Trascrizione dalla TASS [in inglese]
Vladimir Putin ha visto la serie tv “Servo del Popolo” [commedia satirica ucraina del 2015 creata e interpretata da Volodymyr Zelensky]? E’ possibile il dialogo con Zelensky? Come considerare l’identità nazionale degli Ucraini? I Russi e gli Ucraini sono un popolo solo?
In questo secondo episodio della video-intervista “20 domande a Vladimir Putin”, Andrei Vandenko ha affrontato col Presidente la questione delle relazioni con l’Ucraina. Il nostro progetto speciale “20 domande a Vladimir Putin” è strutturato in 20 episodi, in cui abbiamo fatto al Presidente domande importanti e molto audaci. Questo progetto è il primo in assoluto di questo tipo non solo per la TASS ma anche per il segmento russo di internet. Gli episodi saranno pubblicati dal 20 febbraio al 26 marzo. Guardateli sulle piattaforme della TASS!
L’intervista è disponibile a questo link [in russo]
In questa puntata:
– La serie tv “Servo del Popolo”
– Le relazioni con Zelensky
– I legami con l’Ucraina
– Chi sono gli Ucraini e cosa li unisce ai Russi?
– La relazione tra le chiese russe e ucraine
– Che cosa ha spezzato i legami tra Russi e Ucraini
– I vantaggi competitivi nel mondo odierno
– L’identità ucraina
– Il nazionalismo ucraino
– Che cosa ha perso l’Ucraina quando si sono spezzate le relazioni con la Russia?
– Gli interessi della struttura del potere in Ucraina
– Le potenziali implicazioni se Russia e Ucraina unissero le loro forze
Approfondimenti sul sito della TASS [in inglese]
Trascrizione
Andrey Vandenko: Il nostro prossimo argomento è l’Ucraina. Ha visto la serie tv “Servo del Popolo”?
Vladimir Putin: No
Andrey Vandenko: Neanche la parte in cui il presidente Goloborodko sceglie un orologio da polso come quello di Putin?
Vladimir Putin: Non l’ho visto. Non so chi sia Goloborodko o che cosa sceglie. Non l’ho visto
Andrey Vandenko: Va bene. Quello che abbiamo qui è un duetto interessante: uno “schiavo” e un “servo del popolo”
Vladimir Putin: Beh, chi la fa, l’aspetti. Non importa come ti definisci, ma ciò che fai e come lo fai
Andrey Vandenko: C’è la possibilità che lei arrivi ad un accordo con Zelensky?
Vladimir Putin: Su cosa?
Andrey Vandenko: Sulla pace o sull’amicizia
Vladimir Putin: C’è sempre la speranza. Ma, come sa, dopo essere tornato da Parigi ha cominciato a parlare della necessità di rivedere gli Accordi di Minsk. Questo solleva la domanda. Tuttavia, siamo riusciti ad accordarci sullo scambio di prigionieri e sul gas
Andrey Vandenko: Il fatto che oggi non siamo amici dell’Ucraina, è una nostra perdita?
Vladimir Putin: Sì, certamente. Ma, come ho detto tante volte, credo che siamo lo stesso popolo
Andrey Vandenko: Anche agli Ucraini non piace molto
Vladimir Putin: Non so se agli Ucraini piaccia o no ma, se si guarda alla situazione reale, è vero. Vede, noi abbiamo condiviso la stessa lingua fino all’ XI, XII e XIII secolo. E solo per effetto della “polonizzazione”, gli Ucraini che vivevano nel territorio sotto la “Rzeczpospolita” [la confederazione polacca] e solo a partire dal XVI secolo sono apparse le prime differenze linguistiche. In generale, il termine “Ucraini” è stato usato per intendere persone che vivevano….
