Difendendo l’ultimo round dell’aggressione israelo-americana contro la Siria, la portavoce del Dipartimento di Stato americano Heather Nauert ha utilizzato una nota hitleriana quando ha accusato la Siria e l’Iran per un atto di aperta aggressione israeliana, dicendo “Gli Stati Uniti… sostengono fermamente il diritto sovrano di Israele di difendersi”, e quando ha mentito sul fatto che “le attività maligne dell’Iran” e “la calcolata escalation di minacce e la sua ambizione di proiettare la sua potenza e dominio mettono a rischio tutte le persone nella regione” [in inglese].
Adolf Hitler nascose la sua “proiezione della potenza e dominio” e la sua invasione della Polonia con le stesse menzogne che Washington e Israele usano per coprire le loro aggressioni. Hitler affermò che le forze polacche avevano attraversato la frontiera e attaccato la Germania. Questa è la scusa usata da Israele e dai suoi burattini alla Casa Bianca e al Pentagono che incolpano l’Iran per l’attacco israeliano alla Siria. Ma se Washington e Israele mentono spudoratamente, perché la Russia pensa che siano “partner” con i quali si possono raggiungere accordi?
Eric Zuesse nota che solo la Siria e la Russia lamentano l’occupazione illegale da parte di Washington del territorio siriano, un’occupazione che non è autorizzata dall’ONU ed è una violazione completa e totale del diritto internazionale, e i continui attacchi israeliani contro la Siria. Il continuo appoggio di Washington alla guerra contro il legittimo governo siriano e il sostegno agli attacchi israeliani e terroristici contro le forze siriane e russe stanno minando gli sforzi della Russia per portare la pace nella regione. Zuesse nota inoltre che Washington e il suo burattino britannico bloccano tutte le azioni dell’ONU contro l’illegalità di Washington [in inglese].
Zuesse ha ragione. Ma la continuazione della campagna di Washington contro Siria e Russia è in gran parte colpa della Russia? Stephen Lendman afferma che è colpa della Russia [in inglese].
Perché? Sembra che il governo russo sia così ansioso di ottenere l’approvazione occidentale che conclude le sue vittoriose campagne militari prima che il lavoro sia finito. Fu Putin stesso a dichiarare la “vittoria” in Siria e a ritirare parte dell’esercito russo prima di liberare tutta la Siria dall’occupazione straniera e jihadista, lasciando così sul posto le teste di ponte statunitensi per rinnovare il conflitto.
Non ci vollero più di due settimane perché Russia e Siria liberassero tutta la Siria dagli jihadisti appoggiati dagli Stati Uniti, ma a quanto pare la Russia aveva paura di infastidire troppo Washington e di rischiare il contatto con il personale statunitense, anche se la Russia si trova in Siria legalmente in base al diritto internazionale e gli Stati Uniti sono presenti illegalmente.
Di nuovo fiduciosa nel diritto internazionale, le Nazioni Unite e “i nostri partner occidentali”, la Russia ha lasciato il campo prematuramente. Come dice Lendman, le denunce della Zakharova, di Lavrov, dei portavoce del Ministero della Difesa russo e dello stesso Putin si basano su fatti assoluti. Ma la domanda è: quando la Russia imparerà, se non mai, che i fatti e le leggi non fanno assolutamente differenza a Washington? L’interesse di Washington è la sua egemonia sul mondo e l’egemonia di Israele nel Medio Oriente.
Lendman sottolinea che “Fino a quando la Russia manterrà il mito della partnership con Washington invece di dare a Washington un assaggio della propria medicina… il conflitto probabilmente continuerà ad aumentare.
Lendman potrebbe avere ragione, a giudicare dai pesanti attacchi israeliani riportati in Siria il 10 febbraio, dopo che le difese aeree siriane hanno danneggiato l’immagine di invincibilità di Israele abbattendo uno degli aerei da guerra forniti dagli USA che stava attaccando la Siria, e riferisce che il conflitto potrebbe intensificarsi e coinvolgere l’Iran. Russia Today riferisce che il Cremlino è preoccupato che le zone di de-escalation vengano minacciate, e Putin ha telefonato a Netanyahu sollecitando moderazione.
Tutti i presidenti degli Stati Uniti che ho visto durante la mia vita hanno sollecitato moderazione a Israele senza alcun effetto. Le esortazioni di Putin non avranno più alcun effetto, a meno che Putin non rubi le battute a Lendman e dica al criminale di guerra Netanyahu, che dirige uno stato israeliano illegale, basato sulla terra rubata con la punta delle baionette ai palestinesi, che quando è troppo è troppo e che la Russia troncherà con Israele. Lendman pensa che nessun altro modo di parlare con il folle stato sionista, o con Washington, avrà alcun effetto, e la storia sembra essere dalla parte di Lendman [in inglese].
