Mentre si avvicinano le elezioni presidenziali in Russia sono stupito dal vedere quanto interesse questo evento stia generando, nonostante sia sicuro che questo sarà un evento incredibilmente noioso e, francamente, totalmente inutile.

Ma prima, una spiegazione completa: io non ho molta fiducia nel cosiddetto “processo democratico”. Guardate l’UE e ditemi: credete davvero che le persone al potere rappresentino la volontà e gli interessi delle persone che, presumibilmente, le hanno elette? Ci sono delle eccezioni, naturalmente: la Svizzera è probabilmente uno dei paesi relativamente più democratici là fuori, ma soprattutto quello che vediamo è che le democrazie occidentali sono gestite da bande di oligarchi e burocrati che non hanno quasi nulla in comune con le persone che dovrebbero rappresentare. Per quanto riguarda gli Stati Uniti, per decenni ogni volta che la gente ha votato per “A” ha sempre ottenuto “non-A” come risultato. È quasi comico. Quindi ecco la mia conclusione personale: le democrazie sono sistemi politici in cui le vere élite dominanti si nascondono dietro una facciata assolutamente finta di potere popolare. In altre parole, il “processo democratico” è il dispositivo con cui i veri e occulti governatori del mondo (o “poteri dietro le quinte del mondo”, per usare l’espressione di Ivan Il’in), legittimano il loro potere e prevengono il rovesciamento. Questa è la stessa tecnica usata dai concessionari di auto usate quando mettono decine, a volte, centinaia di bandiere americane sui loro parcheggi prima di una vendita di automobili: è solo un trucco base per indurre lo stato mentale “corretto”, quello patriottico. Questo è anche il motivo per cui ci sono elezioni ogni 4 anni negli Stati Uniti: più illegittimo e dispotico qualsiasi regime “democratico” è, più spesso organizzerà elezioni; per così dire, “aumenterà la dose” di stupore indotto dal patriottismo nella sua gente e darà essa l’illusione che il regime sia legittimo, che le loro opinioni siano importanti e tutto vada bene. Infine, quando necessario, slogan come “la democrazia è la peggiore forma di governo, ad eccezione di tutte le altre” vengono usati per mettere a dormire coloro che potrebbero avere dei dubbi. In termini di persone reali, le “democrazie” basate sul potere popolare sono probabilmente i regimi meno democratici immaginabili, semplicemente perché sono di gran lunga i più capaci di nascondere chi gestisce veramente il paese e dove sono i veri centri di potere. Devo proprio aggiungere che il peggior tipo di “democrazia” è quello capitalista? Non siete d’accordo? Allora perché pensate che Mayer Amschel Rothschild avrebbe dichiarato “Permettetemi di emettere e controllare i soldi di una nazione, e non mi importa di chi farà le sue leggi!”? Da nessuna parte la concentrazione di capitali è più facile da ottenere che in una società che consente alla vera classe dominante di nascondere il suo potere dietro un paravento di farse elettorali.

La moderna “democrazia” della Russia si inserisce molto bene in questo schema, e le prossime elezioni ne sono un perfetto esempio. Ma qui ho bisogno di fare un’altra avvertenza: se giudicate superficialmente, solo tramite il solito insieme di criteri legalistici esterni, la Russia è una vera democrazia: c’è libertà di parola in Russia, molte elezioni, potete criticare Putin o qualsiasi altro politico a vostro piacimento, quando i giornalisti vengono uccisi (cosa che succede), non avviene mai per ordine del Cremlino (semplicemente perché il Cremlino non ne ha bisogno). I media russi sono infinitamente più diversi (e interessanti!) della noiosa macchina di propaganda chiamata “i media” in Occidente. E persino gli aspri critici del governo (come, per esempio, Maksim Shevchenko) ottengono posizioni in vari organismi ufficiali di controllo dei diritti umani, ecc. In realtà, la Russia è molto più democratica della maggior parte dei paesi occidentali.

Allora, cosa c’è di sbagliato in questo quadro roseo?

