All’inizio della giornata, in una sessione di emergenza del Consiglio di Sicurezza russo, il presidente russo si è consultato con ministri, alti funzionari della sicurezza e membri del governo per presentare le loro opinioni sulla questione e le sue potenziali implicazioni politiche, economiche e strategiche.

La Russia riconoscerà l’indipendenza delle repubbliche popolari di Donetsk e Lugansk, ha annunciato il presidente Vladimir Putin.

“Ritengo necessario prendere una decisione che avrebbe dovuto essere presa molto tempo fa: riconoscere immediatamente la sovranità e l’indipendenza della Repubblica Popolare di Donetsk e della Repubblica Popolare di Lugansk”, ha affermato Putin.

Il presidente russo ha firmato i documenti relativi, e ha chiesto all’Assemblea Federale di sostenere la firma di trattati di cooperazione con i separatisti del Donbass.

“L’Ucraina non è solo un nostro vicino, ma una parte intrinseca della nostra storia, cultura e spazio spirituale. Sono i nostri compagni… La nostra famiglia, le persone con cui abbiamo legami di sangue e familiari”, ha detto Putin in un discorso alla nazione lunedì sera delineando la sua decisione.

“L’Ucraina moderna è stata completamente creata dalla Russia, più precisamente dalla Russia Comunista. Questo processo è stato avviato dopo la rivoluzione del 1917”, ha detto Putin. Il presidente ha suggerito che l’Ucraina ha visto il suo territorio espandersi a spese della “Russia storica” dopo la rivoluzione, e a spese della Polonia dopo la Seconda Guerra Mondiale, con la Polonia che ha ricevuto un risarcimento sotto forma di terre tedesche a ovest. Ha anche ricordato che il leader sovietico Nikita Krusciov tagliò la Crimea fuori dalla giurisdizione della repubblica sovietica russa e la consegnò alla repubblica sovietica ucraina nel 1954.

Dopo il crollo dell’URSS, ha detto Putin, l’Ucraina è stata conquistata da élite nazionaliste e oligarchi che “non avevano nulla a che fare con” la sua indipendenza. Allo stesso tempo, ha ricordato Putin, la Russia ha continuato a lavorare con l’Ucraina post-sovietica, ad agire in “modo aperto e onesto rispetto agli interessi dell’Ucraina”, anche attraverso la crescente cooperazione commerciale, che ha raggiunto le decine di miliardi di dollari all’inizio anni 2010.

Il pericolo della NATO

Putin ha suggerito che nel 2014 i radicali ucraini, sostenuti dalle forze statunitensi, hanno approfittato della rabbia popolare causata dalla corruzione per organizzare un colpo di Stato, con le attuali autorità “patriottiche” del paese che stanno guidando il paese verso la desovranizzazione e la totale sottomissione all’Occidente, emarginando la comunità di lingua russa, minando i diritti dei credenti Ortodossi e mettendo in pericolo la sicurezza della Russia.

Putin ha accusato le attuali autorità in Ucraina di cercare di trascinare altri paesi in una guerra con la Russia. “Abbiamo sentito dichiarazioni sull’Ucraina che ha minacciato di creare un’arma nucleare”, ha osservato. Il presidente russo ha suggerito che questa non fosse una “minaccia oziosa”, visto che l’Ucraina possiede la tecnologia nucleare e da attacco dell’era sovietica per costruire un’arma del genere. “Non possiamo fare a meno di reagire a questa vera minaccia”, ha avvertito. Putin ha aggiunto che Mosca non può escludere il pericolo che l’Ucraina riceva assistenza dall’Occidente nella costruzione di una bomba atomica, visti i miliardi di dollari in assistenza militare già inviata in Ucraina dalle nazioni della NATO.

Putin ha avvertito che l’ingresso dell’Ucraina nell’alleanza occidentale costituirebbe una “minaccia diretta” alla sicurezza della Russia, e che i centri di addestramento dell’alleanza già stabiliti nel paese equivalgono a basi militari, qualcosa di illegale secondo la stessa Costituzione ucraina.

