Cari amici, durante il fine settimana ci siamo buttati a capofitto nella lettura degli ultimi rapporti di importanti esperti americani sul cosa fare con la Russia. Siamo rimasti profondamente colpiti.
Raccomandiamo in particolare due testi.
Uno è delaing with danger of declining Russia  di Joseph S. Nye jr.
L’altro è Let Russia be Russia di Thomas Graham
L’autore del primo rapporto è un semplice professore di Harvard, quello del secondo uno specialista davvero in gamba dell’URSS e della Russia, uno che se ne occupava tempo fa nell’amministrazione di Bush Jr.
Il professore di Harvard rappresenta il tipico livello di analisi politica americana sulla Russia. Ci rivela quanto segue:
La Russia sta per esalare l’ultimo respiro! La sua popolazione scenderà a 120 milioni entro la metà del secolo, il suo sistema è illiberale e corrotto, le sue esportazioni ad alta tecnologia sono solo dell’11% (mentre gli Stati Uniti arrivano addirittura al 19%), l’aspettativa di vita è di 72 anni, ossia cinque meno di quella europea, il suo Estremo Oriente sarà presto conquistato da orde di cinesi accatastati l’uno sull’altro. Inoltre essa non ha Hollywood. I suoi successi in Siria e la sua espansione in Africa sono semplicemente una svista della politica estera degli Stati Uniti. Tuttavia, questo paese-invalido sta ancora lì. Per cui, quando quest’ idiota di Trump se ne sarà andato, noi, davvero grandi e intelligenti, dovremo elaborare almeno una strategia nei confronti della Russia.
Dopo aver notato malinconicamente che la nostra aspettativa di vita è in realtà di 73,6 anni, le esportazioni di alta tecnologia sono cresciute di 6 volte dall’inizio del secolo e continuano a crescere, e la moria fino ai 130 milioni entro il 2020 di cui gli esperti americani erano così sicuri per qualche motivo non è avvenuta, passiamo a un vero specialista. Il quale ci fa sapere:
Sì, sì, sì, ovviamente, è tutto così. La Russia è molto debole, corrotta e non riguadagnerà mai il suo antico potere. Certo, i suoi successi sono temporanei, questa è semplicemente una nostra mancanza. Però:
1) Supponiamo audacemente che la leadership russa non sogni di rubare tutto e scappare con il malloppo, ma desideri che lo Stato sia forte;
2) Supponiamo audacemente che la Russia mantenga il suo potenziale e lo usi ulteriormente;
3) Supponiamo audacemente che il regime russo non stia per crollare per mancanza di gay pride.
Vedete, non possiamo semplicemente bombardare quest’invalido, la cosa non è come nel film Angel Fall. Questo invalido può a sua volta distruggerci in mezz’ora.
E non possiamo nemmeno strangolarlo con delle sanzioni: rimarrete sorpresi, ma ci abbiamo già provato. L’invalido si è rivelato duro a morire.
Quindi facciamo in modo che abbia qualcosa di cui parlare con noi. Ad esempio, rimuoviamo parte delle sanzioni, altrimenti non saremo in grado di ricattarlo con la loro imposizione. Lasciamogli generosamente la Crimea, ma chiediamo in cambio la resa del Donbass. Riconosciamo la sua influenza in Siria – ma in cambio di qualcosa. Permettiamo investimenti nella sua economia, altrimenti non saremo in grado di ricattarla con la loro cessazione.

C’è una cosa che ci lascia sbalorditi: a differenza del fessacchiotto di Harvard, il secondo nonnetto capisce chiaramente come stanno le cose. Ma non può dire direttamente “My fellow Americans, non siamo più gli unici su questo globo”; pertanto, propone (con molta cautela) di riconoscere almeno una parte della realtà, ripetendo allo stesso tempo tutti i mantra sulla Russia debole, che non riesce a sollevarsi.

Mark Twain scrisse un bel racconto su come, in una Tangeri moresca abbastanza decaduta, si ruppe un orologio nella moschea principale, senza che ci fosse nessuno in grado di ripararlo. Gli anziani della città si adunarono in consiglio e un saggio disse: “O figli del Profeta, sapete che il cane portoghese – un orologiaio cristiano – contamina la città con la sua presenza. Sapete anche che quando viene costruita una moschea, gli asini che trasportano le pietre e la calcina varcano la sacra soglia. Quindi, lasciate che il cane cristiano entri nel luogo sacro per riparare l’orologio, ma a piedi nudi e carponi, come un asino”.
La questione del perché un cane abbia la capacità di riparare meccanismi complessi e i nobili Figli del Profeta no, per ovvie ragioni, non fu discussa.

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Articolo comparso sul canale Telegram “Orda” il 18 novembre 2019

Traduzione in Italiano a cura di Elena Petrova per sakeritalia.it

 

 

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