La miniserie della HBO “Chernobyl” ha coinvolto i nostri cuori – ma non le nostre menti. Dobbiamo spostare l’attenzione dall’URSS alla lobby nucleare occidentale.
La miniserie della HBO “Chernobyl” è un promemoria tempestivo degli orrori della tecnologia nucleare andati male.
Nelle prime ore del 26 aprile 1986, si verificò un incidente nell’Ucraina settentrionale che rivelò ancora una volta che tutto il genio e l’inventiva della tecnologia nucleare sono impotenti contro l’errore umano. Le macchine non riuscirono a salvare nessuno.
Il dramma della HBO ha minuziosamente dettagliato gli eventi di quella notte: l’esperimento fallito che ha portato ad un’esplosione che ha strappato un tetto di cemento di 2.000 tonnellate dal reattore; l’incendio che è durato dieci giorni e ha rilasciato 100 volte la quantità di radioattività di Hiroshima.
Rappresentazione vivida
Abbiamo visto gli scienziati lottare nei primi dieci giorni per evitare un risultato ancora peggiore. Se la massa fusa fosse penetrata attraverso il pavimento di cemento e fosse venuta a contatto con l’acqua, si sarebbe potuta verificare un’esplosione nucleare, che avrebbe reso inabitabili enormi parti dell’Europa.
Abbiamo osservato il lavoro dei “liquidatori”, l’esercito composto da 600.000-800.000 uomini, arruolati da tutta l’Unione Sovietica, per ripulire il sito e il territorio contaminato.
Alcuni spalarono la grafite dal tetto del Reattore 4, in un’atmosfera così radioattiva da poter rimanere solo un minuto o due prima di ritirarsi. Nel corso degli anni successivi, i liquidatori costruirono il primo sarcofago, ripulirono il terreno, seppellirono interi villaggi, pulirono i tetti e spararono a cani e gatti radioattivi abbandonati in questi villaggi.
Abbiamo visto gli uomini esposti ai massimi livelli di radioattività morire, decomporsi dall’interno e contaminare chiunque si avvicinasse, comprese le mogli e i bambini non ancora nati.
La miniserie è stata un’opera brillante: ben scritta, ben recitata e ben filmata. Ha fatto esattamente ciò che un buon dramma dovrebbe fare. Ha descritto vividamente com’è stato per quelle persone affrontare il peggior disastro tecnologico della storia. Era difficile da guardare e difficile non piangere.
Sfatare i miti
Fin qui tutto bene. L’opinione pubblica ha appreso quanto possa essere devastante un incidente nucleare. È stato deludente che l’opportunità di comprendere Chernobyl, i suoi veri effetti sulla salute e la copertura di quegli effetti sulla salute, sia stata sprecata.
La serie non ha fatto nulla per sfatare i miti su Chernobyl. Non saremo in grado di evitare una ripetizione della storia se non affrontiamo queste realtà.
Il primo mito è che Chernobyl fu un incidente “sovietico”. Certo, all’Occidente viene detto che solo l’URSS ha preso delle scorciatoie e prodotto un reattore nucleare di seconda categoria, con difetti intrinseci che avevano bisogno solo di un errore umano per provocare una catastrofe nucleare.
L’industria nucleare in Occidente era perfettamente a conoscenza della tecnologia dei reattori RBMK, e non ci sono prove che l’Occidente abbia mai avvertito che si aspettava un incidente. A quel tempo, la capacità dell’URSS di sviluppare la tecnologia nucleare ed espandere il suo parco di centrali nucleari era fonte di ammirazione, e forse un po’ di paura, in Occidente.
Inoltre, il Regno Unito ebbe un proprio incidente nucleare nel 1957 a Windscale, agli Stati Uniti successe nel 1979 a Three Mile Island e nel 1999, pochi giorni prima del millennio, i francesi scamparono ad una fusione in una centrale nucleare vicino a Bordeaux.
