andrei Martyanov che offre una eccellente analisi riguardo a cosa significhino queste armi per gli USA e, in special modo, per la marina militare degli Stati Uniti. Quello che voglio fare qui è una cosa un po’ diversa e dare uno sguardo ad alcune delle conseguenze più politiche di queste recenti rivelazioni.
Le prime due delle cinque fasi del lutto: negazione e rabbia
In questo momento, gli anglo-sionisti attraversano qualcosa molto simile alle prime due delle cinque fasi del modello del lutto di Kübler-Ross [in inglese]: negazione, rabbia, contrattazione o patteggiamento, depressione, accettazione. Questo si manifesta principalmente nelle critiche alla qualità dei video presentati da Putin e nelle semplici formule rituali riguardo al fatto che “queste armi esistono solo sulla carta”. È assolutamente normale e non durerà molto a lungo. Questo genere di negazione è un meccanismo di adattamento la cui funzione primaria è “ammorbidire il colpo”, ma non è qualcosa su cui si possa basare una reale politica o una strategia. Comunque, vale la pena esaminare perché esattamente queste rivelazioni abbiano scatenato una reazione così potente, dato che le cose sono un po’ più complicate di come possono apparire a prima vista.
Primo, una rivelazione sbalorditiva di questo genere: lo schieramento di questi sistemi d’arma non cambia in modo fondamentale l’equilibrio nucleare tra Russia ed USA, per lo meno non nei termini della stabilità del primo attacco [in inglese] (per una discussione dettagliata si veda qui [in inglese]). Sì, è vero che l’arsenale nucleare statunitense sta diventando sempre più antiquato, specialmente se si paragona con quello russo e, sì, è vero che adesso i russi sono molti anni avanti rispetto agli USA in una intera famiglia di tecnologie. Ma no, questo non significa che la Russia potrebbe farla franca se lanciasse un attacco preventivo contro gli USA (né, per quello che conta gli USA potrebbero farla franca se lanciassero un attacco preventivo contro la Russia). Entrambi i Paesi posseggono la capacità di fare arrivare un numero più che sufficiente di testate nucleari anche se le loro forze venissero ridotte dei 90% in un ipotetico attacco disarmante (controffensiva). L’argomento centrale dell’avvertimento di Putin non era affatto la minaccia all’Occidente o l’allusione al fatto che la Russia potrebbe portare a termine con successo una guerra nucleare, mai sia! Innanzitutto, il suo discorso è stato un esempio di psicoterapia pubblica oltremodo necessaria. Si potrebbe dire che la sua intenzione fosse di costringere l’Impero a entrare finalmente nelle successive tre fasi, più costruttive, del lutto: contrattazione, depressione, e accettazione.
Riportare al sentimento di realtà un Impero profondamente delirante
I leader dell’Impero, assieme ai loro droni ideologici a cui hanno fatto il lavaggio del cervello, vivono in un mondo completamente distaccato dalla realtà. È per questo che Martyanov scrive che gli USA “continuano a vivere nella propria bolla, isolati da qualunque richiamo esterno alla ragionevolezza e alla pacificazione” e che il discorso di Putin aveva lo scopo di “costringere le élite americane, se non alla pace, almeno ad una forma di buonsenso, visto quanto sono completamente distaccate dalle realtà geopolitiche, militari ed economiche del nuovo mondo emergente”. Martyanov ci spiega che:
Le élite al potere in America, fatte da persone che per la maggior parte non hanno portato la divisa neanche per un giorno, né hanno mai frequentato delle serie istituzioni militari accademiche e le cui competenze su gravi questioni tecnologico-militari e geopolitiche si limitano ad un paio di seminari sulle armi nucleari, e nel migliore dei casi, agli sforzi del Congressional Research Service, semplicemente non sono qualificate per afferrare la complessità, la natura e l’applicazione della forza militare. Semplicemente non hanno punti di riferimento. Eppure, pur essendo solo il prodotto della cultura militare-pop americana, nota anche come propaganda o military-porn, questa gente – questa schiera di avvocati “scienziati” politici, sociologi e giornalisti dominanti all’interno della cucina strategica americana che sforna ininterrottamente illusorie dottrine geopolitiche e militari, riuscirà sicuramente ad intendere una cosa – il momento in cui i loro poveri cari si ritrovano un bersaglio sulla schiena, o sulla fronte.
