Un lettore, SunriseState, ha recentemente pubblicato la seguente domanda nella sezione commenti [in Inglese]: “quale pensi che sia la strategia ottimale della Russia contro la Polonia?”. Quando l’ho letta ho pensato “questa sì che è una domanda interessante!”. Oggi cercherò di dare una risposta, passo dopo passo.
Prima di tutto, una diagnosi.
Siamo in presenza di una sindrome polacca. Possiamo attribuirle tutti i tipi di cause, alcuni descriveranno i Polacchi come vittime eroiche, altri come iene avide, ma per i nostri scopi non abbiamo nemmeno bisogno di addentrarci nella storia per elencare una serie di sintomi che, messi insieme, potremmo chiamare “Sindrome polacca”:
- Fobia (odio e paura) della Russia e di tutto ciò che è russo.
- Un forte desiderio di essere “parte dell’Occidente” (in contrapposizione ad un’immaginaria “Asia dispotica”), pur avendo poco o nulla in comune col cosiddetto “Occidente”
- Un profondo e amaro risentimento per l’essere stati sconfitti militarmente più e più volte e la successiva speranza di una grandiosa rivincita.
- Un complesso di inferiorità profondamente radicato nei confronti dell’Oriente e dell’Occidente, come espresso liricamente nello slogan ucraino [in Inglese] “affoghiamo i Polacchi nel sangue dei Russi e degli Ebrei!”.
- Il sogno di sottomettere definitivamente la Chiesa Ortodossa al Papato (o, nella sua ultima iterazione, “consacrare la Russia al cuore immacolato di Maria” [in Inglese])
- Una profonda insicurezza di sé, risultante in una politica di infinita ricerca di alleati esterni, Hitler incluso, per farla finita col “ragazzone”.
- La volontà di dire e fare qualunque cosa per convincere l’alleato esterno a estendere la protezione, minacciare la Russia o, meglio ancora, partecipare all’attesa “marcia su Mosca”.
Lo ripeto, anche se questo fosse il risultato di secoli di oppressione, imperialismo, violenza e persecuzioni russe o il risultato dell’ideologia Papista, non fa assolutamente alcuna differenza per i nostri scopi.
Inoltre, quando esaminiamo i vari sintomi della nostra “Sindrome polacca”, vediamo subito che non ne soffrono solo i Polacchi o la Polonia – gli Ucraini, specialmente gli Ucraini occidentali, mostrano tutti le stesse caratteristiche dei loro vicini polacchi (così come i baltici, che però sono troppo piccoli, deboli e irrilevanti per essere inclusi qui). La sindrome che stiamo osservando non è perciò davvero “polacca”, bensì europea orientale, ma anche la definizione “europea orientale” sarebbe errata. Così, per i nostri scopi, semplificherò e la chiamerò “Sindrome di Pilban” (PBS) in onore dei due “grandi eroi” dei nazionalisti polacchi e ucraini occidentali: Józef Piłsudski e Stepan Bandera.
In secondo luogo, una prognosi
Amici, la Sindrome di Pilban non svanirà. Primo, abbiamo a che fare con una sindrome con profonde radici storiche. Secondo, anni di governo Comunista seguito da un improvviso crollo dell’Impero Sovietico hanno dato a questa sindrome un’enorme spinta. Terzo, l’Impero Anglo-Sionista, specialmente nella sua attuale posizione di declino rapido, assegnerà una grande quantità di risorse per mantenere vivo il PBS. Infine, l’abietto fallimento delle politiche Anglo-Sioniste in Ucraina e la successiva guerra civile probabilmente porteranno ad una disgregazione dell’Ucraina, in una forma o nell’altra, e anche questo contribuirà alla vitalità della PBS. Vorrei anche aggiungere che, anche se in questo momento la Polonia sta godendo di un tanto sperato “minuto di fama” (perché è utile all’Impero contro la Russia), questo sogno si infrangerà presto, e questo inevitabile crollo avrà come conseguente risultato un forte aumento della PBS. La morale è questa: la PBS è qui per rimanere e i Russi sarebbero estremamente ingenui se sperassero che svanisca e basta.
