Mentre in America (che produce e vende la metà di tutte le armi da guerra del mondo [in inglese]), i produttori di armi sono privati e hanno successo solo arricchendo i loro investitori, i produttori di armi da guerra russi sono di proprietà maggioritaria del governo, e hanno successo solo vincendo le guerre della Russia – servendo il governo, che controlla queste società, invece di servire gli investitori privati, che controllano il governo stesso attraverso pressioni e donazioni politiche. In America, i produttori di armi controllano il governo per controllare i loro mercati, che sono il loro stesso governo e, in secondo luogo, i suoi governi “alleati” o vassalli (che acquistano anch’essi i loro prodotti). La Russia non ha mai privatizzato le sue industrie belliche; quindi servono il governo, il pubblico, non gli investitori (che, a loro volta, controllano il governo per poter controllare quelle società).
Sin dalla fallita guerra americana contro il Vietnam, il governo degli Stati Uniti è stato abituato al fallimento militare. Quella guerra iniziò nel 1954, quando il Presidente Eisenhower “inviò 700 consiglieri militari nel Vietnam del Sud” [in inglese] senza chiedere l’approvazione del Congresso e in violazione del requisito costituzionale degli Stati Uniti che non ci fosse laggiù un esercito permanente degli Stati Uniti, e quindi esplicitamente che solo dopo una dichiarazione di guerra del Congresso un presidente può inviare le forze statunitensi in qualsiasi paese straniero. Ike ha fatto affidamento sul precedente del suo immediato predecessore, il Presidente Truman, che fece la stessa cosa (violato la Costituzione) inviando una forza per “azioni di polizia” (mentendo sul fatto che fosse una forza militare) per iniziare la sua guerra per conquistare la Corea, facendo rispettare il General Order No. 1 [in inglese] emesso da Truman stesso il 17 agosto 1945, per impedire alle forze della Corea del Nord di avanzare nella Corea del Sud. Ike ha poi nascosto a JFK questa e altre trappole che lo stavano aspettando in Vietnam e a Cuba. Secondo la descrizione del suo incontro del 19 gennaio 1960 con Ike prima di assumere l’incarico, JFK disse sul Vietnam: “Eisenhower non ne ha mai parlato, non ha mai pronunciato la parola Vietnam”. Ike non ha mai menzionato le 700 truppe in Vietnam, ma JFK ha scoperto di averle ereditate. Quindi, “Nel maggio 1961, Kennedy inviò altri 500 consiglieri americani in Vietnam” [entrambi i link in inglese] – e continuò semplicemente la politica anticostituzionale di Ike; era la via più facile. Ben presto, tuttavia, apprese che si trattava di un terribile errore, e che Ike aveva silenziosamente lasciato per lui campi minati, e aveva mirato a far incolpare i suoi successori per le sue decisioni disastrose (che Kennedy apprese troppo tardi). “All’inizio di novembre 1963, il numero dei consiglieri militari statunitensi aveva raggiunto i 16.000” [in inglese], ma Kennedy sapeva già di essere in trappola e che sarebbe stato attaccato soprattutto dai Repubblicani se avesse cambiato rotta. Stava solo imparando i fondamentali e iniziando a pensare a come cambiare rotta, quando è stato assassinato (e il suo vicepresidente Johnson ha continuato quegli errori).
Quella guerra finì con una sconfitta degli Stati Uniti, quando il 30 aprile 1975 il Presidente Ford ritirò le ultime truppe statunitensi dal Vietnam in elicottero [in inglese]. (Lui ovviamente non riuscì a vincere le elezioni. Il suo successore, Carter, poi non riuscì ad ottenere la rielezione, perché Ike aveva derubato l’Iran nel 1953, e Carter subì il conseguente fervore antiamericano iraniano nel 1979, che condannò la sua campagna e portò al Presidente Reagan).
In seguito, le uniche guerre statunitensi riuscite [in inglese] furono due guerre molto limitate, entrambe condotte dal presidente George H.W. Bush: una per sequestrare e catturare il leader e narcotrafficante di Panama Manuel Noriega il 3 gennaio 1990; l’altra per espellere le forze irachene dal Kuwait il 24-28 febbraio 1991.