Ciò che è sbagliato è che questa è tutta una farsa, una facciata, falsa tanto quanto quelle delle democrazie occidentali. Ma in un modo molto diverso, unicamente russo.

Per prima cosa, non c’è una vera opposizione in Russia. Oh, certo, Zhirinovsky è stato in politica per anni e ha espresso il suo mix unico di idee molto valide e veritiere e sciocchezze idiote. “Zhirik” (come viene chiamato in Russia) è in realtà un buffone di corte, il cui ruolo è quello di divertire, ma spesso dice anche cose che altri non hanno il coraggio di dire. Comunque, a prescindere dalle stupide assurdità che sputa regolarmente, quest’uomo è molto intelligente e ben educato, e quando si comporta come un pagliaccio ne è pienamente consapevole (si riesce persino a vedere il suo sguardo divertito quando fa un commento particolarmente offensivo e oltraggioso). Zhirik e il suo partito “Liberal-Democratico” (non vi sto prendendo in giro!) sono fondamentalmente la pseudo-opposizione ideale “approvata dal Cremlino” che fa sì che un sacco di gente che altrimenti potrebbe sentirsi davvero disgustata dalla politica del Cremlino si sfoghi, voti, e poi sostanzialmente sostenga Putin anche se non se ne rende conto. Zhirik e il suo LDRP sono anche molto utili per criticare duramente, ridicolizzare e screditare i “liberali” filo-americani (nel significato russo della parola) a cui mi riferisco come “Integrazionisti Atlantici”. E poi ci sono i comunisti.

I comunisti russi sono un gruppo patetico, davvero. Vorrei che il pubblico di lingua inglese potesse ascoltare come parla il loro leader storico, Gennadij Zjuganov: sembra un vecchio membro del Politburo sovietico. I comunisti russi sono, da molti anni, un partito completamente reazionario e fossilizzato: per lo più spacciano nostalgia dell’epoca sovietica, senza gulag, naturalmente, e con un nuovo e fantasticamente ipocrita rispetto per la religione. Se Zhirik è perlomeno divertente, Zjuganov vi annoierà fino alle lacrime! Quindi, per queste elezioni, i comunisti russi hanno fatto qualcosa di veramente strano: hanno scelto di sostenere un outsider, Pavel Grudinin, che è un vero comunista tanto quanto Barack Obama era un vero democratico. Immagino che il loro stupido piano sia quello di mostrare qualcosa di simile ad una versione del 21° secolo del “Comunismo dal volto umano”, tranne per il fatto che quel viso sembra straordinariamente simile a quello di Charlie Chaplin.

Ma non liquidate ancora del tutto i comunisti. Per prima cosa, molti russi sono profondamente contrari alle politiche neo-liberiste del governo di Medvedev, e anche se Putin fa discorsi molto sociali, la triste realtà è che anche lui è chiaramente un sostenitore dell’economia occidentale. Putin se la cava con due semplici trucchi: a) la sua superba politica estera b) deviando la maggior parte delle critiche verso Medvedev. Mossa brillante, ma non abbastanza buona per una nazione e una cultura che è sempre stata fortemente sociale e collettivistica, che sente istintivamente che il capitalismo e l’individualismo sono moralmente ripugnanti e praticamente insostenibili, e che considerano l’accumulazione del capitale come qualcosa di profondamente immorale.

