L’Europa sta finalmente tornando in sé cinque anni dopo il colpo di Stato a Kiev, che ha dato inizio alla nuova Guerra Fredda tra Russia e Occidente.
La prima parte della vittoria della Russia arriva dal leader italiano Matteo Salvini. Parlando in favore dei sottorappresentati nella politica europea, Salvini ha dichiarato questa settimana [in inglese]: “Continuo a credere che non abbiamo bisogno di sanzioni. Il problema della loro rimozione unisce tutte le persone oneste”.
Salvini sta affrontando, a testa alta, l’establishment politico europeo nelle elezioni parlamentari europee di questa settimana. E il suo sollevare la questione dell’abolizione delle sanzioni nei confronti della Russia, imposte per la riunificazione con la Crimea, è un pesante attacco ad esse.
La seconda vittoria per la Russia, tuttavia, è molto più significativa. Il Consiglio d’Europa ha finalmente accettato di ripristinare i diritti di voto della Russia [in inglese] dopo averli sospesi a causa dell’unificazione con la Crimea.
Questo è stato il principale argomento di contesa tra Europa e Russia, che ha sospeso i pagamenti di bilancio al CdE nel 2017. La scadenza per l’accordo sul mancato pagamento era prevista per il mese prossimo.
A quel punto la PACE – Autorità Parlamentare del Consiglio d’Europa – avrebbe dovuto votare per espellere completamente la Russia, o consentirle di rientrare. E quello era un passo più lungo della gamba.
Ha scelto la seconda, e questo prepara il terreno per un importante riallineamento dello status quo in Europa rispetto alla Russia.
Il 2019 sarebbe stato sempre l’anno in cui tutte queste pressioni politiche e virtù che segnalavano all’Europa la fallita incorporazione dell’Ucraina sarebbero finite.
Ci sono semplicemente troppe problematiche quest’anno per far proseguire questa politica oltre questo punto.
- Le elezioni parlamentari europee di maggio porteranno una diversa miscela di voci all’UE
- Il Nordstream 2 sarà completato
- Il contratto di transito del gas tra l’Ucraina Naftogaz e Gazprom terminerà.
- Il Consiglio d’Europa riammetterà la Russia.
- Le elezioni ucraine porteranno il cambiamento a Kiev
- Il gasdotto Power of Siberia 1 verrà completo in Cina
- Il Turkstream dovrebbe essere completato in Turchia
- Nuove centrali elettriche in Crimea entreranno in funzione
I russi, con Putin e Lavrov, hanno condotto una perfetta guerra di logoramento contro l’Europa, e atteso che passasse il cadavere del nemico. Sapevano che c’era una crescente opposizione alle sanzioni.
Sapevano che il potere politico di Angela Merkel stava diminuendo, e che figure in ascesa come Viktor Orbán, Salvini e Marine Le Pen in Francia avrebbero cambiato il panorama, alla fine.
Sapevano anche che mantenere il dialogo franco ma rispettoso, e non rispondere a nessuna delle provocazioni forzate e adolescenziali da parte della leadership europea e ucraina, li avrebbe messi nella posizione migliore per normalizzare le relazioni.
È una testimonianza della capacità della leadership russa di pensare all’intero tavolo da gioco, per vedere il Consiglio d’Europa come mezzo per sbloccare la situazione. Semplicemente mantenendo le loro quote nell’organizzazione, alla fine hanno forzato il momento alla sua crisi, esattamente quando sarebbe stato più vantaggioso per loro.
E questa mossa sottrae alla Merkel, che ha cercato di salvare la posizione dell’Ucraina legando le sanzioni ad un nuovo contratto per il transito del gas. Ma non era altro che un’esibizione per cercare di far felice Trump. Ma se n’è lavata le mani secoli fa.
E ora ha bisogno di un modo per salvare la faccia per uscire da questo casino. Perché l’economia della Germania, insieme al resto dell’Europa, sta implodendo. Ha bisogno dei mercati della Russia, ed è ora di decidere dove si trova il futuro.
Tornando al 2014, il colpo di Stato a Kiev è stato pensato per essere la mossa vincente della manovra anti-russa degli Stati Uniti. Una rivoluzione colorata significava strappare alla Russia sia l’Ucraina che il suo primato nelle consegne di gas in Europa e nel Mar Nero.