O la Russia non è sicura della sua potenza, o a Putin viene impedito di usare la forza della Russia dai perfidi integrazionisti atlantici, che costituiscono la Quinta Colonna di Washington all’interno del governo e dell’economia russa. È un mistero del perché Putin tolleri una manciata di traditori che hanno un sostegno pubblico minimo mentre l’Occidente e Israele diventano ogni giorno più aggressivi contro gli interessi nazionali russi.
Putin evita saggiamente l’escalation della situazione, ma si ha l’impressione che ci siano dei limiti alla capacità di Putin di resistere a Washington. Il Saker identifica il problema negli “integrazionisti atlantici” di Washington che, per motivi personali di carriera, motivi personali di affari e perché sono sostenuti da ONG e media finanziati da Washington all’interno della Russia, hanno venduto la sovranità russa al globalismo. Putin, a quanto pare, non vuole o non può mettere da parte quelli che servono come pedina di Washington sul nazionalismo russo, il che impedisce una vera vittoria russa. Se gli “integrazionisti atlantici” all’interno del governo di Putin sono in grado di bloccare risposte più decisive, sorge la domanda: quanto è potente, davvero, Putin? Putin ha conquistato la Siria per poi perderla a favore di Washington e degli israeliani? Come possiamo immaginare Putin, il capo di uno stato potente, al telefono che implora un criminale di guerra israeliano che dirige una piccola nazione? Sappiamo che Israele possiede Washington, ma possiede anche la Russia?
Quante volte Putin ha annunciato la vittoria in Siria, se ne è tirato fuori e poi è tornato dopo che le forze di Washington si erano riprese? Perché Putin rifiuta la reincorporazione delle province separatiste russe in Ucraina? Ha permesso il ritorno della Crimea a causa della base navale russa, ma ha rifiutato le province russe di Donetsk e Lugansk. Di conseguenza, la popolazione russa in queste province continua ad essere soggetta ad attacchi, e Washington ha ora armato il suo stato nazista ucraino per riconquistare le repubbliche separatiste.
L’intero conflitto, pronto a crescere d’intensità, avrebbe potuto essere fermato dal riconoscimento di Putin della stessa schiacciante maggioranza di voti simile a quella della Crimea e dalla reincorporazione delle province in Russia. Il governo nazista dell’Ucraina, anche con l’appoggio di Washington e dell’UE, non è così folle da attaccare la Russia e aspettarsi di continuare ad esistere.
Putin può porre completamente fine al conflitto ucraino accettando le ex province russe nella Russia. Possiamo capire che Putin forse pensa a lungo termine, come fecero i leader sovietici che insediarono le popolazioni russe in Ucraina, per bilanciare lo stato ucraino con le popolazioni russe in modo che l’Occidente non potesse trasformare completamente l’Ucraina, una parte storica della stessa Russia, in uno stato ostile contro il quale dirigere molte forze militari. Chiaramente Putin è un pensatore strategico a lungo termine, ma il destino della Russia e quello del resto di noi si decideranno nel breve periodo.
Possiamo anche capire che Putin, continuando a sottolineare il diritto internazionale, sta cercando di portare l’Europa alla consapevolezza che Washington opera al di fuori e al di sopra della legge. Sta perdendo il suo tempo. Per decenni i leader europei sono stati sul libro paga di Washington. Non gli interessa nient’altro che i loro bilanci bancari.
I neoconservatori che governano a Washington credono che la rimozione di Putin ripristinerà l’egemonia di Washington sul mondo. Considerano la Cina un paese che accetterà la leadership americana in cambio di soldi. Questa è probabilmente un’opinione errata del governo cinese, ma serve a concentrare l’attacco contro la Russia, all’interno del cui governo Washington ha alleati.
Può il governo russo resistere con successo a Washington senza che Putin rinunci agli integrazionisti atlantici?
Capisco che le opinioni espresse qui potrebbero essere errate. Zuesse forse ha torto. Lendman forse ha torto. Il Saker forse ha torto. E forse sbaglio io ad interpretarli. Nessuno dovrebbe sottovalutare Putin. Ciononostante, la Russia dovrebbe essere consapevole che è percepita dai politici neoconservatori come uno stato debole privo di coraggio, con il quale Washington, e persino il piccolo Israele, possono fare i prepotenti, come ha fatto Washington dal crollo dell’Unione Sovietica e come sta facendo ora Israele con la Siria. Washington non paga mai alcun prezzo quando diffama la Russia e la reputazione della Russia. La passività della Russia sta invitando alla guerra nucleare o alla resa russa. La passività della Russia potrebbe anche spiegare l’esclusione degli atleti russi dalle Olimpiadi [in inglese].
