Dalla sua entrata in servizio nell’aeronautica russa nel 2019, il futuro del caccia medio MiG-35 è rimasto molto incerto. I piani iniziali per la Russia di schierare oltre tre dozzine di velivoli sembrano essere stati abbandonati, come parte di una tendenza più ampia verso la graduale eliminazione dal servizio degli aerei medi, con i sei caccia effettivamente acquistati visti come acquisiti principalmente per stimolare la domanda estera del programma. Tuttavia, sono stati segnalati frequentemente lo sviluppo di nuove funzionalità per il MiG-35, che vanno dalle armi laser [in inglese] alle nuove forme di intelligenza artificiale, in apparenti sforzi per far apparire il velivolo più competitivo rispetto ai sofisticati rivali stranieri. Il MiG-35 è un diretto successore e derivato del MiG-29, un velivolo che è entrato in servizio per la prima volta nel 1982 [in inglese] e ha dimostrato un grande successo di esportazione, ed è fortemente basato sul design migliorato del MiG-29M, con somiglianze visive molto significative e comunanza nella grande maggioranza dei componenti. Mentre dopo la disintegrazione dell’Unione Sovietica il MiG-29 è stato prodotto quasi esclusivamente per l’esportazione, il futuro del MiG-35 dipende anch’esso fortemente dalla capacità di effettuare vendite all’estero, dove deve affrontare una dura concorrenza, non da ultimo da parte dello stesso MiG-29M [entrambi i link in inglese], che è costruito sulla stessa linea di produzione presso la Fabbrica di Aerei Sokol.

Caccia MiG-35.
Una caratteristica degna di nota riportata per il MiG-35 da alcuni media russi, ma spesso trascurata, è la sua compatibilità con il missile aria-aria R-37M [in inglese], che a Mach 6 è sia ipersonico che il più veloce al mondo, mentre la sua gittata non ha eguali tra i design di missili stranieri, a parte quelli della Cina. L’R-37M è stato inizialmente sviluppato per il più grande caccia/intercettore della Russia, il MiG-31BM/BSM [in inglese], che è ben oltre il doppio delle dimensioni del MiG-35, ma che nonostante le dimensioni può trasportare solo sei di questi grandi missili, insieme ad armamenti più leggeri. L’R-37M è stato più recentemente reso compatibile con i caccia pesanti Su-35 e Su-30SM/SM2, che secondo quanto riferito possono trasportarne fino a quattro ma non dovrebbero schierarne più di due a causa degli effetti negativi che il peso estremo avrebbe sulle loro prestazioni di volo. Per il MiG-35, molto più leggero, la capacità di dispiegare il missile rimane praticamente in discussione, e non si prevede che i caccia siano comunemente configurati con più di uno o due R-37M, se dovessero mai schierarli. Inoltre, mentre il MiG-31 può sparare i missili più lontano a causa della sua quota e della sua velocità molto elevate, la portata degli R-37 lanciati dal MiG-35 dovrebbe essere significativamente più breve.

Missile R-37M.
Al di là della questione del peso, la capacità della suite di sensori del MiG-35 di guidare un missile a distanze di 400 Km, che è la gittata massima dell’R-37M, rimane seriamente in discussione, e i caccia saranno probabilmente costretti a fare molto affidamento sulla rete con altre risorse che hanno sensori più potenti. In definitiva, le difficoltà di integrare un tale missile significa che è improbabile che si materializzi nell’unica unità MiG-35 dell’aeronautica russa, e potrebbe essere destinato a fornire al caccia un raggio di ingaggio sulla carta molto più lungo rispetto a qualsiasi suo rivale straniero, per aumentare interesse. Il MiG-35 potrebbe ottenere un vantaggio missilistico molto più pratico dal missile R-77M [in inglese], molto più leggero, sviluppato per il caccia stealth Su-57, che fornirebbe un formidabile raggio di ingaggio di 200 Km e i vantaggi del radar AESA e della guida dell’antenna a scansione di fase attiva, rendendolo un’arma nel quale sia i clienti esteri che la stessa aeronautica russa potrebbero avere un interesse significativamente maggiore per equipaggiare le unità di MiG-35, se il programma dovesse progredire oltre la prima mezza dozzina di cellule.