In terzo luogo, un avvertimento
Non c’è niente, assolutamente niente che i Russi possono fare per cercare di ridurre al minimo la gravità della PBS. È assolutamente fondamentale capire che la PBS è profondamente ideologica nella sua natura e nelle cause. Pensare che una certa azione (a parte il suicidio nazionale collettivo, naturalmente) calmi coloro che soffrono di PBS è delirante. Il caso ucraino, in particolare, mostrerà che anche se i Russi daranno loro prestiti, crediti, condizioni commerciali favorevoli, garanzie di sicurezza, ecc. i nazionalisti ucraini lo vedranno come un piano malvagio per cercare di intrappolare o ingannare gli Ucraini. Se domani il Cremlino decidesse di inviare carichi di oro all’Ucraina o alla Polonia, queste lo accetterebbero, ovviamente, ma non appena l’ultimo camion attraverserà il confine i nazionalisti polacchi e ucraini riprenderanno i loro soliti mantra “La Polonia/l’Ucraina non è ancora morta” (entrambe hanno queste parole paranoiche nei loro inni nazionali essenzialmente simili) e le loro solite politiche.
Quarto, la grande domanda
La grande domanda è questa: come affrontare questi pazzi pieni di odio quando sono i tuoi vicini? Da un punto di vista russo, questi vicini cambiano costantemente posizione su uno spettro che si estende approssimativamente tra “leggero fastidio al culo” e “minaccia per l’esistenza”, tutto ciò non è affatto banale. Se la storia ha insegnato qualcosa ai Russi è che ogni singola volta che la Russia era debole i Polacchi la invadevano. Ogni volta. Il caso ucraino è molto diverso, perché non è mai esistito uno stato “ucraino” nella storia. Tuttavia, poiché i nazionalisti ucraini mostrano esattamente gli stessi sintomi della PBS dei loro fratelli polacchi, possiamo supporre che anche loro aspetteranno che la Russia sia debole (per qualunque ragione) per attaccare; infatti, le attuali dichiarazioni *ufficiali* dei leader della giunta nazista a Kiev promettono più o meno di fare esattamente questo. La Russia ha provato ogni sorta di strategia con la Polonia, che vanno dalla divisione diretta, fino alla concessione di diritti speciali, passando per l’ingenua speranza che una posizione comune contro la Germania nazista avrebbe prodotto un certo grado, se non di fraternità, almeno di rapporti di vicinato civili. Tutte hanno fallito. Chiaramente, è necessario un nuovo approccio.
Quinto, la soluzione ovvia
Okay, quindi abbiamo stabilito che la PBS è incurabile, che è qui per rimanere, che i Russi non possono influenzarla significativamente e che le politiche passate sono tutte fallite. Allora, cosa rimane? Rimane un’ovvia soluzione:
Non fare niente. Non avere alcuna politica. Lasciarli perdere. Ignorarli. Aggirarli.
Il primo principio della medicina è “soprattutto non fare del male”. Qui discuterò che qualsiasi politica russa nei confronti degli stati sofferenti di PBS farà del male e peggiorerà solo le cose. Invece, non fare assolutamente nulla darà enormi vantaggi alla Russia. Pensateci. Non fare nulla
- Dà ai nazionalisti polacchi e ucraini poche scuse per concentrarsi su una minaccia esterna immaginaria e li costringe a guardare ai propri problemi interni. Considerando che stiamo avendo a che fare con ideologi pieni di odio e politici illusi, tutti si rivolteranno l’uno contro l’altro come topi in una gabbia.
- Permette alla Russia di combinare una posizione pragmaticamente efficiente con una moralmente corretta: non importa quanto i nazionalisti polacchi e ucraini siano pieni d’odio e illusi, non sta ai Russi giudicarli, educarli o negare loro la libertà di vivere come vogliono. Che costruiscano la società che vogliono, che continuino ad abbaiare alla Russia come farebbe un cagnolino dietro la “recinzione della NATO” e che perseguano il loro “sogno occidentale” che gli riempie di gioia il cuore.