Ho spesso affermato che culturalmente la Russia non è, e non è mai stata, europea in alcun senso significativo della parola. Ciò è particolarmente vero nel mix tipicamente russo di, da una parte, disprezzo per l’accumulo di ricchezze e per l’individualismo e, dall’altra, la fissazione russa sulla nozione di giustizia morale. Gli eroi russi possono essere monaci o soldati, ma mai uomini d’affari o banchieri. La tradizionale cultura russa, che non ha mai subìto nulla che assomigli al Rinascimento o alla Riforma occidentale, ha mantenuto un ethos sociale molto più vicino all’Islam mediorientale o al Confucianesimo asiatico che ai valori occidentali del cosiddetto “Illuminismo”. E anche se il marxismo-leninismo è chiaramente un’importazione ideologica, i suoi valori trovarono in Russia un terreno molto più fertile rispetto ai valori massonici “illuminati” imposti alla società russa dalle élite russe occidentalizzate, spesso con molta violenza, durante i secoli 18°-20°. C’è una ragione per cui nessuno ha seguito Kerenskij e la sua banda massonica mentre i bolscevichi hanno ricevuto molto sostegno dalla popolazione nonostante il loro rabbioso odio per la religione e la loro russofobia. Così, ben 750 anni dopo che Sant’Aleksandr Nevskij pronunciò le sue famose parole “Dio non è nella forza, ma nella verità”, abbiamo visto Danila Bagrov, l’eroe del famoso film “Il Fratello Grande”, dire ad un tipico capitalista americano nel suo ormai famoso monologo “dimmi, americano, dove è la forza? È nel denaro? Anche mio fratello dice che è nel denaro. E tu hai un sacco di soldi, e allora? Io penso che la vera forza sia nella verità – chi ha la verità è il più forte!”. Ciò con cui abbiamo a che fare qui è ciò che Ivan Solonevich chiamava “dominante nazionale” – una componente fondamentale dell’identità, della visione del mondo e dell’etica di una nazione. Settanta anni di bolscevismo, seguiti da un decennio di capitalismo “democratico” sono riusciti a danneggiare e sminuire questa “dominante nazionale”, ma essa è ancora qui e il suo potenziale politico e sociale è ancora immenso. Questo è il motivo per cui i partiti “di sinistra” non dovrebbero mai essere completamente respinti in Russia: la Russia sarà sempre un paese attratto dai valori e dalle idee sociali “di sinistra” e collettiviste.

Ora torniamo alla realtà: Grudinin è il più lontano possibile dall’essere un Sant’Aleksandr Nevskij o un Danila Bagrov, e la cosiddetta “sinistra” in Russia è tanto poco interessante e sterile quanto lo è in Occidente. Ma se 70 anni di odiosa cattiva gestione bolscevica non sono riusciti a screditare i valori collettivisti e sociali del popolo russo, non ci riuscirà neanche una pessima scelta per un’elezione presidenziale.

Tuttavia, la triste realtà odierna è che i russi non hanno un candidato realmente e veramente socialista per cui votare. Se Zhirik è un giullare di destra, allora Grudinin è un falso esponente della sinistra.

Eppure, pur essendo il falso che è, Grudinin è abbastanza irritante (non una minaccia, sarebbe esagerato definirlo tale) per far sì che i media di Stato russi hanno intrapreso chiaramente una campagna denigratoria contro Grudinin (cosa che merita ampiamente, ma non divaghiamo). Non dovremmo mai dimenticare che i comunisti hanno vinto le elezioni del 1996 (che Eltsin ha rubato con il pieno sostegno dell’Occidente, lo stesso Occidente che ha sostenuto Eltsin usando i carri armati nel 1993, per uccidere migliaia di persone in un Parlamento democraticamente eletto). È stato tanto tempo fa, ma quello che penso è che questo dimostra che esiste ancora una grande base elettorale per i comunisti in Russia, ma solo se i comunisti presentassero un candidato credibile. A proposito, anche se lo stesso Zjuganov sembra una vecchia reliquia del Politburo, in Russia ci sono molti giovani comunisti più intelligenti, proprio come alcuni membri più giovani della LDPR sono piuttosto acuti. Ma qui c’è il nocciolo del problema: il Cremlino ha chiaramente abbastanza potere per assicurarsi che tutto ciò che i russi considerano una “scelta” siano o buffoni di corte o falsi. Quindi, anche se la forma democratica viene rispettata, manca completamente la sostanza.

Poi, ci sono quelli che potremmo chiamare “tutti gli altri” (Sobchack, Javlinskij, Baburin, Suraikin, Titov). Basta dimenticarli, in pratica non esistono. Alcuni (Baburin) sono migliori di altri (Javlinksij), ma la realtà è che sono tutti irrilevanti.