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Pubblicato da Military Watch Magazine l’11 dicembre 2022
Traduzione in italiano a cura di Raffaele Ucci per Saker Italia
[le note in questo formato sono del traduttore]
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Il Mig-35 rischia di nascere vecchio e senza un ruolo ben definito.
Non nasce caccia/piattaforma top da supremazia aerea (F22, Su-57, ma anche EFA 2000, Su-35,J-20 ecc) e per un eventuale cliente deve essere integrato con i sistemi d’arma del paese, i più vari. Deriva da un caccia discreto (il MiG-29) ma che non ha mantenuto le promesse di superiorità nei confronti delle controparti occidentali (f-16, f-18 Mirage vari ecc..) mono e bi-motore per cui era nato. Dovrebbe quindi avere una spiccata capacità multiruolo, un costo molto basso e appunto una alta capacità di implementazione dei più vari sistemi d’arma sul mercato già al momento della vendita. Poco stealth per design, si dovrà confrontare con una ampia concorrenza americana europea ed asiatica che va per probabili estremi dal Rafale francese al Viggen svedese.
Quanto descritto nell’articolo sembra ripercorrere la storia travagliata dell’F-111B e dell’F-14. Cerco di spiegarmi: negli anni 50 la U.S NAVY era terrorizzata dai bombardieri sovietici armati di missili antinave. Quale fu la soluzione? Il Douglas F-6D Missiler che morì nella culla. Negli anni 60 nacque il programma TFX che generò l’F-111 con la variante B per la Marina degli Stati Uniti d’America. L’aereo era una anatra zoppa e dalle sue ceneri nacque il Grumman F-14. Il principale problema dell’F-14 furono i motori, gli odiati TF-30. Solo con la variante D i problemi furono risolti. Ora torniamo a noi. Armare dei Mig-29 con missili a lunghissimo raggio ha senso solo se si hanno dei bersagli da colpire a lunga distanza. Gli aerei devono ricevere le coordinate di tiro o da un aereo A.W.A.C.S oppure il loro radar è capace di vedere entro 90 miglia nautiche. Però la Russia potrebbe usare la “scorciatoia iraniana”: durante la guerra Iran/Irak negli anni 80 gli F-14 ricevevano le coordinate di tiro da altri aerei che illuminavano i bersagli. Il problema poi è trovare i bersagli adatti!
–,non sono un esperto che possa commentare tecnicamente questo articolo né le riflessioni di chi mi precede; tuttavia penso di poter esprimere un dubbio sulle scelte strategiche sugli armamenti della Russia le cui conseguenze si possono notare nel conflitto in corso.
A) -si è data enfasi anni fa al nuovo carro armato – Armata -che in Ucraina forse non è ancora impiegato ma se lo fosse rischierebbe di essere vittima di un banale ManPad. [Nota della Redazione: un manpad è un’arma antiaerea spalleggiabile, crediamo volesse indicare altri dispositivi anticarro come Javelin, NLAW o le varianti europee]
B)- non sono state esaminate le possibilità di ciopiare e migliorare le novità tecnologiche di dispositivi equivalenti a quelli prodotti da Elon Mask che la fanno da padrone nella sorveglianza del movimenti sul terreno delle forze russe.
[Il penultimo satellite militare lanciato in orbita è la copia di Starlink.]
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Riusciranno i russi a recuperare lo svantaggio attuale prima della prossima primavera?
Quando è stato attivato lo sviluppo di Teorie scientifiche fisiche che ,se applicate, potrebbero avere la superiorità in qualche settore bellico che si possa impiegare in tempi brevi e non solo che sia un deterrente?