Ha avuto il sostegno dell’Europa, che stava pensando ad una rapida adesione dell’Ucraina nell’UE, grazie alla quale avrebbe avuto il controllo sui prezzi del gas nei suoi colloqui con Gazprom. La NATO avrebbe potuto mettere missili sul confine occidentale della Russia.
Questi piani sono svaniti rapidamente quando due repubbliche si sono separate, è iniziata una sanguinosa guerra civile, e la Crimea è sfuggita al controllo della NATO. Vladimir Putin e la Russia sono entrati immediatamente in modalità logoramento, che ha fatto sembrare stupidi l’UE e gli Stati Uniti, mentre l’Ucraina è implosa e miliardi di dollari sono stati dati a Kiev, con poche speranze che tornino indietro.
La Germania ha capito rapidamente, con la difesa della Crimea da parte della Russia, che il controllo del transito del gas in Ucraina sarebbe stato bloccato per anni, e ha negoziato rapidamente il Nordstream 2 con Gazprom per garantire il suo futuro energetico. Angela Merkel ha affidato la Germania ad esso, mettendo fine alla sua dipendenza dall’energia nucleare, e ha negoziato gli Accordi di Minsk per congelare il conflitto diplomaticamente.
Minsk II era un accordo che non avrebbe mai potuto essere attuato a causa del controllo degli Stati Uniti sul governo di Poroshenko. La Merkel lo sapeva. È stato progettato in modo esplicito per consentire a tutti gli interessati di incolpare l’altro per non averlo rispettato.
Sfortunatamente, il popolo del Donbass ha dovuto subire anni di bombardamenti da un’Ucraina irrazionale, con il sostegno degli Stati Uniti. Negli ultimi anni è costato a Putin un sacco di capitale politico quando non ha aiutato apertamente il Donbass a liberarsi completamente da Kiev.
La Merkel ha anche un’opportunità, col Nordstream 2, di consolidare il controllo della distribuzione del gas in tutta l’Europa orientale, che potrebbe essere utilizzato per ottenere concessioni politiche dai paesi di Visegrád, che sono diventati sempre più recalcitranti.
Con il permesso finale per l’oleodotto Nordstream 2 ancora legato ai regolatori danesi [in inglese], ovviamente prostrati dalla pressione politica degli Stati Uniti, rimane ancora una piccola speranza che quell’operazione in Ucraina non si concluda in un completo e abietto fallimento per gli espertoni della politica estera degli Stati Uniti.
Poiché Nordstream 2 segue esattamente lo stesso percorso del gasdotto Nordstream esistente, questo non dovrebbe essere un problema. Ma lo è. E ora il Senato degli Stati Uniti sta meditando leggi per sanzionare le persone e le aziende coinvolte nelle fasi finali della costruzione.
L’obiettivo è danneggiare Gazprom, ritardando l’apertura di Nordstream 2 e mantenere aperta la vana speranza che ciò dia all’Europa una leva per negoziare un nuovo accordo sul transito del gas attraverso l’Ucraina nel corso dell’anno.
Aggiunge anche altri bocconi avvelenati a quelli che Poroshenko ha lasciato prima di andarsene – l’incidente dello Stretto di Kerch e la denuncia del Trattato di Amicizia.
È tutto troppo infantile e distruttivo, onestamente. Ora l’ultima notizia è che il partner di coalizione di Poroshenko si è appena tirato fuori dal governo [in inglese].
Dato che ora non c’è nessun governo, il Presidente Eletto Zelenskyj non può sciogliere il Parlamento e richiedere ora nuove elezioni. Dovrà aspettare quelle regolarmente programmate in ottobre.
Ciò manterrà il Parlamento esistente al potere, e Zelenskyj un prestanome fino ad allora.
Ma torniamo alla questione attuale. Ci sono tutti gli incentivi perché il Nordstream 2 ottenga il permesso finale. Il controllo degli Stati Uniti sulla situazione in Ucraina si sta sfibrando parecchio, indipendentemente dalle tattiche dilatorie.
Perché ritardare ulteriormente mette in difficoltà l’Ucraina, dato che la Russia ha tagliato le esportazioni di carbone e petrolio, e ora vieta la rivendita del suo gas all’Ucraina. Quindi, quest’inverno sarà orribile se Naftogaz non negozierà o le sanzioni non saranno revocate, cosa che permetterebbero a Putin di togliere il suo embargo energetico.
Ed è per questo che vedremo il presunto nodo gordiano di problemi che doveva tenere insieme questa situazione, sciogliersi abbastanza rapidamente nei prossimi mesi.
