In un recente articolo intitolato “La Cina, la Bolivia e il Venezuela sono la prova che la socialdemocrazia non può prosperare nell’ordine capitalistico globale” il mio amico e corrispondente dalla Cina Jeff J. Brown [entrambi i link in inglese] mi ha posto una domanda estremamente interessante e importante. Ha scritto:
La Russia è una socialdemocrazia, con un grande settore industriale di successo di proprietà del popolo e molti servizi sociali provenienti per il 99% dall’era sovietica. Ma, a differenza della Bolivia e dell’Ucraina, sta evitando la pillola velenosa della rivoluzione colorata occidentale, perché dal 1999 la Russia è diventata sempre più forte, sotto la guida ispirata del presidente patriottico Vladimir Putin. Ma come tutte le socialdemocrazie, il problema è cosa succede se un’altra puttana dell’Occidente come Boris Eltsin subentrerà a Putin e restituirà la Russia al suo distopico stupro da parte di Wall Street degli anni ‘90? Poi cosa accadrà? Macri ci ha messo solo quattro anni per riportare l’Argentina in ginocchio. Senza un media nazionalizzato al 100%, i russi farebbero meglio a chiedere a Putin e alla Patrioti Russi S.p.A. di fare gli straordinari per censurare tutta la spazzatura occidentale che viene gettata nella stampa in cirillico e nelle onde radio. Mi piacerebbe sapere cosa ne pensa il mio caro amico Andrej Raevskij sul Saker (http://thesaker.is/), perché siamo onesti: senza la continua indipendenza anti-imperiale della Cina e della Russia e dell’Iran e il successo Socialista nel 21° secolo, l’umanità può dare un bacio d’addio al suo culo!
Cominciamo decostruendo le ipotesi e le implicazioni della domanda di Jeff.
Cina e Russia *potrebbero* separarsi
Le prime ipotesi fatte da Jeff sono le seguenti:
- La Russia è una socialdemocrazia
- I media russi non sono controllati dallo Stato al 100%
- Un nuovo Eltsin potrebbe succedere a Putin
- L’Occidente sta saturando lo spazio informativo russo di immondizia
- La propaganda occidentale può ancora avere un forte impatto sulla Russia
- Cina e Russia *potrebbero* separarsi (da qui la necessità di impedire questo fatto come tesi centrale di Jeff)
E, infine, considerando quanto sopra, Jeff offre la seguente implicazione convincente per il triangolo Cina-Russia-Iran:
- Considerando quanto detto sopra, l’indipendenza e il sostegno della Cina alla Russia e all’Iran sono fondamentali per la sovranità e la libertà, se non per la sopravvivenza, della Russia e dell’Iran
Ora iniziamo esaminando le ipotesi di Jeff:
La Russia è una socialdemocrazia:
Sì e no. Se definiamo una socialdemocrazia come una politica e un sistema di leggi specifici, allora la Russia è una socialdemocrazia. Tuttavia, se definiamo la socialdemocrazia come un sistema politico specifico, un sistema di leggi e una cultura sociale, direi che nella misura in cui la Russia è, in effetti, una socialdemocrazia, è piuttosto strana. Cosa intendo con questo?
