La nuova politica di sicurezza nazionale inoltre mostra che la Russia giocherà un ruolo più decisivo nella ricomposizione dei conflitti nell’arena internazionale.
La Russia ha appena pubblicato il documento per la sicurezza nazionale revisionato, che definisce le cosiddette rivoluzioni colorate come un alto rischio potenziale per il Paese. Queste linee guida strategiche rappresentano una reazione al Colpo di Stato in Ucraina ideato dall’alleanza occidentale, e alla minaccia militare dagli stati membri della NATO in seguito al Colpo di Stato.
La Russia vede come una minaccia per la propria sicurezza le attività di partiti, organizzazioni e ONG straniere. Questi gruppo sono piuttosto attivi negli stati dell’ex blocco orientale, e hanno lo scopo di preparare le cosiddette rivoluzioni colorate – cioè agitazioni e provocazioni contro il governo in carica finché non viene rovesciato. A dispetto delle argomentazioni dell’agenzia di stampa USA Reuters, la nuova dottrina non è diretta in alcun modo contro gli Stati Uniti – almeno secondo l’agenzia russa TASS. Secondo la TASS, il nuovo documento strategico identifica “gruppi radicali sociali che utilizzano ideologie nazionaliste e fondamentaliste religiose, ONG estere e internazionali e anche privati cittadini che lavorano al fine di indebolire l’integrità territoriale russa.” Questi movimenti avrebbero lo scopo di distruggere i valori tradizionali morali e spirituali della Russia. L’utilizzo dei termini [nel titolo] di Reuters “La Russia indica gli Stati Uniti tra le possibili minacce nella nuova strategia di sicurezza russa” potrebbe essere presa come una – magari non intenzionale – ammissione da parte di Reuters stessa che potrebbero esserci gli USA dietro queste rivoluzioni colorate.
Reuters e TASS stanno essenzialmente segnalando la stessa cosa: la pubblicazione di una nuova valutazione a firma del Presidente Putin, che conferma la ricerca di un ruolo più preminente per la Russia nella risoluzione di problemi globali e conflitti internazionali. L’indipendenza della politica interna ed estera russa ha provocato una reazione da parte degli USA e dei loro alleati, che intendono conservare il loro dominio globale ad ampio spettro. Tutte queste reazioni stanno sempre più mettendo sotto pressione la Russia in ambiti politici, economici e militari. Il nuovo documento strategico sostituisce una precedente versione del 2009 che non indicava la NATO e gli USA come potenziali minacce.
La ragione dietro la revisione del documento strategico risiede negli eventi e nel Colpo di Stato che ha avuto luogo in Ucraina nel 2014. Gli USA e l’UE hanno ideato un rovesciamento anti-costituzione del governo legalmente eletto che si è concluso in un profondo sconvolgimento per la popolazione Ucraina e un successivo conflitto militare. La continua accumulazione di forze NATO ai confini è un’ulteriore minaccia per la Russia.
Ad oggi gli stati occidentali negano qualunque coinvolgimento nel Colpo di Stato, nonostante il fatto che la telefonata registrata da parte dell’inviato speciale USA, Vittoria Nuland, prova con evidenza che lei stesse sostenendo l’attuale primo ministro Arseni “Yats” Yatseniuk, che ha deposto il precedente presidente eletto legalmente Janukovich. Una recente ricerca dell’Università di Ottawa, le cui conclusioni sono basate sul contenuto manifesto di video e segnalazioni sui media, conferma il punto di vista di Mosca riguardo al massacro di Maidan. L’analisi dell’Università di Ottawa dimostra che i cecchini che sparavano contemporaneamente ai manifestanti e alla polizia non agivano per conto del governo, ma dei gruppi e dei partiti d’opposizione filo occidentale al fine di creare i tumulti necessari a rovesciare il governo in carica.
Il documento russo è successivo a questi fatti, il che potrebbe essere un indizio del fatto che Putin avesse inizialmente sperato che i rapporti con l’Occidente potessero migliorare. Quest’ipotesi è stata confermata dall’ex ministro degli esteri USA Henry Kissinger alcune settimane fa, quando ha dichiarato di non aver avuto alcuna impressione durante i suoi colloqui col presidente Putin dell’inizio di una nuova Guerra Fredda.
Ma d’altra parte, nel frattempo la NATO e anche la Germania hanno modificato le loro dottrine militari, ed entrambe definiscono la Russia come il nuovo nemico. Un’appropriata risposta da parte della Russia è già in ritardo.
La Siria non è menzionata nel nuovo documento strategico. Sin dal 30 settembre 2015 la Russia conduce missioni aeree contro gruppi terroristici in Siria in coordinazione con gli USA. Fondamentalmente, Putin e Obama hanno concordato un approccio comune in Siria.
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Articolo di Werner Schrimpf pubblicato da Russia Insider l’11 Gennaio 2016
Traduzione in Italiano a cura di Mario B. per SakerItalia.it
IL MITO DELLA LIBERTÁ IN OCCIDENTE
In questi ultimi tempi recenti ( 2011 – 2015) l’Occidente politico (USA e Nato) e le sue élite hanno sentito il bisogno di qualificarsi come difensori delle libertà individuali e dunque di popoli e di Nazioni che non appartengono,in senso stretto, alla civilizzazione occidentale e, per testimoniare tale loro interesse per l’Umanità ,hanno dato avvio ad una serie di primavere politiche di sollevazioni, programmate allo scopo di rovesciare e sostituire le élite che non si conformavano ai programmi dei diritti umanitari dell’Occidente nello spazio geo-politico che non gli appartiene.