Le altre guerre americane furono fallimenti o, nella migliore delle ipotesi, fallimenti parziali: Grenada nell’ottobre 1983, Beirut nel 1983-84, la Libia nel 1986 e ancora nel 2011, Somalia 1992-95, Haiti 1994-95, Jugoslavia 1995-2000, Afghanistan 2001-2021, Filippine 2002-2017, Iraq 2003-22, Libia 2011-2022, Siria 2012-2022 e (colpo di Stato in) Ucraina 2014-2022. (Sono stati tutttavia tutti successi per i produttori di armi americani.) Nessuna delle invasioni americane dopo la Seconda Guerra Mondiale era giustificata, e nessuna di esse era in accordo con la Costituzione americana. Tutte sono state fatte per usare, testare, consumare e sostituire le armi statunitensi, in modo da aumentare i volumi di vendita e arricchire i donatori politici, che hanno fatto eleggere i deputati che volevano, perché votassero per queste invasioni e per gli stanziamenti militari. Il sistema è riuscito a fare ciò per cui era stato progettato: produrre profitti per quelle società internazionali americane, i cui proprietari controllano il governo degli Stati Uniti.
E poi ci sono molte altre guerre non dichiarate del regime degli Stati Uniti, che sono partenariati con regimi alleati degli Stati Uniti in cui l’America fornisce solo armi e addestramento ma nessun combattente diretto, come nella partnership dell’America con la Dinastia Saudita per prendere il controllo dello Yemen – causando una carestia massa nello Yemen [entrambi i link in inglese]. (Brucia molte armi statunitensi, aumentando così allo stesso modo vendite e profitti di armi statunitensi).
La Russia spende 70 miliardi di dollari all’anno per tutto il suo esercito; l’America ha speso (non solo nel suo dipartimento “Difesa”, ma in tutti i dipartimenti) circa 1,5 trilioni di dollari all’anno [in inglese], per le sue Forze Armate.
Nelle tecnologie militari cruciali la Russia è leader mondiale. Ad esempio, il 23 dicembre South Front ha titolato “COMANDANTE MILITARE RUSSO: IL MISSILE IPERSONICO KINZHAL SI È DIMOSTRATO IMPOSSIBILE DA INTERCETTARE IN UCRAINA”, e non è solo una vanteria della Russia; è vero. (Questi missili sarebbero inarrestabili in qualsiasi nazione). Inoltre, il 14 novembre ho titolato “Il Government Accountability Office americano ritiene che il fallimento sia la norma negli aerei militari statunitensi” [entrambi i link in inglese]. Questo è ciò che accade quando i produttori militari servono i loro investitori invece del pubblico. Il 17 giugno l’esperto militare statunitense Alex Vershinin ha presentato al Royal United Services Institute del Regno Unito, “Il Ritorno della Guerra Industriale” [in inglese], su quanto l’America sia militarmente inferiore rispetto alla Russia, e ha discusso – senza menzionare o nemmeno mostrare alcuna consapevolezza di ciò – che l’America ha sostituito l’industrializzazione (l’economia manifatturiera) con la finanziarizzazione (l’economia dei servizi finanziari che ha svuotato l’esercito americano). Direi più specificamente che l’intensa corruzione risultante nell’esercito americano ha fatto questo. Il Dipartimento della “Difesa” degli Stati Uniti è l’UNICO dipartimento federale che non può essere indagato [entrambi i link in inglese]. Le sue opportunità di innesto sono illimitate (oppure sono limitate solo dal valore del dollaro, il che significherebbe che il valore internazionale del dollaro è destinato a schiantarsi e crollare un giorno, come se fosse lo Schema Ponzi definitivo). Infatti trilioni di dollari spesi dal Pentagono semplicemente non possono essere rintracciati. Nessuno sa, o può scoprire, dove siano andati. Tuttavia, già il 3 giugno 2016, la rivista americana National Interest aveva titolato “Russia contro America: una resa dei conti con un bombardiere nucleare: chi vince?” [entrambi i link in inglese] e ha risposto che la Russia era molto avanti e probabilmente lo sarebbe rimasta: “la situazione non cambierà in prospettiva – ogni passo delle parti è seguito da una rapida risposta. Pertanto, finché gli Stati Uniti svilupperanno la loro difesa antimissile, la Russia svilupperà missili balistici intercontinentali e testate capaci di penetrare questa difesa antimissile. Gli unici beneficiari in una situazione del genere sono i produttori di armi”. E anche i sistemi di difesa antimissile della Russia sono superiori a quelli americani. Tuttavia, per i governanti americani – i suoi miliardari – il loro patrimonio netto è più importante e il loro sistema ha molto successo nell’aumentarlo.