E poi c’è L’Uomo, Il Capo, Il Supercandidato che schiaccia tutti con la sua presenza e che otterrà facilmente un altro mandato: Vladimir Vladimirovich Putin. Rispetto a Putin, tutti gli altri sembrano confusi bambini della scuola materna che giocano a fare i politici nel box con la sabbia elettorale assegnata loro. Ora, sono un fan confesso di Putin e sono molto felice che sia al potere. Ma ciò non significa che dovrei prendere in giro me stesso, o chiunque altro, su tutti i problemi della situazione attuale. Consentitemi di elencare alcuni di questi problemi:

Primo, e questo è fondamentale, la Russia è in guerra. Lasciatemelo ripetere: la Russia è in guerra con l’Impero Anglo-Sionista. Il fatto che questa guerra sia all’incirca all’80% informativa, al 15% economica e al 5% cinetica non la rende meno reale o meno pericolosa, se non altro perché questi indici possono cambiare molto rapidamente. Inoltre, Putin è un uomo brillante posto in cima ad un sistema pessimo che quasi è costato alla Russia la sua stessa esistenza. Di conseguenza, Putin fa sforzi in due direzioni: proteggere la Russia dall’aggressione occidentale e lottare contro la quinta colonna filo-occidentale all’interno della Russia (oligarchi, sionisti, “liberali”, russofobi, ecc.), Cremlino incluso (gli Integrazionisti Atlantici à la Medvedev o i simpatizzanti dell’IMF/WTO/Washington à la Nabiullina & Kudrin & Chubais, ecc.). Certo, Putin ha cercato di combattere la corruzione, la cattiva gestione, le frodi, ecc., ma le due sfere in cui ha colpito più duramente sono state la Difesa e le forze aerospaziali. Ha anche creato l’ONF (Il Fronte Popolare di Tutte le Russie) per cercare di “raggiungere” più in profondità la società e l’economia russa, e anche questo ha funzionato. Ma resta il fatto che la maggior parte dell’energia di Putin è stata diretta a combattere la guerra contro l’Impero e la quinta colonna in Russia. La maggior parte del Paese ha ancora un disperato bisogno di riforme.

In secondo luogo, e con mio personale grande rammarico, Putin è un neoliberista. Un vero anti-liberale non si sarebbe mai tenuto persone come Kudrin (che, a proposito, è stato licenziato da Medvedev, non da Putin), o la Nabiullina e tutti gli altri. Ahimè, Putin non è riuscito a gettare tutta questa banda dove merita: in prigione. Ne ha colti in fallo alcuni (Serdjukov, Uljukaev) ma molti di loro sono ancora qui (vi siete accorti che né la Nabiullina né Chubais sono mai finiti nella lista delle sanzioni degli Stati Uniti?). Non leggo il pensiero, ma la mia ipotesi migliore è che Putin crede sinceramente in ciò che potremmo definire genericamente “capitalismo regolamentato” o “socialdemocrazia” e che il tipo di idee presentate da, per esempio, Sergej Glaziev, gli facciano davvero temere un possibile ritorno al tipo di economia disastrosa che l’Unione Sovietica aveva negli anni ‘80. Penso che abbia torto, ma non importa. Ciò che importa è che la maggior parte dei russi vorrebbe chiaramente un certo numero di cose che Putin non è disposto o in grado di offrire, compresa una più severa repressione della corruzione, politiche sociali molto più vigorose (sociali o “socialiste” nel senso russo del termine, ovvero orientate socialmente e non guidate dall’ideologia capitalista) e una distribuzione della ricchezza molto più equa. Secondo tutti i resoconti, e in opposizione diametrale alle sciocchezze vomitate dalla propaganda anglo-sionista, Putin non è affatto un nostalgico dell’era sovietica. In effetti, sembra avere una sorta di fobia verso qualsiasi cosa che possa ricordare a qualcuno le politiche dell’era sovietica, anche quando queste politiche erano chiaramente superiori a quelle che vediamo oggi in Russia (per esempio nell’istruzione, nella sanità, nelle scienze fondamentali, nei programmi sociali, ecc.). Qualunque cosa possa essere, non credo che nessuno negherà che la maggior parte dei russi sarebbe felice se l’intero “blocco economico” del regime di Medvedev venisse licenziato (o imprigionato o, meglio ancora, giustiziato sommariamente da un plotone di esecuzione) e sostituito da molti più economisti “di sinistra/socialisti/comunisti”. Il fatto che i comunisti russi falliscano completamente nel fornire un’alternativa del genere è un bene per la rielezione di Putin, ma un grande male per la Russia.

