Potreste aver sentito del tragico evento che sto per descrivere, oppure no. Se ne avete sentito parlare in inglese, allora, è probabile che ciò che avete ascoltato faccia parte di un rozzo lavoro programmatico anti-russo. Normalmente, sarei riluttante a scriverne; generalmente è meglio rendere pubbliche le celebrazioni e tenere private le tragedie. Ma in questo caso un gran numero di persone, a diversi livelli, ha tentato di trarre profitto e benefici da questa tragedia, generando una gigantesca nuvola di fumo nero molto più grande di quella generata dall’evento stesso.

Questa terribile tragedia si è svolta domenica scorsa, 25 marzo, a Kemerovo (l’accento è sulla prima sillaba), nella regione del Kuzbass, in Siberia. Un incendio al centro commerciale e ricreativo Winter Cherry ha causato la morte di 64 persone, tra cui 41 bambini. Sono stati identificati solo 27 cadaveri; altri attendono l’analisi del DNA. I feriti sono 79, di cui 12 restano ospedalizzati; 67 sono stati dimessi e saranno curati come pazienti esterni. Le famiglie delle vittime e ciascuno dei feriti hanno ricevuto 1 milione di rubli dal governo regionale (circa 14.100 Euro). Inoltre, il principale proprietario del centro, l’imprenditore Denis Štengelov, ha promesso di sborsare 3 milioni di rubli per ogni defunto. A tutte le vittime è stato assegnato un dottore e uno psicologo per seguire la loro riabilitazione.

I russi sono abituati alle tragedie. Il clima rigido e i lunghi inverni, accompagnati da strade innevate e ghiacciate, frequenti condizioni di visibilità nulla a causa della neve e simili causano molti incidenti. Gli attacchi terroristici hanno rivendicato la loro parte di vittime. Ma questo incidente ha davvero scosso la gente, e l’ondata di dolore ha attraversato l’intero paese; primo, perché la sua causa non è stata la natura o la guerra – è stato un disastro causato dall’uomo – e secondo, perché tante vittime sono stati bambini, che si trovavano lì domenica semplicemente per una giornata di divertimento. Memoriali spontanei sono sorti in tutto il paese, da Vladivostok a est (5.400 km da Kemerovo) a San Pietroburgo a ovest (4.100 km) e in tutto il mondo. Insieme all’ondata di dolore e sostegno, è stato porto rispetto agli eroi di questa tragedia, sia morti che vivi. Tatiana Darsalia, un’insegnante di inglese, ha portato sua figlia fuori dall’edificio in fiamme, poi è tornata dentro di corsa per salvare altri bambini; non è sopravvissuta. Dmitrij Polukhin, un cadetto del Ministero delle Emergenze, è riuscito ad afferrare e portare fuori tre bambini contemporaneamente: un maschio e due femmine; è sopravvissuto.

Questo, quindi, è il nucleo della tragedia, tutto perfettamente umano e comprensibile. Dopo una grande quantità di dolore e molto sostegno dall’esterno, Kemerovo alla fine guarirà. Ma attorno a questa tragedia, appena avvenuta, è stata messa in orbita una vera e propria nube di asteroidi di malvagità umana: l’umanità predatrice senz’anima, bestiale, che tenta di ricavare qualche misero beneficio personale o di gruppo dalla morte dei bambini. L’inglese non ha parole adatte a descrivere queste persone; ha solo volgari imprecazioni anglo-sassoni e dolciastre imitazioni del desueto latino. Etichettare semplicemente queste persone non funzionerà; invece, dividerò questi escrementi umani in fiamme fluttuanti in orbite – le chiamerò Gironi della Malvagità – nel modo in cui Dante Alighieri ha notoriamente assegnato i peccatori ai gironi infernali – e forse darò loro anche alcuni tormenti eterni opportunamente medievali.

Al centro di questa serie di Gironi di Malvagità potrebbe trovarsi un buco nero: l’incendio potrebbe essere stato doloso. (Potrebbe anche essere il risultato di un corto circuito accidentale, l’indagine non è completa). Ma se è stato un incendio doloso, la teoria fondamentale è che è iniziato in una vasca da gioco in una ludoteca per bambini. La vasca era pieno di blocchi di polistirolo e qualcuno (non ci sono ancora sospetti) potrebbe aver dato fuoco ad uno di essi. Il fuoco si è diffuso rapidamente in tutta la vasca, sulle corde di materiale sintetico che pendevano sopra di essa, le corde in fiamme lo hanno sparso sulle pareti e nel resto dello spazio, e da lì in tutta la struttura.