Un altro motivo per cui la Russia ottiene risultati molto più alti per ogni dollaro militare speso è che mentre l’esercito americano è progettato per espandere l’impero americano in tutto il mondo, quello della Russia è progettato per proteggere l’indipendenza sovrana della nazione e scongiurare la costante americana che (sin dal 1945) mira a trasformare la Russia in un altro “alleato” (nazione vassallo) degli Stati Uniti. Mentre i miliardari americani guidano l’esercito americano per aumentare il loro impero, la popolazione russa guida l’esercito russo per la protezione e la stessa sopravvivenza della nazione.
Non ci sono prove – nessuna – che la Russia, che spende 70 miliardi di dollari all’anno per le sue forze armate, sia militarmente inferiore all’America, che spende 1,5 trilioni di dollari all’anno per le sue forze armate.
In un paese che spende 20 volte di più per le sue forze armate ma ottiene l’inferiorità militare invece della superiorità, ingannare il pubblico [in inglese] è essenziale (così da funzionare come una “democrazia”, di cui il governo degli Stati Uniti ha bisogno per poter chiamare qualsiasi paese di cui mira a prendere il controllo – o cambiare regime – una “dittatura”). Ed è così che si fa, ed è stato fatto, ormai da decenni. Quindi le forze armate sono state, almeno dal 2001, l’istituzione più rispettata di tutte, dal popolo americano [in inglese]. Il trucco ha avuto molto successo.
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Articolo di Eric Zuesse pubblicato su Oriental Review il 30 dicembre 2022
Traduzione in italiano di Raffaele Ucci per Saker Italia
[le note in questo formato sono del traduttore]
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Mmmm…., attirerò gli strali di Sascha, non pare un gran articolo; a mio avviso è banale propaganda (e pure di bassa qualità).
Vero che globalmente i risultati delle guerre usa non sono stati esaltanti ma non mi pare che quelli della CCCP/Russia siano stati migliori. Non tanto per la cocente sconfitta afgana (nenche minimamente citata) ma soprattutto per i confronti militari tra paesi con sistemi militari occidentali contro altri di analogo livello con sistemi d’arma sovietici/russi. Mi riferisco ad esempio a paesi come la Libia, la Siria ed ancora prima l’Iraq che sicuramente erano massicicamente armati con sistemi operativamente (quasi) moderni. Sono stati spazzati via con estrema facilità pur disponendo di alcuni armamenti efficati (p.e. S-300, Mig-25, SCUD , T72, ecc.). Chi non si ricorda gli scontri in medio oriente, ed il tragico tiro al tacchino sulle autostrade irachene; chi non è rimasto sorpreso dalla facilità con cui quattro tagliagole del deserto (sia pure curiosamente e misteriosamente muniti di mappe satellitari e visori notturni) hanno sopraffatto le più importanti e munite basi sirfiane con quattro camionette munificamente donate. Non è certo perchè in alcuni limitati campi sei leggermente più avanti (e negli altri peraltro sei più indietro) che ti puoi considerare militarmente migliore/superiore. Nel valutare poi gli esiti delle campagne americane bisogna considerarene gli obiettivi perseguiti; in tantissime situazioni l’interesse è stato quello di lasciare situazioni di distruzione, confusione ed instabilità piuttosto che di conquista o normalizzazione. Molta parte delle enormi cifre stanziate è inoltre destinata in via segreta ad operazioni di guerra sociale ed economica ed infiltrazione culturale. Spendere meglio non basta per vincere le guerre.
Per quanto riguarda la Siria, non è stata affatto spazzata via con estrema facilità, ma proprio grazie all’inaspettato intervento russo ha conservato la quasi integrità territoriale – per quanto riguarda la Libia e l’Iraq, questi sì spazzati via dai bombardamenti occidentali, non vedo il nesso con l’attuale potenza militare russa, grande o piccola che sia. La cocente sconfitta afgana è avvenuta più di trenta anni fa… La Russia non si vanta affatto di essere militarmente migliore/superiore, mai, piuttosto ho la sensazione che sia proprio la NATO a chiedersi se sia il caso di andare allo scontro per togliersi il dubbio. E insomma l’argomento sostenuto dall’articolo, che l’industria militare statale russa sia più efficiente di quella privata americana, mi pare completamente convincente.
Plaudo al contraddittorio perché se ne ha bisogno per esaminare ciò che si è sminuito.