Con ciò intendo dire che grazie all’incubo della “democrazia” sotto Eltsin e i suoi curatori statunitensi, e grazie alla recente esplosione della “democrazia” in Ucraina, il popolo russo è giunto nel complesso a considerare le parole “Liberale” e “Democrazia” come parole di quattro lettere. Ad esempio, la parola “либерал” (Liberale) ha ora dato alla luce una parola derivata da либераст che prende le prime lettere della parola “Liberale” e aggiunge le ultime lettere della parola педераст (pederasta – una parolaccia che sta per omosessuale [sì , in russo l’omosessualità e la pederastia non sono separate!]) che porta alla nuova parola “liberast” la cui traduzione sarebbe qualcosa di simile a “checca liberale”, che non è certo un complimento. In alcune interpretazioni, un “Liberale” è anche qualcuno che è stato “fo***to dalla democrazia” [in russo]. Non è molto meglio… Per quanto riguarda la parola “демократия” (democrazia) da anni viene già chiamata “дерьмократия” [in inglese] (usando le prime lettere di дерьмо (der’mo o merda) e le ultime lettera di democrazia per creare der’mokratija o “merdocrazia”. Infine, c’è anche il detto “демократия, это власть демократов” (la democrazia è il dominio dei democratici), che per un paese che ha subito gli anni ‘90 e ha visto l’Ucraina mandata completamente a scatafascio è inquietante; non è affatto divertente. Tutto ciò serve semplicemente a dimostrare che culturalmente la società russa non è affatto la tipica socialdemocrazia. È una sorta di democrazia in cui la maggioranza della gente non crede nella democrazia. Questo è molto importante, persino cruciale, e affronterò questo problema in seguito.
I media russi non sono controllati dallo stato al 100%:
Questo è assolutamente vero! Tuttavia, manca un punto importante: il vero profilo dei media russi, che è molto più complesso di “controllati dallo Stato” contro “media liberi”. Per farla breve, i principali canali televisivi, sebbene non siano “controllati” dallo Stato, sono per lo più pro-Cremlino. Ma qui dobbiamo trovare la causa e l’effetto giusti: questi canali non sono pro-Cremlino solo perché ottengono fondi statali o a causa del potere politico del Cremlino, il motivo principale per cui sono pro-Cremlino è la valutazione terribile dei media che hanno preso una forte posizione anti-Cremlino.
Come esempio, voglio menzionare una stazione televisiva rabbiosamente anti-Cremlino, che è molto conosciuta in Russia (Dozhd’- si veda qui per la voce (prevedibilmente lusinghiera) di Wikipedia su questo canale TV). In realtà, Dozhd’ è solo il più noto e abbastanza grande media anti-Cremlino ma, in realtà, ci sono molte altre testate che hanno una linea pro-Impero anti-Cremlino. Tuttavia, come ho spiegato in un articolo del 2016 intitolato “Contro-propaganda, al modo russo” e poi, ancora una volta, nel 2017, nell’articolo “Rivisitando i metodi di contro-propaganda russi”, il Cremlino ha sviluppato una strategia molto efficace contro la propaganda: invece di sopprimere la propaganda dell’Impero (come fecero i sovietici, senza successo), il Cremlino ora finanzia direttamente quella stessa propaganda! Gazprom (di proprietà dello Stato) finanzia non solo Dozhd’ – ma anche gli ospiti liberali occidentali e russi che si ridicolizzano sulla televisione russa vengono generosamente pagati per ciascuna delle loro apparizioni. Anche gli ucronazisti duri e puri vengono invitati regolarmente (quando esagerano davvero ci sono anche delle risse, o vengono espulsi dagli studi, il che è tutto molto da vedere, e quindi viene visto da milioni di persone). La verità è che a questo punto la propaganda Anglo-Sionista in Russia ha un effetto molto più salutare di “vaccinazione” della capacità di convincere chiunque oltre il “tradizionale” 2-4% delle persone in Russia che ancora pensa che l’Occidente sia simile ad un paradiso in terra e la Russia una “Mordor” brutta, malvagia e che schiaccia la libertà.
Detto questo, esiste un canale attraverso il quale la peggiore propaganda della società dei consumi occidentale permea ancora la Russia: gli spot pubblicitari. Gli spot russi sono per lo più assolutamente disgustosi; fondamentalmente veicolano un semplice e rozzo messaggio “I russi devono diventare americani”. La propaganda attraverso gli spot pubblicitari è, credo, la singola forma di de-russificazione più tossica e insidiosa che mi viene in mente, ed è molto più pericolosa di qualsiasi altro mezzo per “mutilare” la Russia.
