Il candidato anglo-americano alla presidenza della Russia, che sostituirà Vladimir Putin, riprivatizzerà le risorse della Russia, ed evirerà le difese del paese, ha fatto un nuovo passo.

Aleksej Kudrin, licenziato come Ministro delle Finanze, retrocesso a consigliere economico presidenziale, poi nominato [in inglese] Presidente della Corte dei Conti cinque mesi fa, ha pronunciato un discorso all’Unione russa degli Industriali e degli Imprenditori (RUIE) a Mosca, mercoledì. “Oggi”, ha dichiarato Kudrin, “la politica estera della Russia dovrebbe essere subordinata alla riduzione della tensione nelle nostre relazioni con gli altri paesi e, almeno alla conservazione o alla riduzione del regime delle sanzioni, non al suo rafforzamento. Oggi misurerei l’efficacia della nostra politica estera in base a questi indicatori. Non abbiamo problemi globali simili per la Russia – rischi di importanza militare e politica che richiederebbero un aumento della tensione con altri paesi”.

Con altri paesi, Kudrin vuol dire Stati Uniti. Con subordinare la politica estera russa, Kudrin vuol dire ritiro dalla Siria, dalla Crimea e dal Donbass, e capitolazione alle sanzioni statunitensi. Con ridurre la tensione, Kudrin vuol dire cambio di regime nel Cremlino – con lui al posto di Putin.

Il discorso di Kudrin è stata una deviazione dal suo ruolo ufficiale di revisore dei conti che non ha precedenti per l’incarico; i predecessori di Kudrin, Sergej Stepašin e Tatjana Golikova, furono ambiziosi politici e ministri dello Stato ai loro tempi, ma non sostenevano le proprie opinioni sulla politica estera e di difesa al di fuori del bilancio statale, questo è compito della Camera. Il discorso di Kudrin è stato fatto su invito del consiglio esecutivo del RUIE; questa è la lobby degli affaristi russi. Il discorso è stato l’offerta di apertura di Kudrin – offerta già fatta prima – perché gli oligarchi lo appoggino contro l’establishment militare e della sicurezza russo.

Alla Corte dei Conti, al RUIE e all’ufficio politico personale di Kudrin, il Comitato per le Iniziative Civili, è stato chiesta una trascrizione del suo discorso. Hanno tutti rifiutato.

Un breve estratto video del discorso di Kudrin, seguito dall’intervento di Aleksandr Šhokhin, presidente del RUIE, alla sua destra; alla destra di Šhokhin cè il Ministro dello Sviluppo Economico Maksim Oreškin. La presentazione, tenutasi al Ritz Carlton Hotel di Mosca, era intitolata “Le Attività Principali del Governo fino al 2024”. Cliccate per guardare il video e l’articolo di RBC [in russo].

Il comunicato stampa [in russo] del RUIE ha riassunto così le parole di Kudrin: “le sanzioni creano gravi rischi per la crescita dell’economia russa e l’attuazione del decreto del Presidente della Federazione Russa. “Il problema delle sanzioni, ovviamente, crea rischi elevati per il tasso di crescita dell’economia nei prossimi anni. Esistono già scenari della Banca Centrale e dell’ACRA [l’Agenzia Analitica per il Rating del Credito, fondata a Mosca nel 2015] secondo cui le sanzioni attualmente in discussione possono ridurre il tasso di crescita e persino portare a una recessione l’anno prossimo. Certo, questa è una grande sfida per l’attuazione di tutti gli obiettivi del Presidente””.

Il comunicato stampa continua: “Tra i motivi che ostacolano l’esecuzione dei decreti del Presidente della Federazione Russa, [Kudrin] ha citato l’eccessivo carico amministrativo per le imprese e l’onere di supervisione sulle aziende, anche da parte degli organismi preposti all’applicazione della legge. Aleksej Kudrin ha sottolineato che è necessario ridurre la quota dello Stato nell’economia, e costruire istituzioni per l’attuazione della riforma della pubblica amministrazione”.