Il fatto che nel mondo reale queste élite per decenni abbiano avuto un bersaglio sulla schiena non cambia il fatto che esse siano anche riuscite ad auto-convincersi che avrebbero potuto rimuovere quel bersaglio ritirandosi dal trattato ABM e circondando la Russia di lanciatori antimissile. Il fatto che alcuni (molti? la maggior parte?) fra i politici statunitensi si rendessero conto, almeno nel loro subconscio, che i loro sistemi ABM non proteggerebbero mai realmente gli USA da un contrattacco russo non aveva vera importanza perché vi erano alcuni fattori psicologici unicamente americani che rendevano la nozione di un sistema ABM irresistibilmente attraente:
1) Un sistema ABM prometteva agli USA l’impunità: l’impunità è, assieme a quello della superiorità militare, uno dei grandi miti americani (come discusso qui). Da Reagan con il suo “le armi che uccidono le armi” all’attuale crisi in Corea, gli americani hanno sempre cercato l’impunità per le proprie azioni all’estero: che tutti gli altri Paesi affoghino pure in un oceano di fuoco, morte e caos, finché la nostra “patria” continua a essere la cittadella intoccabile e sacrosanta. Sin dalla Seconda Guerra Mondiale gli americani hanno ucciso molti milioni di persone all’estero, ma quando è arrivato l’11 settembre (non importa che fosse ovviamente una “false flag”) il Paese andò in qualcosa di simile ad uno shock clinico a causa della morte di circa 3.000 civili innocenti. Le armi nucleari sovietiche, e successivamente russe, promettevano di causare la morte di decine di milioni di persona se l’URSS/Russia fosse stata attaccata, ed è per questo che continuare a sostenere la favola dello “scudo” ABM era così attraente anche se parlandone dal punto di vista tecnico fosse un sogno impossibile (le “Guerre Stellari” di Reagan), oltre che un sistema estremamente limitato in grado di fermare forse qualche missile al massimo (l’attuale sistema ABM in Europa). Di nuovo, i fatti non contano nulla, almeno non nella politica americana o nella psiche collettiva statunitense.
2) Un sistema ABM prometteva un’enorme fortuna finanziaria per l’estremamente corrotto Complesso Militare-Industriale statunitense per cui lavorano milioni di americani e che ha reso molti di loro fantasticamente ricchi. Francamente, sospetto che molte (la maggior parte?) delle persone coinvolte nei programmi ABM si rendessero del tutto conto di che perdita di tempo fossero, ma semplicemente, finché i loro conti correnti si riempivano di soldi, non se ne preoccupavano: ehi, mi pagano – me li prendo!
3) La cultura militare statunitense non ha mai posto molto enfasi sul coraggio personale o sul sacrificio (per ovvie ragioni). Le diverse variazioni della favoletta degli ABM consente agli americani di credere che la prossima guerra sarà combattuta principalmente premendo tasti e affidandosi ai computer. E se iniziano a cadere bombe vere, che cadano altrove, preferibilmente sulla testa di qualche lontana popolazione dalla pelle scura che, beh, non è esattamente cara a Dio e all’umanità come noi, “l’indispensabile nazione” bianca.
Si aggiunga a questo una convinzione quasi-religiosa (un dogma, veramente) nel mito della superiorità tecnologica americana, e capirete che i leader russi abbiano iniziato a capire che le loro controparti statunitensi si stavano a poco a poco dimenticando di avere un bersaglio dipinto sulla schiena. Quindi, quello che ha fatto Putin è stato semplicemente dipingerne qualcun altro, differente, giusto per assicurarsi che i leader statunitensi facessero ritorno alla realtà.
L’obiettivo del discorso di Putin è stato anche quello di dimostrare che sia Obama (“l’economia russa è a pezzi”) che McCain (“la Russia è una stazione di servizio travestita da Paese”) avevano torto. Il messaggio russo alle élite russe al potere è stato semplice: no, noi non solo non siamo dietro di voi dal punto di vista tecnologico, ma per molti versi vi sopravanziamo di decenni, nonostante le sanzioni, i vostri tentativi di isolarci, il tremendo calo dei prezzi delle forniture energetiche o i vostri tentativi di limitare il nostro accesso ai mercati mondiali (il successo nello sviluppo di questa nuova generazione di sistemi d’arma è un chiaro indice dello stato della ricerca di base in Russia in sfere quali le leghe avanzate, le nanotecnologie, i super-computer, ecc.).
Per i guerrafondai al Pentagono il messaggio è stato altrettanto chiaro e duro: spendiamo meno del 10% di quello che voi riuscite a spendere nella difesa aggressione globale; noi impatteremo il vostro vantaggio quantitativo con la nostra superiorità qualitativa. Messa giù semplice, voi combattete coi dollari, noi coi cervelli. I propagandisti americani, che amano raccontare come la Russia avesse sempre utilizzato enormi quantità di soldati male addestrati e armi stupide ma brutali adesso devono adattarsi a un paradigma con il quale non hanno alcuna familiarità: un soldato russo è molto meglio addestrato, molto meglio equipaggiato, molto meglio comandato e il loro morale e forza di volontà sono quasi infinitamente più alti di quelli dei membri delle forze armate statunitensi. Per una cultura militare adusa a ripetere il mantra secondo cui tutto quanto la riguarda è “il meglio nel mondo” o addirittura “il meglio nella storia” questo genere di nuova realtà sarà uno shock molto doloroso e nella maggior parte dei casi vi risponderà rifugiandosi nella negazione profonda. Per coloro che avevano creduto alla narrazione (del tutto falsa storicamente) circa gli USA e Reagan che avrebbero mandato in bancarotta l’URSS con il successo nella corsa agli armamenti, deve essere molto strano avere in un certo qual modo “cambiato di posto” con la vecchia e cattiva URSS e trovarsi nella situazione di dover affrontare una bancarotta indotta dalle spese militari.
Niente cambierà nell’Impero delle Illusioni (almeno non nel futuro prevedibile)
A proposito di bancarotta. Le recenti rivelazioni hanno dato conferma di ciò su cui i russi avvisavano da anni: tutte le immense somme di denaro spese dagli USA in difesa ABM sono state completamente buttate. La Russia ha scoperto e posto in essere una risposta asimmetrica che rende l’intero programma ABM statunitense del tutto inutile ed obsoleto. Inoltre, come sottolinea anche Martyanov, anche l’attuale struttura della flotta di superficie americana è stata resa fondamentalmente obsoleta e inutile, almeno contro la Russia (ma potete essere sicuri che la Cina segue subito a ruota). Potenzialmente, questo stato degli affari dovrebbe avere ripercussioni immense, tettoniche: cifre immense di denaro dei contribuenti americani sono state completamente sprecate, le strategie nucleari e navali statunitensi sono state del tutto mal indirizzate, l’intelligence ha fallito (sia nell’acquisizione di informazioni che a livello analitico), i politici americani hanno preso decisioni disastrose e tutto questo è un totale “beep” che dovrebbe scatenare Dio solo sa quante indagini, dimissioni, e numerose sanzioni amministrative o addirittura penali. Ma, naturalmente, non succederà niente di tutto questo, proprio niente. Non rotolerà neanche una sola testa…
