L’URSS ha conferito il massimo riconoscimento non solo ai cittadini sovietici. A volte, l’onore di Eroe dell’Unione Sovietica veniva assegnato anche agli ex nemici.

1. Otakar Jaroš

Otakar Jaroš.tif

Il primo straniero a ricevere il titolo di Eroe dell’Unione Sovietica fu il Tenente Otakar Jaroš, comandante di compagnia nel 1° Battaglione da Campo Indipendente cecoslovacco, che si formò sul territorio dell’URSS e che combatté con l’Armata Rossa contro i Nazisti [in inglese].

L’8 marzo 1943, il battaglione affrontò pesanti combattimenti con il nemico vicino al villaggio di Sokolovo, nell’Ucraina nord-orientale. Jaroš, che era stato ferito due volte, non lasciò il campo di battaglia e continuò a comandare la sua compagnia. Quando i carri armati tedeschi sfondarono le posizioni ceche, strappò un mucchio di granate dalla sua cintura e si precipitò incontro al nemico. Otakar fu ucciso da una raffica di mitragliatrice da un carro armato, ma il carro, avendo investito il suo corpo, fece esplodere le sue granate.

2. Juliusz Hibner

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Il 29 ottobre 1943, la 1a Divisione di Fanteria polacca Tadeusz Kościuszko, di recente formazione, affrontò la sua prima battaglia, vicino al villaggio di Lenino, nella Bielorussia orientale. Proprio come il Tenente Jaroš sei mesi prima, il Capitano Juliusz Hibner fu ferito due volte ma non lasciò il campo di battaglia. Hibner venne erroneamente considerato morto e gli fu conferito postumo il titolo di Eroe dell’Unione Sovietica. Lasciato l’ospedale, raggiunse la sua unità e finì la guerra col grado di tenente colonnello.

3. Aniela Krzywoń

L’unica donna straniera che divenne Eroe dell’Unione Sovietica, la diciottenne Aniela Krzywoń, prestò servizio nella 1a Divisione di Fanteria Tadeusz Kościuszko. Durante la battaglia vicino a Lenino fu assegnata ad un’auto che trasportava documenti riservati e soldati feriti che fu attaccata dai bombardieri tedeschi. Venne uccisa nel tentativo di salvare i soldati feriti e recuperare i documenti dall’auto in fiamme.

4. Marcel Albert

Con 23 vittorie in combattimento, il pilota francese Marcel Albert fu il secondo asso francese più prolifico della Seconda Guerra Mondiale (dopo Pierre Clostermann). Come membro del reggimento aereo Normandie-Niemen, distrusse 21 aerei nemici sul fronte orientale. I piloti francesi del reggimento Normandia-Niemen pilotavano aerei sovietici combattendo la Luftwaffe nei cieli sopra l’Unione Sovietica e in altre parti dell’Europa orientale.

5. Jacques André

La storia di un altro pilota di caccia del Normandie-Niemen, a cui venne assegnato il titolo di Eroe dell’Unione Sovietica, è più complessa. Nel giugno-luglio 1941, in qualità di pilota dell’aeronautica della Francia di Vichy, Jacques André stava combattendo contro l’aviazione britannica in Siria; in altre parole, stava combattendo dalla parte delle potenze dell’Asse [in inglese]. Dopo essersi trovato in Algeria durante l’invasione degli Alleati nel 1942, insieme ad altri piloti al servizio del regime collaborazionista, fu invitato a cambiare schieramento e ad unirsi alla coalizione anti-Hitler; cosa che fece.

Come pilota del Normandie-Niemen, Jacques André eseguì 113 sortite e ottenne 15 vittorie aeree.

6. Fritz Schmenkel

Il futuro Eroe dell’Unione Sovietica Fritz Schmenkel [in inglese] entrò in Unione Sovietica insieme all’esercito tedesco invasore, nel quale prestava servizio come caporale. Convinto Comunista, disertò dalla sua unità e si unì ad un distaccamento partigiano operante nella regione di Smolensk. Di solito Schmenkel si travestiva da ufficiale tedesco quando eseguiva imboscate e atti di sabotaggio. Ha istruito anche i partigiani sulle vulnerabilità dei mezzi militari tedeschi. Ad inizio 1944 fu catturato dai tedeschi e fucilato.

7. Fidel Castro

Il leader della Rivoluzione Cubana Fidel Castro venne insignito del titolo onorifico di Eroe dell’Unione Sovietica nel 1963, “in riconoscimento dei suoi eccezionali risultati nell’organizzazione della vittoriosa lotta per la libertà e l’indipendenza dell’eroico popolo cubano”; così come per il suo ruolo nel “rafforzare e sviluppare l’amicizia fraterna sovietico-cubana”.

8. Sigmund Jähn

Il primo tedesco ad andare nello spazio, Sigmund Jähn, fu l’unico astronauta della Germania dell’Est nella storia di quel paese. Nel 1978, fece parte di una missione spaziale organizzata dall’URSS nell’ambito del programma Interkosmos [in inglese], in base al quale i paesi amici venivano invitati a unirsi alle missioni spaziali sovietiche.

Anche dopo il crollo del blocco orientale, Jähn non ha mai perso i contatti con la Russia. Fino a un’età molto avanzata, ha lavorato come rappresentante del DLR, l’agenzia spaziale tedesca, nonché per l’Agenzia Spaziale Europea a Mosca.

9. Rakesh Sharma

Il primo cosmonauta dell’India, Rakesh Sharma, andò nello spazio sulla navicella sovietica Sojuz T-11 nell’aprile 1984. Durante un collegamento con il centro di controllo della missione, l’allora Primo Ministro indiano Indira Gandhi chiese a Sharma come fosse il loro paese dallo spazio, al che Sharma rispose con una frase di una poesia patriottica di Muhammad Iqbal: “Meglio del mondo intero”.

10. Abdul Ahad Momand

Il capitano dell’aeronautica afgana Abdul Ahad Mohmand divenne il primo e finora unico cosmonauta afgano della storia. Durante il suo volo nel 1988 portò con sé la bandiera nazionale e due copie del Corano. Dozzine di fotografie dell’Afghanistan scattate da Momand dallo spazio hanno contribuito a produrre il primo atlante cartografico del paese.
Abdul Ahad Mohmand divenne l’ultimo cittadino straniero a ricevere il titolo di Eroe dell’Unione Sovietica.

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Articolo di Boris Egorov pubblicato su Russia Beyond the Headlines il 6 aprile 2020
Traduzione in italiano a cura di Raffaele Ucci per Saker Italia.

[le note in questo formato sono del traduttore]

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