Trascrizione dalla TASS [in inglese].

Abbiamo lanciato un progetto speciale intitolato “20 domande a Vladimir Putin”. Il leader russo ha risposto alle domande sulle modifiche della Costituzione, sulle dimissioni del governo e su altri importanti eventi di politica interna ed estera. La prima puntata è dedicata al nuovo governo. Come ha dichiarato Vladimir Putin “Non possiamo permetterci un pasticcio adesso. La Russia non può stare un anno intero senza un governo”.

L’intervista è disponibile a questo link [in russo con sottotitoli in inglese]

In questa puntata:

– Le dimissioni del governo. Di cosa si trattata?
– Le performance del governo guidato da Medvedev
– Le motivazioni per il cambio del governo
– Chi ha saputo in anticipo che ci sarebbe stato il rimpasto di governo
– La nuova carica di Medvedev e il regolamento legislativo
– Perché il cambio di governo è accaduto così velocemente
– La carica di vice presidente e di vice presidente del Consiglio di Sicurezza
– Chi è Mikhail Mishustin?
– Il nuovo governo russo

Approfondimenti sul sito della TASS: [in inglese]

(Trascrizione)

Andrey Vandenko: Come sta?

Vladimir Putin: Onestamente?

Andrey Vandenko: Onestamente

Vladimir Putin: Molto bene

Andrey Vandenko: Ne sono lieto. Le farò delle domande a cui spero lei risponda

Vladimir Putin: Ci proverò ma dipende dalle domande

Andrey Vandenko: Oggi affrontiamo un argomento non banale. In realtà ci sono 20 argomenti, non domande! Sono 20, tanti quanti gli anni da quando è in carica. Al timone. Ora, siamo nell’anno 2020 ed è piuttosto simbolico. Ecco perché.

Vladimir Putin: Non dimentichiamo che per quattro anni sono stato Primo Ministro, non Presidente.

Andrey Vandenko: Le dimissioni del governo. Su internet girano tante barzellette e battute su questo tema. La migliore è probabilmente questa: a causa dell’atipico clima mite in Russia, il governo si è sciolto come la neve.

Vladimir Putin: Molto divertente

Andrey Vandenko: Eccola [il conduttore mostra la vignetta su un tablet]

Vladimir Putin: Ok, ma esattamente perché si è sciolto in Parlamento, non lo capisco

Andrey Vandenko: Beh, è così come lo vede…

Vladimir Putin: Sa, internet è uno strumento interessante ma talvolta è impreciso

Andrey Vandenko: Vero, ma ora mettiamo da parte gli scherzi. Di fatto, il governo Medvedev e i suoi membri sono stati oggetto di rimpasto non molto tempo fa, proprio nel 2018. Alcuni hanno lasciato dopo le elezioni (Dvorkovich, Shuvalov, Men, Abyzov, ma non soffermiamoci su quest’ultimo caso) e il governo ha cominciato a lavorare. Che cosa è successo nel corso di questo anno e mezzo per arrivare a tanto…

Vladimir Putin: Primo, molte cose possono succedere in un anno e mezzo o due. Secondo, il governo precedente ha fatto davvero molto nella preparazione della fase principale dell’attuazione dei progetti nazionali. Hanno dovuto identificare gli obiettivi di sviluppo nazionale. A prima vista sembra facile. Di fatto, è un impegno enorme. Poi, hanno dovuto sviluppare gli strumenti su cui fare riferimento per raggiungere questi obiettivi nazionali.  Il governo ha fatto anche questo. Ma successivamente, ho avuto la certezza interiore che questo era il momento in cui dovevano esserci delle nuove persone per continuare il lavoro in nuove aree di importanza cruciale, persone con una formazione moderna e motivate a raggiungere l’obiettivo complessivo su elementi chiave dello sviluppo. Vorrei richiamare l’attenzione sul fatto che il nucleo è rimasto. Alcune persone dell’amministrazione, tra cui quelle direttamente coinvolte nel lavoro dei progetti nazionali, sono entrate nel governo. Io sono convinto che questo sia di importanza fondamentale. Le dirò il perché. Se si occupavano dello sviluppo di questi progetti nazionali e dei risultati che ci aspettiamo di raggiungere in termini di sviluppo nazionale, è logico che debbano avere l’incarico di mettere in pratica esattamente ciò che hanno suggerito come obiettivi e gli strumenti per raggiungerli. Quindi, per fare questo sono entrate nel governo alcune persone dell’amministrazione, perché è lì che deve essere fatto.

Andrey Vandenko: E alcuni del governo sono entrati nell’amministrazione…

Vladimir Putin: Sì sì, lasciateli lavorare qui

Andrey Vandenko: Quindi, cambiando l’ordine degli addendi il risultato non cambia?