Nell’”Impero delle Illusioni [in inglese]”, i fatti semplicemente non hanno importanza. Infatti, prevedo che adesso l’evidentemente inutile programma ABM proseguirà come se non fosse successo nulla. E, per certi versi, questo è vero. Alla zombificata opinione pubblica statunitense non verrà detto cosa succede, coloro che l’hanno capito saranno emarginati e resi incapaci di operare qualunque cambiamento, e per quanto riguarda i parassiti corrotti che hanno guadagnato milioni e miliardi da questo spreco totale di denaro dei contribuenti, hanno in gioco troppa roba per poter gettare la spugna. Infatti, sin da quando gli USA sono governati dai Neocon, possiamo prevedere molto facilmente cosa faranno. Faranno quello che i Neocon hanno sempre fatto: rilanceranno al doppio. Dunque, dopo che è diventato di dominio pubblico quanto l’intero schieramento ABM statunitense sia inutile e antiquato, aspettatevi un’ulteriori iniezione di denaro in suo favore da parte dei “patriotici” deputat* (<<== il mio tentativo di essere politicamente corretto!) circondati da bandiere che spiegheranno al pubblico lobotomizzato che così facendo “prendono una posizione ferma” contro il “dittatore russo”, e che i fieri S.U. d’A non cederanno al “ricatto nucleare russo”. Questi colori non scappano! Uniti vinciamo! Ecc. ecc. ecc..
Per quello che riguarda la marina militare USA, non sarà neanche argomento di discussione. E così un tizio russo (intendo Martyanov) ha scritto della roba su Unz Review. E chissenefrega? Questa è solo ulteriore “propaganda russa” naturalmente. Sarà respinta ancora prima di essere effettivamente esaminata e inevitabilmente la rassicurante conclusione sarà, come sempre, “noi siamo il numero 1” “Britannia l’America domina le onde” [parafrasi del verso “Britannia rules the waves” dall’antica canzone patriottica britannica “Rule Britannia”] e tutto il solito repertorio di sciocchezze scioviniste che gli ammiragli statunitensi hanno per decenni dato in pasto al pubblico. Tenete inoltre a mente che la gente in gamba nella marina, e ce n’è tanta, sapeva già cosa stesse succedendo, ma non aveva influenza o manteneva il silenzio per ovvie ragioni di carriera.
La realtà è che quello che Martyanov chiama “il mito americano della superiorità tecnologica” è impiantato così profondamente nella psiche collettiva statunitense che è diventato parte dell’identità nazionale e non può, mai, essere messo in discussione con successo. Anche se Putin decidesse che i video e i discorsi semplicemente non bastano e volesse fare una dimostrazione a fuoco dal vivo, gli zombi con la bandiera nei media, il governo e l’opinione pubblica troveranno un modo per negarla del tutto, fingere che non sia avvenuta, o metteranno un misterioso sorriso sulla loro faccia e replicheranno con qualcosa del genere “sì, carino, ma se solo sapessi delle super-armi che non ti mostriamo!!” (come ha scritto davvero un drone, “ devono esserci degli armamenti nascosti nella manica degli USA da utilizzare in caso di attacco.”). Quindi, per il prevedibile futuro, aspettatevi che continui la negazione collettiva.