Incidenti nucleari
Nella notte del 27 dicembre 1999, una tempesta distrusse le foreste in tutta Europa, ma prima di attraversare il continente, i venti colpirono la costa francese e un centinaio di milioni di litri di acqua ruppe gli argini marittimi e inondò il reattore del Blayais. Il sistema di raffreddamento si guastò, quindi si ruppe il sistema d’emergenza diesel e infine due delle quattro pompe di servizio essenziali andarono fuori uso.
Un portavoce del governo ammise che ci si era trovati a dodici ore dalla fusione. Questo incidente a Blayais ha molte somiglianze con l’incidente di Fukushima nel 2011. La lobby nucleare vorrebbe che il pubblico creda che Fukushima sia stato il risultato di un disastro naturale, ma perfino la commissione d’inchiesta parlamentare giapponese che ha riferito nel 2012, un anno dopo l’incidente, ha detto che è stato un disastro “creato dall’uomo”.
La TEPCO semplicemente non aveva costruito il reattore per resistere ai terremoti e agli tsunami che si verificano regolarmente in Giappone. Allo stesso modo, nel 1997 un rapporto parlamentare francese aveva raccomandato di innalzare di mezzo metro l’argine marittimo intorno a Blayais, ma Électricité de France aveva rimandato i lavori al 2002.
Non c’è niente di “sovietico” negli incidenti nucleari.
Bilancio delle vittime
Il secondo mito che circonda Chernobyl riguarda il bilancio delle vittime dell’incidente. La maggior parte delle persone intelligenti sospetta delle cifre fornite dalla lobby nucleare (da 30 a 50 morti), ma fatica a comprendere anche le cifre più grandi fornite da organizzazioni come Greenpeace, che coinvolgono decine o centinaia di migliaia di morti [in inglese].
Alla lobby nucleare sta bene che nelle nostre menti esista questa discrepanza. Permette loro di dipingere Greenpeace e organizzazioni simili come estremiste e fataliste. La discrepanza oscura convenientemente anche i pericoli delle radiazioni di basso livello, che causano malattie e morte prematura in prossimità di ogni reattore nucleare in Europa.
È assolutamente vero che tra le trenta e le cinquanta persone sono morte nelle settimane successive all’incidente per avvelenamento da radiazioni esterne acute. Il dramma della HBO si è concentrato su queste morti (dichiaratamente orribili), ma non è l’avvelenamento da radiazioni acute che spiega le centinaia di migliaia di morti a seguito di Chernobyl.
Malattie e morti premature causate da Chernobyl sono invece dovute a radiazioni croniche interne di basso livello dovute all’ingestione di cibo coltivato su terreno contaminato.
Oltre alle vittime di avvelenamento da radiazioni esterne acute, decedute nel 1986, ci sono altri tre gruppi di persone che soffrono di malattie e morte prematura nei territori contaminati di Chernobyl.
I liquidatori
I primi sono i liquidatori, la cui mortalità e malattia sono menzionate brevemente alla fine del dramma della HBO. Sia che abbiano rimosso la grafite dal tetto del Reattore 4 – i “robot organici”, che hanno ricevuto livelli di radiazione orrendamente elevati, sia che abbiano sotterrato campi e villaggi e ricevuto una dose più bassa, i liquidatori hanno inalato particelle di materiale radioattivo in quantità variabili. Queste particelle rimangono nel corpo e alla fine porteranno al cancro o ad altre malattie.
Nel 2001, ad una conferenza dell’Organizzazione Mondiale della Sanità a Kiev, l’Ufficiale Medico Capo della Federazione Russa ha dichiarato che il 10 percento dei liquidatori russi era morto, e il 30 percento era malato. Estrapolato dal numero totale di liquidatori provenienti da tutta l’URSS, ciò suggerisce che nel 2001 erano già morti tra i 60.000 e gli 80.000 liquidatori e tra i 200.000 e i 300.000 erano malati.