- Consente alla Russia assegnare le risorse necessarie dove serve, dove il denaro, il sudore e il sangue russo possono produrre un vero ritorno degli investimenti. Ignorare gli stati affetti da PBS inizialmente costerebbe alla Russia qualche soldo, è vero, ma nel medio e lungo termine risparmierà miliardi di Rubli.
Tuttavia, quando dico “non fare nulla” mi riferisco solo alle politiche che in questo momento coinvolgono aspettative che se la Russia fa la cosa “X” i nazionalisti polacchi o ucraini faranno la cosa “Y”. Un esempio di tali politiche sbagliate sarebbe quello di aspettarsi che i polacchi acquistino gas naturale liquefatti russo se la Russia offrirà prezzi migliori. Non succederà – lascia perdere, Vlad!
Quello che la Russia deve fare, come condizione della politica “non fare nulla”, è quello di creare una nuova politica verso gli Stati affetti da PBS composta esclusivamente da azioni unilaterali. Cosa intendo con questo?
Innanzitutto, la Russia deve garantirsi la propria sicurezza in termini militari, economici e politici. I Russi devono guardare gli stati affetti da PBS come gli Olandesi guardano il Mare del Nord: sanno che se le loro dighe si rompono, le acque del Mare del Nord dilagheranno immediatamente e sommergeranno gran parte del territorio olandese. Il controllo delle alluvioni olandesi non presuppone che le acque del Mare del Nord agiscano in modo diverso, che si possa convincerle in qualche modo a non inondare il paese. No, per gli Olandesi è semplice all’estremo: se le nostre dighe si rompono, il Mare del Nord ci sommergerà. E qui sta la chiave, gli Olandesi non odiano il Mare del Nord per questo. Stessa cosa per i Russi: non dovrebbero odiare i nazionalisti polacchi o ucraini, bastano solo assicurarsi che le dighe russe (le forze armate russe) non si rompano, ecco tutto.
In secondo luogo, la Russia deve staccare completamente la sua economia da qualsiasi stato affetto da PBS. Sì, questo è anche quello che vogliono i nazionalisti. E quindi concediamoglielo! Portiamo il commercio e gli investimenti russi negli stati affetti da PBS esattamente a zero. Le tecnologie moderne rendono molto semplice aggirare questi paesi, e il Nord Stream è la prova migliore che la Russia e la Germania possono fare affari insieme senza coinvolgere i pazzi che si trovano fra loro. A coloro che direbbero che questo sembra estremo, risponderei che se la Russia non avesse permesso al Tu-154 dell’Aeronautica polacca di volare a Smolensk, tutta la merda folle alla quale oggi assistiamo non sarebbe avvenuta. Perché interagire con qualcuno che ti incolpa sempre di tutto? Questo non ha senso. Ritirerei anche le rappresentanze russe da questi paesi e butterei i loro diplomatici fuori dalla Russia (potrebbero rappresentarli gli Svizzeri, come nel caso degli USA con l’Iran o Cuba). Perché? Perché se domani l’ambasciatore polacco a Mosca morisse mentre attraversa un incrocio pericoloso o dopo essere scivolato nella sua vasca da bagno, i Polacchi dichiareranno immediatamente che il “KGB” (non esiste dal 1991, ma che importa) lo ha ucciso. Chi ha bisogno di questo tipo di merda? Nessuno, penso. Quindi dico di staccare tutto ciò che si può staccare, dare ai nazionalisti il loro sogno e lasciare che la Russia goda un po’ di pace e tranquillità molto necessarie sulle sue frontiere occidentali.
In terzo luogo, tenere aperti i legami non governativi. I legami culturali, il commercio a livello di piccole imprese, il turismo, ecc. Non c’è bisogno di costruire muri (a parte che gli Ucraini e i Lettoni lo stanno già facendo, anche se in modo non molto efficace) o essere in alcun modo cattivi con tutti i Polacchi o gli Ucraini. Se a livello governativo la Russia dovrebbe sempre mantenere un orientamento “grazie, ma non siamo interessati”, a livello umano la Russia dovrebbe rimanere aperta e accogliente coi cittadini polacchi e ucraini. La verità è che ci sono ancora alcuni Polacchi e Ucraini mentalmente sani che chiaramente vedono oltre le sciocchezze ideologiche dei loro leader e che, lungi dall’essere russofobi, spesso apprezzano davvero ciò che è russo. Perché farli pagare per il comportamento dei loro leader? La Russia farebbe molto meglio a provare a fare del suo meglio per rendere queste persone ben accolte in Russia e mostrare che la sua posizione verso i nazionalisti infetti da PBS non si estende alle persone mentalmente sane. Tuttavia, la Russia ha anche bisogno di smettere di far finta che tutto va bene e per questo deve dichiarare ufficialmente che da ora in poi la sua politica verso i regimi affetti da PBS sarà nessuna politica.