“Quando la tua testa è nella sabbia, il tuo culo è per aria”
Eppure, la realtà esiste. Non importa quanto i propagandisti statunitensi abbiano cercato di alterarla, negarla, offuscarla o respingerla, qualcosa di molto fondamentale è cambiato per gli Stati Uniti. Un elemento di realtà che, col tempo, filtrerà nella mente del popolo americano è che la loro amata “patria” ed essi stessi adesso sono personalmente e direttamente a rischio. In effetti, per la prima volta nella storia, gli Stati Uniti si ritrovano ad essere il bersaglio di potenti armi convenzionali che possono raggiungere qualunque obiettivo all’interno del loro territorio. Non solo questo, ma diversamente dai vecchi e cattivi Missili Balistici Intercontinentali, i lanci di questi sistemi d’arma, che adesso possono colpire ovunque negli Stati Uniti, i missili da crociera, sono estremamente difficili da individuare e possono concedere agli USA pochissimo o addirittura nessun tempo di preavviso. Conoscevamo già i missili da crociera russi 3M-54 Kalibr e il KH-101/102 [entrambi i link in inglese] con portate di 2600 km e 5500 km (o anche di più). Vladimir Putin ha appena annunciato che la Russia ha anche missili da crociera a propulsione nucleare la cui portata è essenzialmente infinita. Tenete a mente che questi missili sono molto difficili da individuare dato che il loro lancio non genera un forte segnale termico, per la maggior parte della loro traiettoria volano a velocità subsoniche (accelerando solo alla fine), la loro traccia termica pertanto è molto bassa, la loro forma genera una sezione radar molto bassa e possono volare percorrendo traiettorie molto basse (rase al suolo) che li nascondono ulteriormente. La cosa migliore di tutte, però è che possono essere lanciati da quello che esternamente appare come un normale container commerciale. Date pure un’occhiata a questo breve video di propaganda che mostra come questi missili possono essere nascosti, schierati e usati:
Quello che Putin adesso ha aggiunto a questo arsenale sono missili da crociera con portata infinita che potrebbero, in teoria, distruggere una postazione di comando, per esempio nel Midwest, venendo lanciati dall’Oceano Indiano meridionale o dal Mar di Tasman. Ancora meglio, la piattaforma di lancio non deve essere necessariamente una nave della marina militare russa ma potrebbe essere una qualunque nave mercantile (da carico, da pesca, ecc.), o perfino una nave da crociera. I velivoli da trasporto pesante russi potrebbero consegnare tali “container” in qualunque località, mettiamo in Africa o perfino in Antartide e colpire il centro di Omaha da lì con testate convenzionali o nucleari. Questo è qualcosa che rivoluziona in modo fondamentale la partita.
Per converso, potete pensare ai nuovi siluri a propulsione nucleare come a una specie di “missile da crociera subacqueo” con capacità simili contro navi da crociera o installazioni costiere. A parte il fatto che questo “missile da crociera subacqueo” potrebbe “volare” sotto la calotta polare. Non è necessario precisare che tutti questi missili da crociera possono essere equipaggiati, se necessario, con testate nucleari.
Ma non è solo il territorio continentale degli Stati Uniti ad essere diventato attaccabile. Tutte le installazioni militari americane nel mondo adesso possono essere attaccate lasciando agli USA pochissimo o nessun tempo di reazione.
Non è un’esagerazione affermare che questo è davvero un cambiamento radicale, addirittura una rivoluzione nella moderna arte bellica. Odio ammetterlo ma è anche uno sviluppo poco desiderabile dal punto di vista della stabilità di primo attacco dato che mette una buona parte della triade nucleare statunitense in pericolo, assieme a quasi tutti i siti militari e convenzionali vitali per gli USA. Ciò detto, tutta la colpa di questa situazione dovrà essere addossata alle politiche irresponsabili ed arroganti degli Stati Uniti, a partire dal disastroso ritiro americano dal Trattato ABM nel 2002. Inoltre, sono convinto che i russi si siederanno volentieri con gli Americani ed esploreranno qualunque modo ragionevole per ripristinare la stabilità di primo attacco tra i due Paesi. Nessuno, a parte i corrotti leader del Complesso Militare Industriale americano, naturalmente, necessita di qualunque genere di corsa agli armamenti tra Russia e USA o degli immensi costi associati a un tale sforzo. Ma poiché questa corsa agli armamenti probabilmente continuerà (come detto sopra, i Neocon raddoppiano sempre), la Russia ha un enorme vantaggio in questa corsa per due ragioni chiave.
1) Diversamente dalla Russia, gli USA, per delle regioni di prestigio del tutto idiote, rifiuteranno categoricamente di ridurre il proprio inutile sistema ABM e i propri programmi di acquisti navali centrati sulle portaerei e tutti i soldi da investire per cercare di contrastare efficacemente queste nuove capacità russe verranno spese in aggiunta, non in sostituzione di questi programmi inutili e obsoleti. La Russia, al contrario, spenderà i suoi soldi per programmi che fanno effettivamente una differenza.
