Vladimir Putin lascerà la presidenza russa con meriti altissimi se gli ambiziosi obiettivi stabiliti negli ultimi decreti di maggio si concretizzeranno nel 2024.
Putin è stato rieletto a marzo in quella che sembra essere stata una delle elezioni più pulite nella storia della Russia. Sebbene ci siano state le solite accuse di schede precompilate infilate nelle urne, la ricerca di un esperto presso la Hoover Institution dell’Università di Stanford ha stimato che meno dell’1% [in inglese] (circa 320.000) dei voti espressi per Putin sono stati falsificati in circa il 4% dei seggi elettorali russi.
Subito dopo la sua inaugurazione, il 7 maggio, Putin ha firmato [in inglese] un elenco ambizioso di obiettivi nazionali. Il decreto in 17 punti presenta essenzialmente una tabella di marcia per il quarto e ultimo mandato di Putin.
L’attuazione di questi cosiddetti “decreti di maggio” richiederà ulteriori 8 trilioni di rubli (circa 130 miliardi di dollari) in sei anni, una cifra che ammonta a circa la metà [in inglese] della spesa federale totale prevista nel bilancio russo del 2018. Un prezzo pesante per dei nobili obiettivi.
Il Financial Times ha definito gli obiettivi di Putin non solo ambiziosi, ma “chiaramente utopici”; ma diamo un’occhiata a questi obiettivi e vediamo quanto sono realizzabili o irraggiungibili.
Entrare nelle 5 migliori economie
Putin si è impegnato a portare la Russia nelle prime cinque economie globali entro la metà del prossimo decennio, mantenendo nel contempo la crescita del PIL al di sopra della media globale.
La Russia è la dodicesima più grande economia del mondo nelle borse, e la sesta più grande economia del mondo a parità di potere d’acquisto (solo il 5% in meno rispetto all’economia tedesca). L’economia russa si è dimostrata più resistente del previsto a fronte dei prezzi del petrolio più bassi e delle sanzioni occidentali, e il 2018 sarà un altro anno di ripresa e di crescita lenta ma sicura.
Tuttavia, sulla base di dati recenti, il mantenimento della crescita del PIL al di sopra della media globale sarà probabilmente il compito più importante. L’economia russa è cresciuta dell’1,5% lo scorso anno, mentre l’economia mondiale è cresciuta del 3,5%, o e questa disparità è destinata a continuare in base alle attuali previsioni. La portata della sfida non è invalicabile per il governo, anche se il Primo Ministro Dmitrij Medvedev ammette che i tempi sono “piuttosto stretti”.
Un recente rapporto della Banca Mondiale ha ammonito che la Russia avrebbe bisogno di “riforme strutturali più profonde e più rapide” per migliorare la produttività del paese e aumentare il suo PIL. Per raggiungere i propri obiettivi economici, la Russia dovrà sostenere l’innovazione tecnologica, continuare a rafforzare i suoi rapporti commerciali, e fornire rassicurazioni agli investitori stranieri, rafforzando i diritti di proprietà e l’applicazione dei contratti. Queste riforme strutturali sono cruciali se si vuole raggiungere l’obiettivo separato di Putin di ridurre la povertà del 50%.
Diminuire la dipendenza da petrolio e gas
Putin è stato spesso criticato per non aver fatto abbastanza per staccare la Russia dalla sua rischiosa dipendenza dalle esportazioni di petrolio e gas, ma ha promesso di fare proprio questo nei prossimi sei anni. L’obiettivo è generare [in inglese] almeno 250 miliardi di dollari all’anno in esportazioni non energetiche.
Procedendo secondo i piani, la Russia investirà pesantemente in nuove strade e porti per aumentare il traffico merci. Anche le ferrovie sono in via di miglioramento, con l’intenzione di aumentare del 50% le capacità di trasporto della ferrovia Bajkal-Amur e Transiberiana. Le città russe saranno anche meglio collegate con nuove ferrovie e più voli diretti. Allo stato attuale, un numero troppo elevato di viaggi nazionali deve essere fatto facendo scalo a Mosca – un ovvio impedimento alle attività economiche. Il rischio è che questo obiettivo cada nel dimenticatoio se i prezzi del petrolio continueranno a salire. Si spera che con un pensiero strategico a lungo termine, la necessità di ridurre la dipendenza dalle esportazioni energetiche e di sviluppare l’industria manifatturiera russa rimarrà in prima linea nell’agenda di Putin.
Aspettativa di vita e crescita della popolazione
Putin spera anche di aumentare l’aspettativa di vita in Russia a 78 anni entro il 2024 – qualcosa che l’ONU non si aspetta che accada fino al 2060-65.
L’aspettativa di vita in Russia ha raggiunto un livello record l’anno scorso, con i russi nati nel 2016 che si prevede [in inglese] vivranno fino a una media di quasi 72. C’è ancora un’enorme discrepanza, tuttavia, tra uomini e donne – con le donne che vivono 77 anni e gli uomini solo 66 anni. La Russia dovrà concentrarsi sulla chiusura di tale divario se si vuole raggiungere l’obiettivo dei 78 entro il 2024.
La popolazione della Russia è cresciuta fino a circa 147 milioni di persone, rispetto ai 142 milioni del 2009. Un’enorme parte è dovuta all’aumento istantaneo derivante dall’aggiunta di 2 milioni di crimeani.
L’obiettivo è quello di aumentare il tasso di natalità a 1,7 fornendo incentivi per i genitori, una migliore assistenza sanitaria e migliori prospettive di impiego per le madri che lavorano. Speriamo che, unitamente all’aumento dell’aspettativa di vita e alla riduzione della mortalità, ciò conduca alla “crescita naturale sostenibile” della popolazione che Putin immagina.