In terzo luogo, la Russia oggi è governata da un solo uomo: Putin. Un bravo ragazzo, lo appoggio in pieno! Ma un solo uomo che governa un paese è una cosa molto brutta, non solo perché prima o poi quest’uomo lascerà la scena e non lascerà alcun successore credibile, ma anche perché un Presidente non dovrebbe occuparsi dei marciapiedi delle strade nelle piccole città degli Urali, o essere coinvolto nella distribuzione geografica dei reparti maternità in Siberia. Eppure questo è esattamente quello che sta succedendo. I russi hanno persino un’espressione per questo: “Putin governa in modalità manuale” significa che deve fare tutto da solo. Questa è pura follia, ed è ovviamente insostenibile. Oh certo, ci sono persone molto acute e buone intorno a Putin, ma nessuna di esse può eguagliare la sua combinazione unica di fascino, carisma, intelligenza, coraggio, pazienza e determinazione: non appena Putin se ne andrà, per qualsiasi ragione, l’intero sistema crollerà proprio perché non è un vero *sistema* ma un “one man show”. E questo è esattamente ciò che gli Integrazionisti Atlantici stanno ovviamente aspettando per colpire ancora.

Quindi, se Putin è così cattivo, perché lo sostengo? Semplicemente perché in questo momento non ci sono alternative. E in realtà Putin non è “cattivo” – ma piuttosto è un essere umano, non un mago con una bacchetta magica tra le mani che può riformare la Russia semplicemente agitandola e dicendo “abracadabra”. Soprattutto non mentre la Russia è in guerra con un impero che minaccia la sua stessa esistenza!

In Occidente, gli anglo-sionisti stanno chiaramente appoggiando Grudinin (si veda qui, qui, qui, qui, qui e qui [tutti i link in inglese, tranne l’ultimo, in russo], e anche la sempre iperpoliticamentecorretta Wikipedia lo ama! [in inglese]). Le ragioni di ciò sono davvero semplici: non solo gli anglo-sionisti preferirebbero *chiunque*, incluso il Conte Dracula, al posto di Putin, ma se un puramente teorico pseudo-comunista come Grudinin arrivasse al potere, tutte le “élite” occidentali potrebbero finalmente proclamare a gran voce: “Aha! Ecco la prova; c’è un’ondata di comunismo revanscista in Russia, e questa è come l’URSS 2.0 – benvenuti nella prossima Guerra Fredda!!”. In realtà, il Partito Comunista della Federazione Russa, pieno zeppo di capitalisti molto veri (si veda questo articolo tradotto automaticamente [in inglese]), è comunista solo di nome, ma ai suoi membri piacciono ancora le bandiere rosse e le immagini di Lenin e questo è abbastanza buono da spaventare coloro che già vogliono essere spaventati (gli occidentali). Nel frattempo, mentre i media statali russi denigrano Grudinin, “qualcuno” lo sta chiaramente promuovendolo nei social media russi. Avete qualche ipotesi su chi potrebbe essere questo “qualcuno”?