Che la Russia voglia o meno riconoscerlo, è in lotta per la sua vita. Esistono prove del fatto che i principali leader russi non ne sono consapevoli. Sergej Chemezov afferma che la Russia è disposta a vendere a Washington il sistema antiaereo S-400, così che Washington possa imparare come sconfiggerlo e recuperare il passo con la tecnologia militare russa. A meno che Chemezov non stia scherzando, c’è un problema nella sua percezione della realtà [in inglese].
Putin si è danneggiato tra le persone che hanno una coscienza morale quando ha incontrato il criminale capo dello stato israeliano, e ha trattato Netanyahu come se non fosse un criminale di guerra destinato al patibolo, ma un leader mondiale degno del riconoscimento della Russia. Questo atto di follia ha deflazionato la reputazione di Putin come leader che si è schierato a favore dei risultati morali, e non solo dei risultati egoistici e negoziali.
Il mondo ha bisogno di un leader. Le speranze erano su Putin.
Gli integrazionisti atlantici russi che adorano l’America devono essere degli svitati per voler far parte della degenerata civiltà occidentale [tutti e quattro i link in inglese]:
Sarah Silverman: I want to eat an aborted fetus
https://www.rutherford.org/publications_resources/john_whiteheads_commentary/
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Articolo di Paul Craig Roberts pubblicato su Katehon il 12 febbraio 2018.
Traduzione in italiano a cura di Raffaele Ucci per SakerItalia.
[le note in questo formato sono del traduttore]
Sono totalmente d’accordo con questo articolo. L’occidente vuole morta la Russia e il suo popolo, non deve esistere nessuna speranza di accordo con i demoni. La Russia e il suo popolo e’ chiamato all’ultima battaglia per il bene di tutti. Poi cacceremo via anche noi i protettori dei gender! Reagire e agire, per esempio ripulire il Governo russo… e piccolo segnale occupare brevemente la Georgia….. e installare un governo amico. Tutto il gas e olio dell’asia centrale lo vogliono fare passare da quel territorio. Proteste ? Beh si, ma non cambiera’ niente…. se non strategicamente controllare l’energia e alzare il prezzo del petrolio a 110 Usd…. cioe’ la piena salvezza della Russia, Iran e Venezuela. Даваи начинаем!
Ma forse c’è del vero ma tutti forse pretendono che Putin debba fare una battaglia che però il suo popolo non è proprio convinto di dover combattere. Sono sicuro però che l’Impero non ha mezze misure vuol trattare Putin come Gheddafi comunque e alla fine o soccomberà o dovrà provare a combattere.non è una posizione facile. Per ciò che concerne la Siria Putin fa benissimo a evitare un coinvolgimento israeliano dove secondo me sbaglia è non far sloggiare gli americani.gli americani devono iniziare a capire che se vogliono rimanere in siria gli usa dovranno combattere ma questo solo i russi glielo possono spiegare
Putin è un grande uomo politico, saggio e intelligente e ho grande fiducia in lui, d’altra parte non si può non riconoscere che negli ultimi anni sta subendo troppo le ingiurie e la maleducazione dei nazisti u.s.a.israeliani. Non voglio dire altro perchè non sono, come la maggior parte della gente comune, a conoscenza dei motivi del comportamento dei dirigenti russi sia in Donbas che in Siria. Una ipotesi potrebbe essere che non si sentono ancora così potenti e preparati da poter dichiarare una guerra alla nato, oppure la strategia dell’intelligenza della classe dirigente contempla scenari completamente diversi… certo è che se hanno avuto il coraggio di distruggere le illusioni della n.a.t.o. annientando le armate dei tagliagola wahabiti e finalmente avere 2/3 basi in Siria, e ancora prima annettersi la Crimea dove gli ottusi criminali u.s.a. avevano progettato basi ecc. – vuol dire non si tratta di paura ma di puro calcolo. Sursum corda.
Concordo con Piero.
Il tono generale dell’articolo secondo me è un pò troppo da “stratega da salotto”.
Putin conosce la realtà mooolto meglio di chiunque altro, e sa perfettamente che i rapporti di forza quanto ad armi convenzionali non sono ancora tali da consentire un confronto diretto con NATO-ISRAELE che non diventi immediatamente guerra termonucleare globale.
