Andrey Vandenko: Quando è stata l’ultima volta che ha chiamato un giudice?
Vladimir Putin: ???
Andrey Vandenko: Quando ha chiamato un giudice l’ultima volta?
Vladimir Putin: Non chiamo mai i giudici. Mi capita di incontrare dei giudici ogni tanto, per esempio tra i miei ex compagni di studi universitari. Tra loro ci sono parecchi giudici.
Andrey Vandenko: Incontra anche quelli che sono in servizio?
Vladimir Putin: Sì, mi capita di incontrare anche quelli. Ma io li incontro non in veste di giudici, ma come ex compagni di Università, «Universanti».
Andrey Vandenko: Come?
Vladimir Putin: Come «Universanti».
Andrey Vandenko: Esiste questa parola (Universanti)?
Vladimir Putin: Beh, diciamo che l’ho inventata io.
Andrey Vandenko: Sa qual è stato il caso che ha fatto più notizia del 2019?
Vladimir Putin: No.
Andrey Vandenko: Ivan Golunov.
Vladimir Putin: Sì, ne ho sentito parlare.
Andrey Vandenko: Il fatto ha avuto molta risonanza perché, tra le altre cose, la parte attiva della società è rimasta insoddisfatta per come sia stato trattato questo giovane giornalista.
Vladimir Putin: Certo, non è stata una buona cosa.
Andrey Vandenko: Come lei ha detto, lo avrebbero anche potuto sbattere in galera.
Vladimir Putin: Si, ma questo non è successo.
Andrey Vandenko: Non è successo perché la gente è intervenuta.
Vladimir Putin: Bene, questa è una buona cosa.
Andrey Vandenko: E’ questo l’unico modo per influenzare la giustizia?
Vladimir Putin: Intende dire questo: l’intervento delle persone oggi…
Andrey Vandenko: Sì.
Vladimir Putin: …nella Russia di oggi, ha importanza. E questa è già una buona cosa. Per quanto ne so…
Andrey Vandenko: Sono state fermate cinque persone…
Vladimir Putin: La situazione è ancora in evoluzione, la polizia sta operando.
Andrey Vandenko: Andrebbero trovati i mandanti.
Vladimir Putin: Qualcuno è stato licenziato, qualcuno messo in stato di fermo. Lei preferirebbe che le confessioni fossero estorte con la forza, o che fossero ottenute in modo naturale e nel rispetto della legge? La seconda opzione forse è preferibile, ma richiede tempo. Non c’è bisogno di fretta e impulsività.
Andrey Vandenko: Anche il caso di Konstantin Kotov lo stanno riesaminando; la Corte Costituzionale ha ordinato…. dopo che si sono personalmente rivolti a lei, dopo la conferenza stampa è cominciato il riesame. Vuol dire che alla fine l’interessamento personale del Presidente, il suo intervento diretto ha avuto un peso decisivo.
Vladimir Putin: Il Presidente, in qualità di garante della Costituzione, deve accogliere tali richieste e ha il diritto di farlo, ed è proprio ciò che accade.
Andrey Vandenko: Lei sa che di fatto nel 2018 le sentenze assolutorie sono state solo lo 0,23% del totale.
Vladimir Putin: E lei sa a quanto ammontava la popolazione carceraria all’inizio degli anni 2000?
Andrey Vandenko: No, non lo so.
Vladimir Putin: Si è ridotta esattamente della metà.
Andrey Vandenko: Per popolazione carceraria intende dire i reclusi?
Vladimir Putin: Sì, i reclusi. Sono diminuiti esattamente della metà. In silenzio, senza clamore, pur trattandosi di un fatto di portata epocale. Questo sta accadendo gradualmente, a seguito di nuove soluzioni che prevedono misure alternative per i cittadini incensurati o che abbiano commesso reati minori e così via. E’ diminuito della metà (il numero dei carcerati).
Andrey Vandenko: Lei sa benissimo che esistono delle storie che hanno avuto una grossa risonanza mediatica.
Vladimir Putin: Sì, questo può accadere.
Andrey Vandenko: E che alla fine hanno tutte lo stesso effetto…
Vladimir Putin: Capisco…
Andrey Vandenko: Basandosi su un singolo caso giudicano tutto il sistema. Prendiamo ad esempio il caso Serebrennikov. Per quanto tempo si potrà ancora andare avanti? E lei dirà di nuovo che è competenza della Corte.