MI sono spesso domandato con quali parametri affidabili si facciano i riscontri sull’efficienza del complesso di difesa militare di due parti avverse.
Nel caso poi della Russia gli occidentali non rammentano che anche ai tempi dell’URSS di Stalin non sapevano come misurare la potenza della macchina militare e della volontà fortissima dei sovietici di non perdere contro i tedeschi nazisti ; una volontà e intelligenza che non si possono misurare con il PIL- che i russi seppero e sanno occultare per quanto è necessario.
E ,soprattutto ,se tali dati siano attendibili; non è ignoto agli storici ed anche solo ai lettori di Monografie storiche che ,da ambo le parti si esibiscono, amplifichino o sminuiscano le proprie forze per non dare informazioni vantaggiose all’avversario che si considera temibile.
Lo facevano Giulio Cesare e prima di lui gli ateniesi di Pericle e gli egizi al tempo degli Hittiti.
Oggi si valuta la potenza economica e la si trasferisce a quella militare secondo le indicazioni degli azionisti che controllano le finanze delle case editrici dei media ormai senza più alcuna indipendenza di giudizio.
Qualche giornalista ha più volte indicato la Russia come una punto vendita di carburanti per dare credito alle idiozie di un presidente Usa e getta,di una decina di anni fa.
Poi di supporto si poneva a confronto il PIL della Russia con quello d’Italia che non ha alcuna possibilità di credersi anche una mini-potenza militare sia per i mezzi scarsi che possiede sia per il personale comandante ai vari livelli che non ha alcuna esperienza di guerre vere .
In questi 11 mesi ,da febbraio 22 ad oggi, stiamo vedendo che la potenza della Nato si sta misurando con la debolezza propria e le caratteristiche culturali dell’umanità che la costituisce, sia in Europa sia oltre oceano .
31/12/22
Gentile Cristina Cappugi,
il mio pensiero era rivolto al pluridecennale confronto arabo/israeliano che ha visto nel tempo la capacità operativa e tecnica degli israeliani surclassare quella di Egitto e (soprattutto) Siria. D’accordo, l’organizzazione è israeliana ma gli armamenti sono quasi tutti americani/francesi anche se spesso in parte modificati. Nel recente conflitto per procura (con l’ISIS) la Siria, caposaldo dell’ex blocco orientale in medio oriente, era praticamente spacciata e se non fossero intervenuti (certo per interesse strategico, ma onorando l’alleanza con un paese amico) i russi sarebbe oggi un protettorato turco. La situazione è tamponata, ma non risolta.
La Russia non si vanta troppo, ma l’articolo esagera un po’. I problemi per tutte le grosse organizzazioni anche militari sono facilmente simili.
E’ piuttosto curioso osservare invece come Israele nella sia pur ferrea alleanza con gli usa mantenga assolutamente la propria autonomia decisionale e soprattutto operativa. Prendo a banale ma chiaro esempio la vicenda dei costosissimi F-35. Gli israeliani hanno richiesto e , unici, ottenuto la autonoma capacità gestionale delle missione là dove tutti gli altri paesi devono fare ricorso a centrali operative esterne. Banalizzando, se gli amis non vogliono gli F-35 di italico parcheggio nenche si avviano …. (può essere anche il miglior aereo al mondo, ma spesa intelligente eh?)
Un saluto ed un augurio (nel senso prorio di speranza) di un anno migliore.
Gentile Locusta,
circa i conflitti arabo/israeliani : la guerra nel deserto è essenzialmente diversa da quelle combattute nella giungla o nella distese europee.
la superiorità aerea israeliana ha fatto la differenza in questi conflitti che si sono comunque protratti per pochi giorni o settimane.
in Europa fiumi, campi e colline rendono le avanzate e la ricognizione estremamente più difficili
(ricordiamo le difficoltà angloamericane nell’attraversare il bocage francese dopo lo sbarco del 1944 e compariamolo con i chilometri persi e guadagnati in pochi giorni sul fronte africano da Rommel e Auchinlek/Montgomery e avremo un piccolo quadro)
c’è però una grossa e netta differenza a mio avviso:
i paesi spazzati via dalle armi occidentali erano di gran lunga inferiori militarmente a chi li attaccava
( e.g. Desert Storm : coalizione USA 956.600 uomini – iraq 360.000 uomini … per non parlare del numero di mezzi ed aerei; nonostante ciò i decantati missili patriot non riuscirono a fermare tutti i lanci irakeni ed il numero di missili a disposizione di Saddam non era certo pari a quanto la Russia può schierare oggi tra cui appunto i Kinzhal supersonici ).