La decisione del Consiglio d’Europa di far tornare la Russia nell’ovile è la chiave per tutto. Questa è una concessione importante alla Russia. Putin e Gazprom sono stati più che disposti ad aprire nuovi colloqui sul transito del gas con l’Ucraina, cosa che Poroshenko non voleva fare.
L’amministrazione Trump vuole ancora un accesso garantito al mercato per le fonti di LNG degli Stati Uniti. Da qui le mosse ciniche per ritardare un permesso che dovrebbe essere approvato con facilità.
Gazprom può permettersi di aspettare alcuni mesi per l’apertura di Nordstream 2. Ha sia il Turkstream che il Power of Siberia 1, che inizieranno le operazioni entro la fine dell’anno, per coprire qualsiasi ritardo.
Inoltre, l’anno fiscale 2018 è stato fantastico per Gazprom, e sembra che il 2019 sarà simile, con questi gasdotti in arrivo. La società ha sorpreso il mercato di recente, annunciando un massiccio aumento dei suoi dividendi annuali, il 60% in più rispetto alla previsione originale del consiglio d’amministrazione.
Il titolo è salito di oltre il 20%, in quanto il rendimento è aumentato di circa il 9%. Questo è stato un chiaro segnale sia per gli investitori statunitensi che per quelli europei che la società non teme i rischi associati ad un ritardo nel Nordstream 2.
Ad un certo punto bisogna rendersi conto che una particolare politica ha fallito, e siglare un accordo. Il Consiglio d’Europa si è piegato alle pressioni interne causate da cinque anni di crescente euroscetticismo e dalla stagnazione delle esportazioni verso un mercato precedentemente forte per la maggior parte dell’Europa, in particolare per la potente Germania, che li hanno infine spinti a porre fine ai protagonismi.
È un male che psicopatici come John Bolton non lo capiscano mai.
Questo è il primo passo necessario per sfidare gli USA sulle sanzioni quest’estate, quando verranno riproposte. E, qual è il punto, comunque? Bloccare un gasdotto solo per potenziarne altre due è semplicemente idiota.
Gazprom si è rivolta verso est, alla Cina, a causa della cancellazione di SouthStream e del putsch a Kiev. Quindi ha negoziato un rimpiazzo noto come Turkstream. L’Ucraina è distrutta, e la Turchia sta sfidando gli Stati Uniti su tutte le principali decisioni politiche nella regione, mentre guarda alla Russia per contribuire a correggere il suo equilibrio commerciale, la difesa e la sicurezza energetica.
Ad ogni svolta, la Russia di Putin ha anticipato gli Stati Uniti in Europa, sull’Ucraina. Cercare di imbottigliarla è sempre stato fuori dalla nostra portata.
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Articolo di Tom Luongo pubblicato su The Duran il 20 maggio 2019.
Traduzione in italiano a cura di Raffaele Ucci per Saker Italia.
[le note in questo formato sono del traduttore]
Non sono d’accordo su salvini. Debbo dubitare anche del saker??
Nota della Redazione: E’ liberissimo di non essere d’accordo con i contenuti dell’articolo. L’unico problema che ha incontrato nella lettura e nell’elaborazione del suo pensiero è che l’autore non è il Saker. Ciò rende la sua domanda totalmente inutile.
In secondo luogo se vuole elaborare perché non è d’accordo renderà forse la discussione più interessante, invece che dare responsabilità a tentoni e poi ritrovarsi in un angolo.
Non possiamo spiegarvi ogni volta come si legge un articolo, o qual’è l’autore, facciamo già abbastanza.
Full spectrum comprehension. Vladimirovic is on another level
attenzione a salvini: agisce solo per conto degli usa e di israele
Non si capisce però il motivo razionale per cui l’autore ipotizza un cambio di equilibri in Europa dovuto a gente come Salvini, Le Pen, Orban: probabilmente se avesse scritto l’articolo dopo il risultato delle elezioni europee si sarebbe reso conto che la nuova maggioranza al parlamento EU è praticamente identica alla precedente, che i sovranisti non hanno sfondato, e che quello della Merkel è ancora il primo partito nel suo paese.
Senza contare, come qualcuno ha già notato, il legame col sionismo internazionale di partiti come FN in Francia o di AfD in Germania.
Pur ammettendo le grandi abilità strategiche di Putin, mi sembra un articolo sin troppo ottimista.