Gli USA/Nato ,con il prodotto di Elon Mask, sul campo ucraino, tengono in soggezione le forze russe che devono subire la sorveglianza satellitare senza osare di poterla distruggere.
Riusciranno i russi ,d’intesa con i cinesi e Iraniani ,inibire scientificamente e militarmente i giocattoli americani nello spazio in orbita bassa?
13-12-22
martedì.
appunto da sprovveduto: dotati di missili aria/terra in volo permanente di pattugliamento del confine e prossimita’ con finlandia da cui prima o poi i british proveranno incursioni destabilizzanti ( magari con qualche pronunciamento degli eltsiniani)…che poi abbiamo cominciato l’ operazione senza considerare il ruolo dei satelliti, non e’ da esercito russo ( avevano dimostrato di essere in grado di colpirne) che credo si comporti simmetricamente al livello di rischio…penso abbiano in testa e abbiano pronta anche l’ opzione nucleare, se si dovesse arrivare…altrimenti non mi spiego la lentezza/apatia con cui si muovono tipo quando faranno funzionare le famose contro sanzioni o quando chiuderanno i rubinetti nel petrolio 60 dollari?
Nessuno,degli esperti che fanno incursioni nei video del mainstream di ogni genere ,ha espresso una ragione di quel limite di prezzo:60$/barile?
Questo prezzo ,che costituisce una barriera all’entrata nel mercato petrolifero ,che è stato pensato per ridurre la redditività delle vendite del petrolio russo ,dev’essere stato pensato come un punto di equilibrio alle attuali esigenze di prezzo del sistema liberista di Mercato.
Ciò costringerebbe gli operatori del settore ad abbandonare l’economia che si fonda sugli idrocarburi a basso prezzo , quindi dalla produzione al consumo in modo da colpire la filiera dalla estrazione ai beni intermedi fino ai prodotti finali.
Ho letto da qualche parte che tutto quanto accade sarebbe l’attuazione del programma della transizione ecologica USA ,dei democratici che tengono in sella Biden.
Insomma ci sarebbe in atto non solo una guerra contro la Russia e la UE ma anche una guerra fra il mondo della tecnologia di oggi e quella che vuole imporsi per il domani che è già oggi.
Vi sembra credibile?
Cosa farà la Cina se oggi vede già il suo impero economico minacciato dalle politiche utopistiche degli (elettricisti ed informatici?).
Taiwan sarà un altro caso Ucraina o sarà improbabile ,considerando che gli USA in Europa lavorano per impedire che parti di Ucraina siano ricomprese nella Russia mentre in Oriente verso la Cina attuerebbe ed attua un politica opposta?
Mi sembra che invece i 60 dollari per i russi, rappresenterebbero un limite minimo per gli altri, potrebbero vendere piu’ caro….credo che i russi vendano gia’ piu’ basso e questo sosterrebbe il tuo ragionamento sul tetto del valore della riproduzione da idrocarburi…..avrei bisogno di ristudiare (!!!!!) il plusvalore relativo piu’ che la quantita’ di profitto ( anche come pil) che si lega al valore di una moneta…..( forza brics con la demolizione del dollaro!!!!!),
alle volte mi viene da considerare che la russia sia seduta sugli idrocarburi e che gli “informatici/elettricisti” abbiano in mente di farli affogare li con il tempo necessario per la conquista della trasformazione….ne sappiamo qualcosa della ricerca russa su energie alternative? questa situazione per me confermerebbe che la russia viene parcheggiata nel medioevo prossimo futuro visto che non conta troppo la compatibilita’ tecnologica del verde, ma la determinazione di voler vincere da parte dell’ impero …non si intravede una seria frattura nel mondo atlantico, solo qualche sommesso lamento ( perche’ no idrogeno ?) come non conosco, a parte l’iran, un po’ la turchia, posizioni forti di sostegno contro l’obiettivo della disgregazione russa….se la cina dovesse crescere militarmente diminuirebbe la necessita’ di avere schiena contro schiena a sostegno