L’11 Giugno del 2013, la Corte di Mosca ha dichiarato l’imprenditore britannico William Browder e il suo ex impiegato Sergei Magnitsky indiziati per evasione delle tasse. Il 27 Gennaio, 2015, a Londra, è iniziata l’udienza per un’indagine pubblica sulle circostanze della morte dell’ex ufficiale di polizia Andrei Litvinenko.

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US Senator Says Russia Not to Be Impacted by New Global Magnitsky Act

LONDRA, 1 Febbraio (Sputnik) –Questi due casi in due differenti città europee non hanno legami tra di loro. La ragione per cui li menziono è per alcune interessanti somiglianze procedurali.

Quel che era inusuale sul caso Moscovita era che l’imputato, William Browder, era a Londra quando è stato giudicato in absentia, mentre l’altro imputato, Sergei Magnitsky, era morto. Le autorità russe avevano richiesto l’arresto e l’estradizione di Browder in modo che potesse essere presente al processo a Mosca. Le autorità britanniche rifiutarono la richiesta esplicitando che il caso era di natura politica.

Quel che risulta strano circa il caso Londinese è che anche supponendo sia un’investigazione giudiziaria sulla morte di Litvinenko, non è formalmente un processo, perché i due individui che le autorità dicono abbaino ucciso Litvinenko –Andrei Lugovoi e Dmitry Kovtun- sono a Mosca.

Le autorità britanniche hanno richiesto l’estradizione così che i due uomini possano essere processati a Londra, ma le autorità russe hanno negato la richiesta dicendo che la sua approvazione avrebbe contraddetto la Costituzione Russa e che la richiesta in se stessa non era comprovata.

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Sebbene i casi di Mosca e Londra siano due cose differenti, l’evasione delle tasse in Russia era stata chiamata un processo e l’omicidio in UK era stata chiamato un’inchiesta pubblica –gli obiettivi dichiarati da entrambi sono gli stessi: stabilire la verità (e per estensione; la colpevolezza o l’innocenza della parti accusate). Sebbene il caso londinese non è formalmente un processo, è condotto con questa premessa ed ognuno si aspetta che finisca con i due uomini russi dichiarati colpevoli o innocenti.

In entrambi i casi, le autorità di Mosca e Londra hanno esitato a lungo prima di procedere in questo modo.

L’investigazione sulle società di Broder iniziò a Mosca agli inizi del 2005, quando fu negato a Browder, l’ingresso in Russia dopo avergli rifiutato il visto. Magnitsky fu arrestato nel 2008 e morì durante la custodia 11 mesi dopo. Comunque il caso arrivò alla Corte nel 2013 e dopo che il Congresso degli Stati Uniti licenziò una legge speciale con lo scopo di punire alcuni individui che, dicevano, erano colpevoli di aver provocato la morte di Magnitsky, facendo diventare essenziale per le autorità russe stabilire cosa fosse veramente accaduto, secondo le loro procedure legali.

Litvinenko morì a Londra nel 2006. Tentativi di aprire un’inchiesta sulle circostanze della sua morte non ebbero successo per la riluttanza delle autorità britanniche a rendere pubbliche le prove raccolte. Alla fine, il coroner incaricato dell’inchiesta, Sir Robert Owen, propose che l’inchiesta venisse convertita in un’indagine pubblica, il che significa che le prove vengono segretate. Le autorità britanniche all’inizio rifiutarono, ma durante l’anno 2014 cambiarono idea, a seguito delle critiche provenienti dal sistema giudiziario britannico.

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L’esitazione delle autorità di entrambi i paesi nel condurre questi procedimenti in modo così inusuale è comprensibile. Un processo –con qualsiasi nome- condotto in assenza dell’indiziato è sempre un affare problematico.

C’è comunque una differenza fondamentale nel modo i due casi hanno proceduto nei due paesi.

Il processo a Mosca fu condotto pubblicamente, con tutte le accuse rese pubbliche e disponibili all’esame di Browder, alla famiglia di Magnitsky e ai loro legali, ad entrambi i loro legali e a quelli che le autorità russe assegnarono a rappresentarli quando rifiutarono di parteciparvi. Le prove potevano quindi essere esaminate pubblicamente e confutate al processo. Ogni interessato che si preparava a visionare le trascrizioni, poteva conoscere quali prove le autorità russe dicevano di avere contro Browder e Magnirsky, che, alla fine del processo, li trovò colpevoli.