Conclusione
Penso che ciò che sto suggerendo sia semplice, diretto, economico, sicuro, moralmente corretto e assolutamente realizzabile. Sì, certamente, in un certo senso questo non è diplomatico poiché richiederà di riconoscere ufficialmente che la Russia non vuole affrontare affatto i regimi infetti da PBS. Dal momento che non sono un diplomatico (grazie a Dio!) qui posso dire qualcosa che i diplomatici russi non possono proprio dire: la maggior parte dei Russi prova un profondo senso di disgusto e di disprezzo per i nazionalisti polacchi e ucraini ed è tempo che i diplomatici e i decisori russi smettano di fingere il contrario.
Per secoli i leader russi hanno sempre visto l’Occidente come la direzione strategica più importante, e questo è comprensibile, poiché i fattori geografici ed economici oggettivi di quell’epoca hanno reso l’Occidente molto più importante del Sud o dell’Est (e lasciamo perdere il Nord). Ma questo sta cambiando proprio adesso, molto rapidamente. In verità, sia l’UE che gli Stati Uniti stanno diventando sempre più irrilevanti per la Russia, il cui futuro è nel Sud, nell’Est e anche nel Nord. La buona notizia è che Putin e i suoi ministri chiave lo capiscono (e per questo, a differenza di quello che abbiamo visto in Occidente, per la Russia il grande evento del G20 è stato l’incontro di Putin con Xi). Asia centrale, Medio Oriente, subcontinente indiano, Cina, Siberia e Artico – queste sono le regioni che saranno il futuro della Russia e dove i Russi investono gran parte delle loro risorse umane e materiali. Su una cosa i nazionalisti ucraini hanno assolutamente ragione: sebbene geograficamente ubicata in quella che è considerata “l’Europa” la nazione russa (al contrario delle élite dirigenti russe) è molto più vicina ai suoi vicini nel sud e nell’est che nel cosiddetto “Ovest”. È giunto il momento per il popolo russo di ritornare alla sua vera e storica casa: l’immenso territorio eurasiatico.
Se guardiamo i componenti interni dell’Impero Anglo-Sionista, allora possiamo vedere che per la Russia gli Stati Uniti continueranno a esserei più importanti, seguiti dall’Unione Europea, che però conta già molto meno, e poi ci sono gli Stati affetti da PBS, fondamentalmente irrilevanti per la Russia. La Russia può quindi facilmente permettersi di ignorare in modo completo gli stati affetti da PBS, finché manterrà la sua forza militare abbastanza potente da affrontare qualsiasi possibile attacco o provocazione militare provenienti dall’Occidente (cosa che i militari russi possono facilmente fare).
Ancora una cosa: è una triste realtà che gli Stati Uniti stanno diventando sempre più infetti da PBS, grazie ai Neoconservatori e alla loro russofobia viscerale (Nikki Haley ha appena dichiarato [in Inglese] “non possiamo fidarci della Russia e non avremo mai fiducia nella Russia”). Chiaramente, gli USA non sono la Polonia e la Russia non può permettersi di ignorarli semplicemente. Ma fintanto che questo viene fatto con attenzione, progressivamente e soprattutto in silenzio, la Russia può e dovrebbe iniziare a staccarsi non solo dagli Stati Uniti in quanto tali, ma da tutto il sistema finanziario internazionale controllato dagli Stati Uniti, spostando i suoi beni e gli investimenti verso l’ovvia alternativa: la Cina e il resto del territorio eurasiatico.