Infine, e con mio grande rammarico, suppongo che i media come RT e Sputnik abbiano deciso di “diventare nativi”, e ora soddisfano i gusti occidentali molto più di quelli russi. I “costanti” reportage sui combattimenti di arti marziali misti, le donne vestite in modo minimale, il sesso in tutte le sue modalità e forme, e i pettegolezzi di Hollywood – tutto ciò dimostra che i responsabili di questi media hanno deciso che abbassarsi al minimo comun denominatore è il modo per promuovere la Russia all’estero. Non ne sono così sicuro. Ciò che è iniziato con “Fatti più domande” e “Vi diciamo quello che non viene detto” ora sembra più preoccupato di provare a copiare la stampa da due soldi del Regno Unito che a sfidare l’Impero. Mi dispiace moltissimo per questa situazione.
Sfortunatamente, ci sono anche molti membri della quinta colonna e russofobi in questi media (specialmente nei loro siti web online; i programmi radio/TV attuali sono per lo più migliori).
Quindi non sono tutte rose e fiori nella scena mediatica russa, ma non va neanche male.
Un nuovo Eltsin potrebbe succedere a Putin
Qui posso solo essere completamente d’accordo, e questo è molto spaventoso. A causa della mancanza di spazio, presenterò i miei argomenti in un breve elenco puntato:
- La “Russia” è ancora un “one man show”, il che significa che Putin stesso, come persona, è ancora assolutamente vitale per l’attuale funzionamento della Russia. La maggior parte dei russi non solo gli è ancora fortemente favorevole personalmente, ma non ci sono candidati credibili per sostituirlo. Sì, ci sono alcuni potenziali candidati (in nessun ordine particolare: Ivanov, Shoigu e Rogozin sono i più conosciuti, ma ce ne sono altri, ovviamente), ma ciò che rende tutto peggiore è che storicamente la Russia, a differenza della Cina, ha un pessimo storico delle successioni.
- La quinta colonna è ancora lì, e anche se mantiene un profilo molto basso (gli eventi attuali favoriscono i Sovranisti Eurasiatici), è ancora lì, letteralmente in tutti i rami del potere e molto addentrata nelle élite di Mosca che odiano Putin per aver posto fine a ciò che vedevano come il “Bengodi degli anni ‘90”.
- *C’è* un’opposizione patriottica russa a Putin, e sta lentamente crescendo, ma è mal organizzata, ha molti nostalgici dell’era sovietica che non sanno cosa fare, e molte delle sue critiche sono, francamente, ingenue o semplicemente sciocche (ma hanno anche punti molto validi!). Non credo che questa opposizione sarà in grado di produrre un leader forte e credibile. Ma ciò potrebbe cambiare in futuro.
- Quindi la pietra angolare del “Putinismo” è lo stesso Putin. Senza di lui, per qualsiasi motivo, anche il Putinismo potrebbe svanire molto rapidamente. Questa potrebbe essere una cosa buona o cattiva a seconda delle circostanze specifiche, ma le probabilità che questa sia una cosa molto brutta sono più alte del contrario.
“Putin L’Uomo” ha urgente bisogno di essere sostituito da “Putin Il Sistema”, ma questo è davvero un compito erculeo, perché ciò significa riformare/eliminare la maggior parte dell’immensa e potente burocrazia russa e trovare da qualche parte una nuova generazione di uomini e donne che possa essere sia efficace che affidabile. Il problema è che nella maggior parte dei casi, quando un uomo va contro un sistema, il sistema vince. Putin è il proverbiale caso di un brav’uomo in un pessimo sistema. È vero, ha riformato con successo i due rami del governo che erano più necessari per consentire a lui e alla Russia di sopravvivere alla guerra che l’Impero stava conducendo contro la Russia: le forze armate e le forze di intelligence/sicurezza. Altre parti dello stato russo sono ancora in uno stato terribile (l’intero sistema legale per cominciare!).
