Mosca non si impegnerà in un’estenuante corsa agli armamenti e la spesa militare del paese diminuirà gradualmente, poiché la Russia non cerca un ruolo di “gendarme mondiale”, ha dichiarato il Presidente Vladimir Putin. Mosca non sta cercando di venire coinvolta in una nuova “inutile” corsa agli armamenti e si atterrà a “decisioni intelligenti” per rafforzare le sue capacità difensive, ha detto Putin venerdì durante una riunione annuale estesa del Consiglio del Ministero della Difesa. “Intelligenza, cervello, disciplina e organizzazione” devono essere i cardini della dottrina militare del Paese, ha affermato il leader russo. L’ultima cosa di cui la Russia ha bisogno è una corsa agli armamenti che “svuoti” la sua economia, e Mosca sicuramente non lo vuole “in nessun caso”, ha sottolineato Putin.
– Russia Today, 22 dicembre 2017 [in inglese]
È facile dimenticarlo oggi, ma l’URSS era, a suo tempo, un paese “eccezionalista”. Fu il primo paese Socialista al mondo – il “futuro luminoso”; è stata un esempio per tutti da seguire, era destinata dalla Storia. Aveva una missione e la Storia chiedeva che aiutasse qualsiasi paese che si autodefinisse “Socialista”. L’URSS aveva basi e interessi in tutto il mondo. Come afferma la Costituzione dell’URSS del 1977 [in inglese]:
lo stato sovietico, un nuovo tipo di stato, lo strumento di base per difendere i risultati della rivoluzione e per costruire il Socialismo e il Comunismo. L’umanità iniziò così la svolta epocale dal capitalista al Socialismo.
Difatti un novus ordo seclorum.
La Russia, tuttavia, è solo la Russia. A Mosca non si ha la sensazione che la Russia debba assumere alcuna guida se non quella della Russia stessa. Uno dei motivi, in effetti, per cui Putin parla sempre del primato delle Nazioni Unite, dell’indipendenza degli stati nazionali, l’impossibilità di permettere interferenze nelle attività interne – la cosiddetta posizione “Vestfaliana” – è che ricorda il passato eccezionalista del paese e sa che ha portato a un vicolo cieco [entrambi i link in inglese]. Mosca non ha interesse ad andare all’estero in cerca di cause internazionaliste.
Internazionalismo/eccezionalismo e nazionalismo: i due hanno approcci completamente diversi alla costruzione di un esercito. Il primo è ossessionato dalla “proiezione della potenza” [in inglese], dalla “superiorità su tutto lo spettro”, crede che i suoi interessi ipertrofici siano messi a rischio in tutto il pianeta. I suoi desideri sono costosi, indeterminati, illimitati. L’altro si occupa solo di affrontare i nemici nel suo vicinato. I suoi desideri sono accessibili, esatti, limitati. L’eccezionalista/interventista ha tutto da difendere ovunque; il nazionalista ha una cosa da difendere in un posto. Essere nazionalista è molto più facile e molto più economico: gli eccezionalisti/interventisti USA spendono molto più di chiunque altro ma hanno sempre bisogno di più; la Russia nazionalista può tagliare le sue spese [tutti e tre i link in inglese].
Il desiderio dell’URSS di eguagliare o superare gli Stati Uniti in tutte le aree militari è stato un fattore che ha contribuito al collasso del suo sistema di alleanze e dell’URSS stessa. Le stime sono sempre oggetto di dibattito, specialmente in un’economia pianificata che nascondeva le cifre (anche quando erano calcolabili), ma una stima comune è che almeno il 15% [in inglese] della produzione dell’URSS è andata all’esercito. Ma il vero sforzo fu probabilmente maggiore. L’URSS è stata coinvolta in tutto il mondo per sostenendo il “futuro luminoso” del Socialismo e questo gli è costato in patria.