dal ’91 ad oggi gli eserciti occidentali sono stati rimodellati per combattere piccole guerre contro attori non statuali, ciò ha ridotto gli effettivi, le munizioni e i mezzi a disposizione.
risulta che gli USA possono produrre in un anno quanto Ucraina necessita in un solo mese di conflitto, parlando di proiettili di artiglieria.
circa lo spendere : Atene spendeva anche più di Sparta, la guerra del Pelopponneso ha visto però trionfare questi ultimi e la conseguente dissoluzione della lega delio-attica.
alea iacta est.
Ho letto i vostri commenti e alcuni di voi sono stupiti dello spreco e dei fallimenti dell’industria bellica americana. Bene, sappiate che quello che viene detto è reale! Se vi leggete il libro “Blank check. The Pentagon’s black budget” di Tim Weiner leggereste cose molto interessanti! Il bilancio del Pentagono e del Ministero della Difesa U.S.A, insieme a quelle di altri dipartimenti ed agenzie, è metaforicamente un buco nero! Se poi guardate a come sono i bilanci ufficiali è ancora peggio! Leggetevi questo articolo di ZeroHedge ( https://www.zerohedge.com/political/heres-whats-ugliest-omnibus-bill-ever ).
https://www.youtube.com/watch?v=2xLqGVCdH-8
– Cosa accade in Israele?
[si avvia a diventare un vero stato razzista religioso (sarà sulla scia ucraina?)]
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Se guardo indietro sono pieno di gratitudine
Se guardo avanti sono pieno di visioni
Se guardo in alto sono pieno di forza
Se guardo in dentro sono pieno di pace
Preghiera dei nativi americani
Che sia un nuovo anno di pace e bene per tutti
💥🌺💐🌻🌷🪴
Concordo con quanto ha scritto Giovanni
Tuttavia non si tratta soltanto di bilanci, ma di una vera e propria strategia politica che lavora sotto la superficie (deep state) vecchia di parecchi decenni, che ha costituito una nuova Classe sociale in espansione, benchè apparentemente silente.
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https://www.youtube.com/watch?v=5IuVeskA4Fc
– David Colantoni: “I signori della guerra hanno preso il sopravvento sui politici e sui finanzieri”
David Colantoni racconta come progressivamente il potere militare sia diventato dominante. “Gli Stati Uniti hanno imposto dal dopoguerra in poi un modello basato sulla forza”
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come si vede nel grafico presentato nel video al minuto 11′, i livelli di spese militari USA sono ormai abnormi, con due flessioni corrispondenti al ’68 (post Vietnam) ed alla caduta dell’URSS. Ora sono ad un livello corrispondente ad una perenne Seconda Grande Guerra Mondiale, ed è facilmente prevedibile che con la Guerra in Ucraina cresceranno ancora, e non di poco
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https://www.amazon.it/Lineamenti-Generali-Trattato-Classe-Armata-ebook/dp/B0BJ9G9QQJ/
La nuova teoria della storia presentata in questi Lineamenti Generali del Trattato sulla Classe Armata,
sintesi di un Trattato di circa 3000 pagine ancora inedito,
è che una nuova potentissima Classe Sociale, ancora sconosciuta alla coscienza contemporanea, sia attiva ormai da oltre 50 anni…
Vorrei ricordare ai commentatori che il 10/09/2001, cioè un giorno prima del famigerato attentato, o cos’altro fosse, alle torri gemelle, lo stesso Donald Rumsfeld dichiarava dinanzi ad una commissione del congresso che più di due miliardi di dollari erano letteralmente spariti dai precedenti bilanci del pentagono da lui esaminati. Poi, magicamente, le macerie di ground zero seppellirono sotto una coltre di calcinacci e retorica militarista sapientemente montata ad arte le legittime domande che l’opinione pubblica e i giornalisti avrebbero potuto e dovuto fare.
una precisazione aritmetica: se la Russia spende 1/20 delle spese militari USA e spende 70 miliardi di dollari all’anno, allora gli USA spendono 70 * 20 = 1.500 Miliardi di dollari ogni anno. Questo non vuol dire che la spesa USA sia di 1,5 trilioni di dollari all’anno….. a meno che non si scelga l’uso della c.d. “scala corta” adoperata negli States ma non da noi.