Penso che il rischio che una prostituta stile-Eltsin salga al potere è reale, anche se la maggior parte della popolazione non lo approverebbe necessariamente (o sarebbe divisa al riguardo). La stabilità storica a lungo termine di un grande paese come la Russia non può venire da un uomo. Può venire solo dalle istituzioni. E proprio come Pietro I distrusse la tradizionale monarchia russa, così un uomo può distruggere l’attuale “nuova Russia” (in mancanza di un termine migliore), specialmente se questa “nuova Russia” ha un solo uomo come pietra angolare.
Infine, la storia ci insegna che ogni volta che la Russia è debole o disunita, le potenze occidentali si lanciano e intervengono immediatamente, anche con mezzi militari. I polacchi stanno ancora sognando l’ennesima possibilità di provare la diagnosi di Churchill sulla Polonia, e avventarsi sia sull’Ucraina che sulla Russia, se ne avessero la possibilità.
L’Occidente sta saturando lo spazio informativo russo di immondizia, e la propaganda occidentale può ancora avere un forte impatto sulla Russia
Come abbiamo visto, entrambe sono almeno in parte vere, ma non sono poi così importanti. Questa è chiaramente una fonte di potenziale preoccupazione, un pericolo, ma non una minaccia (un pericolo è vago, una minaccia è specifica). Nella misura in cui questa è una cosa negativa, ciò è dovuto principalmente alla cultura dei consumi iper-materialistica che attualmente compete con una cultura russa molto più tradizionale. È difficile dire quale vincerà. La prima ha mezzi finanziari molto, molto più grandi, la secondo ha un forte “vantaggio sul territorio”. Solo il tempo mostrerà quale prevarrà. Finché molti russi penseranno che la “propaganda occidentale mente” (cosa che la maggior parte capisce) E sono attratti da pubblicità in stile occidentale (che è, in molti modi, una forma di propaganda ancora più efficace e insidiosa), la giuria deciderà su chi prevarrà qualora l’instabilità ritorni in Russia.
Cina e Russia *potrebbero* separarsi
Questo è probabilmente l’ipotesi più importante fatta da Jeff. Innanzitutto, poiché è del tutto ipotetico, e poiché non siamo profeti che vedono il futuro, prima accettiamo di non dire mai mai, e di non scartare questa possibilità. Detto questo, vorrei ricordare a tutti che Russia e Cina hanno gradualmente cambiato le etichette applicate all’altra parte. L’ultima espressione (per quanto ne so io, se conoscete il cinese, per favore, correggetemi se necessario!), usata da Xi e dagli altri funzionari cinesi è “Partnership Strategica Globale di Coordinamento per la Nuova Era”. C’è molto da scoprire qui, ma diciamo solo che non sembra che i cinesi abbiano escogitato questo concetto alla leggera, o che abbiano molti dubbi sul futuro delle relazioni con la Russia. Per quanto riguarda i russi, ora usano apertamente il termine “alleato” in molte occasioni, incluso Putin. In russo quella parola, “alleato” (союзник), è molto forte, e contrasta nettamente con il modo cinico e disgustato col quale i russi parlano sempre dei loro “partner” occidentali (che spesso sconvolge coloro che non parlano russo).
E non sono nemmeno tutte parole dolci. I russi e i cinesi hanno avuto molte e importanti manovre militari congiunte, hanno praticato l’equivalente russo del concetto di “Task Force Congiunta Combinata” USA/NATO (si veda qui [in inglese] per i dettagli). Pertanto, pur non essendo alleati formali, Russia e Cina fanno tutto ciò che fanno gli alleati stretti. Direi persino che la “simbiosi informale” tra Russia e Cina è molto più forte dell’alleanza della NATO.