Il “futuro luminoso” di Putin & Co. è solo per la Russia e il mondo può fare ciò che vuole su qualsiasi esempio o controesempio che possa immaginare lì. Anche se Putin può occasionalmente lasciarsi andare offrendo opinioni sul Liberalismo e gli scrittori hanno optato per la minaccia del populismo Putin/Trump, Putin & Co. stanno solo cercando di fare ciò che pensano sia meglio per la Russia, come suggeriscono le loro percentuali sulla fiducia (in contrasto con quelle dei governanti dell’Occidente “Liberale”), sul sostegno e sull’accordo della maggior parte dei russi.
La posizione militare dell’ex paese eccezionalista è sparita. Assieme all’URSS sono svanite anche le sue basi e gli impegni all’estero: il Patto di Varsavia è sparito assieme al dispiegamento all’estero delle armate sovietiche; non ci sono consulenti in Vietnam o Mozambico; Mosca attende con grande divertimento il prossimo gennaio, quando la potenza eccezionalista superstite sarà rimasta in Afghanistan il doppio dell’URSS. Gli Stati Uniti, ancora eccezionalisti, continuano a immaginare di diffondere libertà e democrazia, prevenire la guerra e creare stabilità [in inglese], hanno basi ovunque e pensano che debbano proteggere la “libertà di navigazione” da e verso la Cina nel Mar Cinese Meridionale. Deve ancora imparare la futilità del vedersi come l’esempio del mondo.
Putin & Co. lo hanno imparato: la Russia non ha uno scopo storico-mondiale e le sue forze armate sono solo per la Russia. Capiscono cosa questo significhi per le forze armate russe:
Mosca non deve eguagliare l’esercito americano; deve solo dargli scacco matto.
E non deve dargli scacco matto ovunque, solo a casa. La US Air Force può scatenarsi ovunque ma non nello spazio aereo della Russia; la Marina degli Stati Uniti può andare ovunque ma non nelle acque della Russia. È un lavoro molto più semplice e costa molto meno di quello che Stalin, Chruščëv e Brežnev stavano tentando; è molto più facile da raggiungere; è più facile da pianificare e realizzare. L’eccezionalista/interventista deve pianificare Tutto; il nazionalista Una Cosa sola.
Studia il nemico, impara cosa dà per scontato e bloccalo. E i due must della potenza militare convenzionale americana in quanto colpisce la Russia sono 1) superiorità aerea e 2) comunicazioni sicure e affidabili; contrastatele ed è scacco matto: la Russia non deve eguagliare o superare l’esercito americano su tutta la linea, solo contrastare i suoi must have.
L’arma completa e ad incastro della difesa aerea della Russia è ben nota e rispettata: copre lo spettro dalle difese contro i missili balistici ai piccoli droni, dai complessi set di missili/radar ai MANPAD; il tutto coordinato e che si intreccia con molte ridondanze. Sentiamo i generali statunitensi lamentarsi di bolle della difesa aerea e studi riferiti alle “zone di esclusione anti-accesso/negazione dell’area (A2AD) [entrambi i link in inglese]” della Russia. La difesa aerea russa non è stata messa alla prova su vasta scala, ma abbiamo due buone indicazioni della sua efficacia. Il primo è stato l’attacco coordinato di droni alle basi russe in Siria lo scorso anno, in cui sette furono abbattuti e sei catturati, tre dei quali sono atterrati intatti. Quindi, nell’attacco del FUKUS dell’aprile 2018, i russi affermano che il sistema di difesa siriano (la maggior parte del quale è vecchio ma ha beneficiato del coordinamento russo) ha abbattuto un gran numero di missili da crociera. (Le affermazioni di FUKUS non sono credibili [tutti e tre i link in inglese]).
