Evacuare il presidente, attivare la “Mano Morta” e proteggere la popolazione.

Avvertenza: Sebbene esista un piano governativo specifico su cosa fare in caso di un attacco nucleare, il Ministero delle Emergenze russo ritiene che un simile attacco alle principali città russe sia improbabile.

Da quando il mondo ha visto per la prima volta le armi nucleari nell’agosto del 1945, i governi di tutto il mondo hanno elaborato piani di emergenza su cosa fare in caso di attacco nucleare.

La Russia, ovviamente, ha un piano del genere, e sulla base di rapporti pubblici, dei mass media e documenti ufficiali, cerchiamo di ricostruirlo qui, minuto per minuto.

18:00

Durante la Guerra Fredda, il principale avversario nucleare della Russia erano gli Stati Uniti. Ancora oggi, molto tempo dopo la fine dello stallo nucleare, gli esperti stimano l’orario di un possibile attacco nucleare contro la Russia intorno alle 18:00. In questo momento, è mattina negli Stati Uniti e sera a Mosca, dove una parte importante della popolazione sarà bloccata nel traffico sulla strada di casa.

18:01

Immediatamente dopo il rilevamento di un attacco nucleare, il Sistema di Allarme Preventivo della Russia invia un segnale al Centro di Comando della Difesa Missilistica, e questo sistema di radar e satelliti riporta l’origine del lancio, nonché la sua velocità e traiettoria. Valuta anche il tempo di impatto.

18:02

Se i militari confermano che la Russia è realmente sotto attacco da missili nucleari, (e che non è un problema tecnico), il governo e la gente avranno solo 30 minuti per prepararsi all’impatto se il razzo è stato lanciato dal continente nordamericano, ma drasticamente meno tempo se il lancio proviene da un sottomarino nell’Oceano Artico. Inutile dire che, in caso di un (molto più temuto) attacco terroristico nucleare, sarà solo questione di pochi secondi.

18:05

A quel punto i militari inizieranno probabilmente l’evacuazione del presidente e di altri funzionari governativi in luoghi sicuri. Sebbene la posizione esatta sia segreta, sappiamo che il presidente ha una serie di vie di fuga a sua disposizione.

Il più pubblicizzato è l’“Aereo del Giorno del Giudizio” – un velivolo Tupolev Tu-214SR simile nella sua funzione all’Air Force One: mantenere il Comandante in Capo fuori pericolo e assicurare la sua ininterrotta comunicazione con le forze militari del paese.

È stato riferito [in inglese] che il Cremlino ha a disposizione tre “Aerei del Giorno del Giudizio”, per un costo totale di circa 130 milioni di euro.

18:10

A questo punto, il presidente può scegliere di abilitare il famigerato Perimetr. Questo sistema di Intelligenza Artificiale completamente automatizzato è noto come la “Mano Morta[in inglese] per il suo macabro ruolo: assicurare un attacco di rappresaglia anche se il paese è stato distrutto, o la capacità di comando e controllo del governo è stata interrotta, o se non c’è nessuno vivo per dare l’ordine di rappresaglia.

18:11

Perimetr inizia il complesso processo di monitoraggio dell’attività sismica, delle radiazioni e della pressione atmosferica in cerca di esplosioni nucleari sul territorio russo. Comincia anche a monitorare l’intensità delle comunicazioni militari in cerca dei segnali di allarme che inevitabilmente seguiranno un attacco nucleare.

18:12

Il resto del governo sarà stato probabilmente evacuato insieme al presidente. Proprio come negli Stati Uniti, dove la continuità del governo è assicurata da procedure stabilite, la Russia ha una propria linea di successione nel caso in cui il presidente in carica non sia in grado di adempiere al proprio dovere.

Il Primo Ministro russo è la prima persona nella linea di successione alla presidenza, e molto probabilmente sarà evacuato con il resto dei suoi ministri e altri funzionari civili e militari.

Le posizioni dei nascondigli del Giorno del Giudizio sono segrete, ma è noto che Mosca ha molti bunker costruiti in epoca staliniana.

Alcuni, come Bunker-42 presso la stazione della metropolitana Taganskaja-Kol’cevaja, hanno perso la loro rilevanza e ora sono siti che attraggono turisti e cercatori di cimeli, ma molti altri rimangono intatti.

Il misterioso progetto dal nome in codice D-6 e ampiamente conosciuto come Metro 2 [in inglese], alimenta le chiacchiere sulle vie di fuga segrete per i funzionari governativi.

18:15

Anche i cittadini devono essere informati dell’attacco in arrivo. In Russia, il Ministero delle Emergenze è incaricato di gestire la logistica di questo scenario da Giorno del Giudizio.

In caso di un attacco nucleare, il ministero favorisce l’evacuazione [in russo] delle grandi città verso la campagna, ma questa strategia richiederà molto tempo e non potrà essere eseguita con breve preavviso. Al contrario, il piano del ministero di usare rifugi antiatomici è più applicabile.

La metropolitana di Mosca è probabilmente il posto migliore per ripararsi: è abbastanza profonda da fornire protezione da un’esplosione nucleare, e molte stazioni sono dotate di porte stagne e filtri dell’aria.

Un piano governativo approvato dal Ministero delle Costruzioni stabilisce quanto rapidamente le persone devono entrare in metropolitana in caso di emergenza (compreso un attacco nucleare).

“Il tempo stimato perché le persone riempiano stazioni e tunnel dopo che gli allarmi della Difesa Civile hanno suonato dovrebbe essere di 10 minuti”, dice il documento (link in russo). In alcuni casi, il tempo può essere esteso fino a 15 minuti, ma non di più.

Naturalmente, il pubblico verrà informato al più presto in caso di un attacco nucleare, e i preziosi 15 minuti non saranno sprecati. Tuttavia, le regole del governo consentono di rendere possibile il ricovero di massa anche se l’allarme arriva in breve tempo.

18:30

A quel punto, il presidente, il governo e i comandi militari del paese, così come i cittadini, devono prepararsi all’impatto, rifugiarsi nei bunker o nella metropolitana.

Dopo di che, i sopravvissuti dovranno vivere in un mondo che nessuno di noi ha mai visto prima, e si spera nessuno vedrà mai.

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Articolo di Nikolaj Ševčenko pubblicato su Russia Beyond the Headlines il 23 agosto 2018.
Traduzione in italiano a cura di Raffaele Ucci per SakerItalia.

[le note in questo formato sono del traduttore]

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