Non è verosimile che, nel prossimo futuro, i media occidentali cambino il loro approccio negativo verso la Russia.
È l’ora, per i russi, di smettere di preoccuparsene.
Per prima cosa, voglio chiarire che io non sono assolutamente un anti-occidentale e che, in quei paesi, ci sono un sacco di cose che ammiro molto. Tuttavia, mi fa rabbrividire la necessità di avere l’approvazione occidentale presente in molti russi influenti.
Negli scorsi due decenni e mezzo, i film e l’industria televisiva americana sono riusciti a conquistare completamente il mercato russo. È incredibilmente difficile trovare un film russo girato a Mosca. Le sale cinematografiche proiettano in gran parte film di Hollywood doppiati. Questa dominazione dello spazio culturale russo da parte degli Stati Uniti e dei loro alleati ha portato molti Russi a vedere il loro proprio Paese attraverso le lenti occidentali.
Mentre ci potrebbe essere qualche motivo per chiamare San Pietroburgo la “Venezia del Nord”, perché mai Vladivostok è chiamata la “San Francisco Russa”? E la lista non è finita qui, perché alcune piccole regioni del Caucaso sono chiamate le “Svizzere di Russia”. Pur carine che possono essere Venezia, San Francisco e la Svizzera, hanno comunque i loro pregi e difetti proprio come ogni altro posto sulla Terra. Il problema con molti Russi è che accettano ciecamente l’enfasi occidentale riguardo i luoghi, e cercano in ogni modo di collegare le loro città con parametri di riferimento stabiliti in Europa e negli Stati Uniti.
Questa mancanza di autostima e questa necessità di approvazione da parte dell’Occidente sono conseguenza diretta della perestrojka e della perdita dello status di superpotenza. Tuttavia, è passato un quarto di secolo da quando l’ URSS è crollata. In questo tempo, la Russia è riuscita a risorgere e reinventarsi. Il paese è benedetto da così tante bellezze naturali e da alcune delle più affascinanti città del mondo. È ora di avere un po’ di pelo sullo stomaco e non preoccuparsi più di ciò che pensa l’Occidente.
Prendo l’esempio di un paese come l’India che è continuamente sotto assedio da parte dei media occidentali e dei suoi “sepoy” locali. Nessun articolo sui successi dell’India pubblicato da un giornale o da un’agenzia di stampa occidentale è completo se non accenna alla povertà del paese. Che si parli del programma spaziale oppure di qualche importante progetto infrastrutturale, da una parte o dall’altra, ci sarà una riga riguardo la percentuale di persone che, nel paese, vivono sotto la soglia di povertà. Lo stesso succede con le agenzie di stampa occidentali ed i loro servizi fotografici. Una persona povera, una mucca o qualche segno di povertà è una parte essenziale di ogni immagine dell’India.
Via via che l’India continua a crescere economicamente e fare le mosse giuste per sradicare la povertà, un numero crescente di Indiani non si preoccupa semplicemente più della faziosa copertura mediatica da parte dell’Occidente. Il senso comune prevalente nella nazione è sulla falsariga del “lasciamo che si crogiolino nella loro ignoranza”. Mentre ci sono quelli che, in città come Udaipur, chiamano la loro città la “Venezia dell’Est”, la classe dirigente del Rajasthan è pronta a promuovere la loro bella cultura che a cader vittima di tali sciocche comparazioni.
I Russi hanno bisogno di sviluppare una pelle dura e di avere un analogo atteggiamento verso la negatività occidentale. Durante l’ultimo decennio, ci sono stati miglioramenti, chiaramente visibili, nelle infrastrutture e nel tenore di vita da una parte all’altra della Russia. Ma questo non lo leggeremo mai in nessuna pubblicazione occidentale. Se qualcosa di insolitamente negativo succede in un villaggio siberiano, è facile che ciò arrivi nei titoli di testa in giro per il mondo.
È stupefacente come gli Europei abbiano la ragione e la logica necessarie a separare la politica estera americana dalla cultura di quel Paese, ma sbeffeggino ancora i cantanti russi all’EuroFestival. Per molta gente in Occidente, le aggressive avventure militari americane non sono uguali al popolo americano, ma differenti metri di misura sono facilmente applicati alla Russia. Naturalmente, ciò è il risultato di anni di lavaggi del cervello molto efficaci.
La Russia è enormemente benvoluta in Asia, nei Balcani, in Africa e in America Latina. È tempo di mettere a frutto ciò, e di costruirci sopra. Molta gente di queste regioni vorrebbero vedere i Russi mostrare la stessa confidenza nel proprio paese come avveniva all’apice dell’Unione Sovietica.
Il primo passo sulla strada della costruzione di questa confidenza è lo scollegamento con l’Occidente. Finiamola con le comparazioni riguardo Venezia e San Francisco (e con la pubblicità gratis che queste città continuano a godere) quando si parla di San Pietroburgo e Vladivostok. La Russia ha bisogno di creare il proprio marchio turistico, libero dall’Occidente. Ovviamente, sarebbe piacevole avere più turisti occidentali in Russia, ma il mondo non è certamente limitato solo all’Occidente. E questo è ciò che devono capire coloro che prendono le decisioni in Russia.
Nota finale:
Date tutte le ristrutturazioni e gli sviluppi in corso in tutta la nazione, le città russe saranno al loro meglio quando il Paese ospiterà la Coppa Mondiale della FIFA nel 2018. Tale carnevale sportivo è la migliore occasione per la Russia di mostrarsi al mondo. Nessuna dose di copertura mediatica negativa sarà capace nascondere quello che i tifosi del calcio di tutto il mondo vedranno con i loro propri occhi.
*****
Articolo di Ajay Kamalakaran apparso su Russia & India Report il 17 ottobre 2015
Traduzione in italiano di Fabio_San per SakerItalia.it
Più che giusto !
Mi sono anch’io domandato perché i russi ,quelli che appartengono al ceto che economicamente ha più disponibilità a viaggiare, e quindi è in grado di valutare cosa offra in più l’occidente della Russia, ritenga di dover imitare gli stili di vita che in Occidente hanno già prodotti grandi danni che avranno conseguenze sulle generazioni nate dopo la caduta del muro nell’89.
I russi,quelli che viaggiano ,sapranno scorgere l’apparenza e la sostanza di cosa vedono ,comprese le relazioni personali che avranno con gli occidentali.
I russi devono essere orgogliosi della loro cultura che si regge sulle spalle di grandi uomini che l’Occidente non ha mai avuto( ne ha avuti altri e non sempre meritevoli di essere ricordati a lungo.
Ciò che è importante è che l’istruzione in Russia non imiti i programmi e i metodi occidentali.
La differenza si genera nell’istruzione ed educazione,le prima nelle istituzioni pubbliche,le seconda nella famiglia che dev’essere difesa da tutte le teorie genere che in Occidente stanno distruggendo il tessuto sociale.
Forza Russia! L’Occidente non deve avanzare ma semmai essere ricacciato un po’ indietro nella terra di nessuno.