In effetti, Putin, che non fuma e beve raramente alcolici, ha svolto un ruolo attivo nell’incoraggiare i russi ad avere stili di vita più sani e più attivi. È facile liquidare le esibizioni pubbliche di Putin di forza e atletismo come banali prodezze pubblicitarie, ma sembrano avere un effetto positivo. Tabagismo e alcolismo sono diminuiti significativamente in Russia negli ultimi anni, e le nuove stime del Ministero dello Sport mostrano che il 36% dei russi di età compresa tra i tre e i 79 anni fanno sport regolarmente (dal 22,5% nel 2012).
Inoltre, i decessi correlati all’alcol sono diminuiti del 25% nel 2017, dopo che sono stati fatti dei passi per ridurre la disponibilità del pericoloso alcol contraffatto.
Case e ambiente
Sull’edilizia, il decreto promette di aumentare il volume delle costruzioni residenziali annuali di almeno 120 milioni di metri quadrati all’anno. Il mutuo ipotecario, un concetto quasi inaudito in Unione Sovietica (visto che la maggior parte della gente viveva in appartamenti di proprietà del governo), deve essere la forza trainante di questo nuovo boom immobiliare. Secondo il decreto, i mutui devono essere erogati con interessi non superiori dell’8% all’anno.
Inoltre, è necessario attuare iniziative più pulite in materia di aria e acqua, mentre le discariche abusive che sono state al centro di accesi scontri nell’ultimo anno devono essere ripulite. Questi sono compiti enormi, e devono essere messi in pratica con più input dai residenti locali piuttosto che dal processo decisionale dall’alto verso il basso, che in passato ha dimostrato di avere meno successo e spesso è stato tormentato dalla corruzione.
Fondamentalmente, il documento prevede altri cinque milioni di ettari di aree ambientali protette, la reintroduzione di specie in via di estinzione per aumentare la biodiversità, e maggiori sforzi di conservazione per proteggere i tesori nazionali come il Lago Bajkal, dove la qualità dell’acqua è peggiorata per via dell’inquinamento industriale.
Esistono importanti ostacoli sistemici al raggiungimento di molti di questi obiettivi – e nessuno è abbastanza ingenuo da credere che tutti saranno raggiunti quando Putin lascerà la presidenza nel 2024. Ma il documento presenta una visione importante per la Russia, che deve essere continuata quando Putin verrà sostituito. Fino ad allora, ha un sacco di lavoro da fare per proteggere la sua eredità.
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Articolo di Danielle Ryan pubblicato su Russia Today l’11 maggio 2018.
Traduzione in italiano a cura di Raffaele Ucci per SakerItalia.
[le note in questo formato sono del traduttore]
Samara, qualche gg fa’…. Almeno 65000 cittadini si sono riuniti contro la politica Putiniana. Sui media nessuna visibilita’ , ma la gente e’ incazzata, altro che 89% di gradimento. D’altronde se ha scelto Medvedev, significa che il capo e’ sotto ricatto oppure fa parte del problema anche lui. La vedo male , molto. Non e’ stato nemmeno capace di chiamare a rapporto quel coglio..e Armeno manipolato da Soros dicendogli che gli rimanda indietro tu gli armianini di Armavir e dintorni se continua a rompere…cosi per cominciare..
“La Russia è la dodicesima più grande economia del mondo nelle borse, e la sesta più grande economia del mondo a parità di potere d’acquisto”
Bisogna partire da qui per capirci qualcosa.
1) Le borse non contano niente, rispetto all’economia reale.
2) Le borse crescono per inflazione (Provate a “realizzare” massicciamente i valori di borsa vendendo e guardate cosa succede)
3) Nella maggiori borse occidentali l’inflazione di borsa è alimentata da interventi della banca centrale (es i USA con la FED che compra derivati sul Dow Jones)
4) Per quanto riguarda gli obiettivi di esportazione, perché una nazione si dovrebbe preoccupare di esportare beni reali per importare denaro, quando i soldi se li può stampare a piacere? Ciò che conta è esportare beni in quantità sufficiente a importare i beni che servono ad aumentare la prosperità dello Stato e il tenore di vita della popolazione.
5) Per quanto riguarda il PIL, aumentarlo non vuol dire niente. Dipendo da come lo si aumenta. Anche alzare l’IVA accresce il PIL o anche l’inflazione accresce il PIL (l’IVA in realtà produce non proprio inflazione ma addirittura stagflazione)
Quindi se ” la Russia è la sesta più grande economia del mondo a parità di potere d’acquisto” è già la sesta economia del mondo. Punto.
Si tratterà comunque di accrescere il benessere della popolazione, magari con una politica che accresca la distribuzione del reddito, piuttosto che tutte le altre cose.
–,sono in linea con quanto sostiene ma la Russia ha un. problema politico ed economico che i Paesi europei non hanno: deve difendersi dalle leggi imperiali degli USA che esportano il libero mercato con le Sanzioni e cinture minacciose di forze militari.
L’Europa/USA sobillano i filo atlantici in Russia prospettando un benessere ma nella schiavitù che l’Europa stessa sta provando sotto il tallone USA.
La Russia/Putin non può far finta che il problema non esista e spendere i suoi redditi da materie prime dirottandoli in un’economia liberistica di consumo che esporta inflazione e miseria in altri Stati.
Questo problema esisteva anche al tempo di Stalin che se non avesse imposto la politica industriali a tappe forzate
non sarebbe esistita come popolo/ Nazione che impedì alla Germania di vincerla e di imporre le leggi dell’Ovest ad Est.(16 maggio 2018)