Vladimir Putin: Sì non cambia, certamente. Ecco perché non c’è nulla di insolito o di inaspettato. Mi può certamente chiedere se ho detto che non ci sarebbe stato alcun cambiamento, che non era in programma. Sì, l’ho detto. Se avessi detto che avrei cambiato il governo domani, si sarebbe fermato tutto proprio dopodomani.  Come si suol dire, detto e fatto.

Andrey Vandenko: Ecco perché la chiamiamo “operazione speciale”

Vladimir Putin: Non lo è

Andrey Vandenko: Non lo sapeva nessuno. Chi lo sapeva?

Vladimir Putin: Io

Andrey Vandenko: Chi altro?

Vladimir Putin: Non è sufficiente?

Andrey Vandenko: Quando lo ha deciso?

Vladimir Putin: E’ un segreto

Andrey Vandenko: Quando lo ha detto a Medvedev?

Vladimir Putin: E’ una cosa tra noi due

Andrey Vandenko: Ma lo dovremmo sapere, non crede?

Vladimir Putin: Da molti anni io e Dmitry Anatolyevich abbiamo un rapporto franco, collaborativo e amichevole. Non abbiamo segreti. Quindi abbiamo discusso insieme la questione

Andrey Vandenko: Intende prima, o gliel’ha presentato come un dato di fatto?

Vladimir Putin: Ne abbiamo discusso prima, e lui sapeva cosa stava succedendo

Andrey Vandenko: Gli è stato dato un ruolo specificamente per lui, un ruolo che non esisteva. Ha dovuto anche far passare frettolosamente una legge per prevedere questo ruolo

Vladimir Putin: Perché frettolosamente? La legge è stata semplicemente approvata

Andrey Vandenko: Viene prima la nomina, e poi viene approvata la legge?

Vladimir Putin: Qui non c’è nulla fuori dall’ordinario. Se c’è qualcosa che deve essere cambiato nella legislazione, il Presidente ha il diritto, in conformità con la legge fondamentale, di colmare il divario legislativo emanando un decreto, che poi sarà poi convertito in legge. E’ la prassi normale e nulla di inusuale.

Andrey Vandenko: C’è una certa sensazione di frettolosità. Come se lei avesse avuto bisogno di una soluzione…

Vladimir Putin: La sua sensazione non è esattamente com’è la realtà. Si può avere ogni genere di sensazione. Potresti avere la sensazione di avere la febbre in base ai tuoi sensi, ma potrebbe non essere così. Hai bisogno di un termometro per sapere se hai o meno la febbre. Quindi, qui non c’è nulla al di fuori dell’ordinario. Lo ripeto, la prassi legale è la seguente: se c’è un vuoto legislativo, il Presidente emana un decreto che successivamente viene convertito in legge. Ma un attimo, questa è solo la prima cosa. La seconda è una domanda: perché dovremmo aspettare a lungo per decidere su tali temi? Che cosa si otterrebbe? Secondo coloro che non hanno una chiara visione di ciò che sta succedendo o sono critici, sarebbe meglio aspettare altri sei mesi dopo le dimissioni del governo per formarne uno nuovo? Riesce ad immaginare in che stato di confusione si troverebbe il Paese? Non ci deve mai essere un vuoto di potere. Mai. Ogni cosa dev’essere discussa e analizzata in anticipo, in maniera calma e seria, ogni passo dev’essere preparato, e quindi la decisione deve essere presa e attuata. Qui non ci possiamo permettere di improvvisare. La Russia non è il Belgio, che può stare un anno intero senza governo.

Andrey Vandenko: Il nuovo governo è ancora un altro argomento. E vorrei tornare a quello vecchio. Zhirinovskiy ha suggerito che il vice presidente del Consiglio di Sicurezza sia indicato come vice-presidente. E’ così, alla lettera?

Vladimir Putin: No. Perché un vice-presidente è chi sostituisce il presidente assumendone tutti i diritti e le responsabilità. Abbiamo introdotto la carica di vice-presidente del Consiglio di Sicurezza. Il Presidente è il presidente del Consiglio di Sicurezza. E ora abbiamo un vice in questo ruolo specifico

Andrey Vandenko: Un’altra barzelletta da internet: il duetto è andato fuori sync…

Vladimir Putin: Nulla è fuori sync

Andrey Vandenko: Il tandem…

Vladimir Putin: Stiamo lavorando insieme a Dmitry Anatolyevich come sempre. E’ andato su un altro percorso di carriera. E’ vero. E anche naturale

Andrey Vandenko: In merito alla scelta che ha fatto del nuovo primo ministro, chi era nella lista?