L’età media dei liquidatori nel 1986 era di 33 anni. Non conosciamo questi uomini perché l’URSS non solo ha mentito sui livelli di radioattività da loro ricevuti, ma ha anche proibito a medici e ospedali di attribuire malattie e morte all’incidente.
Allo stesso modo, non sappiamo quanti siano ancora vivi oggi, e se sono morti, la loro causa di morte non sarà mai verificata.
Gli sfollati
Il secondo gruppo di vittime sono gli sfollati delle città e dei villaggi nelle vicinanze del reattore che avrebbero dovuto essere evacuati immediatamente, ma sono rimasti per alcuni giorni in condizioni estremamente pericolose.
Il terzo gruppo sono i milioni di contadini che vivono nei villaggi più contaminati di Bielorussia, Ucraina e Russia. La loro malattia e la morte prematura sono il risultato dell’ingestione costante di cibo, a mezzogiorno e la sera, contaminato a bassi livelli da radionuclidi.
I radionuclidi si accumulano nel corpo e hanno effetti su ogni organo del corpo, a medio e lungo termine. Ci sono villaggi dove nessun bambino è sano.
Va ricordato che i bambini sono molto più vulnerabili agli effetti delle radiazioni. Un feto è 100 volte più vulnerabile alla stessa quantità di radiazione di un maschio adulto. (Solo per la cronaca, i nostri limiti “sicuri” accettati a livello internazionale si basano su un maschio adulto).
Effetti sulla salute
Lo spettatore che guarda la miniserie di Craig Mazin si commuoverà fino alle lacrime, ma non sarà mai vicino a comprendere i devastanti effetti sulla salute che continuano oggi nei territori contaminati intorno a Chernobyl.
Il danno proviene da minuscole particelle depositate negli organi del corpo, che si accumulano gradualmente nel tempo. “Non importa quanto piccola, se un’area è stata sottoposta a intensa ionizzazione per un tempo sufficiente, il cancro prolifererà in tutto il corpo. È infatti la reazione del corpo all’esaurimento che prova cercando di riparare un sito molto specifico che è stato danneggiato innumerevoli volte”.
Ma il cancro, con il suo lungo periodo di latenza, non è l’unica malattia causata da queste radiazioni croniche interne di basso livello, che provocano disturbi in ogni organo e sistema del corpo. L’elenco (non esaustivo) comprende cataratta, irregolarità del cuore, diabete, problemi digestivi, problemi neurologici, problemi di fertilità, difetti alla nascita, infezioni croniche ed effetti genetici.
La malattia e la morte subite dalle vittime di Chernobyl sono state documentate in un libro pubblicato dalla New York Academy of Sciences nel 2009. Chernobyl: le conseguenze della catastrofe sulle persone e l’ambiente riunisce 5.000 articoli scientifici principalmente dai tre paesi più colpiti, ma anche dal resto dell’Europa.
Si dimentica spesso che il 57% delle ricadute radioattive si è verificato fuori dalla Bielorussia, dall’Ucraina e dalla Russia. A titolo illustrativo, uno degli studi nel libro della NYAS descrive in dettaglio il raddoppio dell’incidenza della Sindrome di Down nel Lothian scozzese, un’area colpita dal fallout di Cernobyl (Ramsay e altri, 1991).
Valerij Legasov
La vera disinformazione nella miniserie di Craig Mazin è l’assenza quasi totale del ruolo svolto dalla lobby nucleare.
Qualsiasi incidente, in qualsiasi parte del mondo, in una centrale nucleare è di grande preoccupazione per la lobby nucleare perché minaccia l’industria. Già nell’agosto 1986, l’AIEA (Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica) era a Mosca a dirigere l’insabbiamento. Rimasero in costante comunicazione per i successivi cinque anni, facendo calcoli astratti sui livelli delle radiazioni, sugli effetti sulla salute e manipolando i dati.