L’inchiesta londinese è stata parzialmente condotta in segreto, con le prove chiavi del caso rese solo al giudice e non ai due uomini (Lugovoi e Kovtun) ai quali le autorità britanniche hanno imputato l’uccisione di Litvinenko o alle autorità russe che le autorità britanniche hanno accusato pubblicamente di essere complici nell’omicidio. Poiché sono, in effetti, processati in mancanza di prove che non possono vedere, ed essendo stato negato l’accesso alle prove a Lugovoi, Kotvun e autorità russe, hanno, abbastanza comprensibilmente, rifiutato di partecipare all’inchiesta.

Poiché non stanno partecipando e poiché il formato è quello di un’inchiesta pubblica e non un processo, non ci sono legali incaricati dell’investigazione né da loro né dalle autorità britanniche a rappresentarne gli interessi.

Malgrado le similarità tra i due casi siano molti forti, nessuno in Britannia li ha descritti in questi termini. Il processo di Browder e Magnitsky è stato condotto con criticismo, ridicolo universale e molta derisione dai media britannici per un processo legale condotto malgrado l’assenza di un indiziato e la morte dell’altro. L’inchiesta pubblica sulla morte di Litvinenko non ha incontrato nessuna critica: infatti i media inglesi erano solidali nei loro commenti al rifiuto del governo inglese di permetterla. In essenza; la correttezza e l’imparzialità, di questo tipo di inchiesta pubblica a Londra, è semplicemente accettata.

Infatti, si può affermare che è la procedura di Londra ad essere, per natura, meno imparziale. Non solo gli accusati erano assenti, come nel caso di Mosca, ma i legali non sono stati incaricati di rappresentarli e le prove chiavi che gli inquirenti useranno per arrivare alle conclusioni sono tenute segrete. Addizionalmente, poiché l’evento è formalmente un’inchiesta pubblica invece che un processo, gli indiziati non hanno modo di contestare le conclusioni quando formalmente esplicitate. Sarà così anche se, un giorno, Logovoi e Kovtun decidessero di ritornare a Londra per richiedere il processo. Al contrario, quello che è avvenuto a Mosca è essenzialmente un processo, Browder ha la libertà di appellarsi al giudizio della corte da Londra o tornare a Mosca per chiedere un nuovo processo nel qual caso il giudizio del processo precedente sarà abolito in modo che un nuovo processo possa essere svolto.

Per capire il senso di come sia potenzialmente iniqua la procedura di Londra è solo necessario osservare come lo riportano i medi britannici. Senza la presenza degli indiziati e senza legali che li rappresentino, appaino già articoli sui media britannici che li trattano da colpevoli – come se fosse un fatto provato-; richiedono provvedimenti, molto prima che l’indagine sia finita o arrivata a qualche conclusione! Nello stesso tempo, articoli, strategicamente piazzati, stanno apparendo sui media britannici, presupponendo di conoscere quali sono le prove segrete, anche se non sapremo mai per certo quanto siano accurate le descrizioni delle prove segrete, o come siano valide queste prove. Quel che ho appena scritto provocherà probabilmente fastidio a certa gente che si offenderà che io possa mettere (come la vedono loro) il sistema giudiziario britannico sullo stesso livello del sistema russo e indubbiamente mi accuseranno di indulgere in quel che loro chiamano “whataboutism” –propaganda russa.

Primo, io non giudico a priori l’inchiesta di Londra prima che sia stata emessa una decisione e questo non è lo scopo. Non ho una idea precisa sul caso Litvinenko o come sia morto, e non l’ho mai avuta poiché penso che non esistano abbastanza prove o che siano state rese pubbliche quelle che permettano che si arrivi ad una conclusione mirata in quel che è un affare veramente ingarbugliato. Forse, l’inchiesta a Londra, a dispetto di tutti i sospetti che ho qui espresso, potrà arrivare ad una valida conclusione ed ottenere l’archiviazione (data la dimensione politica del caso, penso che sarà improbabile). La mia unica osservazione sul caso Litvinenko è uguale a quella che ho fatto appena dopo la sua morte nel 2006: ha ricevuto un’attenzione sproporzionata, considerato le cose che succedono nel mondo –inclusa la Britannia.

Secondo, mi sembra appropriato punteggiare che le procedure legali, che sono pienamente criticate quando avvengono a Mosca, differiscano poco, nella loro sostanza, dalle procedure legali che ricevono approvazione quando avvengono a Londra. Non è relativismo l’additarle o suggerire che le critiche verso l’una o gli elogi sull’altra potrebbero essere, in quel caso, malriposte.

di Alexander Mercouris, 01-02-2015

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