2) Gli USA in questo momento sono estremamente indietro in molte aree chiave che richiedono lunghi cicli di sviluppo. Francamente, non riesco neanche a iniziare a immaginare come gli Stati Uniti si districheranno da disastri progettuali come la nave da combattimento costiera (littoral combat ship LCS) oppure, il peggiore di tutti, l’F-35. Proprio come la Russia negli anni ’90, gli USA oggi sono governati da codardi corrotti e incompetenti che semplicemente non hanno quanto occorre per imbarcarsi un una vera, significativa, riforma militare e come risultato di questo, le forze armate americane soffrono di problemi che non faranno altro che peggiorare prima che possano andare meglio. Al momento attuale la differenza tra la Russia di Putin e gli USA di Trump è semplice quanto dura: la Russia spende i propri soldi nella difesa, gli USA li spendono per arricchire politici e affaristi corrotti. Con questa configurazione di parametri, gli USA non hanno nessuna possibilità in una guerra agli armamenti, a dispetto del talento e del patriottismo degli ingegneri e dei soldati statunitensi.
Russia e USA sono di già in guerra, e la Russia sta vincendo
Russia e USA sono in Guerra almeno dal 2014 (ho continuato a lanciare avvertimenti al riguardo anno [in inglese], dopo anno, dopo anno). Finora, questa guerra è stata all’80% di informazioni, al 15% economica, e al 5% cinetica. Ma questa situazione potrebbe benissimo cambiare, e molto rapidamente. La Russia pertanto si è imbarcata in un immense sforzo di prepararsi contro un attacco, convenzionale o nucleare da parte dell’Impero Anglosionista. Ecco alcune delle misure che sono state adottate in questo contesto: (lista parziale, non esauriente!)
In risposta alla minaccia convenzionale della NATO da Ovest:
- Putin ha ordinato la ri-creazione del Primo Corpo Carri della Guardia [in inglese]. Quest’armata corazzata sarà costituita da due divisioni di carri (i migliori delle forze armate russe – 2ª Divisione motorizzata della Guardia Tamanskajae [in inglese] la 4ª Divisione carri della Guardia Kantemirovskaja), e un totale di oltre 500 carri T-14 Armata. Quest’armata corazzata sarà sostenuta dalla 20-esima Armata di Armi Combinate della Guardia (in costituzione). Questa sarà ciò che veniva chiamata un’”Armata d’Assalto” durante la Seconda Guerra Mondiale e la Guerra Fredda.
- Lo schieramento del sistema missilistico operativo-tattico Iskander-M (completato)
- Il raddoppio delle Forze Aviotrasportate Russe da 36.000 a 72.000 [in inglese] (in corso).
- La creazione di una Guardia Nazionale [in inglese], che sarà composta di truppe del Ministero degli Interni (circa 170.000 soldati), personale del Ministero delle Situazioni di Emergenza, le forze di polizia antisommossa OMON (circa 40.000 soldati, le forze di reazione rapida SOBR (oltre 5000 soldati), il Centro di Designazione Speciale delle Forze di Reazione Operativa del Ministro degli Affari Interni costituito dalle unità di Forze Speciali “Zubr”, “Rys” e “Iastreb” (oltre 700 operativi) per un totale di circa 250.000 soldati che probabilmente diventeranno 300.000 nel futuro prossimo.
- L’acquisto e lo sviluppo di aerei da caccia e di intercettori multi ruolo e da superiorità aerea (MiG-31BM, Su-30SM, Su-35S e, prossimamente, il MiG-35 e il Su-57).
- Sviluppo dei sistemi di difesa S-400 ed S-500 assieme ai radar a raggio molto lungo.
- L’adozione di circa il 70% di sistemi nuovi e moderni per tutte le forze armate.