Come sempre, i “partner geostrategici occidentali” della Russia stanno fraintendendo la Russia e sprecano fiato (e denaro!). Ecco gli ultimi sondaggi [in russo]: Putin 71,5%, Zhirinovsky 5,5%, Grudinin 7,3% e il resto non importa. Non volete credergli? Bene. Ma quando la differenza è un intero ordine di grandezza, i vostri dubbi non faranno molta differenza. Inoltre, voi in realtà non volete che le stime siano diverse, fidatevi di me, perché se il giullare o il falso arrivassero al potere, allora la crisi che colpirà la Russia e il resto del nostro pianeta sarà davvero immensa e molto pericolosa: abbiamo già un pagliaccio che si occupa di una superpotenza nucleare, non possiamo assolutamente permettercene un secondo.

La triste realtà è che queste elezioni non cambieranno nulla, e non sono solo noiose (non c’è nessuna vera, credibile, opposizione) ma anche inutili. Un grande spreco di tempo e denaro. Eppure, sono anche necessarie.

Sono necessarie perché nell’“Impero delle Illusioni”, per prendere in prestito l’eccellente espressione di Chris Hedges, tutti semplicemente devono giocare secondo le regole anglo-sioniste: le elezioni sono un “must” assoluto anche se sono una farsa di per sé stessa evidente. Così i russi otterranno la loro “liturgia laica” (che è ciò che realmente sono le elezioni), il ragazzo giusto rimarrà al potere, il che è positivo, anche se la sua permanenza al potere non ha nulla a che fare con i crismi della democrazia formale. Sì, Putin ha il sostegno della stragrande maggioranza del popolo russo, anche quelli che non si fidano dei sondaggi o dei risultati elettorali concordano su questo, e questo sostegno popolare è di gran lunga la sua più importante base di potere (e il motivo principale per cui quelli che odiano Putin stanno zitti o diventano politicamente irrilevanti). Ma la realtà di questo sostegno non è né espressa, né trasmessa, dalle elezioni presidenziali. Putin ha la nazione alle spalle, ma non perché lo dice una farsa elettorale. Se per mezzo di qualche trucco magico, per esempio, un tribunale privasse Putin di tutti i suoi poteri legali, avrebbe comunque un’autorità morale e, di conseguenza, molto più pratica di qualsiasi altra persona in Russia. Aleksandr Solzhenitsyn disse una volta che tutti i regimi possono essere posizionati su un continuum che va da regimi la cui autorità si basa sul loro potere a quelli il cui potere si basa sulla loro autorità. Il vero potere di Putin non si basa su alcuna elezione presidenziale, né si basa sulla Costituzione russa, si basa sulla sua autorità morale sul popolo russo. Questo non è qualcosa che può essere espresso in percentuali o con i numeri delle proiezioni, ma non è meno reale.

Perciò l’obiettivo dell’Impero è semplice: non sostituire Putin, almeno non ancora, ma impedire a Putin di ottenere una netta maggioranza nel primo turno. Il piano è semplice: se Putin ottiene la maggioranza, si denuncia la Russia come stato autoritario non democratico. Se Putin per qualche miracolo non riesce ad ottenere quella maggioranza, si dimostra al mondo che non è popolare come la maggior parte della gente dice, e si spera che tutte le forze anti-Putin combinate si rivolgano a Grudinin o a Zhirinovsky (o ad entrambi). Se Grudinin arriverà al secondo turno, questo dimostrerà che la Russia è un paese con una forte nostalgia per l’era sovietica (aspettatevi una miriade di riferimenti a Stalin nei media sionisti), se lo farà Zhirinovsky, annunceranno al mondo che i rabbiosi nazionalisti russi sono in procinto di invadere i Paesi Baltici o nuclearizzare la Turchia. Alla fine, quando Putin vincerà, dichiareranno che le elezioni sono state afflitte da brogli e spiegheranno al pubblico zombificato che Vlad il Malvagio non è altro che la somma ideologica di comunisti e nazionalisti uniti in un’unica grande “minaccia russa”.

Sembra stupido? Sì, ovviamente, perché lo è. Ma, comunque, questo è il piano.

Il Saker

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Pubblicato su The Saker.is il 23 febbraio 2018
Traduzione in italiano a cura di Raffaele Ucci per SakerItalia

[le note in questo formato sono del traduttore]

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