I funzionari dell’AIEA scrutavano attentamente gli scienziati sovietici che incontravano, rafforzando i legami con coloro che avevano adottato la linea dell’industria nucleare e denigrando quegli individui ribelli che insistevano scomodamente nel dire la verità. Legasov era uno di questi individui ribelli.
Il personaggio centrale della miniserie della HBO è Valerij Legasov, brillantemente interpretato da Jared Harris. Legasov era un brav’uomo, che ha aiutato a sorvegliare l’estinzione dell’incendio nei primi dieci giorni, conosceva la vera portata della contaminazione e le conseguenze sulla salute che ne sarebbero derivate.
Quando Legasov si è tolto la vita nel secondo anniversario dell’incidente, è stato il culmine di una battaglia di due anni con la lobby nucleare.
Persecuzione
Dall’agosto 1986, quattro mesi dopo l’incidente, l’AIEA e la CICR (Commissione Internazionale per la Radioprotezione) erano già al lavoro, facendo pressioni sull’URSS perché abbassasse le sue stime delle morti risultanti dall’incidente.
Legasov aveva presentato loro un voluminoso documento, costituito da un rapporto generale e un allegato. L’ostacolo per l’Occidente erano le 70 pagine dell’allegato 7 intitolate “Problemi Medici e Biologici” in cui Legasov sosteneva che ci sarebbero stati almeno 40.000 decessi.
Nel corso dell’anno successivo, Legasov e altri scienziati indipendenti furono logorati in un processo che un commentatore ha definito “le fasi della sottomissione alle menzogne”. Una collaborazione tra funzionari dell’AIEA e scienziati dell’establishment sovietico minimizzò i futuri effetti sulla salute, minacciò la rovina economica in caso di evacuazione di grandi popolazioni, e attaccò gli scienziati indipendenti.
Quattro giorni prima della sua morte, Legasov, già perseguitato a Mosca, venne a sapere che la lobby nucleare in una conferenza dell’UNSCEAR a Sydney aveva nuovamente manipolato le sue stime, fino a raggiungere solo 4.000 possibili morti.
Alla stessa conferenza, l’AIEA decise che il popolo sovietico che viveva nel “gulag nucleare” poteva vivere una vita perfettamente sana con livelli di radioattività cinque volte superiori a quelli raccomandati ufficialmente in altre parti del pianeta. Legasov sentì di aver tradito la sua gente e vide solo una via d’uscita.
Ethos
Da allora la lobby nucleare è stata attiva nei territori contaminati. Organizzazioni con nomi come Ethos, finanziate dalla lobby nucleare francese, sono state inviate per avvisare la popolazione che “vivere con Chernobyl significa imparare a vivere di nuovo, a vivere in un altro modo, integrare la presenza della radioattività nella vita quotidiana come una nuova componente dell’esistenza”.
Ethos non ha esperienza in campo sanitario e non offre assistenza medica. Mettono a tacere i pochi scienziati e medici indipendenti che sono realmente preoccupati della salute della popolazione e che misurano accuratamente i livelli di radioattività nel suolo e nei prodotti alimentari.
Mentre gli scienziati indipendenti e i medici che lavorano nei villaggi contaminati non ricevono denaro se non sotto forma di donazioni da ONG caritatevoli in Occidente, Ethos ha fondi apparentemente illimitati, che le consentono di corrompere i governi dei tre paesi interessati, la cui schiacciante priorità è minimizzare gli effetti sulla salute e risparmiare denaro.
Ethos è ora attiva intorno a Fukushima in Giappone, convincendo la popolazione a tornare in aree contaminate a livelli più alti rispetto alle zone evacuate di Chernobyl. “Ethos Japan” organizza programmi di “riabilitazione”, sovrintende agli accordi di riservatezza tra i vari ospedali universitari e l’AIEA, e denigra il lavoro di scienziati indipendenti.
