La copertura sulle elezioni presidenziali in Russia da parte della stampa occidentale riflette, come era prevedibile, la scarsa conoscenza della realtà russa e della mentalità russa. Certo, i giornalisti occidentali producono i loro materiali per i propri consumatori interni, ma le loro conclusioni indicano chiaramente che l’Occidente non si è minimamente avvicinato al suo obiettivo finale, cioè distruggere o cambiare la Russia e il suo popolo.
La prima cosa che mi ha colpito in tutti gli articoli di analisi è il presupposto che Vladimir Putin abbia superato Stalin in termini di longevità politica. Il Business Standard ha scritto “La vittoria di Putin porterà a quasi un quarto di secolo la durata della sua dominazione politica della Russia, cioè fino al 2024 quando avrà 71 anni. Solo il dittatore Josef Stalin ha governato così a lungo”.
Questa dichiarazione fa implicitamente un parallelo con l’era di Stalin, che in Occidente è comunemente considerata “fascista”. In più, Putin viene criticato per la sua “irrefrenabile” sete di potere. Tale presupposto potrebbe fare impressione ai lettori occidentali (sebbene la crescita di popolarità di Mussolini, Salazar e Franco nei rispettivi paesi batta ogni record) ma la Russia ha da tempo imparato a separare “le mosche dalle braciole”, e guardare alla figura di Stalin in maniera dialettica. Da un lato, sì, era un dittatore che ha ucciso troppe persone ma, dall’altro, era un politico che ha guidato l’Unione Sovietica fino a farla diventare una potenza industriale, non tollerava la corruzione, ha attribuito priorità alla famiglia, alla cultura e all’educazione sovietiche.
Per quanto riguarda la longevità politica, è il popolo russo che ha eletto Putin, a differenza, per esempio, della Germania, dove Angela Merkel per 20 anni è stata eletta da una manciata di elite. Quale opzione tra le due è la più democratica?
La seconda cosa che attira l’attenzione nella copertura delle elezioni presidenziali russe in Occidente, riguarda l’attivista di opposizione Aleksei Navalny. FoxNews ha dichiarato che “Il principale avversario di Putin, il leader dell’opposizione Alexei Navalny, è stato escluso dalla competizione a causa di una condanna penale, ampiamente vista come motivata da ragioni politiche. Navalny ha fatto un appello per boicottare il voto”.
Putin gli ha risposto molto bene: “A quanto pare, parla delle preferenze dell’amministrazione USA nelle leadership di altri paesi. Dice chi a loro piacerebbe vedere a capo di una nazione… In questo senso, hanno perso. Sarebbe stato meglio se avessero taciuto”, ha dichiarato Putin a gennaio in un meeting con i dirigenti dei media. Di fatto, il personaggio Navalny è chiaramente troppo lontano da essere anche minimamente paragonabile a Solzhenitsyn o Sakharov.
In terzo luogo, i giornalisti occidentali affermano che le autorità russe hanno usato le risorse dell’amministrazione per garantire un’alta affluenza. FoxNews ha riportato la dichiarazione di una donna di 20 anni, Daria Suslina, e del sindaco di Yekaterinburg, Yevgeny Roizman, che erano terrorizzati dalla “pressione”.
Roizman, uno dei pochi politici di opposizione ad avere un significativo ufficio elettorale, ha dichiarato a FoxNews “Stanno usando di tutto: scuole, asili, ospedali: la battaglia per l’affluenza è senza precedenti”.
Qui è importante notare che le risorse dell’amministrazione non chiedevano di votare per Putin, ma incoraggiavano le persone ad andare e A VOTARE, cosa completamente diversa.
Quarto, i giornalisti occidentali credono davvero che la ragione della vittoria di Putin sia la sua abilità a giocare con il desiderio dei russi di respingere l’Occidente in Siria, in Ucraina e in qualsiasi altro luogo. Inoltre, loro affermano che questo “zarismo sciovinista” è causato dalla cattiva interpretazione delle intenzioni amichevoli dell’Occidente di diffondere la democrazia nei “paesi cattivi”. I media occidentali, tuttavia, concludono giustamente dicendo che il Primo Ministro britannico Theresa May ha fatto il gioco di Putin con il caso di Sergey Skrypal nel tentativo di compattare gli inglesi alla vigilia della Brexit, e incapace di vedere la trave negli occhi.
Rispondere a tutte queste provocazioni non è l’obiettivo primario delle autorità russe. Come ha scritto Jean-Marc Sylvester di atlantico.fr, l’obiettivo primario è rendere le persone felici delle loro vite in Russia.
Quinto, si è parlato tanto di violazioni. Anton Troianovski ha scritto sulle pagine del The Washington Post che le autorità russe hanno preparato una rappresentazione imponente, dall’Artico alla Stazione Spaziale Internazionale, per mostrare la portata del sostegno popolare, senza dire una parola sulle numerose fake news provenienti dai sostenitori di Navalny. L’autore dà un’interpretazione originale dell’affluenza in Crimea, affermando che gli abitanti sono stati convinti che senza Putin la Crimea sarebbe sprofondata nell’abisso della guerra e dei matrimoni gay.
Infine, le elezioni presidenziali in Russia hanno convinto l’Occidente che quest’ultimo non deve arretrare sul fronte di una tale nazione “sciovinista”, “razzista”, “intollerante”, ecc. come la Russia. Il canale ABC della televisione australiana, nella persona di Jennifer Mathers, crede che la Russia usi una vasta gamma di strumenti segreti dell’intelligence e dei servizi speciali, e violi le regole del comportamento civile. Ha scritto che “Se l’Occidente davvero sta arrivando al limite della sua pazienza con la Russia, potrebbe rendere i prossimi sei anni di presidenza di Putin molto meno tranquilli”.
Robert Kuttner dell’Huffington Post sviluppa l’idea e suggerisce di tagliare fuori la Russia dal sistema bancario, proibendo ai russi di comprare proprietà immobiliari in Occidente, e limitando il loro ingresso nei paesi occidentali.
Il giornalista e politico italiano Giulietto Chiesa ha dichiarato a Pravda.ru che tutti i tentativi di mettere pressione sulla Russia e sui russi sono falliti, perché le elezioni hanno dimostrato l’unità dei Russi nei confronti del loro presidente. Il giornalista è convinto che l’isteria russofobica dell’Occidente non è destinata a ridursi nei prossimi giorni, mesi e anni.
“L’Occidente crede che dovrebbe spezzare la Russia, perché la Russia viola i suoi diritti. Sono progetti per molti degli anni a venire. Ve lo dico chiaramente: dovrebbero avere paura della Russia forte, e non c’è alcun modo di vincere” ha affermato Chiesa.
Ciò che preoccupa è che gli analisti occidentali non capiscono perché Trump sia salito al potere, e perché Putin continui a mantenerlo. Gli americani della classe media di oggi vivono peggio di come vivevano il loro genitori, mentre nella Russia di oggi la generazione più giovane vive meglio dei propri genitori. Soprattutto, comunque, i russi hanno sempre anteposto l’idea nazionale al benessere materiale.
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Articolo di Lyuba Lulko pubblicato su Pravareport.com il 19 marzo 2018
Traduzione in italiano a cura di Elvia Politi per SakerItalia.it
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