
“Porgi l’altra guancia!” “Ma fai del male al mio paese!”
Un gran giurì di operai dell’acciaio e minatori di carbone nella Pennsylvania occidentale ha votato per accusare sei ufficiali dell’esercito russo di diversi reati, inclusa la difesa contro due stati nemici in guerra ai confini della Russia, Ucraina e Georgia; il laboratorio di guerra chimica del Regno Unito a Porton Down; e l’Organizzazione per la Proibizione delle Armi Chimiche (OPCW) nei Paesi Bassi.
Secondo l’accusa di 50 pagine di un avvocato statunitense locale, i soldati russi erano coinvolti in una “cospirazione per schierare malware distruttivi e intraprendere altre azioni dirompenti a vantaggio strategico della Russia”.
Tra il 5 e il 6 aprile 2018, i militari hanno inviato e-mail fingendo di essere un giornalista di un settimanale nazionale tedesco e un giornalista britannico. Le e-mail sono state inviate agli indirizzi ufficiali del Defense Science & Technology Laboratory (DSTL) [in inglese] a Porton Down in Inghilterra e all’OPCW nei Paesi Bassi. Per quanto riguarda gli episodi di avvelenamento a Salisbury del 4 marzo 2018, che hanno coinvolto Sergej e Julija Skripal, i “cospiratori hanno affermato di avere informazioni da condividere sull’avvelenamento”.
Non è stata presentata alcuna prova di quali informazioni loro, o l’agenzia di intelligence militare russa GRU presso cui hanno lavorato i sei ufficiali, avessero sul caso Skripal, perché le loro e-mail sono state ignorate. Il presunto malware allegato alle e-mail sembra non aver causato danni ai computer presi di mira, né consentito uno spionaggio efficace all’interno dei file di DSTL e OPCW.
I tentativi di comunicare con Porton Down e l’OPCW sono accusati di essere reati statunitensi di frode telefonica, danni ai computer, furto di identità e favoreggiamento di uno schema di spearphishing – irruzione nei computer di Porton Down e OPCW, che stanno accusando l’esercito russo di tentato assassinio con l’agente chimico chiamato Novichok.
L’accusa, rilasciata lunedì in un blitz dei media statunitensi e britannici, è la prima a rendere le operazioni militari russe al di fuori degli Stati Uniti un reato penale all’interno degli Stati Uniti. Quattro dei militari sono accusati di aver “sviluppato e dispiegato malware distruttivi contro entità in tutto il mondo, incluso nel Distretto Occidentale della Pennsylvania”.
Potete leggere l’intero atto d’accusa qui [in inglese].

Fonte: https://www.justice.gov/ [in inglese]
Le presunte “azioni dannose cibernetiche mirate a sostenere gli sforzi più ampi del governo russo – indipendentemente dalle conseguenze per parti innocenti e infrastrutture critiche in tutto il mondo – per minare, fare ritorsioni o destabilizzare in altro modo: (1) l’Ucraina; (2) la Georgia; (3) le elezioni francesi; (4) i tentativi per ritenere la Russia responsabile del suo uso di un agente nervino su suolo straniero [britannico]; e (5) le Olimpiadi invernali del 2018 dopo che un’azione di doping sponsorizzata dal governo russo ha portato gli atleti russi a non essere in grado di partecipare sotto la bandiera russa”.
Il termine “fare ritorsioni” implica che le operazioni militari russe erano in risposta a precedenti attacchi. Tuttavia, si presume la colpevolezza nel caso dell’avvelenamento degli Skripal e nelle campagne per vietare la partecipazione russa agli sport internazionali. Per il libro sull’affare Skripal, fate clic qui. Per saperne di più sulla politica della campagna antidoping, leggete questo [in inglese].
L’unica prova di un presunto caso nazionale degli Stati Uniti nell’accusa afferma che i russi hanno lanciato attacchi informatici in un solo giorno, il 27 giugno 2017, contro un fornitore di materiale sanitario della Pennsylvania, l’Heritage Valley Health System; la FedEx Corporation; e Merck & Co., la società farmaceutica statunitense. La richiesta di risarcimento ha chiesto 2 milioni di dollari di riparazioni all’Heritage Valley; 400 milioni di dollari alla FedEx; 500 milioni alla Merck.
All’epoca, i resoconti della stampa statunitense indicavano [in inglese] che l’attacco informatico era globale e che tra gli obiettivi c’era Rosneft, la compagnia petrolifera di stato russa. Una causa per responsabilità civile tentata nello stesso tribunale distrettuale federale nella Pennsylvania occidentale dall’Heritage Valley è stata archiviata per mancanza di prove nell’agosto [in inglese] di quest’anno.