Interfax ha riferito [in russo] che Kudrin ha detto: “Dobbiamo capire chiaramente che se le sanzioni sono aumentate, gli obiettivi fissati dal Presidente sono praticamente irraggiungibili sotto molti aspetti, incluso lo sviluppo tecnologico e sociale, quindi questa componente [le sanzioni] è probabilmente la chiave per l’attuazione di questi obiettivi stabiliti dal Presidente”.

Secondo un articolo di Gazeta.ru [in russo], “a causa delle nuove sanzioni statunitensi, la Russia potrebbe nuovamente precipitare in recessione, e gli obiettivi di sviluppo nazionale stabiliti dal Presidente non saranno soddisfatti. Lo ha affermato il capo della Corte dei Conti della Federazione Russa, Aleksej Kudrin”.

Kommersant ha detto [in inglese] che Kudrin ha dato la colpa al governo dell’inadeguata privatizzazione dei beni dello Stato. “I proventi della privatizzazione per il 2019 sono previsti a 13 miliardi di rubli; per il 2020 – a 11 miliardi di rubli; per il 2021 – a zero. Senza questa liberalizzazione, non ci saranno investimenti”.

Non ci sono testimonianze che nel suo discorso Kudrin abbia identificato come deterrenti per la crescita degli investimenti la continua fuga di capitali; le frodi bancarie su vasta scala; la preferenza degli oligarchi per gli appalti pubblici, la regolamentazione dei prezzi delle utenze, i prestiti bancari statali e i paradisi fiscali per il rimpatrio degli utili; il superamento dei costi nella spesa di bilancio per i progetti infrastrutturali assegnati agli oligarchi; o la corruzione.

Seguite il percorso fatto da Kudrin nel corso degli anni per difendere gli interessi degli oligarchi contro la politica estera e di difesa del paese, durante i suoi tentativi per diventare Primo Ministro, presidente e vicepresidente.

“Kudrin suggerisce di arrendersi”, ha riferito [in russo] Zavtra, una pubblicazione nazionalista russa. “Dato che il Sig. Kudrin è un uomo di parola, che è abituato a fare a modo suo nelle nostre realtà, possiamo supporre che prima o poi avremo un altro reset delle relazioni con l’Occidente, un riconoscimento delle nostre omissioni ed errori in politica estera, una forte amicizia con una spensierata privatizzazione delle proprietà statali, così come la trasformazione dei nostri lealisti in filo-occidentali incalliti…”

“Kudrin semplicemente non sa dell’esistenza della Cina, dell’India e del resto del mondo”, commenta un editore veterano di Mosca. “Non capisce che un paese come la Russia non solo può crescere, ma può assumere la leadership attraverso alleanze tecnologiche, militari ed economiche. Non capisce che le economie occidentali che lui vorrebbe corteggiare non sarebbero state nulla senza le loro guerre. La capitolazione non è un’opzione per la Russia. Nella situazione attuale, essere una potenza militare è l’unico modo sicuro per la crescita economica. Kudrin è un ragioniere letteralmente e professionalmente. Ma temo che ci siano altri simili a lui anche all’interno del governo”.

“Kudrin continua a competere per battere il record di voltafaccia del Generale Vlasov”, aggiunge la fonte citando il Tenente Generale Andrej Vlasov (a destra). Catturato dai tedeschi durante l’assedio di Leningrado, disertò e guidò l’Armata Russa di Liberazione, una creazione tedesca. Quando una delle sue unità fu sconfitta dall’Armata Rossa, cercò di fuggire verso le truppe americane, ma fu invece catturato dalle truppe russe e inviato a Mosca per il processo. Condannato per alto tradimento, fu giustiziato a Mosca l’1 agosto 1946. L’unico memoriale di Vlasov si trova nello stato del New York.

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Articolo di John Helmer pubblicato su Dances with Bears l’11 ottobre 2018.
Traduzione in italiano a cura di Raffaele Ucci per SakerItalia.

[le note in questo formato sono del traduttore]

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