A quanto pare, la guerra dell’Azerbaijan contro l’Armenia e il Nagorno-Karabakh, che ha riempito le prime pagine, ora dovrà cedere dello spazio. Il Kirghiso che ha liberato dalla prigionia il loro ex presidente Almazbek Atambayev ha fatto un ingresso trionfale nelle notizie. La Russia sta osservando la follia nelle zone post-sovietiche senza interferire.

La Bielorussia, membro dello Stato dell’Unione, resta l’unica repubblica della ex Unione Sovietica in cui Mosca ha tracciato una chiara linea dei suoi interessi. Vi ricordo che i suoi confini sono stati circumnavigati dai Tu-160. Per quanto riguarda gli ex Fratelli della comune patria sovietica, il nostro Paese li lascia impazzire ad una velocità scelta volontariamente da questi “indipendenti”. Alcuni lettori chiedono perché nessuno dei nostri canali abbia ospitato i miei materiali sulla guerra azero-armena. Questa è la mia risposta: in realtà l’hanno fatto, solo il video non è stato pubblicato su YouTube ma su Клуб экспериментальной истории [Club della storia sperimentale, https://sponsr.ru/ruslanostashko in russo], che ha un numero limitato di abbonati. Se non eri abbonato, non lo hai potuto vedere. Per quanto riguarda le piattaforme “open”, preferisco astenermi dal commentare. La ragione è più o meno la stessa di quella data dai sarcastici autori di un ben noto canale patriottico su Telegram.

Dal canale Telegram “Orda”: “Negli ultimi trent’anni abbiamo divorziato senza problemi, cari cittadini degli Stati post-sovietici. Il rafforzamento di ogni tipo di legame, gli accordi e cose di questo genere, ci sono tutti. In questi trent’anni avete però insistito che potevate fare da soli. Guardate il risultato: oggi i Russi più giovani che si possono ricordare di quando erano studenti e si sono ubriacati a Baku o a Yerevan, stanno ben oltre la cinquantina, e tra questi ci sono, a proposito, le centinaia di migliaia di cari Russi con i cognomi che finiscono per “ian” [di origine armena] e per “ev” [di origine azera]. Avete costruito la vostra, separata vita metropolitana e, alla fine, l’avete realizzata. Di conseguenza i vostri allegri, ma in realtà per niente allegri, regolamenti di conti, durante i quali avete cominciato ad uccidervi a centinaia, sono la vostra autonoma prova di forza.”

E’ esattamente così com’è. Ovviamente Lo Stato russo si interessa a tutta questa follia per quanto riguarda la sua sicurezza in senso geopolitico, intraprendendo azioni che ritiene necessarie. Ma la nostra società civile, i cui interessi mi sento di rappresentare, si è stancata di interessarsi agli ex-fratelli che per trent’anni hanno applicato la politica di de-russificazione e altre politiche di coscienza nazionalista indipendente. Questo è il motivo per cui posso dire con la coscienza pulita che non mi interessa quanti Azeri e Armeni si ammazzeranno. E’ il loro diritto alla sovranità che hanno strappato con i denti, non importa ciò che ci gridano.

Dal canale Telegram “Orda”: “Veniteci a dire che cosa ‘perderà’ la Russia se non vi appoggia. ‘Ok, bene’ dirà ogni persona che sia un atomo nella grande Russia, e che cosa esattamente perderemmo? Le vostre continue lamentele sull’impero del male? Le vostre lacrimuccie per come siete stati perseguitati sotto gli Zar e l’Unione Sovietica? Per caso ci sostenete sempre nell’arena internazionale? Avete almeno riconosciuto la Crimea? Ah, votate per gli artisti russi al contest di Eurovision. Ci inchiniamo fino a terra per questo…potete contare sul totale sostegno da parte del rispettivo ambiente musicale. Ma non chiedeteci quante divisioni hanno la cantante Allegrova, il comico Galkin o l’imprenditore Gotseriyev. La Russia è per la pace. E i russi osservano con un grande dolore umanitario come due antichi popoli con culture uniche versano sangue sulla loggia di una guardia forestale. Ma laggiù a casa vostra noi siamo degli stranieri”.

Lo stesso vale per il Kirghizistan. Che ci importa se un pascià centro-asiatico sarà rimpiazzato da un altro pascià con l’aiuto di un bandito locale? Sia Atanbayev che Jeenbekov hanno collaborato con la Russia. Chi altri vorrebbe collaborare con loro? Chi ha bisogno di loro, eccetto la Russia, sotto ogni punto di vista? Ciascun serio attore regionale se li mangerebbe in un boccone. Perché i Kirghizi non sono stati capaci di mettere ordine nella loro repubblica in trent’anni di indipendenza. E invece di istituire il brillante standard della democrazia occidentale, sono tornati indietro al Medio Evo.

Bene, lasciamoli fare. La cosa principale è tenere chiusi i confini russi quando le folle di “Gastarbeiter[termine tedesco per indicare lavoratori stranieri immigrati], scappando da tutto questo e conoscendo a malapena il russo, cercheranno di entrare qui a forza. La storia più recente delle repubbliche post-sovietiche dimostra chiaramente chi esattamente gli ha portato civilizzazione e cultura di alto livello, e cosa fosse realmente la cosiddetta occupazione russa e sovietica, di cui si sono lamentati per trent’anni. Era la loro unica possibilità per un futuro civilizzato. Ma con la fretta di afferrare una piena indipendenza, hanno perso questa possibilità.

Dal canale Telegram “Orda”: “Quando trent’anni fa hanno preso così tanta indipendenza quanta l’alcolizzato Boris Nikolayevich [Yeltsin] era felice di dare, ciascuna delle ex-repubbliche-sorelle sognava di diventare un posto tipo la Svizzera o Singapore, un posto che tutti amano e dove tutti vanno in vacanza per apprezzarne il folklore nazionale, la natura e le camicie ricamate, dove i ricchi vogliono conservare i loro soldi. Ma diciamocelo onestamente, da allora le repubbliche-sorelle sono cresciute in maniera piuttosto bestiale, senza la “prigione delle nazioni”. Sono abbastanza intelligenti solo per fare rivoluzioni, intrighi e rivendicazioni territoriali contro i vicini. Il nostro perimetro, senza l’Unione Sovietica, è tornato al Medio Evo, quando i Lituani litigavano con i Bielorussi, gli Azeri con gli Armeni, i Georgiani con gli Osseti, il Kirghisi con gli Uzbechi. La libertà non porta bene ad alcuni popoli, cari amici”.

Più la Russia, il luogo in cui viviamo e lavoriamo, diventa ricca economicamente e culturalmente, più grande sarà il contrasto tra la nostra realtà del XXI secolo e la follia medievale che vediamo imperversare nei territori post-sovietici. Quindi, io posso solo dire a quei cittadini delle repubbliche ex-Unione Sovietica che non vogliono un buio destino per i propri figli: imparate bene la lingua russa e le leggi russe. Tutto questo vi sarà utile quando proverete a chiedere la patente o un permesso di soggiorno nel nostro Paese. Ne abbiamo abbastanza della vostra antica e unica cultura, i cui rappresentanti sono capaci soltanto di massacrare i propri vicini. Io sono solo per una russificazione hardcore. Coloro che non si vogliono russificare, dovrebbero rimanere nel loro Medio Evo, con tutte le conseguenze che ne derivano.

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Articolo di Ruslan Ostashko pubblicato su The Saker il 12 ottobre 2020
Traduzione in italiano a cura di Elvia Politi per Saker Italia.
[I commenti in questo formato sono del traduttore]


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