Secondo me ciò che Putin e Xi hanno fatto è qualcosa che non ha precedenti equivalenti nella storia, almeno per quanto ne so. Anche se sia la Russia che la Cina sono stati imperi in passato, credo fermamente che entrambi siano entrati in una “fase post-imperiale”, in cui le trappole dell’impero sono state sostituite da un acuto senso che gli imperi sono estremamente cattivi, non solo per le nazioni che opprimono, ma anche per la nazione che li ospitano. Sia Russia che Cina hanno pagato un prezzo orrendo per i loro anni imperiali, e sia Russia che Cina comprendono perfettamente che anche il popolo degli Stati Uniti è tra le prime vittime dell’Impero Anglo-Sionista (transnazionale), anche se viene troppo spesso dimenticato. Non solo non vogliono ripetere i propri errori, ma vedono gli Stati Uniti morire nelle sabbie mobili dell’imperialismo, e l’ultima cosa che vogliono è saltarci dentro e unirsi agli Stati Uniti.
Credo che il rapporto tra Russia e Cina sia una simbiosi, che è molto più forte di qualsiasi alleanza perché mentre la seconda può essere spezzata, la prima in genere non può (almeno non senza conseguenze estremamente gravi). Credo anche che Putin e Xi capiscano entrambi che il fatto che Russia e Cina siano così completamente diverse non è un problema, ma una risorsa straordinaria: si adattano perfettamente, come Lego o pezzi di un puzzle. Ciò che la Russia ha, la Cina non ce l’ha, e viceversa. E, giusto per farlo capire a chi ha problemi di logica: entrambe le parti comprendono anche che tramite la guerra non otterranno mai quello che potrebbero ottenere tramite scambi pacifici con l’altra parte. Sì, lo sciocco sogno polacco di far invadere la Russia più volte dalla Cina (una sorta di vecchia battuta polacca [in inglese]) è solo un riflesso dell’antico complesso di inferiorità polacco, non di realtà geostrategiche 🙂
Certo, in teoria, tutto potrebbe succedere. Ma personalmente non vedo alcuna catena di eventi che potrebbe essere sufficiente per minacciare la relazione simbiotica sino-russa, nemmeno un crollo del “Putinismo della Nuova Russia” (non elegante, ma funzionale ai nostri scopi) o il tipo di caos che un regime compradore alla Eltsin potrebbe tentare di reinstallare in Russia. Alla fine, se la Russia crollerà, la Cina deterrà un potere finanziario ed economico davvero immenso sulla Russia, e sarà quindi in grado di imporre almeno un regime favorevole alla Cina. In quel caso estremamente improbabile, la Russia, naturalmente, perderebbe la sua sovranità, ma non verso l’Occidente, ma verso la Cina. Non è esattamente quello che Jeff aveva in mente.
Conclusione:
Sì, Russia e Cina hanno bisogno l’una dell’altra. Direi che hanno bisogno l’una dell’altra in maniera vitale. E sì, la “sconfitta” di una minaccerebbe l’altra. Ma questo non è vero solo per la Russia, ma è molto vero anche per la Cina (che ha un disperato bisogno di energia russa, alta tecnologia, risorse naturali, sistemi d’arma, ma soprattutto esperienza russa: per la maggior parte della sua esistenza la Russia è stata minacciata, invasa, attaccata, sanzionata, boicottata e denigrata da una lunga successione di stati occidentali, e li ha sconfitti tutti. A volte rapidamente, a volte lentamente, ma ogni volta la Russia ha prevalso. La determinazione e la capacità di resistere all’Occidente è qualcosa che è profondamente radicato nel DNA culturale russo (questo in netto contrasto con il resto dei cosiddetti paesi dell’“Europa dell’est”). Infine, e nonostante tutti i loro reali progressi recenti, le forze armate cinesi sono ancora molto indietro rispetto a quelle russe (o a quelle americane, se è per questo) e in una guerra uno contro uno contro gli Stati Uniti la Cina perderebbe sicuramente, soprattutto se gli Stati Uniti usassero tutti i loro mezzi. La Russia, d’altra parte, ha i mezzi per trasformare gli Stati Uniti e l’Europa in un deserto nucleare post-industriale (usando armi nucleari e, soprattutto, non nucleari!).