Vladimir Putin: Certamente.
Andrey Vandenko: Hanno raccolto le firme di molte persone.
Vladimir Putin: Di chi?
Andrey Vandenko: Di persone con un certo peso nella società, conosciute.
Vladimir Putin: Andrey, mi ascolti! L’opinione delle persone influenti è sicuramente importante. Penso che la Corte prenda in considerazione le loro opinioni, ma debba poi decidere in base alla legge e alla propria consapevolezza giuridica.
Andrey Vandenko: La stessa risonanza l’hanno avuta le manifestazioni di quest’estate a Mosca.
Vladimir Putin: Sì.
Andrey Vandenko: Quando una bottiglia…
Vladimir Putin: Ciascuno può…
Andrey Vandenko: …che secondo la sua interpretazione si era già trasformata in un… Hanno tirato una bottiglia. Lei ha subito paragonato questo fatto ai disordini di Parigi, di Hong Kong.
Vladimir Putin: Non si può lasciar correre. Oggi hanno tirato una bottiglia, domani lanceranno una sedia e poi distruggeranno le automobili. Non lo si può tollerare, non si può abbassare la guardia. Si deve rispettare la legge.
Andrey Vandenko: E la Guardia Nazionale, possibile che siano così delicati?
Vladimir Putin: Sono delicati. Compiono il proprio dovere e devono farlo. Oltretutto adesso hanno a che fare solo con dei dimostranti, mentre domani potrebbero andare sotto i proiettili e partecipare ad azioni di guerra. Nel frattempo qualcuno su internet diffonde le idee che bisogna uccidere i loro figli. Come si può? Queste persone, se la Patria glielo ordina, andranno sotto il fuoco per la difesa degli interessi del paese, della società e di cittadini concreti? Così si rischia di sbilanciare gli equilibri del paese, non è una cosa da poco. Non ci si può scherzare.
Andrey Vandenko: Sì, ma quando le persone vengono prese a manganellate, capisce che…
Vladimir Putin: Nessuno usa il manganello senza ragione.
Andrey Vandenko: Vladimir Vladimirovich!
Vladimir Putin: Ascolti: fino a che le persone agiscono nel rispetto delle procedure, delle regole e della legge nessuno userà il manganello. Al contrario, verranno difese.
Andrey Vandenko: Guardi il video.
Vladimir Putin: Sì, ci credo.
Andrey Vandenko: Come quella donna alla quale hanno rotto le costole e non sono in grado di trovare chi sia stato, dove si trova, che cosa…
Vladimir Putin: Sicuramente si riferisce alle cosiddette manifestazioni non autorizzate.
Andrey Vandenko: Già.
Vladimir Putin: Appunto: prima ottenete l’autorizzazione e poi andate a manifestare il vostro punto di vista. Internet e i media, inclusi quelli sostenuti dall’opposizione, saranno sempre lì dove andate. In qualunque posto siate, ovunque andiate, quale che sia il luogo dove vi siete radunati per esprimere la vostra insoddisfazione verso il potere, internet e i mezzi di informazione sono sempre in grado di trasmettere la notizia a milioni di persone. Non è così?
Andrey Vandenko: È così.
Vladimir Putin: E allora perché bloccare il traffico stradale? Per provocare la polizia e costringerla a usare i manganelli. E poi perché lei me lo chieda. È questa la ragione, non ce ne sono altre. Per dimostrare di essere degli eroi che difenderebbero i cittadini con lo stesso impeto, se riuscissero ad arrivare al potere. Non basta criticare il potere solo per persuadere gli elettori che sono proprio loro (l’opposizione) di cui si ha bisogno per governare bene. Bisogna anche presentare un programma che contenga delle proposte.
Andrey Vandenko: Come si suol dire… i topi servono per non far poltrire i gatti.
Vladimir Putin: Esatto. Questo va bene ma non è sufficiente per sviluppare il paese in modo efficace.
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Quarta parte (di 20) dell’intervista “20 domande a Vladimir Putin” uscita il 25 febbraio 2020
Tradotta in Italiano da Sergio Bedini ed Elena Petrova per Saker Italia
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