Ethos minaccia azioni legali contro giornalisti come Mari Takenouchi, che hanno la temerarietà di suggerire che il ritorno delle persone in aree contaminate equivale ad un esperimento sugli esseri umani.
Responsabilità
Fukushima è stato il prezzo pagato dai giapponesi per le bugie raccontate su Chernobyl. La menzogna della lobby nucleare è che un incidente nucleare non è solo qualcosa alla quale si può sopravvivere, ma qualcosa per la quale dovremmo prepararci.
Ora ci stiamo preparando al prossimo incidente nucleare con finanziamenti forniti dall’UE per la ricerca agricola sulla coltivazione dopo la contaminazione radioattiva su larga scala delle nostre terre.
Si stanno preparando piani di evacuazione per un futuro incidente nucleare, e si propone di aumentare i limiti di sicurezza da 1 mSv all’anno a 20 mSv all’anno in uno scenario post-incidente, com’è accaduto in Giappone.
Mazin dà la colpa dell’incidente e delle bugie raccontate sugli effetti sulla salute alla Russia sovietica. Ma perché stupirsi che l’URSS abbia cercato di coprire l’incidente e i suoi probabili effetti? Ha sempre mentito alla sua gente.
È la lobby nucleare in Occidente ad essere effettivamente responsabile dell’ignoranza del mondo su questo argomento. I leader di Ucraina, Bielorussia e Russia sono semplicemente gli amministratori locali delle politiche emanate dai membri permanenti del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite (Stati Uniti, Francia, Gran Bretagna, Cina e Russia) e sono legittimati dall’AIEA e da altre organizzazioni della lobby nucleare.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha vergognosamente rinunciato alla propria responsabilità in materia di radiazioni e salute, perché è subordinata nella gerarchia delle Nazioni Unite all’AIEA.
Debito verso la verità
Nel suo libro Il Crimine di Chernobyl, Wladimir Tchertkoff scrisse: “Un crimine scientifico deliberato è in corso da ventotto [ora 33] anni nel cuore dell’Europa, legittimato ai massimi livelli sullo sfondo della disinformazione e dell’indifferenza generale.
Al fine di preservare il consenso sull’industria nucleare, la lobby nucleare e l’establishment medico stanno consapevolmente condannando milioni di cavie umane a sperimentare nuove patologie nei loro corpi nei vasti laboratori dei territori contaminati di Chernobyl”.
Craig Mazin ha solo raschiato la superficie per scoprire la verità su Chernobyl: “Ogni bugia che diciamo comporta un debito con la verità, prima o poi quel debito verrà ripagato”.
Queste sono le parole pronunciate da Legasov, l’eroe della miniserie di Mazin. È il messaggio emotivo centrale del dramma. Ma Mazin ha tradito Legasov e tutti gli altri coraggiosi scienziati indipendenti, non nominati nella serie, e ha tradito le vittime che vivono ancora nel “gulag nucleare”, raccontando solo metà della storia.
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Articolo di Susie Greaves pubblicato su Global Research l’11 agosto 2019.
Traduzione in italiano a cura di Raffaele Ucci per Saker Italia.
[le note in questo formato sono del traduttore]
non ho visto questa serie TV; si potrà vederla su qualche sito di YouTube?
Nota della redazione:
1) Vada su google o qualsiasi motore di ricerca lei preferisca.
2) Digiti “CB01” (è un sito che indirizza a film e serie)
3) Una volta sul sito in alto troverà Film o Serie, scelga serie.
4) Digiti “Chernobyl” nell’apposito spazio per le ricerche.
5) Dovrebbe apparirle l’intera serie con l’indirizzo a ciascun episodio.
Non possiamo inserire il link per ragioni di sicurezza e legali, ma confidiamo che sarà in grado di raggiungere la serie con questi consigli.
grazie alla Redazione:
joseph
No.
L’unico modo per vederla è essere in possesso di un abbonamento ai canali satellitari Sky.
Su YouTube le strette sul copyright (così come le censure) sono ormai ferree.