In conclusione, dirò che ciò che ho delineato sopra è quello che penso stia già accadendo davanti ai vostri occhi. Non abbastanza né tanto veloce quanto vorrei, ma sta succedendo, più velocemente con l’Ucraina, più lentamente con gli Stati Uniti. Ma sta succedendo. E ringrazio Dio per questo!
Il Saker
NOTA IMPORTANTE: quando parlo dell’Ucraina, mi riferisco solo all’Ucraina occupata dai Nazisti, non alla Novorussia o alla Crimea. Quelle le considero come terre russe popolate da Russi.
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Articolo pubblicato su The Saker il 9 luglio 2017.
Traduzione in Italiano a cura di Raffaele Ucci per SakerItalia
[Le note in questo formato sono del traduttore]
Bell’articolo,condivido al.100%.
quella dei polacchi e degli ukronazi vs la russia è solo invidia dovuta a complesso di inferiorità, altrimenti non si spiegherebbe perché sono così palesemente incazzati riguardo al gasdotto nordstream che li taglia fuori dalle forniture del gas russo…
in pratica polacchi ed ucraini vorrebbero vivere alle spalle dei russi sfruttando il loro gas ma al tempo stesso alimentano un odio viscerale…vs la russia…
vogliono la botte piena e la moglie ubriaca..solo perché soffrono del complesso di inferiorità nei confronti della russia..
ultimi aggiornamenti:
e se trump e putin avessero deciso la partizione dell’ucraina?
le repubbliche secessioniste alla russia e intanto per accontentare i guerrafondai quello che rimane dell’ucraina viene occupato dalla nato…
condizione accettabile per i russi…tanto oramai la nato è dislocata dal baltico fino al mar nero…mancava giusto un pezzetto di ucraina….
e ovviamente…ci si augura..nessuno sarà disposto a scendere in guerra vs la russia qualora gli ukronazi rifiutassero questa decisione……………..
ed al tempo stesso putin ha dovuto ingoiare un rospetto riguardo alla siria..
.al sud una fascia di sicurezza mista, ma nel nord della siria…kurdi o non kurdi si dovrà accettare la presenza permanente(OCCUPAZIONE) americana…
altrimenti sarebbero i turchi a farlo….
(ECCO PERCHé ASSAD DIPENDE DA PUTIN…deve rinunciare a qualche pezzo di siria..)…
ps.si accettano scommesse………..
non credo proprio che i russi potrebbero accettare una divisione dell’ucraina al punto da concedere alla Nato di occuparne buona parte! Sarebbe come suicidarsi. Una cosa sono i battaglioni Nato schierati in lettonia ecc, ben altra cosa sarebbero altri missili installati proprio fuori l’uscio di casa russa e in un paese (l’ucraina) di ben 40 milioni di abitanti di cui una buona parte sono nazisti psicopatici.
Lavrov ha detto che vorrebbe un’ Ucraina democratica? Campa cavallo! Credo che rimarrà ancora a lungo una terra di bande naziste e similnaziste. Ora intendono anche associarla alla Ue oltre che naturalmente alla Nato. Così fascismo e russofobia ucraini si diffonderanno ulteriormente in europa assieme a fascismo e russofobia di quegli altri fascistoidi di polacchi, lituani e company! Poveri noi! E parte della responsabilità di tutto questo ricade, diciamolo, anche sui russi stessi che all’indomani del colpo di stato in ucraina addirittura si affrettarono a riconoscere la junta al governo.
E penso che uno dei sostenitori di questa “linea morbida” sia stato anche Lavrov. Dopo i crimini compiuti a odessa e nelle repubbliche ribelli, i russi avrebbero dovuto distruggere l’esercito ucraino con un’operazione lampo, arrestare i responsabili del golpe e indire nuove elezioni…e affanculo la Nato la quale avrebbe potuto fare poco o niente! Invece ora hanno comunque le sanzioni, la russofobia dilagante e fuori l’uscio di casa un paese marionetta che appena avrà semaforo verde dagli ammerecani muoverà le sue truppe contro la stessa russia…e, accordi o no di spartizione, non escluderei la probabile prossima installazione di missili nato anche in ucraina.