In risposta all’”accerchiamento” ABM della Russia da parte degli USA:
- Lo schieramento del missili balistici intercontinentali RS-28 Sarmat con veicoli di rientro manovrabili e ipersonici
- Lo schieramento di missili crociera a lunghissimo raggio armati con esplosivo convenzionale
- Lo schieramento di un missile da crociera a propulsione nucleare e raggio praticamente illimitato
- Lo schieramento di un sommergibile senza equipaggio a combustibile nucleare, raggio intercontinentale, velocità molto alta, propulsione silenziosa e capace di manovrare a grandi profondità
- Lo schieramento del missile ipersonico a Mach 10 Kinzhal con portata di 2.000 KM
- Lo schieramento di un nuovo missile strategico Avangard in grado di raggiungere velocità Mach 20
Questa lista è molto lontana dall’essere esauriente, sono tante le cose che mancano, tra cui nuovi sottomarini (a propulsione indipendente dall’aria, convenzionali diesel-elettrici, da attacco nucleare e da lancio di missili balistici), aerei da attacco, nuovi veicoli corazzati di vari tipi, nuovo equipaggiamento individuale di tipo avanzato (hi-tech) per i soldati, nuovi sistemi di artiglieria, ecc. ecc, ecc.. Ma l’elemento di gran lunga più importante nella prontezza russa ad affrontare e, se necessario, respingere qualunque aggressione occidentale è il morale, la disciplina, l’addestramento e la risoluzione dei soldati russi (così potentemente illustrata in svariati esempi recenti in Siria). Diciamo che in confronto i membri delle forze armate statunitensi ed europee (o i loro comandanti, per quest’aspetto) non sono esattamente un esempio ragguardevole, e lasciamo perdere.
Si vis pacem, para bellum
La realtà è, naturalmente, che nessuno in Russia sta pianificando una guerra, ha bisogno di una guerra, o vuole una guerra. In realtà, la Russia come Paese necessita di molti più anni di pace (anche solo relativa). In primo luogo, perché ovviamente il tempo gioca a favore della Russia e perché l’equilibrio militare con gli Usa si sta rapidamente spostando in suo favore. Ma non meno importante è il fatto che, diversamente dagli USA che cercano i conflitti, le guerre, e il caos, la Russia ha grandissimo bisogno di pace per risolvere i propri ancora tanto numerosi problemi interni che sono stati trascurati per troppo tempo. Il problema è che l’intero sistema politico e l’economia statunitensi sono completamente dipendenti da uno stato di guerra permanente. Questo, combinato con una hybris imperiale pompata da una crescente dichiarata russofobia costituisce una miscela potente e potenzialmente pericolosa, che non lascia alla Russia nessun’altra opzione che non sia “mostrare i denti” e impegnarsi a sua volta nel far tintinnare la sciabola. Basterà dunque il discorso di Putin a svegliare le élite che controllano l’Impero dal loro sogno delirante?
Probabilmente no. In effetti, nel breve termine potrebbe avere l’effetto opposto.
Ricordate quando i russi deviarono gli attacchi che Obama aveva pianificato contro la Siria? La reazione americana fu di scatenare il Maidan. Purtroppo, mi aspetto che qualcosa di molto simile avverrà presto, molto probabilmente sotto forma di un attacco ucro-nazi su larga scala contro il Donbass questa primavera o durante la Coppa del Mondo quest’estate. Naturalmente, qualunque sia l’effettivo risultato di un tale attacco (già discusso qui), non altererà in alcun modo l’effettiva correlazione delle forze tra la Russia e l’Impero. Ma sarà una bella sensazione (i Neocon amano la vendetta in tutte le sue forme). Ma possiamo anche aspettarci altre provocazioni in Siria (già discusse qui). Da oggi e per il prevedibile futuro, i Russi dovranno continuare nel loro attuale, per ammissione frustrante e addirittura doloroso percorso, e mantenere una posizione relativamente passiva ed evasiva, che l’Impero e i suoi sicofanti prevedibilmente interpreteranno come un segno di debolezza. Facciano pure. Finché nel mondo reale il vero potere (della forza o diplomatico) dell’Impero continua a declinare, finché il Complesso Militare-Industriale statunitense continua a tirare fuori sistemi d’arma mostruosamente cari ma inutili dal punto di vista militare, finché i politici americani sono occupati a dare la colpa di qualunque cosa all’”interferenza russa” senza fare nulla per riformare la propria economia e le proprie infrastrutture che crollano, finché gli USA continuano a utilizzare le stampanti come sostituto della ricchezza reale e finché le tensioni socio-politiche interne agli Stati Uniti continuano a surriscaldarsi – il piano di Putin funziona.