Ma potrebbe essere stato anche solo uno stupido piccolo piromane (molto probabilmente un bambino) che giocava con un accendino raccolto da qualche parte. Molti giovani ragazzi sono piromani; di solito riescono a superare questa condizione se gli viene data l’incombenza di bruciare il sottobosco. Quando avevo circa sei anni e stavo lavando i piatti, la mia attenzione venne attratta da una griglia di ventilazione sopra il lavello della cucina. Così misi una sedia sul bancone della cucina, salii su di essa, tolsi la griglia e guardai dentro. Era buio dentro il condotto di ventilazione, quindi trovai una scatola di fiammiferi. Poi, quando la polvere che ricopriva il condotto di ventilazione si incendiò, potei osservare un bellissimo inferno torreggiante arancione risalire la canna fumaria, riflettendo sul fatto che la vita poteva finire prima ancora di iniziare. E poi il fuoco si esaurì. Ma se questo risulterà essere un atto premeditato di incendio doloso, allora l’autore del reato merita quantomeno di rimanere bloccato in un buco nero per tutta l’eternità.

Il Primo Girone della Malvagità che incontriamo è popolato da tutti i responsabili dello stato deplorevole della sicurezza antincendio al Winter Cherry. Il sistema d’allarme antincendio automatico era disattivato, e lo era da giorni. Era stato spento a causa dei falsi allarmi, e non è stato effettuato alcun tentativo di riparazione. Quando, dopo l’inizio dell’incendio, si è tentato di attivarlo manualmente, non è successo nulla di utile. Il sistema di ventilazione forzata non è stato spento e ha fatto circolare fumo tossico in tutto l’edificio. Le uscite di emergenza erano bloccate; i corridoi d’evacuazione erano rivestiti di materiali infiammabili. Le scale non erano sigillate contro l’ingresso di fumo e non erano sufficienti per evacuare l’edificio senza l’uso di ascensori e scale mobili, che non funzionavano quando l’elettricità è mancata. Secondo alcuni rapporti, il personale di sicurezza è stato meno che utile, o addirittura controproducente.

Chi è esattamente colpevole di questo, e fino a che punto, lo si saprà dopo una delle indagini penali più approfondite nella storia russa. Sicuramente molte persone andranno in prigione; le norme antincendio saranno riformulate; non solo a Kemerovo, ma in tutto il Paese, le norme antincendio e le procedure di ispezione saranno rafforzate. Numerosi funzionari a livello comunale (una delle più grandi sacche di corruzione rimaste in Russia) o andranno prigione, o verranno prese in scacco se solo penseranno di prendere una bustarella, invece di sottoporsi all’ispezione ufficiale e al processo di rilascio delle licenze. L’inchiesta richiederà almeno cinque mesi per essere completata; i processi richiederanno anche più tempo. Ma possiamo essere certi che sarà approfondita, completa ed esemplare perché la persona che l’ha ordinata e che la sorveglierà è Putin stesso. In uno degli incontri televisivi ha fatto riferimento al rapporto di ispezione sulla sicurezza antincendio dell’edificio bruciato, che è stato approvato “senza commenti”. Indignato, si è rivolto al capo del comitato investigativo e ha detto: “Scopri chi ha firmato questo e riferiscimi”. “Sì, signore!”.

Coloro che popolano questo Girone della Malvagità non meritano alcun tormento eterno: il peso completo del diritto amministrativo e penale, consegnato loro da un Putin opportunamente irritato e adirato, sarà abbastanza, ne sono certo! E questo, se posso essere così audace, è un po’ un lato positivo di questa orribile vicenda: ci sono buone possibilità che questi 41 bambini non siano morti per niente. La loro perdita fornirà lo slancio per una profonda revisione della sicurezza pubblica e della governance municipale, rendendo molto meno probabile la ripetizione di un simile incidente.

Il prossimo Girone della Malvagità è occupato da un gigantesco pianeta gassoso, una specie di Urano fatto di bruttezza, insieme a una grande serie di satelliti simili a stronzi. Questa gigantesca palla puzzolente di gas paludoso è un ucraino di nome Evgenij Volnov (vero nome Nikita Kuvikov), ed è molto probabilmente al servizio del Ministero delle Politiche Informative ucraino. Poco dopo che l’incendio è stato segnalato per la prima volta, Volnov ha iniziato a chiamare gli obitori di Kemerovo. Impersonando un ufficiale del Ministero delle Emergenze russo, ha iniziato a chiedere ai funzionari dell’obitorio quanti cadaveri potevano accettare, ordinando loro di prepararsi ad accoglierne un gran numero – centinaia. Naturalmente, la bufala che fossero in arrivo centinaia di cadaveri è rapidamente trapelata dagli obitori. Nel giro di poche ore, le persone per strada stavano interrogando i funzionari pubblici e sostenendo che stavano mentendo loro sul numero di persone uccise. I funzionari hanno risposto formando gruppi di cittadini volontari e mandandoli direttamente agli obitori per condurre una verifica. I numeri corrispondevano ai rapporti ufficiali e questo tentativo ucraino di fomentare disordini pubblici utilizzando una tragedia è fallito.