Putin ha ricordato che, nonostante non rappresenti una minaccia per l’alleanza occidentale dopo la Guerra Fredda, la Russia ha ricevuto cinque ondate di espansione della NATO, nonostante le promesse all’inizio degli anni ‘90 di non farlo. “Ci hanno solo mentito”, ha detto.

Il presidente russo ha anche indicato il dispiegamento di sistemi di difesa missilistica statunitensi a duplice uso nell’Europa orientale, che possono essere utilizzati per colpire obiettivi in profondità della Russia, e ha affermato che la minaccia militare a Mosca aumenterà “di molte volte” man mano che il numero di questi sistemi crescerà inevitabilmente. Ha aggiunto che il dispiegamento di apparecchiature radar della NATO in Ucraina consentirebbe loro di controllare efficacemente lo spazio aereo all’interno della Russia.

Ignorate le proposte di garanzia di sicurezza

Putin ha ricordato le proposte di garanzia di sicurezza presentate dalla Russia a dicembre, ma ha affermato che sfortunatamente l’Occidente le ha respinte, ha minacciato di introdurre nuove sanzioni e di tentare altrimenti di “contenere lo sviluppo della Russia”.

Lunedì scorso, parlando [in inglese] in una sessione di emergenza del Consiglio di Sicurezza russo al Cremlino, Putin ha affermato che il processo negoziale sul Donbass è arrivato a un vicolo cieco.

Ha precisato inoltre che la discussione sul futuro delle autoproclamate repubbliche riguardava il loro riconoscimento come stati indipendenti, e non di adesione alla Russia.

Vyacheslav Volodin, presidente della Camera Bassa del Parlamento, ha chiesto a Putin di prendere in considerazione l’appello parlamentare approvato la scorsa settimana per riconoscere DPR e LNR come stati indipendenti. Il legislatore ha sottolineato che oltre 1,2 milioni di residenti nel Donbass hanno già richiesto la cittadinanza russa.

Da parte sua, Valentina Matvienko, Presidentessa del Consiglio della Federazione – la Camera Alta del Parlamento, ha affermato che è giunto il momento di prendere una decisione sul Donbass, e ha definito la situazione nella regione un “disastro umanitario e genocidio” nel cuore di Europa. Ha osservato che durante gli oltre 7 anni di conflitto, la Russia si è costantemente schierata a favore di una soluzione diplomatica e politica del conflitto.

“Nessuno ci ha ascoltato. C’è stata un’imitazione degli Accordi di Minsk”, ha detto. Allo stesso tempo, la presidentessa ha accusato l’Occidente di aver cercato di spingere in guerra russi e ucraini, due fraterni popoli slavi.

Il Primo Ministro russo Michail Mishustin ha espresso sostegno alla misura, affermando che sarebbe opportuna, in assenza di progressi sugli Accordi di Minsk. Ha aggiunto che i funzionari hanno dedicato del tempo a prepararsi per la potenziale reazione dell’Occidente al riconoscimento russo del Donbass, con questi rischi che si dice siano giustificati.

Più tardi lunedì, in connessione con i commenti fatti dai funzionari alla riunione del Consiglio di Sicurezza russo, il presidente ucraino Volodymyr Zelenskyj ha dichiarato di aver svolto consultazioni urgenti con il presidente francese Emmanuel Macron e il cancelliere tedesco Olaf Scholz, e ha convocato una riunione del Consiglio di Sicurezza Nazionale e di Difesa dell’Ucraina.

Putin ha parlato anche con Macron e Scholz, dicendo loro che intende firmare un decreto sul Donbass. Secondo il Cremlino, i leader francese e tedesco hanno espresso “delusione”.

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Articolo di Aleksej Nikolskij pubblicato su Information Clearing House il 21 febbraio 2022
Traduzione in italiano a cura di Raffaele Ucci per Saker Italia.

[le note in questo formato sono del traduttore]

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