Vorrei anche aggiungere qualcosa che Jeff non ha affrontato: l’Iran. Credo che sia la Russia sia la Cina abbiano molto bisogno dell’Iran. Ok, questo non è un bisogno vitale, sia la Russia che la Cina potrebbero sopravvivere senza un Iran alleato, ma l’Iran offre immensi vantaggi ad entrambi i paesi, se non altro perché grazie alla stupidità veramente fenomenale dei Neoconservatori le politiche incredibilmente stupide degli USA nel Medio Oriente (qui [in inglese] c’è solo l’ultimo esempio) hanno trasformato l’Iran in una superpotenza regionale che eclissa sia Israele che l’Arabia Saudita. Inoltre, se la Russia ha mostrato molto più coraggio politico e morale della Cina (che, diciamolo onestamente, è stata abbastanza felice del fatto che sia la Russia a subire il peso degli attacchi dell’Impero), l’Iran ha mostrato molto più coraggio politico e morale della Russia, in particolare riguardo al genocidio al rallentatore perpetrato dall’entità Sionista in Palestina.
E questo ci porta al punto di partenza per discutere di che tipo di paese sia attualmente la Russia. La Russia non è l’Unione Sovietica, ma non è neanche la Russia di prima del 1917. Ma che cos’è davvero?
Nessuno lo sa davvero, penso.
È un bersaglio mobile, un processo. Questo processo potrebbe portare ad una “nuova Russia” nuova e stabile, ma questo non è affatto certo. I paragrafi 1, 2 e 3 dell’articolo 13 della Costituzione russa recitano:
- Nella Federazione Russa la diversità ideologica deve essere riconosciuta
- Nessuna ideologia può essere stabilita come statale o obbligatoria.
- Nella Federazione Russa saranno riconosciuti la diversità politica e il sistema multipartitico.
In altre parole, non solo non c’è “nessuna ideologia ufficiale” in Russia, ma c’è un riconoscimento esplicito di un sistema politico multipartitico (a sua volta una dichiarazione ideologica, tra l’altro). Questi sono tutti oggetti potenzialmente molto pericolosi e tossici che stanno già ostacolando una vera rinascita nazionale, culturale, psicologica e spirituale della Russia. L’Iran, al contrario, è riuscito a creare una Repubblica Islamica che è al contempo sia autenticamente sia senza remore Islamica e veramente democratica, almeno nel senso che, a differenza delle democrazie occidentali, che sono per lo più gestite da minoranze e per le minoranze (o una coalizione di minoranze [in inglese]), in Iran la maggioranza sostiene il sistema in atto.
E poiché la stragrande maggioranza del popolo russo non vuole un sistema a partito unico o un ritorno ai tempi sovietici, ma non crede nella democrazia (di tipo occidentale), gli intellettuali russi sono invitati a dare un’occhiata molto da vicino e attenta a quello che definirei il “modello iraniano”, non semplicemente per copiarlo, ma per vedere quali aspetti di questo modello potrebbero essere adattati alle realtà russe. La Russia storica era una monarchia Ortodossa. Quel tempo è passato e non tornerà mai più. La Russia sovietica era uno stato ateo Marxista. Anche quel tempo è passato per sempre. La Russia moderna può trovare solo riferimenti, lezioni e implicazioni nel suo passato, ma non può semplicemente resuscitare la Russia zarista o Comunista. Certo, non può nemmeno rifiutare tutta la sua storia e dichiararla “cattiva” (che è ciò che fanno sempre i “Liberali” russi, il che spiega perché sono così odiati).