Ma questo non ha posto fine alla questione, perché poi gli attivisti dei social media hanno preso il sopravvento. Varie celebrità, alcune con migliaia di follower, sono andate su Facebook, Twitter e altri social media e hanno diffuso queste menzogne ​​in lungo e in largo. Molte di queste persone hanno fatto questo più o meno senza pensarci; altre stavano semplicemente cercando di aumentare la loro popolarità sui social media a spese delle vittime di questa tragedia; altre ancora, che si considerano membri dell’opposizione, hanno cercato di sfruttarla per minare la fiducia pubblica nelle autorità. Ma mentre la verità può renderti libero, le bugie possono facilmente diventare una prigione costruita da te, e coloro che diffondono queste bugie, sia involontariamente che con l’intento di fare danni, si sono presto trovati nel mezzo di un fiasco nelle pubbliche relazioni. È stato poi sottolineato che alcuni di loro, in particolare le celebrità, avevano un numero così grande di follower nei social media che potevano essere considerati organizzazioni di massa, responsabili del controllo dei fatti e che potevano essere ritenuti criminalmente responsabili della diffusione di informazioni false, in particolare in un momento di crisi, dove potevano causare panico o disordini sociali. E’ stato solo allora che molti di loro hanno scelto di rilasciare ritrattazioni pubbliche e di scusarsi.

Ho un vero e proprio tormento eterno medievale per il miscredente Volnov e per tutti quelli che hanno fatto eco alla sua bufala: li consegno da un’eternità nell’Ucraina.

Come nota a margine, questa esperienza dimostra qualcosa di particolare sui social media. Prendete in considerazione nuove piattaforme alberghiere come AirBNB, o i vari schemi di car-sharing, o anche siti commerciali come Ebay. Sono tutti basati sul principio che la fiducia pubblica si basa sulla reputazione pubblica. Strappate il velo dell’anonimato, rendete pubblica la reputazione di tutti, rendete tutti facili da individuare e identificare istantaneamente, e improvvisamente molti rischi scompaiono e la cooperazione diventa meno costosa. Nessuno fa più segnali ad un taxi col rischio di non venire notato; ora si usa un’app per smartphone e questa ti dice chi è l’autista, chi stai trasportando e le informazioni su entrambi, la tua posizione e la tua destinazione. Questo mette automaticamente tutti nella disposizione migliore.

I social media sono l’esatto opposto. Non ci sono criteri per stabilire una reputazione eccetto la notorietà, e qualsiasi metodo per accrescere quella notorietà (che non vada a scapito di alcune linee guida rudimentali contro “incitamento alla violenza” o i “discorsi d’odio” e simili) è perfettamente adatto. Inoltre, non c’è motivo di pensare che le piattaforme di social media siano meno interessate alla costruzione di capitale sociale o qualcosa del genere; tutto ciò a cui sono interessati è vendere i tuoi dati (e forse qualche spazio pubblicitario). E alcuni, come Facebook, meritano un Girone di Malvagità tutto loro. Cosa dovremmo fare con loro? In questo caso, ripeto le parole di Voltaire: “Écrasez l’infâme!” (Schiacciate l’infame!)

L’ultimo Girone di Malvagità è popolato da portavoce dei media occidentali, come Leonid Bershidsky, che ha colto l’occasione per scrivere un articolo spazzatura particolarmente vile per Bloomberg. Apparentemente, il loro motto è “batti il ferro finché è caldo” e si esaltano ogni volta che ci sono molti bambini russi morti. La sua logica è irreprensibile: guarda, ci sono dei bambini russi morti; ergo, Putin è un vile dittatore. Quale tormento eterno suggerireste alle persone che usano una tragedia che coinvolge bambini morti per riempire i vostri occhi e le vostre orecchie di spazzatura, e la vostra testa con idee sbagliate, il tutto per avere la possibilità di leccare la mano del loro padrone aziendale? Sono sicuro che riuscite a pensare a qualcosa di perfettamente medievale, se vi ci mettete d’impegno. Continuate voi e provateci, allora! O potremmo semplicemente condannarli tutti ad un’eternità nell’Ucraina. La scelta sta a voi.

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Articolo di Dmitrij Orlov pubblicato su Club Orlov il 29 marzo 2018.
Traduzione in italiano a cura di Raffaele Ucci per SakerItalia.

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