L’altra area, di cui si conosce ancora meno, sono le capacità di guerra elettronica russa: “strabilianti”, dice un generale degli Stati Uniti; “In questo momento in Siria stiamo operando nell’ambiente da guerra elettronica più aggressivo del pianeta. Ci mettono alla prova ogni giorno, abbattendo le nostre comunicazioni, disabilitando i nostri EC-130, eccetera”. Naturalmente, ciò che gli americani sanno è solo ciò che la Russia vuole che sappiano. Vi sono speculazioni sulla capacità di falsificare i segnali GPS. Le navi da guerra equipaggiate con sistema AEGIS sembrano avere difficoltà a sapere dove si trovano (HNoMS Helge Ingstad) o a evitare le collisioni (USS Lake Champlain, USS John McCain, USS Fitzgerald). La cattiva capacità di navigazione può, naturalmente, essere la causa e questo è ciò che sostengono le indagini statunitensi [tutti e otto i link in inglese]. Quindi più voci che fatti ma molte voci.
Negli ultimi due o tre decenni la potenza aerea degli Stati Uniti ha operato impunemente; si ipotizza che tutti i sistemi basati sul GPS (e ce ne sono molti) funzioneranno come previsto e che le comunicazioni saranno libere e chiare. Ma non contro la Russia. Senza queste certezze, la dottrina di guerra americana annasperà in cerca di appigli.
Ma negazione dell’accesso e guerra elettronica non sono gli unici vantaggi russi. Quando il presidente Bush ha ritirato gli Stati Uniti dal Trattato Anti-Missili Balistici nel 2001, Putin ha avvertito che la Russia avrebbe dovuto rispondere. La mutua distruzione assicurata può sembrare folle, ma c’è una stabilità: nessuna delle parti, in nessuna circostanza, può cavarsela con un primo attacco; quindi nessuno dei due ci proverà. L’anno scorso abbiamo avuto la risposta: un nuovo ICBM, un veicolo di rientro ipersonico, un missile da crociera a propulsione nucleare con autonomia enorme e un missile da crociera subacqueo simile. Nessuna difesa li fermerà e quindi la MAD è tornata. Un missile antinave ipersonico manterrà la Marina degli Stati Uniti fuori dalle acque russe. E, per far fronte alle risibili forze di terra dell’esercito americano in Europa, con o senza le altre deboli forze della NATO, la Russia ha ricreato la Prima Armata Corazzata della Guardia [tutti e quattro i link in inglese]. Scacco matto di nuovo.
Nessun lasciapassare gratuito per la potenza aerea degli Stati Uniti, comunicazioni che si deteriorano e incerte, un attacco di terra sconfitto e nessuna difesa contro le armi nucleari russe. Questo è tutto, ed è abbastanza.
Ed è così che fa Mosca, spendendo molto meno denaro di Washington. Studia i punti di forza di Washington e contrasta: “le loro decisioni intelligenti”. Washington sta iniziando a capire il potere militare della Russia, ma è accecata e può solo vedere il suo riflesso nello specchio: la cosiddetta “minaccia crescente dalla Russia [in inglese]” non sarebbe una minaccia per una Washington rimasta a casa.
Se conosci il nemico e conosci te stesso, non devi temere il risultato di cento battaglie. Se conosci te stesso ma non il nemico, per ogni vittoria ottenuta subirai anche una sconfitta. Se non conosci né il nemico né te stesso, soccomberai in ogni battaglia.
– Sun Tzu [in inglese]
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Articolo di Patrick Armstrong pubblicato su Strategic Culture il 29 luglio 2019.
Traduzione in italiano a cura di Raffaele Ucci per Saker Italia.
[le note in questo formato sono del traduttore]
Un acuto articolo che non è l’Apologia della forza militare russa ma riconoscimento che la Russia è prudente tanto quanto gli USA sono imprudenti.
Putin è la riproduzione moderna dell’antico console romano che imbrigliò Annibale e lo preparò alla sconfitta da coloro che lo seguirono.
Gli americani nelle loro accademie militari studiano le loro vittorie del passato senza studiare le possibile sconfitte che verranno.
La Storia non ha riguardi con coloro che la vogliono guidare o sopprimere.(Fukujama e i suoi emuli).
Fabio Massimo, il Temporeggiatore