Il Direttore del GRU Igor Korobov, foto del Daily Mail.

Una delle spie di grado più alto della Russia e potente capo dell’intelligence militare è morto “dopo una lunga e grave malattia”, ha detto un portavoce del Ministero della Difesa all’agenzia di stampa RIA Novosti. Il Colonnello Generale Igor Korobov, il 63enne capo del Direttorato dell’Intelligence Militare russa (GRU), è stato dichiarato morto giovedì mattina presto; al momento non ci sono segnalazioni di reati, anche se i funzionari non hanno rivelato dettagli specifici o le circostanze della sua morte.

Korobov era stato soprannominato dall’Occidente “il capo spia del Novichok[in inglese] – in quanto al capo del GRU russo era stata data la colpa dell’attacco di Salisbury e dell’abbattimento dell’MH17 sull’Ucraina nel 2014, del quale il Cremlino a sua volta aveva incolpato le forze nazionali pro-Kiev.

Korobov era da due anni soggetto alle sanzioni americane, era stato aggiunto dal Tesoro degli Stati Uniti nel dicembre 2016 in relazione alle accuse di hackeraggio russo e di “sforzi per indebolire la democrazia”. Ironia della sorte, tuttavia, è stato considerato a volte come un alleato cooperativo nella “guerra al terrore” di Washington a partire dall’11 Settembre. In uno di questi casi straordinari e senza precedenti, è stato perfino autorizzato a partecipare, come parte di una delegazione di alto livello dell’intelligence russa negli Stati Uniti nel febbraio 2018, ad un incontro con i funzionari dell’intelligence americana per discutere di iniziative anti-terrorismo.

A quel tempo Korobov viaggiò a Washington nonostante fosse ufficialmente sotto le sanzioni degli Stati Uniti, accompagnato dai direttori del Servizio di Sicurezza Federale (FSB) e del Servizio di Intelligence Estero (SVR) della Russia.

Secondo la biografia di Korobov fatta da Meduza, scalò i ranghi dell’ala dell’intelligence militare dell’URSS a partire dagli anni ‘80 [in inglese]:

Ha servito nelle forze armate sovietiche e russe dal 1973, entrando nell’intelligence militare dell’URSS nel 1985 e diventando direttore del GRU russo nel 2016.

Ufficiale dell’intelligence di carriera che ha iniziato negli anni ‘80, Korobov si è laureato al “Conservatorio” e ha supervisionato la raccolta di informazioni strategiche della Russia, compresa la gestione di tutte le stazioni all’estero. La sua nomina non è stata una sorpresa: dagli anni ‘90, il presidente affidava tradizionalmente l’incarico a luogotenenti che controllavano le stazioni estere della Russia.

Secondo la TASS [in inglese], “nel 2016 è stato nominato con un decreto presidenziale capo del Direttorato Principale dello Stato Maggiore Generale delle Forze Armate russe e Vicecapo dello Stato Maggiore Generale delle Forze Armate russe”.

Korobov era malato dall’inizio di ottobre, quando i rapporti rivelarono che era stato severamente rimproverato dal Presidente Putin per la cattiva gestione delle accuse che circondavano il presunto attacco con gas venefico di Salisbury di cui l’Occidente ha incolpato l’intelligence russa.

Secondo il Daily Mail [in inglese]:

Il Presidente Vladimir Putin ha rimproverato personalmente il capo dell’agenzia di spionaggio russa GRU per la “profonda incompetenza” mostrata negli avvelenamenti di Salisbury e in altre operazioni internazionali.

Il capo del GRU, il Colonnello Generale Igor Korobov, 62 anni, ne è emerso scosso e si è improvvisamente “ammalato” dopo il suo confronto con il furioso presidente russo.

Questo dettaglio da solo significa che potremmo presto sentire di più sulla storia e le circostanze che circondano la sua morte, della quale il Ministero della Difesa deve ancora divulgare i dettagli o la causa esatta.

Una dichiarazione ufficiale del Ministero della Difesa [in inglese] ha definito Korobov “una persona meravigliosa, un figlio fedele della Russia e un patriota”.

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Articolo di Tyler Durden pubblicato su ZeroHedge il 22 novembre 2018
Traduzione in italiano a cura di Raffaele Ucci per SakerItalia.

[le note in questo formato sono del traduttore]

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