Tali Stati rovesciati o da rovesciare sono visti ed indicati alle opinioni pubbliche occidentali come pericoli da eliminare e/o da combattere.
Di qui gli attuali conflitti più visibili in Ucraina e Siria e Yemen e Libia .
La questione delle libertà individuali ,che appaiono le cause da difendere con conflitti umanitari,nasce , a mio avviso, dalla persuasione che la” libertà individuale” sia un diritto inalienabile dell’uguaglianza fra gli essere umani, senza distinzione di genere, e sorgerebbe con la nascita degli individui cui verrebbe confiscata dagli usi e costumi della società “storicamente determinata” cui appartengono.
E’ di tutta evidenza che nel Mondo opererebbero due classi/gruppi di umanità che hanno combattuto, combattono e si detestano per liberare o mettere ai ceppi o liberare la libertà individuale e di Nazioni della parte avversa.
Una retrospettiva storica che non sia un saggio di ricerca storico-politica,si rende allora necessaria.
Nell’Occidente cosiddetto evoluto, la Libertà era stata messa ai ceppi da sempre in ragione dell’evoluzione storica fino alla Rivoluzione Francese che la liberò e le diede uno statuto e fondamento nel nuovo ordinamento politico(La Repubblica borghese).
Tuttavia tale Libertà ,così pericolosa per la Borghesia francese ,venne nuovamente messa ai ceppi nel periodi dell’impero Napoleonico e successiva Restaurazione monarchica in Europa.
La Borghesia tuttavia era ormai organica allo Stato che si reggeva sul successo delle attività produttive borghesi e quindi diventava impellente promuovere i sudditi al rango di cittadini per mezzo del tronetto del Diritto. Non a caso Napoleone rifonda i codici delle leggi.
La Rivoluzione francese prese a modello quella Americana che 13 anni prima si era resa indipendente dal regno Britannico e lo status dei coloni passò da sudditi della Corona inglese a quella di cittadini dei 13 Stati indipendenti.
In una certo senso si afferma ,nella pubblicistica occidentale , che gli USA sono la patria della Libertà proprio perché furono i fondatori della Repubblica degli USA.
Oggi ,si può dire? Sì lo dico, gli USA stanno mettendo ai ceppi la Libertà degli Stati europei ,e non solo,imponendogli Sanzioni in danno di altri Stati in commercio con loro, che non si adeguano alla geo-politica USA.
L’Occidente in generale, ha storicizzato l’avvenimento principe negli anni 90 ,nella caduta dell’impero URSS come la vittoria della Libertà
su quella dello Stato che l’opprime.
Dopo poco più di 25 anni , dalla caduta del Muro di Berlino,l’Occidente sente il bisogno di riaffermare la propria Libertà opprimendo quella di altri Stati a partire dalla Russia che indica come il principale pericolo per il proprio Ordine Mondiale.
Possiamo domandarci con quale “diritto umanitario” gli USA/NATO fondano la pretesa di regolare gli affari politici ed economici dell’Eurasia che fa perno sulla Russia e Cina?
Le élite europee sanno di essere stati messi ai ceppi della Patria delle Libertà,ormai conculcate in Europa?
Le sue argomentazioni sono ineccepibili. Se mi permetto, voglio aggiungere che spesso, tutti questi principi etici occidentali, nascondono il doppio gioco del Disneyland atlantico, ovvero predicare bene e razzolare male ( impossessarsi delle altrui risorse, con le invasioni colorate). Gli esempi sono palesi, dall’Iraq, alla Libia, all’Ucraina. Chiedere conto ai paladini delle libertà, che fine fanno l’oro, i depositi bancari di questi Paesi, una volta che vengono traghettati alla Democrazia?
La libertà individuale esiste laddove le leggi sono giuste, cioè la giustizia premia l’onesto e stronca il criminale, presupposto completamente ribaltato ad Occidente, dove il cittadino è a tutti gli effetti un matricolato da codice fiscale, anche potenzialmente incriminabile per reati ipotizzati e non accertati.
Sarebbe questa la “civiltà democratica dell’ovest”? Stesso metro adottato per le guerre di polizia internazionale. Solo chi dimostra una coerenza nella Giustizia interna potrebbe insegnarla ad altri.
@joseph
Fai bene a metterla dal punto di vista filosofico perchè la somma dell’ideologia occidentale sta proprio qui, nel suo astratto concetto di libertà individuale, individui sdradicati, acefali, atomizzati dediti al mero consumo di merci … questo non è altro che l’uomo secondo il vecchio concetto liberale, da cui poi discende tutto il resto, compreso il putrido sistema (post)borghese di produzione 🙂
Di “liberale” l’Occidente ha solo la liberalizzazione degli oligarchi e delle mafie a scapito dei popoli, i cui cittadini patiscono ormai di un individualismo pernicioso, veleno inoculato costantemente per un’intera generazione dai padroni del vapore, la cui nave di Sion naviga spregiudicatamente sull’oceaono dei lobotomizzati globali, ridotti a spingere i carrelli come facchini paganti, media-dipententi cronici privi di qualsiasi legame famigliare, etnico ed ideologico, i quali fanno spallucce quando il sistema dilania un loro simile, ed al massimo reagiscono dandosi fuoco dinanzi ai ministeri delle finanze quando rovinati.
“Come bestie da macello dinanzi al signore di Sion”, recita il versetto, si lascianno essi scannare come agnelli per andare nel regno dei cieli, dimenticando che la Giustizia o si fa rispettare qui o non esiste altrove, poichè chi è svuotato, inerte, snaturato, ovunque vada porta con sè sè stesso. E’ chiaro, no?
Nessun regime politico contempla la Giustizia e la vita in armonia con la natura come suoi cardini.