Il “popolo fratello” come Lavrov ama definire il popolo ucraino s’è dimostrato un fratello alla Caino! Una delle poche giustificazioni che riesco a immaginare per l’inerzia russa è che forse avevano già programmato d’intervenire in siria e non potevano permettersi una guerra su due fronti. Ma cos’era più urgente e preferibile? la Siria o l’Ucraina? Secondo me l’Ucraina e sarebbe stato anche relativamente facile e veloce far fuori la giunta golpista e, quindi, dedicarsi anche alla Siria.
C’è poi l’altra giustificazione citata spesso da altri e, cioè, che se la russia fosse intervenuta in ucraina, avrebbe dovuto sobbarcarsi dei costi economici insostenibili per mantenere in piedi il paese. Penso che si esageri! non è che l’Ucraina fosse un paese arretrato e senza una propria economia al punto che i russi avrebbero dovuto sfamarli.
La verità è che parte dell’oligarchia russa è stata complice di ammerecani e fascisti di Kiev. Però non fa onore a Putin né a Lavrov aver addirittura riconosciuto in fretta e furia il regime golpista di Kiev. Adesso e più ancora in futuro i russi pagheranno a caro prezzo la loro tolleranza verso i golpisti di Kiev.
troppo semplice…
1) agire in Siria ha innalzato il profilo internazionale della Russia, ha salvato l’Iran, ha salvato (per così dire) la Siria, ha protetto il suo “sud” dal caos e infiltrazioni, ha infranto il tentativo usa/israele di egemonizzare il medio-oriente;
2) allo stesso modo, agire palesemente in ucraina avrebbe creato sconcerto internazionale, anche dei partner extra occidentali che sono molto più “vicini” geo-politicamente alla Siria che all’Ucraina. Avrebbe distrutto la reputazione russa in occidente (già scarsa per via delle ormai estenuanti campagne mediatiche made in usa), soprattutto in europa, con ricadute immediate a livello diplomatico e commerciale. Avrebbe dato il la agli usa per militarizzare completamente l’europa, senza alcun oppositore a quel punto, con probabile scontro diretto in ucraina. Un’azione che sarebbe costata molto più della Siria in tutti i sensi;
3) La Siria, cinicamente, ha permesso qualcosa di molto più rilevante e preoccupante (per gli usa). Sebbene si pensasse, nel 2016, dopo l’intervento russo, ad una Siria teatro perfetto per uno scontro convenzionale tra usa e russia (della serie meniamoci fuori dal bar) come un regolamento di conti già in odore da tempo, l’azione lampo russa (qui si che lo è stata vista la facilità imbarazzante con cui ha orchestrato il suo dominio sull’area), relativamente economica, precisa ed efficace, contro il caos dilettantesco messo in scena dall’altra parte, ha creato le lo scenario ideale per un super marketing alle nuove tecnologie militari russe. Tutto il mondo ha visto, volente o nolente, cosa hanno e sanno fare i russi. Beh, alla fine dei conti non ci sono dubbi, la Siria, in questo caso è un investimento perfetto dal ritorno enorme (vedi ordinativi militari 2016/2017/2018).
Come dire, gli americani sono ricchi e scommettono un po su tutto, a volte va bene, a volte male. I russi non sono effettivamente ricchi (potenzialmente si) quindi hanno dovuto scegliere, nel momento storico specifico, dove fare l’unico investimento possibile.
4) altro dettaglio che considererei è l’opportunità. Posso andare in Ucraina e congelare la Siria? No, la complessità siriana ha concesso una finestra temporale minima (diciamo qualche giorno o ora, tra la chiamata di Assad a Putin e l’invio di 2/300 missili americani a Damasco), prendere o lasciare. Posso andare in Siria e congelare l’Ucraina? Si, è già fatto, sotto gli occhi di tutti.
Non conosco gli strateghi al Cremlino. Credo che Putin sia persona di una certa intelligenza strategica ma non può fare da solo. Il suo team è a mio parere esagerato per il contesto internazionale attuale. E’ come una partita tra professionisti e dilettanti. Il problema è “non farsi male” perché i dilettanti quando non vedono mai la palla di solito ti fanno un bel fallo da dietro lol