La Russia deve continuare a percorrere un sentiero molto stretto: agire in maniera sufficientemente evasiva da evitare di provocare un confronto militare diretto con gli USA mentre, allo stesso tempo, deve mandare segnali abbastanza chiari da non permettere che gli americani interpretino la sua evasività come un segno di debolezza e facciano qualcosa di veramente stupido. L’obiettivo finale russo è semplice e ovvio: arrivare alla disintegrazione concordata e pacifica dell’Impero Anglosionista con la graduale sostituzione del mondo unipolare dominato da un egemone, con un mondo multipolare amministrato congiuntamente a nazioni sovrane rispettose del diritto internazionale. Pertanto qualunque risultato catastrofico o violento è estremamente indesiderato e deve essere evitato in ogni possibile modo. Pazienza e concentrazione saranno di gran lunga più importanti in questa guerra per il futuro del nostro pianeta di quanto non lo siano reazioni rapide e strombazzamenti. Il “paziente” deve essere riportato alla realtà un passo alla volta. Il discorso di Putin del 1° marzo passerà alla storia come un passo, ma molti altri di questi passi saranno necessari prima che il paziente finalmente si svegli.
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Pubblicato su The Saker.is il 09/ 03/2018.
Traduzione in italiano a cura di Mario B. per SakerItalia.
[le note in questo formato sono del traduttore]
–,articolo molto ben strutturato ma necessariamente sintetico ; certamente l’autore è al corrente che la Russia da sola non ce la può fare ad eludere gli attacchi sempre più frequenti ,per ora solo di carattere economico( si pensi alla quasi sicura fermata del gasdotto numero due che è in corso ma che sarà certamente fermato dalla Germania sui ordine dei mafiosi d’oltre oceano).
Si dovrà coordinare con la Cina per nuocere agli USA sullo scacchiere asiatico così da impelagarli in un conflitto che li usurerà e ne farà evidenziare all’opinione pubblica mondiale di che natura sono gli interessi americani nel Mondo che non vuole essere più un’estensione della sovranità anglosassone.
Questa azione(impedimento a proseguire i lavori del gasdotto russo-germanico, che darei per sicura(oggi ,sabato 17/3)si dava notizia, sui media , che deputati e senatori USA esigono che la UE fine impedisca l’avanzamento), dovrà trovare una reazione russa( non pubblicizzata ) verso i gasdotti d’interesse occidentale e le piattaforme in costruzione nel medio oriente che attraverseranno il mediterraneo verso Cipro e la Grecia e verso l’Italia che sarebbero l’alternativa al gas russo.
Che fine ha fatto la nave speciale noleggiata dell’ENI(Italia) fermata dalla Turchia, un paio di settimane fa?( le gazzette italiche non ne hanno più parlato).
Da oggi in poi ,dopo l’attacco mediatico partito dall’UK in relazione al presunto attacco russo alla vita di una spia passata al nemico , i russi dovranno prevenire all’estero ma soprattutto in Patria (ma non sarà sempre possibile) le attività di guerra non dichiarata dell’Occidente ma in atto.
Naturalmente, temo per gli Italiani che sono costretti a dichiarare la loro solidarietà su fatti sui quali non sono stati informati, perché la servitù non può dissentire dal Padrone.