Andrey Vandenko/ Vladimir Putin: [discutono sulla pronuncia della parola “Ucraini”]
Vladimir Putin: Coloro che vivevano ai confini con lo Stato russo erano chiamati Ucraini. Gli Ucraini vivevano a Pskov, coloro che difesero le frontiere meridionali dagli attacchi del khan della Crimea erano chiamati Ucraini. Gli Ucraini erano ovunque, anche sugli Urali. Non avevamo alcuna differenza linguistica. Inoltre, più o meno nello stesso periodo, fino al XIV-XV secolo, anche quei popoli, gli Slavi orientali, che vivevano sotto la Rzeczpospolita o nel Granducato di Mosca o successivamente in Polonia, erano chiamati Russi. Le prime differenze linguistiche appaiono molto dopo…
Andrey Vandenko: La storia è la storia ma ora stiamo parlando di oggi
Vladimir Putin: Per poter parlare di oggi e di domani, dobbiamo conoscere la storia, dobbiamo sapere chi siamo e da dove veniamo, che cosa ci unisce. E cosa ci unisce è…
Andrey Vandenko: Ora molte cose ci dividono
Vladimir Putin: Molte cose ci dividono, ma non dobbiamo dimenticare i legami che ci uniscono. Dobbiamo anche evitare di rovinare ciò che abbiamo. Prendiamo per esempio la Chiesa. Che motivo c’era di distruggere l’unità della Chiesa Ortodossa Russa? Si sa che la Chiesa Ortodossa Ucraina del Patriarcato di Mosca è di fatto completamente autonoma. E’ stata completamente autonoma fin dall’inizio in tutti gli aspetti, inclusa l’elezione delle gerarchie ecclesiastiche della Chiesa Ortodossa Ucraina del Patriarcato di Mosca. Il Patriarcato di Mosca non ha mai avuto alcuna influenza sull’elezione delle gerarchie ecclesiastiche della Chiesa Ortodossa Ucraina del Patriarcato di Mosca. E’ sempre stata indipendente. Completamente. C’era solo la piena comunione e la liturgia del Patriarcato di Mosca, che veniva sempre richiamato nelle chiese. Tutto qui! E’ stata l’unica cosa che univa la Chiesa Ortodossa Russa e la Chiesa Ortodossa Ucraina del Patriarcato di Mosca. Ma loro dovevano tagliare i fili che univano. Perché? Lei dice che le persone non capiscono. Loro semplicemente non lo sanno. Lo capirebbero meglio, se lo sapessero. Dovrebbero essere informati.
Perché qualcuno dovrebbe evitarlo? Non è un insulto, giusto? Il tempo è passato. A causa di persone che condividevano il confine con il mondo cattolico (l’Europa), è cominciata ad emergere una comunità di persone che si sentiva in un qualche modo indipendente dallo Stato russo. Come dovremmo sentirci a riguardo? L’ho già detto: dobbiamo rispettarlo. Ma non dobbiamo scordarci della nostra comunità condivisa. In più, nel mondo moderno, i nostri sforzi congiunti ci portano degli enormi vantaggi competitivi. E, viceversa, la divisione ci rende più deboli. Il fattore ucraino è stato usato in maniera specifica alla vigilia della Prima Guerra Mondiale dai servizi speciali austriaci. Perché? Per il ben noto principio, dividi e governa. Tuttavia, se così accadesse, e una grande parte della popolazione ucraina avesse la consapevolezza della propria identità nazionale, ecc., noi dovremmo rispettarlo. Dobbiamo capire dove siamo ora ma non dimenticare chi siamo e da dove veniamo. E, a tal proposito, i padri fondatori del nazionalismo ucraino non hanno mai parlato di alcun bisogno urgente di rompere con la Russia. Può sembrare strano ma i loro testi fondamentali del XIX secolo dicevano che l’Ucraina è a) multinazionale e dovrebbe essere uno Stato federale, e b) dovrebbe costruire buone relazioni con la Russia. I nazionalisti di oggi sembrano averlo dimenticato. Le dirò perché lo hanno dimenticato. Sa perché? Perché gli interessi del popolo ucraino non sono il tema principale della loro agenda. Come può essere nell’interesse del popolo ucraino se la rottura con la Russia ha portato la perdita dell’ingegneria aerospaziale, dell’industria navale, dell’ingegneria aeronautica e della produzione meccanica. Sta praticamente deindustrializzando il Paese. Come potrebbe interessare una cosa del genere?
La Banca Mondiale chiede di porre fine alla sovvenzione reciproca. Cosa c’è di buono in questo? Oppure, li fanno esportare il legname dei Carpazi. I Carpazi saranno presto disboscati. Qual è stata la ragione per fare una cosa del genere? Se uniamo i nostri sforzi, possiamo moltiplicare i nostri vantaggi competitivi, quindi perché rinunciarvi? Perché buttare via tutto? Per cosa? Perché i leader ucraini o coloro che hanno preso il potere hanno perseguito i loro interessi personali. E quali erano? Non tanto ottenere di più nel derubare il popolo ucraino, ma mantenere ciò che avevano rubato precedentemente. Quello era il loro obiettivo principale. Quindi, dov’è il vil denaro? Mi perdoni il gergo, dov’è il denaro? In banche estere. E che cosa devono fare per conservarlo? Dimostrare che stanno servendo coloro che possiedono quei soldi. Quindi, l’unica cosa che danno in cambio è la russofobia. Poiché ad alcuni piace dividere l’Ucraina e la Russia, sono convinti che sia un obiettivo molto importante. Poiché dall’integrazione di Russia e Ucraina, insieme alle loro capacità e ai vantaggi competitivi, emergerebbe un rivale, un rivale globale sia per l’Europa che per il mondo. Nessuno lo vuole. Ecco perché faranno qualsiasi cosa per dividerci.
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Articolo di pubblicato su The Saker il 21 febbraio
Traduzione in italiano a cura di Elvia Politi per Saker Italia.
[I commenti in questo formato sono del traduttore]
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