L’accusa di lunedì indica anche uno degli ufficiali del GRU, Anatolij Kovalev, di impegnarsi “in campagne di spearphishing a scopo di lucro, comprese campagne rivolte a grandi società immobiliari russe, concessionari di auto e minatori di criptovalute, compresi scambi di criptovalute situati al di fuori della Russia”. Nessuna prova per questa accusa è stata presentata.
Kovalev è stato nominato [in inglese] anche nell’atto d’accusa del luglio 2018 dal consigliere speciale Robert Mueller per coinvolgimento in tentativi di hackeraggio delle elezioni presidenziali statunitensi. L’FBI afferma [in inglese] che Kovalev, un 29enne originario di Vologda, “dovrebbe essere considerato armato e pericoloso”.
Lo spearphishing non è definito nell’atto di accusa. Kaspersky [in inglese], la società russa per la sicurezza in Internet, la definisce “una truffa tramite posta elettronica o comunicazioni elettroniche mirata ad un individuo, un’organizzazione o un’azienda specifica. Sebbene spesso destinati a rubare dati per scopi dannosi, i criminali informatici potrebbero anche voler installare malware sul computer di un utente mirato”. Quando condotto come parte di operazioni militari contro forze ostili che impiegano armi e dispositivi simili, il concetto di criminalità cessa di applicarsi al fronte tra le forze; le leggi di guerra hanno la precedenza.
L’atto di accusa rivendica che gli ufficiali del GRU hanno condotto “tre campagne di spearphishing correlate che hanno preso di mira l’OPCW e le agenzie britanniche coinvolte nelle indagini sull’avvelenamento”. Il DSTL a Porton Down è identificato come un’installazione del Ministero della Difesa. “Intorno al 3 aprile 2018, il DSTL ha annunciato” – secondo l’accusa – “di aver identificato il veleno usato contro Skripal e altri come un agente nervino”, il Novichok, “di livello militare”. In effetti, l’unica dichiarazione [in inglese] del DSTL all’epoca era accuratamente qualificata in modo da escludere l’identificazione dell’esercito russo come produttore o fonte dell’agente nervino.
Due giorni dopo, il 5 aprile 2018, Kovalev è ora accusato di aver inviato e-mail di spearphishing al DSTL “con malware allegati”. Al momento non si presume alcuna penetrazione, pirateria informatica o danno ai computer di Porton Down, né la perdita di informazioni riservate sensibili. Anche un’operazione del GRU simile contro i computer dell’OPCW è fallita.
L’OPCW aveva testato gli Skripal nell’ospedale di Salisbury due settimane prima, e si stava preparando a pubblicare il suo rapporto del 12 aprile [in inglese]. All’epoca erano in corso anche operazioni di spionaggio dirette russe presso la sede dell’OPCW all’Aia e in uno dei suoi laboratori di test associati a Spiez [in inglese], Svizzera. Il lavoro di intelligence ha portato agli annunci del governo russo che i test britannici e dell’OPCW non erano riusciti a identificare una fonte russa per l’agente nervino identificato nei campioni di sangue di Skripal.
L’autore dell’accusa e dell’indagine del gran giurì che ha portato ad essa è Scott Brady (a destra), nominato dall’amministrazione Trump nel settembre 2017. Il suo mandato scadrà l’anno prossimo. Brady si descrive [in inglese] come proveniente da “una piccola città della produzione d’acciaio nella Contea di Mercer, dove ha imparato il valore del duro lavoro e l’importanza della famiglia e del servizio pubblico. Scott ha lavorato in una fonderia per pagarsi gli studi ad Harvard e, dopo la laurea, ha lavorato per sette anni per organizzazioni religiose di aiuto e sviluppo, di cui quattro in Europa, Medio Oriente e Asia centrale, concentrandosi sul lavoro del soccorso d’emergenza ai rifugiati successivo ai conflitti ”.
*****
Articolo di John Helmer pubblicato su Dances with Bears il 19 ottobre 2020
Traduzione in italiano a cura di Raffaele Ucci Per Saker Italia.
[le note in questo formato sono del traduttore]
__________
La redazione di Saker Italia ribadisce il suo impegno nella lotta anti-mainstream e la sua volontà di animare il dibattito storico e politico. Questa che leggerete è l’opinione dell’autore; se desiderate rivolgere domande o critiche purtroppo questo è il posto sbagliato per formularle. L’autore è raggiungibile sul link dell’originale presente in calce.
L’opinione dell’autore non è necessariamente la nostra. Tuttavia qualsiasi commento indecente che non riguardi l’articolo ma l’autore, sarà moderato, come dalle regole in vigore su questo sito.
No comments!
There are no comments yet, but you can be first to comment this article.