Non dimentichiamo che la modernizzazione delle forze armate russe – pur procedendo a tappe forzate grazie al grandissimo Shoigu (di cui si parla sempre troppo poco) – si assesta ancora tra il 60-70%… E’ vero, ci sono in cantiere grandi progetti e mezzi formidabili stanno per entrare in produzione… ma ci vuole tanto denaro e… tempo!
Non meno di 2 anni, ma molto meglio 5, prima di poter dare scacco matto alla NATO.
Fino ad allora bisogna prendere tempo, in TUTTI i modi possibili…
non bisogna reagire in alcun modo alle provocazioni crescenti degli ziocon, i quali vogliono la guerra ADESSO, perché sanno benissimo che il tempo gioca a favore della Russia (e della Cina) e che la loro finestra di opportunità per un confronto militare con il blocco eurasiatico si sta rapidissimamente chiudendo.
Con ché trova risposta anche l’obiezione su Netanyahu: semplicemente non si può bastonarlo come meriterebbe, perché il telecomando della superpotenza CE L’HA LUI.
Quanto al ritiro prematuro dalla Siria, credo che sia funzionale ad una maggiore assunzione di responsabilità e di protagonismo da parte dei siriani (ed alleati locali), oltre che ad esigenze elettorali che perfino Putin non può permettersi di ignorare del tutto.
Ancora una volta: state sereni! Zio Vladimir non delude! 😉
Giustissimo, in tutto e per tutto. Manca un paragrafo finale, necessario perchè “noblesse oblige” non si puo’ scaricare sui russi soli la responsabilità di salvarci a tutti.
Dunque il paragrafo finale, forse riducibile ad una semplice domanda per I patrioti russi ed I loro dirigenti:
Quando deciderete di costituire una legione straniera russa che si batta sotto il vostro commando nei modi e con I mezzi che voi deciderete. Noi, non-russi che capiamo perfettamente la vostra importanza non solo per voi stessi ma anche per la sovranità di tutte le nazioni, saremmo “honor bound”, di arroularci. Poi vediamo quanti lo fanno… e vediamo se prevale il detto popolare che “tra il dire ed il fare c’è di mezzo il mare” o I versi del poeta “fatti non foste per viver como bruti ma per seguir virtute e conoscenza”.
Vale! Ad maiora!
Di tanto in tanto si manifestano articoli dello stesso tenore di questo autore e parrebbe che si respiri la volontà di distruzione di se stessi e del prossimo.
Siamo fortunati, per ora, che Putin si dimostri cauto quanto lo fu Stalin nel riconoscere che è in guerra con gli USA così come Stalin lo fu con la Germania sebbene esistessero TRATTATI di non aggressione.
Ora come allora la Russia non è pronta al conflitto ma sa che lo dovrà sostenere solo come aggredito, non come aggressore, perché il popolo russo sostiene la sua élite solo quando è aggredito ed in pericolo e Putin non può fare eccezione alla regola.
Questa sua prudenza è percepita in occidente come timore di perdere la partita ma il tempo lavora per la Russia e la Cina e quest’ultima sa che l’Asia ( Giappone ,Indonesia-Indocina )sarà sua senza lotta solo se gli USA stupidamente faranno guerra al più presto alla Russia .
In ogni caso l’ìOccidente uscirà dal conflitto solo più come espressione geografica e tutti gli Stati che sostengono e sosterranno lo sforzo bellico con gli USA sono destinati a sparire come entità statali .
Poi ci saranno processi e purghe in un lavacro di sangue sfuggito ai vapori radioattivi.
Joseph, penso che le paure di Paul Roberts, siano basate sul fatto che conosce bene, la leadership del suo paese. Molti hanno perso il senso della realta’ e molti sono sotto influssi malsani. Questo penso lo renda cosi’ pessimista. Per il resto e’ veramente un rebus capire dove andremo a parare. E’ ora di pregare per chi crede.
Da un po di tempo, finalmente, mi sono fatto una opinione sullo stile commentativo e analistico di Paul Roberts. Pur riconoscendo la sua onestà intellettuale e buona fede (lo spero) la mia conclusione è che sta rompendo un pochino
i…cosiddetti. Il suo è un modo di pensare tipicamente da statunitense: tutto e subito, mano alla fondina da cow-boy.
Lui non è un russo e i russi non ragionano così (grazie a Dio). Calmati Paul Roberts! I russi, col tempo dalla loro parte,
diventano sempre più potenti e vinceranno come sempre è accaduto , se attaccati.