Gli Stati Uniti hanno aggiunto altri cinque cittadini russi alla cosiddetta “Lista Magnitskij”, incluso il Presidente della Cecenia, Ramzan Kadyrov. Il giorno prima si è appreso che il Ministero del Tesoro degli Stati Uniti aveva imposto sanzioni contro altre due compagnie russe – la NPO Novator e il Centro Federale di Ricerca e Produzione Titan-Barrikady.

Il numero delle sanzioni continua a crescere rapidamente, e ormai se ne è già perso il conto. Cosa farà la Russia? In risposta alle notizie sulle sanzioni anti-russe, i funzionari russi di solito dicono qualcosa di vago sulla necessità di sviluppare una reazione adeguata, ma sembra che siano solo parole. Va da sé che le autorità russe fanno qualcosa al riguardo, senza pubblicizzarlo molto.

Al portavoce del presidente russo Dmitrij Peskov è stata fatta di recente una domanda interessante. Un giornalista si chiedeva se fosse vero che le autorità russe stavano lavorando per creare una banca speciale al servizio del settore della Difesa, in connessione con l’eventuale introduzione di nuove sanzioni (anche se la parola “nuovo” sembra essere ridondante qui).

“In effetti, Mosca sta lavorando e sta prendendo misure per proteggere i nostri interessi sullo sfondo degli sforzi di vari paesi per continuare ad intraprendere azioni restrittive e sanzionatorie contro altri paesi, che noi continuiamo a considerare illegali”, ha detto Peskov.

“Sarebbe sbagliato divulgare pubblicamente tutte queste misure a copertura dei rischi, quindi non lo farò”, ha aggiunto l’addetto stampa di Putin.

Si tratta di una reazione alle sanzioni già imposte, o una risposta alle sanzioni che verranno imposte alla Russia in futuro. Inoltre, la Russia potrebbe adottare misure per imporre sanzioni ai paesi occidentali, ma le autorità russe non sono state molto attive sul campo ultimamente, anche se gli alti funzionari affermano sempre che la Russia porrà molta attenzione alle misure restrittive dell’Occidente. Va da sé che la Russia a questo punto ha molte meno opzioni a disposizione [in inglese], ma cosa può fare la Russia, e perché non lo stiamo facendo?

Pravda.Ru ha posto questa domanda al Dottore in Scienze Economiche Valentin Katasonov.

“La Russia non ha adottato misure speciali di risposta alle sanzioni dell’Occidente: è come giocare a pingpong senza rimandare la palla all’avversario, anzi, dobbiamo agire in anticipo sui tempi previsti. È necessario per garantire la sicurezza economica e finanziaria del paese. Prima di tutto, dobbiamo far sì che l’economia russa non dipenda più da risorse estere.

All’inizio di questo decennio, quando Putin era candidato alla presidenza, aveva promesso che l’economia russa avrebbe seguito questo corso, ma le cose non hanno fatto alcun progresso, al contrario, ora le autorità hanno inventato varie ragioni per dimostrare che nazionalizzare l’economia è dannoso.

In secondo luogo, dobbiamo proteggere le nostre riserve internazionali. Questa sanzione non è stata ancora introdotta, ma pende sulle nostre teste come la spada di Damocle. La Russia dovrebbe convertire le sue riserve internazionali in valute diverse dal dollaro USA, e poi spostarle in banche fuori dal controllo del sistema della Federal Reserve del Ministero del Tesoro statunitense.

Inoltre, la Russia ha bisogno di aumentare la quota di oro nelle sue riserve internazionali. Infine, dovremmo semplicemente usare le riserve in valuta estera per rafforzare la nostra sicurezza economica. Molto si è detto sulla sostituzione delle importazioni e sulla necessità di una reindustrializzazione. Tutto ciò richiede denaro. Invece di usare questa valuta in modo efficace per sviluppare il nostro potenziale produttivo, lo stiamo investendo in titoli del Ministero del Tesoro USA.

La Banca Centrale dovrebbe essere responsabile nei confronti dello Stato, mentre attualmente la non rende conto praticamente a nessuno e si nasconde dietro una vaga definizione di istituzione indipendente.

Indubbiamente, la Russia ha bisogno di cambiare la natura dell’emissione di denaro: la Banca Centrale dovrebbe concedere crediti all’economia reale, ma ciò che sta facendo oggi è un disastro: invece di rafforzare la posizione finanziaria dell’economia reale, la Banca Centrale spreca miliardi, anche trilioni di rubli, per salvare le banche che prosciugano l’economia russa e reindirizzano quei soldi verso società offshore, ecc.

La Russia potrebbe anche adottare misure per limitare e proibire i movimenti transfrontalieri di capitali, in questo caso avremo un tasso del rublo stabile, con tutte le conseguenze positive che ne deriverebbero”.

*****

Articolo di Oleg Artjukov pubblicato su Pravda Report il 21 dicembre 2017.

Traduzione in italiano a cura di Raffaele Ucci per SakerItalia.

[le note in questo formato sono del traduttore]

Condivisione: