Nella politica vera non c’è spazio per le simpatie personali, ma c’è sempre spazio per valutare gli individui o le loro azioni. I nostri oppositori ci possono piacere o non piacere, ma possiamo sempre apprezzare la loro strategia.
Questo è il caso di Lavrov. Il ministro che tutti “amano odiare” è rispettato per la sua sagacia diplomatica.
Per esempio, durante un’intervista, il Ministro degli Esteri di una nazione in via di sviluppo che preferisce rimanere anonimo, ha citato Lavrov come uno dei più valenti ministri degli esteri di oggi.
1. Buono.
Parlando in generale, in Occidente Lavrov ha la fama di “eroe negativo”. Attualmente lavora con il suo quarto Segretario di Stato Americano, e tutti quanti hanno dovuto soffrire nelle sue mani. Solo Madeleine Albright lo ricorda con affetto, ma lei ha avuto la “fortuna” di non doverci lavorare insieme. La descrizione migliore di Lavrov viene da Ursula Plassnik, ex Ministro degli Esteri austriaco. Durante un loro incontro nel famoso ristorante “Kafe Pushkin” Sergey Viktorovich le fece omaggio di un grosso bouquet di fiori gialli. In seguito Ursula ha più volte definito Lavrov “uno dei più intelligenti, meglio informati e più rispettati protagonisti della politica estera a livello mondiale”.
2. Cattivo.
Condoleezza Rice probabilmente non riesce a trovare abbastanza ragioni per fare gli auguri di buon compleanno a Lavrov. Molto spesso lui sfrutta i punti deboli dei suoi antagonisti e quello della Rice era la propria irritabilità. La stampa di solito usava dei titoloni per descrivere i loro incontri: “Lavrov surclassa la Rice” (Washington Post), “L’incontro Lavrov-Rice è terminato senza scandali” (BBC), “Lavrov e la Rice hanno avuto uno scambio di idee” (Kommersant). Al summit del G8, nel 2008, i due hanno dovuto essere fisicamente separati. Ha usato la stessa tattica con Hillary Clinton. La Signora Segretario di Stato ha dovuto abbandonare platealmente una seduta delle Nazioni Unite prima dell’apparizione di Lavrov per non ascoltare il suo intervento di critica alla posizione americana sul conflitto siriano e non tradire le proprie emozioni.
3. Arrabbiato.
Anche Lavrov può qualche volta perdere le staffe. Si era guadagnato la reputazione di politico sanguigno già come ambasciatore russo alle Nazioni Unite. Si poteva sentirlo pronunciare frasi “non troppo diplomatiche” nell’atmosfera rilassata della “sala fumatori” alle Nazioni Unite. Anche come ministro è conosciuto per la sua caratteristica di non indorare la pillola. E’ stato molto espressivo nel comunicare al Primo Ministro Britannico David Milliband come si fosse ormai stufato della posizione inglese sul conflitto nella Georgia. Ricordando quella conversazione, Lavrov aveva espresso dei dubbi sulla competenza di Milliband e sulla sua conoscenza della storia mondiale, specialmente quella russa.
4. Furbo.
Lavrov è conosciuto per la sua testardaggine.
Il suo modo ostinato di fare, durante il conflitto con la Georgia spinse quasi Sarkozy alle vie di fatto. Durante una riunione confidenziale, in risposta al diniego di Lavrov sulla presenza di truppe russe in Georgia, il Presidente francese si lanciò letteralmente su Lavrov, lo prese per il bavero e lo chiamò bugiardo. Questo è stato riportato da Wikileaks, citando fonti diplomatiche.
Incidentalmente, parlando dell’ostinazione di Lavrov, il diplomatico statunitense Averell Harriman ha fatto notare che “negoziare con i russi è come comprare lo stesso cavallo due volte.”
5. Ironico-provocatore.

“E’ divertente, ma non ce lo vedo il senatore McCain a Ferguson, che si agita per sostenere la volontà popolare di libertà e giustizia”
“Nessuno fa ironia come Lavrov”, riportava la Voce della Russia il 28 novembre 2013, citando il reporter americano Max Fischer. La diplomazia è di solito nota per “l’umorismo raffinato” e le espressioni colorite. Lavrov è famoso per il suo elegante modo di provocare. Il Washington Post lo ha anche definito un “provocatore geopolitico”.
Subito dopo l’accordo a sei sul programma nucleare iraniano, Lavrov ha fatto notare che, con gran sollievo dell’America, quest’ultima non avrà più bisogno di un sistema di difesa antimissile in Europa.
Nei fatti recenti in Ucraina, durante una visita al Maidan di una delegazione NATO, Il Commissario Europeo Catherine Ashton aveva offerto dei biscotti ai dimostranti. In un incontro successivo Lavrov cortesemente le offrì de tè con biscotti, “non come quelli di Maidan ma quasi”. La Ashton rifiutò, dicendo che a lei i biscotti non piacevano.
6. Uno di noi.
A Lavrov piacciono gli sport di movimento, gioca a pallone e pratica il rafting.
Secondo l’organo di informazione RBK, quando gli fu offerta da Putin la nomina a Ministro, accettò a condizione di potersi prendere una vacanza all’anno nella natura, con gli amici e senza guardie del corpo. Nei trekking al Ministro tocca il compito di accendere il fuoco. Lavrov compone anche poesie e canzoni, una delle quali è anche diventata l’inno del MGIMO (Istituto Moscovita per gli Affari Esteri).
In generale il comportamento fuori-lavoro di Lavrov ricorda quello degli studenti dell’epoca sovietica, amanti delle camminate nella natura. E’ sicuramente uno di noi.
7. Macho.
Quando lavorava alle Nazioni Unite, Lavrov era diventato un grande estimatore del whisky scozzese e frequentava la Delegate Lounge (il bar delle Nazioni Unite), dove beveva scotch e fumava, ignorando completamente il divieto di fumare emesso da Kofi Annan. Come era riuscito a fare ciò? Molto semplice. Lavrov aveva ricordato ad Annan che il Segretario Generale è semplicemente un presidente in carica, e che l’edificio delle Nazioni Unite appartiene ai suoi membri.
I colleghi occidentali lo chiamano “Ministro del no”, la stampa condanna il suo eccessivo pragmatismo, ma tutti riconoscono l’efficacia del suo raffinato agire diplomatico. Susan Glassen giornalista e redattrice specializzata in politica estera, domandò una volta a Aleksandr Lukashevich, capo del servizio stampa del Ministero degli Esteri, come mai Sergey Lavrov era nella sua posizione da così tanto tempo, quando tutti gli altri ministeri avevano cambiato il loro responsabile più di una volta.
“Lui è l’ideale. E’ l’individuo ideale per quella posizione”, rispose Lukashevich.
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Articolo di Dennis Gorobets pubblicato su FortRuss il 02/07/2015
Traduzione in italiano a cura di Mario per Sakeritalia.it
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