Vladimir Putin: Dunque….

Andrey Vandenko: Si parlarava di Mishustin e Sobyanin… che lei avesse sulla scrivania due decreti di nomina e che sia stato indeciso fino all’ultimo

Vladimir Putin: Nessuno ha parlato di Mishustin tranne me. Le posso dire che c’erano altri tre candidati.

Andrey Vandenko: Tre?

Vladimir Putin: Sì, sono stati proposti tre o forse quattro candidati. Ma Mishustin non era nella lista.

Andrey Vandenko: Ah bene! Quindi lui era il suo…

Vladimir Putin: Il mio

Andrey Vandenko: Quali sono state le sue motivazioni?

Vladimir Putin: Ho tenuto conto dei tratti personali e delle capacità professionali di Mikhail Vladimirovich

Andrey Vandenko: E la digitalizzazione che ha realizzato nell’istituto che guidava? L’ha presa in considerazione?

Vladimir Putin: Sì. Non il fatto che l’abbia realizzata, ma il fatto che lui sia diventato un vero esperto in questo settore. Un uomo che ha fatto pratica, che capisce molto bene cosa si deve fare e che sa come farlo. E lo sta facendo, raggiungendo risultati concreti

Andrey Vandenko: Ma che cosa ci può dire a proposito del fatto che sia un esattore fiscale di professione, in altre parole che sia abituato a prendere piuttosto che a dare, come richiede questa posizione?

Vladimir Putin: Questa è una visione molto antiquata del lavoro che svolge il Fisco. Si, naturalmente, è uno degli enti principali che porta fondi al Tesoro. Ma pensare che un esattore vada in giro con una mazza a spremere soldi alle persone, è molto antiquato. No, piuttosto è il contrario. La sua missione era di alleggerire la situazione per i contribuenti, rendere la procedura più trasparente e chiara e meno gravosa per i cittadini. Un uomo onesto che sa che paga correttamente tutte le tasse dovute, ha il diritto di aspettarsi che lo Stato utilizzi i soldi in maniera assennata. Ma la prima cosa da fare non è semplicemente strappare soldi dalle persone, ma organizzare il sistema in modo tale che sia lo Stato che i contribuenti possano tranquillamente lavorare l’uno con gli altri; sarebbe chiaro come vengono sistemate le cose e ciascuno potrebbe pagare le tasse senza impedimento, senza inutili seccature e stress, senza correre il rischio di fare qualcosa che lo Stato possa interpretare come illegale.

Andrey Vandenko: Quando è stata formata questa squadra, alcuni hanno notato, in primis, che lei aveva infranto (o almeno così è stato percepito) alcune regole a cui si atteneva rigorosamente, come “non voltare le spalle ai tuoi vecchi amici”, non prestare attenzione alle critiche su internet e alla pubblica opinione, ed evitare di licenziare chi viene criticato. Questa volta, le figure più tossiche, quelle più violentemente criticate dai media o sui social network, sono andate via e sono state rimpiazzate da sconosciuti, persone su cui si devono fare ricerche o si deve “googolare” per avere delle informazioni

Vladimir Putin: Vede, il criterio non è stato la mancanza di informazioni su queste persone, ma le loro qualifiche professionali. Conosco, e Mikhail Mishustin conosce, queste persone come professionisti competenti. E sono stato guidato in gran parte dall’opinione di Mikhail a riguardo, non da quella di altri. C’era un certo numero di candidati su cui avevo dei dubbi, ma Mikhail mi ha dimostrato che una certa caratteristica di una tale persona era la soluzione migliore per il lavoro. Sono stato d’accordo con lui perché, alla fine della giornata, lui si stava formando la sua squadra, e il risultato finale e concreto da raggiungere dipenderà dall’efficienza del suo lavoro.

Andrey Vandenko: Che lasso temporale abbiamo? Voglio dire, quando valuterà la loro efficienza professionale?

Vladimir Putin: Non c’è alcun lasso temporale. Tutte queste persone, lo ripeto, sono competenti, sono tutte ben informate e conoscono il loro lavoro. Molti di loro hanno lavorato, in un modo o nell’altro, su progetti nazionali e su obiettivi di sviluppo nazionale, quindi sono tutti al corrente. Di conseguenza, non ci possono essere lassi temporali di riscaldamento. Questo è stato il criterio utilizzato per la formazione del governo.

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Articolo di pubblicato sul The Saker il 21 febbraio
Traduzione in italiano a cura di Elvia Politi per
Saker Italia.

[I commenti in questo formato sono del traduttore]

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