Mi è stato chiesto di recente come i Russi gestirebbero dei disordini etnici. Normalmente, la polizia regolare sarebbe il primo livello di difesa, ma presto verrebbe chiamata all’azione l’Unità Speciale Mobile della Polizia (OMON), perché è quella l’unità antisommossa regolare. Di recente mi sono imbattuto in un video che mostra come si addestrano per questo genere di eventi le forze speciali antisommossa del Servizio Penitenziario Federale (FSIN) [in Inglese]. Sebbene l’OMON affronti tipicamente rivolte civili e lo FSIN affronti le molto più pericolose persone incarcerate nelle prigioni russe o nei campi di lavoro, le loro tattiche sarebbero simili. Guardate voi stessi questo recente video sull’addestramento dell’FSIN:
Il livello successivo sarebbe chiamare la Guardia Nazionale Russa [in Inglese], di recente costituzione, o la Divisione per Scopi Operativi Indipendente (ODON) [in Inglese] che hanno abbastanza forza per condurre operazioni militari indipendenti.
La mia opinione? La Russia ha una serie completa di strumenti per schiacciare qualsiasi livello di violenza all’interno delle sue frontiere, da piccole rivolte locali a un’insurrezione regionale. E non solo, le autorità russe a tutti i livelli sono pienamente in grado di scatenare un livello di violenza tale contro i rivoltosi che sarebbe impensabile in Europa. Attenzione, NON sto dicendo che faranno necessariamente questo, in nessun modo. Infatti, la soppressione dei disordini negli Stati Uniti e in Europa è di solito molto più pesante perché sono “democrazie ufficiali” e si comportano come dittature, mentre la Russia è ufficialmente un “regime autoritario” e perciò esercita la massima cautela quando affronta i disordini. Il che è tutto bello e carino finché le cose non sfuggono veramente di mano, a quel punto i Russi utilizzeranno qualsiasi quantità di violenza necessaria per ripristinare la legge e l’ordine. Ecco la cosa fondamentale: tutti sanno questo, inclusi le varie minoranze etniche, i lavoratori stranieri e i rifugiati.
Ci sono *molte* bande etniche, di immigrati e di rifugiati assortiti in Russia, e durante gli anni ‘90 alcune di esse si sono comportate in un modo molto simile a quello che vediamo oggi in Europa. Così la Russia ha imparato questa lezione nel modo più difficile. Ecco perché eventi simili non accadono più in Russia.
Il Saker
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Pubblicato su The Saker il 21 giugno 2017
Traduzione in Italiano a cura di Raffaele Ucci per SakerItalia.
[le note in questo formato sono del traduttore]
Non è per niente piacevole vedere in russia gli stessi “Robocop” che si vedono in un qualunque paese occidentale…stessi caschi, stessa tuta armatura, stessi manganelli!
Ma c’è una differenza fondamentale rispetto all’occidente: qui vengono manganellati proletari e ceti comunque sempre più colpiti dalla crisi. in russia saranno manganellati mascalzoni venduti all’occidente per creare caos in russia.
Allora cari spetsnaz, non fatevi scrupoli e menate duro quei mascalzoni.