Ogni giorno analizzo i media russi (corporativi e sociali) e rimango sempre incredulo per la completa differenza nelle modalità di discussione rispetto alle sanzioni occidentali: penso sia importante e utile condividere queste informazioni con le persone che non conoscono il russo.
Innanzitutto nessuno in Russia crede che le sanzioni verranno mai tolte. Nessuno. Ovviamente tutti i politici russi affermano che le sanzioni sono ingiuste e non permettono di progredire ma queste sono affermazioni destinate al “consumo esterno”. Nelle interviste ai Media russi o nei Talk show c’è un generale consenso sul fatto che le sanzioni non verranno mai tolte a prescindere dal fare russo.
Secondariamente nessuno in Russia crede che le sanzioni siano una reazione alla Crimea o al coinvolgimento russo nel Donbass. Nessuno. Si riconosce che le politiche russe verso la Crimea e il Donbass non sono la causa ma un pretesto per applicare le sanzioni.
La reale motivazione delle sanzioni è unanimemente riconosciuta in quello che i russi chiamano “il processo di sovranizzazione” (si veda a questo proposito l’ultimo paragrafo di questo articolo) il ritorno di una Russia potente e ricca che osasfidare apertamente e disobbedire all’ “Asse della Benevolenza”.
In terzo luogo c’è un consenso sul fatto che la corretta risposta alle sanzioni è doppia: a) un riallineamento esterno dell’economia russa che si allontana dall’Occidente e b) delle riforme interne che renderanno la Russia meno dipendente dalle esportazioni di greggio e dalle importazioni di svariati beni e tecnologie.
Quarto, nessuno accusa Putin di aver causato le sanzioni e le derivanti difficoltà. Tutti capiscono pienamente che Putin è odiato dall’Occidente non per aver fatto qualcosa di sbagliato ma per aver fatto qualcosa di buono: di fatto la popolarità del Presidente è rimasta a un picco storico.
Quinto, c’è un’ampia condivisione nel ricondurre l’attuale vulnerabilità russa a passati errori strutturali che ora vanno corretti ma nessuno suggerisce che il ritorno della Crimea alla Russia o il supporto alla Novorussia siano stati sbagliati o male eseguiti.
Mi preme infine aggiungere che mentre la Russia è pronta alla Guerra non ci emergono affatto atteggiamenti bellicosi. La maggior parte dei russi crede che gli USA/NATO/EU non abbiano le capacità di attaccare direttamente la Russia, che la giunta a Kiev sia condannata e sono convinti che inviare carri armati russi a Kiev (o anche in Novorussia) sarebbe stato un errore.
Quanto sopra descritto è estremamente importante perché considerando l’insieme di questi fattori si arriva a un’inevitabile conclusione: le sanzioni occidentali hanno esattamente zero possibilità di raggiungere un qualunque risultato nella politica estera russa e esattamente zero possibilità di indebolire l’attuale governo: di fatto, se hanno un effetto, queste sanzioni rafforzano i Sovranisti Euroasiatici permettendo loro di imputare tutte le difficoltà delle riforme economiche alle sanzioni e indeboliscono gli Atlantici integrazionisti rendendo qualunque aperto supporto o associazione con l’Occidente un grave peso politico.
Ma gli Eurocretini a Bruxelles non se ne preoccuperanno almeno finché si sentiranno rilevanti o importanti – anche se solo nella loro immaginazione.
The Saker
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Traduzione a cura di EmmE per sakeritalia.it
Articolo apparso il 16 febbraio 2015
San-Zioni d’Occidente? Una firma chiara.
E’ un classico dell’ultima generazione, i mascalzoni che fanno la guardia alla Legge, ovvero gli stessi assatanati sanguinari che inventarono Al Qaeda e l’11 Settembre per riscuotere in tempo l’ingente assicurazione sulle torri gemelle prima che la legge USA ne obbligasse il costoso abbattimentento e smaltimento, con appena 3.000 morti da “effetti collaterali”; un bel risparmio e un bel guadagno, oltre che un’ottimo cavillo legale ONU per andare in Afganistan ed Iraq a sterminare un po’ di gente e a seminare la morte infantile post bellica per mettere radici in loco e commerciare petrolio a sbafo.
Un bel modo di esportare la demoniocrazia dove fa comodo, Al Capone non avrebbe certo così eccelso in strategia criminale, e nemmeno il generale Custer, ma i tempi cambiano e i delinquenti mondiali si perfezionano nella brutalità occultata, riscuotendo pure il plauso dell’opinione pubblica.
E’ ora di sanzionare loro con le maniere più idonee al loro grado di perversione ultima, l’Oriente deve ripulire l’Occidente marcio mandando in cenere il dollaro e tagliando ogni rapporto commerciale con gli USA, la Cina in primis può farlo, avendo in mano non solo gran parte del debito americano, ma anche la produzione dei loro hardware e software militari. Che cosa aspetta?
Cosa impedisce ancora al Mondo di ridurre alla fame codesti banditi planetari? La paura che il dio in cui lo zio Sem confida si arrabbi? O forse il Mondo crede di sopravvivere piegando la testa agli USA?
E’ ora che Francia, Germania, Italia, Grecia, Spagna ed altri abbandonino la NATO che affonda e stringano seri accordi politico-economico-miitari con gente affidabile, prima che diventino il nemnico imbattibile contro cui sbatteranno violentemente il naso qualora i sionisti e il loro mastino USA glieli aizzassero contro. Badino bene queste nazioni, poichè l’Europa può salvarsi solo in questo modo.
Ovviamente i giochi di potere mondiale si fanno al tavolino e il solito “divide et impera” pare piaccia a molti, per cui le farse politico-militari con morti veri non si contano, ma sarebbe bello vedere India, Russia, Cina e Sud America mandare l’ONU al diavolo e dettare l’ultimatum congiunto agli Stati Uniti:
“Disarmate completamente, dichiaratevi falliti e rompete l’unione, oppure sarete totalmente azzerati”.