Non so come sarà la futura Russia. Non sono nemmeno del tutto sicuro che questa nuova Russia possa mai realmente realizzarsi (anche se la mia sensazione è che lo farà). Spero che avverrà, ma se ciò accadrà o no non sarà deciso in Cina o dalla Cina (o da qualsiasi altro paese). Concludo con una famosa citazione di Karl Marx “l’emancipazione dei lavoratori deve essere opera degli stessi lavoratori” (in russo: “Освобождение рабочих должно быть делом самих рабочих”) che un famoso libro russo del 1928 ha trasformato in “la salvezza di quelli che stanno annegando deve essere l’azione di coloro che stanno annegando” (in russo: “Спасение утопающих – дело рук самих утопающих”). Qualunque versione preferiate (io preferisco la seconda), il significato è chiaro: dovete risolvere i vostri problemi da soli o con quelli che hanno il vostro stesso problema. In altre parole, i russi sono gli unici che possono salvare o distruggere la nazione russa (intendo “russo” nel significato tradizionale, russo, multietnico e multi-religioso delle parole руссий e российский, che in russo tradizionale sono sia intercambiabili che diverse a seconda del contesto [in inglese]).
Il Saker
PS: Vi lascio con una foto che vale quanto mille parole.
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Pubblicato su The Saker.is il 21 novembre 2019
Traduzione in italiano a cura di Raffaele Ucci per Saker Italia.
[le note in questo formato sono del traduttore]
La redazione di SakerItalia ribadisce il suo impegno nella lotta anti-mainstream e la sua volontà di animare il dibattito storico e politico. Questa che leggerete è l’opinione dell’autore; se desiderate rivolgere domande o critiche purtroppo questo è il posto sbagliato per formularle. L’autore è raggiungibile sul link dell’originale presente in calce.
L’opinione dell’autore non è necessariamente la nostra. Tuttavia qualsiasi commento indecente che non riguardi l’articolo ma l’autore, sarà moderato, come dalle regole in vigore su questo sito.
leggo RT in spagnolo e sputnik in francese e in italiano e ho notato anch’io un graduale peggioramento delle 2 testate come giustamente fatto presente nell’articolo.
sputnik in italiano fa rimpiangere il vecchio sito, la voce della Rissoa. Sembra che la redazione italiana faccia il paio con il mainstream italiano. Prima spesso c’erano voci critiche dal panorama italiano. Adesso sembra che non vogliono dare fastidio.
Meno male che la versione internazionale, dà modo di seguire il panorama diversamente.
Forse è subentrato qualche elemento troppo liberale….
Articolo veramente di profonda competenza eclettica; il titolo( La Russia (o l’Iran) può sopravvivere senza la Cina?)però suggerisce una tesi che può essere anche opposta:
La Cina può fare a meno di Russia ed Iran?
Nel complesso si comprende che questa Terna politica svolgerà nei prossimi anni il ruolo della terna Pitagorica ( 3-4-.5) nella geometria antica.Nessuno dei Tre può esistere se non perìmetrano sia il loro proprio territorio sia la loro influenza geo-politica sui territori vassalli degli USA.
Il pericolo maggiore ,nel breve periodo è l’azione distruttiva del senso di apparenza culturale che gli spot consumistici della TV e media pro-occidente spargono ogni giorno sui media di consumo.
Putin ed i suoi alleati devono preparare il futuro come ha fatto il Presidente Cinese “Protettore” a Vita della Cina e senza veli.Gli Occidentali (i media hanno scritto di Dittatura) ma è ben strana se non riesce ad avere ragione delle bande giovanili di laureati disoccupati che da più di un anno disgregano la società civile di Hong-Kong.
Putin dovrà avere il coraggio di far modificare la Costituzione come fanno gli americani con la propria e con quella dei loro alleati: Emendamenti a gogo!
Putin,non avendo ancora preso posizione sulla sua uscita significa non intende uscire perché sa benissimo che il giorno dopo l’Occidente gli entrerebbe in casa e sarà impossibile resistergli con le buone maniere: bisognerà combattere.