Dopo aver lavorato per diverse serate, sono stato finalmente in grado di completare la mappa del tasso di mortalità della popolazione dell’URSS nel cosiddetto anno della fame, il 1933. Per quanto ne so, questa carta è unica, non esistendo né in forma cartacea né in formato digitale. È unica anche perché si basa su dati documentabili e verificabili degli uffici anagrafe, raccolti dalla Direzione centrale di statistica. In altri termini, questi sono gli unici dati affidabili su questo argomento. Tutto il resto sono fantasie dei sostenitori, in Russia e in Ucraina, della teoria del cosiddetto Golodomor, che eseguono precisi ordini politici per aumentare il numero di vittime reali di 3-4 volte, portando la cifra reale dei 2,5 milioni di morti ai numeri assurdi di 7-10 milioni. La mappa non è completa, perché comprende solo le tre repubbliche con popolazioni slave, Russia Ucraina e Bielorussia. Inoltre, la Russia viene rappresentata senza una parte delle regioni della Siberia e dell’Estremo Oriente. Ma per capire la portata della fame, questo è sufficiente.
Inizierò dalla popolazione urbana:
Sulla mappa, i numeri in caratteri grandi mostrano la mortalità e le regioni stesse sono colorate in rosso o in verde, a seconda del tasso di mortalità relativo al tasso di mortalità medio dell’anno precedente, il 1932, che era di 20.2 per mille. La mortalità totale dell’intera popolazione dell’URSS nel 1933 era di 40,2‰. Ed ecco il tasso di mortalità della popolazione rurale delle stesse regioni nel 1933:
L’intero quadro porta ad alcune conclusioni che contraddicono direttamente il punto di vista ufficiale, secondo cui le autorità avrebbero infierito sui contadini al fine di spremere da loro più grano possibile e punire quelli che si ribellavano. E in generale, in Russia e Bielorussia, per la carestia del 1932 i cittadini soffrirono maggiormente rispetto ai contadini.
In Ucraina e nel Caucaso settentrionale, il quadro si inverte: il tasso di mortalità dei residenti rurali supera quello urbano, con alcune eccezioni come il Donbass. Sulle principali cause della fame e della mortalità ho già scritto molte volte. Ripeto brevemente che la fame fu provocata da due raccolti consecutivi molto scarsi, nel 1931 e nel 1932, che si sovrappongono alla siccità del 1932 nella regione del Volga e al sabotaggio dei lavori agricoli da parte dei contadini contrari alla collettivizzazione.
Il raccolto e gli acquisti statali di grano nell’URSS (migliaia di quintali): in rosso il raccolto, in blu gli acquisti statali.
Si noti che gli acquisti statali di cereali nel 1932 furono limitati. Questi dati contraddicono il punto di vista ufficiale dei regimi di governo della Federazione Russa e dell’Ucraina sulle cause della fame come conseguenza di un aumento dell’approvvigionamento di grano. In Ucraina, gli acquisti di grano furono ridotti del 40% rispetto all’anno precedente. Tra le cause della fame c’è anche la macellazione di bestiame privato da parte dei contadini negli anni precedenti, che in questo modo si sono privati della carne e del latte nei mesi più difficili del 1933, che corrispondono a quelli estivi in Ucraina.

Numero di capi di bestiame nell’Impero Russo / nella Russia sovietica / nella Federazione Russa
In grigio gli ovini, in rosa i suini, in marrone i bovini
Mortalità mensile della popolazione rurale in Ucraina negli anni 1932, 1933, 1934.
Quali conclusioni si possono trarre da tutto ciò? Che, a giudicare dalle mappe, la carestia era localizzata, avendo colpito principalmente la regione del Volga e una parte delle regioni dell’Ucraina e del Caucaso settentrionale. L’Ucraina e il Caucaso settentrionale erano le regioni più fertili dell’URSS. Perché ci fu una carestia? Perché sequestrarono tutto? Questa è una bugia. La causa principale fu il sabotaggio dei lavori agricoli. Ciò di cui Stalin scrisse in risposta a Sholokhov su questi tragici eventi: ”Vi ringrazio per la Vostra lettera, che rivela la piaga del lavoro del nostro partito, rivela come a volte i nostri compagni, che desiderano contrastare il nemico, colpiscono inavvertitamente gli amici e arrivano al puro sadismo. Ma questo non significa che sono pienamente d’accordo con Voi. Vedete solo un lato del problema, e lo vedete bene. Ma questo è solo un lato della questione.
In politica, per non sbagliare (le Vostre lettere non sono altro che politica), bisogna osservare, bisogna essere in grado di vedere anche l’altro lato. E l’altro lato è che i rispettabili coltivatori di grano del Vostro distretto (e non solo del Vostro) operavano il sabotaggio, e non erano contrari a lasciare i lavoratori e l’Armata Rossa senza pane. Anche se il sabotaggio era sottotraccia e apparentemente innocuo (senza sangue), in pratica i contadini conducevano la loro guerra silenziosa contro il potere sovietico, prendendolo per fame, caro compagno Sholokhov … Certo, questa circostanza non può in alcun modo giustificare i misfatti che, come affermate, sono stati commessi dai nostri lavoratori. E i colpevoli devono essere puniti adeguatamente. Ma è anche chiaro che i rispettabili agricoltori non sono persone così inoffensive come potrebbe sembrare da lontano”. Tra l’altro, la Bielorussia e la Crimea, confinanti con la fertile Ucraina, non sono state segnate da questa enorme mortalità dei contadini, il che fa pensare alla particolare mentalità dei contadini ucraini, decisi a “gelarsi le orecchie” (modo di dire in Russia – N.d.T.) per ripicca a Stalin.
Un altro dettaglio importante che vorrei sottolineare è che la mortalità in molte regioni, anche se era alta, di solito non superava il tasso di mortalità pre-rivoluzione in queste regioni, come si può vedere guardando la mortalità della popolazione urbana di 50 province della Russia europea 1911-1913:
Mortalità della popolazione urbana in 50 regioni della Russia europea negli anni 1911–1913 (‰)
Mortalità della popolazione rurale in 50 regioni della Russia europea negli anni 1911–1913 (‰)
Fonte: Rashin. La popolazione della Russia in 100 anni (1813 – 1913). Gli Urali e la regione del Volga hanno una mortalità media normale di 40-45 per mille, che nel 1933 erano ancora minori, ma ora vengono considerati tra gli orrori del periodo sovietico.
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Articolo comparso sul blog Burchkina New il 10 gennaio 2018
Traduzione in Italiano di Elena per sakeritalia.it
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